L'ho visto coi miei soliti tempi biblici.
Poco da aggiungere al post qui sopra di Bluetrain.
Dopo tanta gente che si era incazzata e quasi offesa mi aspettavo un film estremo, criptico fino al deliro e di una lentezza esaperante. Tipo Straub e Huillet che rendono omaggio a Angelopoulos su una sceneggiatura di Raoul Ruiz facendosi aiutare da Jodorowsky.
A me è sembrato un bel noir esotico, placido ma assolutamente scorrevole, che racconta una storia piuttosto lineare (come tutti i film di Refn), con giusto qualche simbolismo di troppo. Ma anche quest'ultimo elemento mi è sembrato tranquillamente accettabile, se si entra in sintonia con la dimensione onirica in cui tutto è immerso, che ha una sua corenza interna e non è (quasi) mai stramberia fine a se stessa.
Mitico il poliziotto - sacerdote che fa sembrare i violent cop di Kitano degli assistenti sociali, ma belli tutti i personaggi, pur nella reticenza con cui sono descritti.