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Solo Dio Perdona (Refn, 2013)


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56 replies to this topic

#1 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 31 maggio 2013 - 13:03

Dopo i fischi indignati (e gli applausi convinti) all’ultimo festival di Cannes, il danese Nicolas Winding Refn torna con "Solo Dio perdona", film affascinante ed estremo, composto nel segno di un rigore estetico che consegna una visione autoriale di innegabile potenza, insieme a una profonda riflessione sul mezzo-cinema

Immagine inserita

http://www.ondacinem...d_forgives.html
  • 5
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 31 maggio 2013 - 14:44

Bellissima recensione, davvero
Sono quelle che ti fanno venire voglia di andare al cinema
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#3 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 31 maggio 2013 - 15:13

Sono quelle che ti fanno venire voglia di andare al cinema


dove però non vai mai! ancora aspettiamo i tuoi pareri su "Il grande Gatsby" e "La grande bellezza" asd
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#4 nicholas_angel

    mainstream Star

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Inviato 31 maggio 2013 - 17:40

La cosa curiosa è che il film riscuote più facilmente pareri positivi presso un pubblico femminile che quello maschile.
Da quello che ho capito vengono sfiorati argomenti come l'impotenza e la dipendenza dalla madre (...), io non so ancora che pensare, ma lo vedrò a breve e mi farò un'opinione. Intanto so già che mi piacerà più di Sorrentino (che per me è da 3)

in ogni caso per i cinefili romani l'unica possibilità di vederlo in VO sottotitolata è l'Alcazar solo il lunedì
  • 0
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#5 Dudley

    mainstream Star

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Inviato 31 maggio 2013 - 20:01

Visto oggi pomeriggio al cinema. Così, a caldo, mi vien da dire: fantastico. Avevo sentito parlare di "style over substance", ma non ho avuto questa impressione, e comunque (come ben scritto nella recensione) non è questo il modo corretto per avvicinarsi alla pellicola. Probabilmente è anche meglio di Drive (bello ma anche un poco furbetto), più coraggioso, estremo, originale. Ha qualcosa di un "B-movie" (la vendetta, le spade, ...).
Particolare curioso, sono uscito dalla sala con la fissa seguente: è un film su persone che stanno sedute. Nel senso letterale del termine. Poliziotti seduti mentre seguono un karaoke. Ceffi che trattano affari loschi stando seduti. Gente che sta seduta in strada, su sedie di plasitca, o dento a vari tipi di night club. Seduti su poltroncine, su divani (scena della madre con il poliziotto). Seduti mentre si viene torturati. Seduti mentre si seguono spettacoli vari. Seduti mentre si riceve la visita della polizia. E poi forse una delle scene più forti del film, il bambino seduto con il padre. Seduti ... mentre si guarda? Mentre si aspetta? Consapevoli che ... c'è poco da fare, se non lasciarsi trascinare in storie destinate a finire male?
Inoltre, non so bene come dire ... c'è una bellissima geometria in tante immagini (i corridoi, le pareti rosse, le stanze, le mura bucate, le tende di perline). In comune con Drive ha la colonna sonora: poderosa, azzeccata, bellissima. Molto meno danzereccia che su Drive, più minacciosa e particolare - proprio come il film.
Credo anch'io che dividerà il pubblico (di certo incasserà molto meno del predecessore). Il mio consiglio è di andarlo a vedere con la mente sgombra, e come giustamente detto in calce alla recensione, di prendere un bel respiro prima di immergersi.
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#6 parlopernoia

    aspirante indie

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Inviato 01 giugno 2013 - 04:10

Bellissima recensione! Una supercazzola da far impallidire Mascetti. applausi.
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#7 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 01 giugno 2013 - 08:58

Spoiler


affascinante e imperfetto, voto 7.5 ma ci ripenso

come si diceva pocanzi di un personaggio completamente diverso, ecco un regista che funziona meglio se non si scrive da se' le sceneggiature
  • 0
apri apri, apri tutto!

#8 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 01 giugno 2013 - 10:41

fiaba edipica il cui livello psicoanalitico è quasiquasi sovraesposto. è una tragedia familiare in cui l'unica cosa esotica sono le coordinate geografiche: Bangokok è probabilmente stata scelta da Refn per poter girare a basso costo e avere tutti questi set strafichi...no, parliamoci chiaro: ha scelto la Thailandia perché così se un poliziotto tirava fuori una katana allo spettatore medio poteva apparire verosimile asd

battute a parte, in questo commento ci sono SPOILER. chi ha paura degli spoiler non vada avanti.


la cosa più bella di "Solo Dio perdona" è come metta in evidenza che lo stile di Refn si stia levigando e asciugando di film in film. quest'opera è controllatissima, movimenti di macchina essenziali, composizione pittorica del quadro con una fotografia eccezionale (Smith ha collaborato con Kubrick) nel far emergere i personaggi dalle ombre o farli contrastare con gli sfondi rossi, come nella miglior ceramica greca. i personaggi, com'è stato notato, sono quasi sempre statici, la recitazione anti-naturalista aiuta a formare, insieme al montaggio non lineare, il senso di spaesamento psichico. il fondo del film è mitologico: due fratelli e il loro rapporto simil-incestuoso con la madre. il maggiore viene ucciso, ma Julian non si fa giustizia da sé perché sotto sotto crede che se la sia andata a cercare, perché ha sfidato la legge di Chang - il poliziotto sembra incarnare la triade Padre/Fallo/Legge. non casualmente l'angoscia di Julian, impotente (e forse omosessuale), è quella della penetrazione: ha paura di essere punito con l'evirazione dopo la penetrazione (bellissima la sequenza onirica nella quale allunga il braccio verso il buio della porta e cala inesorabile la lama). naturalmente i corridoi decorati, in cui Julian si perde, sono quelli della sua mente, dove si svolge parte della narrazione. date queste basi, "Solo Dio perdona" diviene un percorso di agnizione durante il quale Julian si arrende all'idea di interrompere il proprio rapporto con la madre (l'unica penetrazione che effettua è, non banalmente, nel corpo morto della madre): accetta la legge del padre e vi si sottomette, abbracciando la castrazione.

a molti potrà apparire sconclusionato e sul versante strettamente narrativo lo è, ma è forse il film più radicale e originale di Refn. prendere o lasciare. al netto di qualche fighetteria fuori luogo, io prendo.
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#9 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 01 giugno 2013 - 13:53

due postille

1) accidenti al trailer - ci sono almeno due scene che mi sarei goduto molto di piu' se non le avessi gia' viste 20 volte nel trailer

Spoiler


2) ma siamo sicuri che le canzoni in thai non andassero sottotitolate?
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#10 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 01 giugno 2013 - 13:55

2) ma siamo sicuri che le canzoni in thai non andassero sottotitolate?


eh, l'ho pensato anche io...
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#11 Incidente

    Feudo

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Inviato 01 giugno 2013 - 22:49

B E L L I S S I M O.
D'accordo con tutto quanto detto da tutti, specie da William Blake.
Quando Refn sposa fotografia e musica, oggi come oggi, non ce ne è per nessuno. Ti ipnotizza, ti ritrovi nel film.

Ma Gosling nei film di Refn c'ha il contratto che non può dire più di dieci frasi?
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#12 parlopernoia

    aspirante indie

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Inviato 01 giugno 2013 - 23:30

visto stasera. bello bello bello. domani argomento meglio che ora son briao.
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#13 DOGdaddyDIE

    Roadie

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Inviato 02 giugno 2013 - 09:08

Bellissimo.

-- SPOILER

Il sacrificio nel finale, in mezzo alla natura, mentre un manipolo di poliziotti lo osserva silenzioso è un chiaro riferimento al finale di Valhalla Rising, anche lì "un sacrificio" sempre sotto lo sguardo di spettatori silenziosi (lì era una tribù indigena) e sempre al ralenti.

-- FINE SPOILER

Più che il regista di Drive, in questo "Only God Forgives" ho ritrovato il regista di Valhalla, film che ho amato.
  • 0

#14 Incidente

    Feudo

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Inviato 02 giugno 2013 - 09:23

Bellissimo.

-- SPOILER

Il sacrificio nel finale, in mezzo alla natura, mentre un manipolo di poliziotti lo osserva silenzioso è un chiaro riferimento al finale di Valhalla Rising, anche lì "un sacrificio" sempre sotto lo sguardo di spettatori silenziosi (lì era una tribù indigena) e sempre al ralenti.

-- FINE SPOILER

Più che il regista di Drive, in questo "Only God Forgives" ho ritrovato il regista di Valhalla, film che ho amato.


Di Drive c'è molto poco, a partire dall'impianto narrativo lì molto regolare qui per nulla, oltre che tanto Valhalla Rising qui c'è anche tantissimo Bronson, mi vengono in mente i combattimenti dei due film e le sfilate dei protagonisti (il poliziotto che incede roteando la katana tenendo il ritmo di Martinez).
  • 0

#15 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 02 giugno 2013 - 16:22

Bellissimo.

-- SPOILER
-- FINE SPOILER

Più che il regista di Drive, in questo "Only God Forgives" ho ritrovato il regista di Valhalla, film che ho amato.


usate il tasto SPOILER per piacere?
specialmente se è uno spoiler che uno legge anche senza volere, piazzato là in bella mostra.

(anche colpa mia che apro la discussione prima di aver visto il film)
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#16 Achille

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Inviato 03 giugno 2013 - 07:19

mi è anche piaciuto ma auguro a Refn di finire i soldi ed essere costretto a girare in futuro film più commerciali con quel suo qualche cosa in più -tipo Drive- anzichè avere le mani libere come mi pare abbia avuto per questo film e ammazzare lo spettatore con scene di mirabile fissità ieratica ancorchè di innegabile bellezza. Problema mio probabilmente che ho la capacità di concentrazione di un criceto, ma ho ancora in mente i primi adrenalinici minuti di Drive e un paio di scene madri action che in solo dio perdona proprio non si vedono. I giochi d'ombra nei primi piani dei personaggi, complice magari anche la location in far east, continuavano a farmi venire in mente i dialoghi di Brando in Apocalyspe Now.
  • 0

#17 parlopernoia

    aspirante indie

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Inviato 03 giugno 2013 - 19:26

mi è anche piaciuto ma auguro a Refn di finire i soldi ed essere costretto a girare in futuro film più commerciali con quel suo qualche cosa in più -tipo Drive- anzichè avere le mani libere come mi pare abbia avuto per questo film e ammazzare lo spettatore con scene di mirabile fissità ieratica ancorchè di innegabile bellezza. Problema mio probabilmente che ho la capacità di concentrazione di un criceto, ma ho ancora in mente i primi adrenalinici minuti di Drive e un paio di scene madri action che in solo dio perdona proprio non si vedono. I giochi d'ombra nei primi piani dei personaggi, complice magari anche la location in far east, continuavano a farmi venire in mente i dialoghi di Brando in Apocalyspe Now.


Ti regalo un po' di punteggiatura, usala: , , , , , ; ; ; . . ; ,, ! - - ( ) ; ; , , , ; ; : . . . . ; : ...
  • -1
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#18 Achille

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Inviato 03 giugno 2013 - 22:21

@pirlapernoia grazie, ne farò buon uso la prossima volta
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#19 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 04 giugno 2013 - 02:31

Aspetto formale che si fa contenuto,luci,scenografie,movimenti di macchina e recitazione che ti immergono in un affascinante realtà parallela distaccata e spietata. Refn torna alla sceneggiatura e realizza uno dei suoi film più radicali (ricorda Valhalla rising) con le sue luci e le sue ombre ma da apprezzare la sua coerenza nella propria idea di cinema. Bello e imperfetto manca il cuore caldo sotto la superficie gelida che rendeva Drive un nuovo Classico.
  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#20 vegeta851

    Enciclopedista

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Inviato 05 giugno 2013 - 23:02

Evidentemente faccio parte di quella cerchia di critica vecchia e trombona che non ha capito il film in questione. Quindi chiedo a voi illuminati di spalancarmi le porte della percezione e della conoscenza e di farmi capire che cosa ci sarebbe di bello-interessante-meritevole in questo pastrocchio arty a base di vendetta, ultraviolenza e conflitti edipici.

Preciso:

1) non mi aspettavo un nuovo "Drive", anche perchè "Drive" a mio parere è sopravvalutatissimo (rispetto a questo un capolavoro, sia detto eh)
2) non ho conosciuto il cinema N.W.Refn l'altro ieri...

...e difatti questo film mi pare sia un tentativo di tornare al linguaggio astratto di "Fear X", che è la sua pellicola peggiore (dopo questa) e arrogante.

Davvero, in questa noiosa sagra di sangue e uccisioni fatico a trovare un senso: 90 minuti di uccisioni e torture che srotolati da slow-mo e ralenti non riempirebbero cinque minuti di un videoclip, Gosling sempre più catatonico e dialoghi che non so bene se fossero ironici o da prendere sul serio ("è sempre stato invidioso del cazzo del fratello. aveva un cazzo davvero enorme".....eh????)
  • 0

#21 Giubbo

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Inviato 06 giugno 2013 - 06:59

si, anch'io non ci vedo sto gran capolavoro che si dice in giro... aspetto scenografico bellissimo (d'altronde non era difficile, visto il contesto), ma idee non estremizzate, come invece avrebbe dovuto fare Refn visto il ritmo ultrarallentato che ha dato al suo film, Mi spiego meglio, la lentezza del film dovrebbe servire per conferire un'enfasi pazzesca alle (poche) scene presenti nel film, invece non succede nulla di memorabile. Ad esempio, la cena tra figlio, madre e concubina è solo una bozza di quello che poteva succedere se si fosse veramente fatta degenerare, altro che cazzi grandi e insulti da suocera. Stessa cosa vale per tutte le punizioni inflitte dal poliziotto. Secondo me un Takashi Miike da questa lentezza ne avrebbe tirato fuori scene memorabili. In questo film invece non ricordo nulla in particolare.
  • 0

#22 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 06 giugno 2013 - 14:36

Davvero, in questa noiosa sagra di sangue e uccisioni fatico a trovare un senso: 90 minuti di uccisioni e torture che srotolati da slow-mo e ralenti non riempirebbero cinque minuti di un videoclio, Gosling sempre più catatonico e dialoghi che non so bene se fossero ironici o da prendere sul serio ("è sempre stato invidioso del cazzo del fratello. aveva un cazzo davvero enorme".....eh????)


Purtroppo anche nelle proiezioni in sala si è scatenata l'ilarità per alcune scene che hanno dato il via a un effetto di comicità involontaria.

Dico purtroppo perché è un peccato aver preso per ridicole invece alcune battute che nascondevano una ambizione narrativa di ben altro spessore. Refn non è un genio e io non sono un suo fan, non ha girato capolavori, ma non gira neanche schifezze e ha il coraggio di un cineasta che se ne frega delle aspettative e va avanti per una sua strada del tutto personale. Basti pensare a tutti quelli che, guardando il trailer, avevano detto che avremmo visto un "Drive 2.0" e invece sembra la pellicola di un altro regista. E il personaggio di Gosling sembra l'antitesi di quello di due anni fa.

La battuta "sei sempre stato invidioso del cazzo di tuo fratello" mi sembra sia l'esplosione involgarita della verità che si cela dietro il personaggio di Kristin Scott Thomas. Viene fuori il suo desiderio sessuale edipico e al tempo stesso il suo incontrollabile rifiuto per un secondogenito gentiluomo che si trova a fare il criminale per sbaglio.

Straordinario il personaggio di Chang, sorta di agente moralizzatore che punisce tutto ciò che abbia portato corruzione, droga e immoralità nella società thailandese ma discerne tra chi è irrimediabilmente perduto e chi invece può rialzarsi. Tra un virtuosismo geometrico e uno cromatico, se lo spettatore fosse non prevenuto potrebbe osservare questo parallelismo tra le due storie che si incrociano: quella della corsa punitrice del poliziotto furente che si arresta proprio nel momento in cui la discesa agli inferi di Julian si ferma.

Tra tutte le cadute di stile kitsch che pure gli riconosco (la scena della tortura con le ragazze a occhi chiusi mi è sembrata inutilmente sadica e protratta nel tempo), il Refn narratore prima ancora che direttore di messa in scena spericolata fa un passo avanti e non indietro.
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#23 vegeta851

    Enciclopedista

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Inviato 06 giugno 2013 - 14:54

si si era chiaro. invidia del pene, Gosling che alla fine "penetra" la madre: tutte simbologie e metafore pseudo-psicanalitiche spiaccicate in faccia allo spettatore in maniera tanto sfacciata quanto volgare
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#24 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 06 giugno 2013 - 15:23

Ancora non ho visto il film ma se prendiamo un "2001" di Kubrick di metafore sessuali sfacciate leggibili da una prospettiva psicanalitica ce ne sono a dozzine (dal monolite-pene alle infinite vagine spaziali). Non credo possa essere la presenza o meno di queste a rendere un film brutto, anzi solitamente portano un arricchimento (si veda ad es "Alien" di Scott dove anche lì di velato c'è ben poco). Vabè appena vedo il film ( ;_; ) magari reintervengo con cognizione di causa :)
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I'm too old for this shit


#25 tofu*

    Groupie

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Inviato 06 giugno 2013 - 15:42

ci sono delle belle atmosfere in questo viaggio catartico intrapreso dal nostro ryan in una città che, alla fine, per gli occidentali è solo un simbolo di vizio. memorabile (almeno per me) l’enigmatica figura del poliziotto che assurge a vera divinità pagana (vedere la scena del combattimento in palestra e i parallelismi tra la statua divina e il divo) e monda i peccati con il sangue…

assolutamente da vedere
  • 1

#26 DOGdaddyDIE

    Roadie

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Inviato 06 giugno 2013 - 16:14

si si era chiaro. invidia del pene, Gosling che alla fine "penetra" la madre: tutte simbologie e metafore pseudo-psicanalitiche spiaccicate in faccia allo spettatore in maniera tanto sfacciata quanto volgare

Mah, sarò strano io... ma sinceramente ho un'altra idea di "volgare". Per quel che mi riguarda ha (su di me) l'effetto di pellicole come blade runner, i vari ghost in the shell, che prescindendo dalla trama potrei guardare milioni di volte senza mai stancarmi anche solo lasciandomi cullare dalle musiche, dall'ambientazione, dalla fotografia. "Solo Dio Perdona" ha il sapore claustrofobico di certi capolavori di fantascienza. E mi rendo conto che di fantascienza in realtà non avrebbe nulla..
Spiegare il perché mi piaccia non è cosa facile, è più una questione di pelle, il cinema di Refn per me è goduria per gli occhi e lo spirito.. E ho iniziato ad amarlo da Valhalla, le sue precedenti pellicole sinceramente non mi han detto molto..
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#27 William Blake

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Inviato 06 giugno 2013 - 19:02

si si era chiaro. invidia del pene, Gosling che alla fine "penetra" la madre: tutte simbologie e metafore pseudo-psicanalitiche spiaccicate in faccia allo spettatore in maniera tanto sfacciata quanto volgare


mah, secondo me, se si toglie proprio la scena della cena (quella in cui la madre dice che il fratello aveva "il cazzo enorme"), la questione è trattata in maniera del tutto cinematografica, solo attraverso il linguaggio audiovisivo quindi abbastanza raffinatamente. a parte quella sequenza non c'è niente di urlato, tant'è vero che in molti non hanno capito che il film parlava di questo...
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#28 sokurov

    Bambino Adattato +

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Inviato 06 giugno 2013 - 19:23

Devo proprio vederlo...
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All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy

#29 marcio

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Inviato 09 giugno 2013 - 15:23

mah son rimasto abbastanza deluso, contenitore stupendo dalla grandissima potenza visiva (certe scene degli interni sono stupende, come le luci), anche la colonna sonora è perfetta, ma per il resto l'ho trovato proprio freddino, dialoghi assenti o inutili (la cena con la madre) non mi ha dato alcuna emozione durante la visione: mi è sembrato un bell'esercizio di stile
suvvia Drive era un'altra cosa
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#30 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 09 giugno 2013 - 15:42

suvvia Drive era un'altra cosa


però i due film partono anche da punti opposti.in Drive, Refn mette il suo stile a servizio di una sceneggiatura classicissima e lineare con dentro pure una storia d'amore che sfiora-e anche qualcosa di più- il melò. in Solo Dio dimentica la sceneggiatura è sua e appunto già in fase di scrittura ricalca il suo stile gelido e rarefatto che usa per la messa in scena delle immagini
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
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"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
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#31 marcio

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Inviato 09 giugno 2013 - 15:59


suvvia Drive era un'altra cosa


però i due film partono anche da punti opposti.in Drive, Refn mette il suo stile a servizio di una sceneggiatura classicissima e lineare con dentro pure una storia d'amore che sfiora-e anche qualcosa di più- il melò.

difatti era quello che mi era piaciuto tantissimo di Drive (che è l'unico suo che avevo visto): oltre allo stile (superbo) avevo trovato la sostanza
cmq inutile dire che il danese ha un grande talento visivo, anche in questo Solo dio perdona
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#32 debaser

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Inviato 10 giugno 2013 - 21:46

quando il tizio comincia a cantare sui titoli di coda volevo alzarmi e applaudire, commovente.

ammetto che due risatine me le sono fatte, ma credo che fossero più che previste (bastino le facce dei poliziotti che assistono al karaoke asd).
grande personaggio il poliziotto.
per quanto riguarda i pochi combattimenti: meglio così.

bella colonna sonora.
per il resto, ho solo avuto un po' di difficoltà ad entrare nel film inizialmente, spaesato nel labirinto di stanze rosse.

ah: le merde del cinema hanno interrotto il film per l'intervallo tagliando a metà la cena con la mamma, criminali.
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#33 Seattle Sound

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Inviato 11 giugno 2013 - 14:25

ah: le merde del cinema hanno interrotto il film per l'intervallo tagliando a metà la cena con la mamma, criminali.


l'intervallo soprattutto in film che durano solo 90' è cosa barbara e immorale
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#34 ucca

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Inviato 12 giugno 2013 - 14:41



suvvia Drive era un'altra cosa


però i due film partono anche da punti opposti.in Drive, Refn mette il suo stile a servizio di una sceneggiatura classicissima e lineare con dentro pure una storia d'amore che sfiora-e anche qualcosa di più- il melò.

difatti era quello che mi era piaciuto tantissimo di Drive (che è l'unico suo che avevo visto): oltre allo stile (superbo) avevo trovato la sostanza
cmq inutile dire che il danese ha un grande talento visivo, anche in questo Solo dio perdona


si ma non sa scrivere i film (se li scrive lui).
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#35 Kim

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Inviato 13 giugno 2013 - 14:32

si, anch'io non ci vedo sto gran capolavoro che si dice in giro... aspetto scenografico bellissimo (d'altronde non era difficile, visto il contesto), ma idee non estremizzate, come invece avrebbe dovuto fare Refn visto il ritmo ultrarallentato che ha dato al suo film, Mi spiego meglio, la lentezza del film dovrebbe servire per conferire un'enfasi pazzesca alle (poche) scene presenti nel film, invece non succede nulla di memorabile. Ad esempio, la cena tra figlio, madre e concubina è solo una bozza di quello che poteva succedere se si fosse veramente fatta degenerare, altro che cazzi grandi e insulti da suocera. Stessa cosa vale per tutte le punizioni inflitte dal poliziotto. Secondo me un Takashi Miike da questa lentezza ne avrebbe tirato fuori scene memorabili. In questo film invece non ricordo nulla in particolare.


Siamo in tre o in quattro a pensarla cosi, l'ho visto ieri e mi ha lasciato abbastanza freddo, nel senso che mi son chiesto : ma oggi, in questo presente, c'è ancora bisogno di tutta questa ultradose di violenza? Boh...per quanto mi riguarda, perchè ovviamente le percezioni sono soggettive la risposta è no.
Visivamente è bellissimo, ma non basta. Ci sono potenzialità, tipo la scena della cena ma non vengolo esplose, Refn preferisce darci dentro con la violenza vera, è un pò lo stesso discorso di quanto accade oggi nell'arte contemporanea e che Sorrentino ha espresso grandiosamente bene nella Grande Bellezza, la tipa che prende la rincorsa e sbatte la testa contro il muro , una novella Abramovich, ok , negli anni 70 ci stava, ma oggi? Forse Bacon , con una tela, ha saputo darci emozioni ben più forti di una che si fa puro autolesionismo?
Non so, mi sembra un pò la stessa cosa qui.
Violenza gratuita, e poi la dedica ad Alessandro Jodorosky mi ha fatto cagare, perchè mi fa cagare Jodo :-)))
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#36 100000

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Inviato 13 giugno 2013 - 14:39

Scusate, ma da quanto è uscito nei cinema? Io non l'ho ancora visto e temo che l'abbiano addirittura già tolto. Mi sarà sfuggito.
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#37 Incidente

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Inviato 13 giugno 2013 - 14:44

Credo che quella che ha inizio oggi sia la terza settimana di programmazione.
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#38 Norg3

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Inviato 13 giugno 2013 - 14:59

Scusate, ma da quanto è uscito nei cinema? Io non l'ho ancora visto al cinema e temo che l'abbiano addirittura già tolto. Mi sarà sfuggito.


E' al cinema dal 30 maggio. Nei cinema vicino a casa mia l'hanno già levato... criminali.

Sicuramente non è un film per le masse. Io l'ho visto con una mia amica che dal trailer si aspettava di vedere un film figo d'azione con mille sparatorie e scontri tra simil samurai.
Io invece non sono rimasto per nulla insoddisfatto. Mi ero "documentato" prima di entrare nella sala cinematografica e quindi ero abbastanza preparato.
Il folle gioco di perfette geometrie e cromatismi impazziti giustifica da sè il costo del biglietto.
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#39 popten

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Inviato 13 giugno 2013 - 21:24

anche a me è piaciuto.
a giudicare dal trailer credevo i ritmi fossero piu' veloci.
invece non è così e inoltre c'è un'atmosfera che mi è piaciuta molto e a tratti mi ha fatto anche pensare ad una specie di Blade Runner.
Inoltre ci sono alcuni momenti da spaghetti western che mi hanno fatto schiattare dalle risate tra cui la micro sequenza giusto accennata del pestaggio con la padella :)
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#40 ucca

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Inviato 18 giugno 2013 - 11:42


si, anch'io non ci vedo sto gran capolavoro che si dice in giro... aspetto scenografico bellissimo (d'altronde non era difficile, visto il contesto), ma idee non estremizzate, come invece avrebbe dovuto fare Refn visto il ritmo ultrarallentato che ha dato al suo film, Mi spiego meglio, la lentezza del film dovrebbe servire per conferire un'enfasi pazzesca alle (poche) scene presenti nel film, invece non succede nulla di memorabile. Ad esempio, la cena tra figlio, madre e concubina è solo una bozza di quello che poteva succedere se si fosse veramente fatta degenerare, altro che cazzi grandi e insulti da suocera. Stessa cosa vale per tutte le punizioni inflitte dal poliziotto. Secondo me un Takashi Miike da questa lentezza ne avrebbe tirato fuori scene memorabili. In questo film invece non ricordo nulla in particolare.


Siamo in tre o in quattro a pensarla cosi, l'ho visto ieri e mi ha lasciato abbastanza freddo, nel senso che mi son chiesto : ma oggi, in questo presente, c'è ancora bisogno di tutta questa ultradose di violenza? Boh...per quanto mi riguarda, perchè ovviamente le percezioni sono soggettive la risposta è no.
Visivamente è bellissimo, ma non basta. Ci sono potenzialità, tipo la scena della cena ma non vengolo esplose, Refn preferisce darci dentro con la violenza vera, è un pò lo stesso discorso di quanto accade oggi nell'arte contemporanea e che Sorrentino ha espresso grandiosamente bene nella Grande Bellezza, la tipa che prende la rincorsa e sbatte la testa contro il muro , una novella Abramovich, ok , negli anni 70 ci stava, ma oggi? Forse Bacon , con una tela, ha saputo darci emozioni ben più forti di una che si fa puro autolesionismo?
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La violenza fine a se stessa non ha mai funzionato, in nessun'epoca. Certamente oggi la soglia dello shock si è alzata, ma un quadro di bacon resta un capolavoro, cosi come un quadro di caravaggio, cosi come arancia meccanica
a prescindere dallo scandalo. lo scandalo serve nel breve periodo. refn non so se cerchi lo scandalo, a me dà più l'idea di uno che fa quello che sa fare. E li ritorna appena si accorge di non saper fare altro (cioè un film decente).
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#41 Achille

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Inviato 18 giugno 2013 - 12:47

boh, non mi sembra che cerchi lo scandalo, nel film la violenza è funzionale alla storia e a pensarci bene non è nemmeno vera violenza, è piuttosto una sua estetizzazione.

Spoiler

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#42 Seattle Sound

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Inviato 19 giugno 2013 - 02:18

boh, non mi sembra che cerchi lo scandalo, nel film la violenza è funzionale alla storia


oltre alla storia la violenza nei film di refn e sempre legata all'interiorità e ai sentimenti del personaggio,magari a volte eccede nei simbolismi e nei metaforoni ma affascina
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#43 Incidente

    Feudo

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Inviato 19 giugno 2013 - 06:33


boh, non mi sembra che cerchi lo scandalo, nel film la violenza è funzionale alla storia, e a pensarci bene non è nemmeno vera violenza, è piuttosto una sua estetizzazione.


oltre alla storia la violenza nei film di refn e sempre legata all'interiorità e ai sentimenti del personaggio,magari a volte eccede nei simbolismi e nei metaforoni ma affascina


Verissime queste cose, basti pensare che le scene violente sono sempre le più fighette.
Questa cosa che avete detto comunque, in particolare l'aspetto dell'estetizzazione della violenza, è una cosa che succede molto lampantemente anche in Miike.

  • 0

#44 Norman Bombardini

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Inviato 27 novembre 2013 - 15:31

non mi è piaciuto molto, eppure Drive mi ha beccato un sacco, è troppo lento, non succede mai niente e quel poco si intuisce facilmente in anticipo. La fotografia è galattica e Refn è sempre più raffinato però questo Kill Bill moscio/in oppio non mi pare riuscito, la sceneggiatura (che mi pare dello stesso Refn) è una noia e in vari punti il film diventa grottesco, insomma il film va in varie direzioni ma in nessuna di queste in modo convincente. Certo, esteticamente si lascia vedere benissimo, sembra Greenaway!
  • 0

#45 bluetrain

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Inviato 08 dicembre 2013 - 13:14

Quello si che è un cazzo di sbirro cattivo, poi dice che Callaghan e Rylan Givens sono rappresentanti della legge dai metodi poco ortodossi: al più badanti dai modi un po’ bruschi.
Only God forgives è uno di quei film che mi ha convinto poco nella prima mezz’ora, poi ha cominciato a crescere e, soprattutto, non ha smesso di farlo dopo la sua conclusione.
C’è poco da fare, piaccia o meno il suo linguaggio, Refn può dirsi a pieno titolo autore nel senso più classico del termine e non solo, fra i cineasti contemporanei è certamente uno di quelli la cui mano è più riconoscibile, si cimenti con un cinema più “realista” come quello della trilogia di Pusher o approcci, come in questo caso, il cinema di genere. Certo è un approccio al cinema di genere filtrato dalla sua poetica, per cui questo mélange tra il noir incapsulato nella tela del ragno edipico e le arti marziali si contraddistingue per la mancanza dell’elemento cardine del secondo genere, i combattimenti (così come in Drive erano ridotti all’osso e peculiari gli inseguimenti in auto), rimpiazzati da radi e fulminei momenti di iper violenza farcita di simbolismi.
Il tutto accompagnato da una (non) recitazione quasi bressioniana, che trova la sua punta di diamante nell’algida interpretazione di Ryan Gosling. Spero che i due facciano ancora molti film insieme, la sinergia funziona alla grande.
  • 6

#46 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 08 dicembre 2013 - 13:53

Drive mi era piaciuto tantissimo, questo qua è invece totalmente diverso ma da un punto di vista qualitativo siamo sempre sugli stessi livelli e anche oltre. Al cinema è stata quasi un' esperienza mistica, mi ha completamente rapito con quell' atmosfera claustrofobica e malata e la fotografia impeccabile... peccato per i primi 30 minuti rovinati da degli idioti seduti dietro che continuavano a parlare :facepalm:
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#47 Seattle Sound

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Inviato 08 dicembre 2013 - 14:35

Certo è un approccio al cinema di genere filtrato dalla sua poetica, per cui questo mélange tra il noir incapsulato nella tela del ragno edipico e le arti marziali si contraddistingue per la mancanza dell’elemento cardine del secondo genere, i combattimenti (così come in Drive erano ridotti all’osso e peculiari gli inseguimenti in auto), rimpiazzati da radi e fulminei momenti di iper violenza farcita di simbolismi.


poche sequenze di azione pura però potentissime e di grandissimo livello tennico-tattico,dalla scena nel locale,a quella nella sauna fino all'inseguimento+sparatoria.
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#48 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 18 dicembre 2013 - 22:21

mi sono gettato in questa visione attratto più che altro dalla materia bieca del film: uccisioni, sangue... sapevo già invece cosa andavo in contro per quanto riguarda il ritmo lentissimo ma francamente refn è riuscito a superare ogni mia più tragica aspettativa. è un film semplicemente inguardabile, e il ritmo lento è il meno. pieno di quella rappresentazione intellettualistica della violenza che odio, gelida e rarefatta, trattata con una superficialità e un distacco che ti fanno dire "ma perché non si dedica ad altro"

è un film confezionato perfettamente per il pubblico dei cinefili cresciuti a pane e film orientali, un film autistico e solipsistico, weirdo e nerdy, insomma perfetto per la fauna alternativa (non solo in ambito cinematografico). tutti gli altri comuni mortali è meglio che se ne tengano alla larga, perché il film è un pastrocchio incredibile

l'ultima occassione che ho dato a refn, che mi fa venire sempre più in mente il suo compatriota lars von trier. entrambi fanno un cinema che punta tutto sulla radicalità intellettuale (lars "il genio" se ne esce ora con un porno di 5 ore, va bè lui è irraggiungibile), un cinema che non vuole dialogare. più propenso alla provocazione urlata quello di trier, più subdolo e wannabecool quello di refn. quindi refn a pelle sta meno antipatico ma forse è più "pericoloso", perché c'è il rischio di scambiarlo per un grande regista (molti lo hanno fatto)

il cinema dei paesi del nord si conferma la mia bestia nera
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#49 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 01 gennaio 2014 - 23:59

Visto anch'io, spero davvero che non si convinca di essere un "autore" perché il massimo che può fare per me è rendere commerciale e fighetto materiale di Kubrick e Cronenberg e farci o un bel film d'azione/melò come Drive o una porcata superficiale e ammorbante come questa.
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#50 popten

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Inviato 04 marzo 2014 - 10:44

rivenendolo mi è piaciuto di meno.
viene meno il coinvolgimento da prima visione, che mi aveva coinvolto parecchio, con opinione molto positiva in merito all'aspetto estetico del film . atmosfera, immagini, musica.
Aspetti che comunque ho reputato ancora validi, mentre la 'sostanza' -storia/personaggi,dialoghi- , che gia' non avrei citato tra i punti di forza del film, mi è parsa ancora una volta ,se non di più, poco consistente.
Comunque nonostante tutto lo reputo un film interessante e meritevole di citazione nell'ambito del cinema di grande distribuzione.
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