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L'Inserimento Per Dino Baggio Che È Un Buon Tiratore, Ovvero L'Angolo Dell'Amarcord Calcistico


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2784 replies to this topic

#2601 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 26 maggio 2021 - 17:37

foto strappalacrime scattata durante la stagione 1999-2000 e pubblicata sulla pagina Centro Paradiso, dal nome dell'allora sede e campo di allenamento del napoli

 

da sinistra: luciano comaschi, hasse jeppson, walter novellino, federico scalingi, amedeo amadei e naim kriezu

 

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#2602 Garga Charrua

    Dal fiume al mare

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Inviato 27 maggio 2021 - 22:38

Direi che c'è un solo modo per celebrare il ritorno del Venezia in serie A:

 

 

"la sensazione è che il brasiliano abbia fatto un po' l'indiano"


  • 1

"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."


#2603 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 07 giugno 2021 - 14:50

l'immagine che tutti avremmo sempre voluto vedere: breitner con la maglia dell'urss

 

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#2604 maladiez

    Kosmische express courier

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Inviato 07 giugno 2021 - 16:07

l'immagine che tutti avremmo sempre voluto vedere: breitner con la maglia dell'urss
 
196315269_304859897956341_82508884420202


Pare che un giorno mentre riordinava della roba in alcuni scatoloni saltò fuori la maglia di Sparvasser, non ricordava di averla scambiata con lui.
  • 0

"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

Bianconiglio: " A volte solo un secondo"


#2605 cerezo

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Inviato 07 giugno 2021 - 16:46

l'immagine che tutti avremmo sempre voluto vedere: breitner con la maglia dell'urss

 

196315269_304859897956341_82508884420202

 

leggevo proprio ieri un articolo abbastanza negativo su breitner "finto comunista ma in realtà edonista capitalista" asd

https://pallonateinf...itner-politica/

con annesso link ancora più interessante alla storia della squadra della jaegermeister

https://pallonateinf...g-jagermeister/

 

il tutto contrapposto al VERO COMPAGNO TROTSKISTA ROCHETEAU!!!

https://pallonateinf...eteau-politica/

 

 

comunque è incredibile la deriva politica che stanno prendendo la maggior parte delle "riviste" sportive dell'internet

lo spettro va da quei fascisti nostalgici catenacciari di Rivista Contrasti (foraggiati da mediaset) ai leninisti del pallone di Sportellate e Pallonate in Faccia (aspetto solo che ne nasca una chiamata Calci in Culo asd) passando per il liberal touch antinostalgico di UU e 11

basta dare un occhio alle differenti letture date alla faccenda di Naomi Osaka


  • 2

#2606 Nihor

    Classic Rocker

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Inviato 08 giugno 2021 - 22:47

Direi che c'è un solo modo per celebrare il ritorno del Venezia in serie A:

 

 

"la sensazione è che il brasiliano abbia fatto un po' l'indiano"

Ubi maior..

 

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  • 0
"Il mio vicino di posto è un rumeno e i rumeni si piccano di parlare una lingua latina, c'è una cosa che capisco e che condividiamo immediatamente: HAGI Fotbalistul De Raså. Veramente Fotbalistul De Raså"

#2607 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 09 giugno 2021 - 09:06

quei fascisti nostalgici catenacciari di Rivista Contrasti (foraggiati da mediaset) 

 

addirittura ci hanno fatto la maglietta a 25 euri

 

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Oggi, mentre imperversano i ritornelli sul “bel calcio”(?) dei progressisti nel pallone, la lezione di Gianni Brera è più attuale che mai. Ossigeno puro, da sfoggiare con orgoglio per le strade, le spiagge e i campetti di tutto il nostro splendido Stivale.

Santo Catenaccio, esclamava Gianni Brera dopo il terzo trionfo mondiale dell’Italia, frutto di «un’applicazione del modulo che ci è proprio, e in tutto il mondo viene chiamato all’italiana». Contro “la stampa assetata di bel gioco” (tutto eternamente ritorna) il padre del giornalismo sportivo italiano rivendicava fieramente il nostro carattere specifico, l’importanza della scuola nazionale. Perché il calcio è cultura di popolo, fenomeno culturale e territoriale, non soltanto applicazione dogmatica di moduli e schemi.


  • 0

#2608 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 09 giugno 2021 - 09:36

 

l'immagine che tutti avremmo sempre voluto vedere: breitner con la maglia dell'urss

 

196315269_304859897956341_82508884420202

 

leggevo proprio ieri un articolo abbastanza negativo su breitner "finto comunista ma in realtà edonista capitalista" asd

https://pallonateinf...itner-politica/

con annesso link ancora più interessante alla storia della squadra della jaegermeister

https://pallonateinf...g-jagermeister/

 

il tutto contrapposto al VERO COMPAGNO TROTSKISTA ROCHETEAU!!!

https://pallonateinf...eteau-politica/

 

 

comunque è incredibile la deriva politica che stanno prendendo la maggior parte delle "riviste" sportive dell'internet

lo spettro va da quei fascisti nostalgici catenacciari di Rivista Contrasti (foraggiati da mediaset) ai leninisti del pallone di Sportellate e Pallonate in Faccia (aspetto solo che ne nasca una chiamata Calci in Culo asd) passando per il liberal touch antinostalgico di UU e 11

basta dare un occhio alle differenti letture date alla faccenda di Naomi Osaka

 

 

A me sembrano tutte uguali ste pagine come impostazione articoli e pure coi titoli che ormai si assomigliano tutti.

 

Fenomenologia di David Suazo

 
E mi pare di capire ne nascano a frotte: sono i danni causati da quelli di Ultimo Uomo?
 
 
Gli integerrimi e chiari fin dal principio rimangono loro
 
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"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#2609 cerezo

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Inviato 09 giugno 2021 - 15:45

che ne nascono a frotte è verissimo, la maggior parte sono paginette amatoriali fondamentalmente bomber-nostalgiche

ma alcune di quelle che hai citato hanno dietro un'impostazione molto organizzata, ottime penne (io adoro quelli di UU in particolare) ed una linea editoriale evidente soprattutto nell'approccio sociale/politico al fenomeno calcio e sport in generale

 

gli argomenti del giorno si somigliano esattamente come sui quotidiani ma la trattazione degli stessi varia in maniera anche clamorosa

esempi recenti a caso di argomento identico ma conclusioni diametralmente opposte:

- naomi osaka

- seid visin

- la finale di champions

- il walzer degli allenatori di serie A

 

rivista11 è stata fondata dall'ex direttore di sky sport e attuale direttore di sky news ed esce anche in versione cartacea periodica, sulla scia di altri periodici sul calcio che stanno facendo scuola in tutta europa

BpMboNXIAAAOFkM.jpg

 

faccio outing, sono feticista asd l'anno scorso ho comprato la collezione intera di Revista Libero

ma non ho avuto il coraggio di spingermi fino al pack natalizio dedicato a totti con la versione in spagnolo della biografia, la maglietta Copa ed I CALZINI A TEMA ...e me ne sono pentito

https://m.facebook.c...=57&__tn__=EH-R

:cool:


  • 1

#2610 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 09 giugno 2021 - 16:39

De Bellis ogni volta che lo vedevo pensavo a lui come ad una versione sportiva di FUSARO.


  • 0
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
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"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
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#2611 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 09 giugno 2021 - 17:40

il giorno della superlega, forse preso dall'importanza fatidica del momento, andò negli studi di skysport24 a dire la sua. furono minuti decisamente imbarazzanti


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#2612 Cliff

    allievo del peggior Guzzanti heavy metal

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Inviato 15 giugno 2021 - 21:18

Già pronto a salire sul CARRO

 


  • 1
Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante


#2613 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 05 luglio 2021 - 17:24

Grazioso documentario

http://youtu.be/r6D7vcisWkc
Ciuf ciuf River
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#2614 simon

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2021 - 07:04

*
POPOLARE

Questo è l'angolo delle meraviglie, dei ritratti di campioni o semplici figurine di un calcio che ho amato fino allo sfinimento sensoriale, dal 1990 al 2002 per poi cadere vittima della seduzione di altri giochi, come quello filosofico.

 

ALEN BOKSIC, il profeta di MACARSCA è stato uno dei pilastri del calcio contemporaneo, o meglio del calcio degli anni novanta, che secondo lo scrivente sono stati affascinanti e abbacinanti allo stesso tempo.

 

Ricordo questo giocatore per tantissimi motivi, anche extra calcistici. Lui e un suo compagno di squadra della CROAZIA, un rugginoso attaccante che segnava reti impossibili con il REAL MADRID, ospiti di una Trieste allora dominata dal centro-sinistra di ILLY, quello della tazzina di caffè tanto per capirci. Era una Trieste che stava cercandosi, inquieta macchina che ad un certo punto iniziò a parlare verso la fine di quel decennio di STREAM, di recupero degli spazi verdi, della immane potenzialità del Centro di Ricerca e tanto altro.

 

I due ragazzotti croati passarono una notte delinquente nella mia città, tra ricerche amorose e altri vizi, finendo la nottata (albeggiava) in un bellissimo bar di Trieste, affiancato al Caffè degli Specchi: secondo alcune testimonianze ALEN stava sorridendo ma stava appena appena in piedi, e con la mano sinistra stringeva un bicchiere di RAKIJA mentre l'altro fenomeno pensava di trovarsi a SPLIT e aveva nell'espressione e nella spina dorsale, una malinconia davvero straziante.

 

ALEN è stato il mio grande idolo. Adesso bastano due click e il tuo idolo assoluto appare moltiplicato per mille, all'epoca aspettavamo lo special pomeridiano sul calcio internazionale curato dal kantiano STEFANO BIZZOTTO che ci illuminava il pomeriggio mostrandoci i migliori goal dei campionati esteri: ALEN giocava con il Marsiglia un calcio stellare e secondo un preparatore atletico severissimo prossimo alla tirannide quale il mite VENTRONE ebbe a dire sul fenomeno croato parole importantissime che riporto: "Un quattrocentista rubato all'atletica". Il mite VENTRONE aveva capito benissimo; questo BOKSIC quando aveva voglia, non era distante dalla falcata neo classica di GULLIT e aveva una tale volontà di puntare la rete che faceva paura e le difese avversarie che all'epoca passavano con una certa difficoltà da una marcatura ad uomo a un 4-4-2 dogmatico non sempre o meglio quasi mai riuscivano a parare le zampate offensive del cucciolone croato.

 

Dopo i fasti con il Marsiglia, una coppa dei Campioni (la più grande delusione della vita sportiva di Silvio Berlusconi) contro un MILAN stellare che viene ricordata soprattutto come l'ultima eroica partita del povero cigno MARCO VAN BASTEN, il polimorfo BOKSIC prese le valigie e dopo un ritorno a MACARSCA distendendosi e cercando-trovando lupacchiotte marine da educare con il suo corpo etc. ricevette un FAX dalla Lazio che all'epoca era piena di ambizioni e di tentazioni anche politiche: in pochissimo tempo ALEN il croato strappato all'atletica, divenne il SIMBOLO della Lazio e se ripenso adesso in questo istante, alle sue cavalcate, ai suoi goal al limite del possibile che sfidavano la geometria euclidea per cangiare in una forma di geometria post frattale, mi viene da piangere: ero giovanissimo e il mio amore per il calcio era di gran lunga superiore a quello per le donne, ero infantile e brufoloso, ma avevo un'anima cristallina aperta al mondo, a tutti i mondi possibili, soprattutto quelli legati alla letteratura e al giornalismo sportivo anche se la musica, in quel periodo, era solamente una quiddità rispetto alla globalità del mio esistere.

 

ALEN spaccava le traverse, ALEN che dopo uno sbaglio bizzarro per un talento principesco, bestemmiava come un demonio la sacra bellezza della Madonna, ALEN che trasformava il gioco apollineo di LAUDRUP in un surplus energetico, ALEN che non andava d'accordo con gli schemi tattici del boema hegeliano, professor ZEMAN e nonostante questo riusciva a galoppare e convergere e se veniva triplicato da qualche scudo provinciale, con l'esterno del piede sinistro mandava la palla ad assistere gli altri avanti laziali. Era un calcio poetico, sicuramente meno fisico, ma che era ed è (ripensandoci) pura sinestesia: all'epoca non avevamo niente, o meglio eravamo il nulla, il calcio quel calcio più bello del mondo ci rendeva persone, persone rigorosamente consapevoli di poter avere uno spazio etico nella vita quotidiana: impegno scolastico, impegno cattolico, etico TOUT COURT.

 

ALEN dopo una parentesi graffa con la Vecchia Signora ritornò alla Lazio e vinse anche uno scudetto: quel ragazzo che durante i mondiali giovanili del 1987 con la JUGOSLAVIA riuscì ad affascinare intellettuali come il regista serbo esule in America del Nord, ovvero il libertino DUSAN MAKAVEJEV definendolo un potenziale attore erotico per le sue avventure filmiche, non ebbe la grande fortuna di partecipare ai MONDIALI FRANCESI del 1998, quelli del momentaneo vantaggio in semifinale contro la Francia padrona di casa e vertiginosamente stellata sotto l'influsso esoterico di ZIDANE, che portò lo scrivente a delle urla talmente acute e psicotiche che il vicinato si affacciò alle finestre e mi contemplava mentre giravo per il soggiorno, esaltante ed esaltato quasi totalmente ignudo (faceva caldissimo, ve lo ricordate molto bene). Purtroppo le cose andarono male e dall'euforia passai a un momentaneo stato di depressione con effetti periodici di asma e angoscia che durarono fino ad ottobre inoltrato (era il mio secondo anno di università..).

 

Il suo calcio era poesia e dove non possono arrivare le mie parole, possono arrivare i filmati, come questo che è puro amore verso un cavallone che aveva le stesse misure atletiche di DINO BAGGIO ma non il talento, ma vi era isomorfismo.

 

 

AMATELO.


  • 10

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2615 simon

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2021 - 13:53

Quando la Juventus dominava il mondo, era commovente. Era teleguidata da un giocatore apollineo, con i guardia spalle che lo coprivano con pragmatismo elevato al cubo, segnava reti che vista la loro perfezione estetica fuori dalla normalità venivano annullate da arbitri ritardati mentali ma era tutto quel gioco.. pur non anticipando l'euforia del team di Sacchi ad avermi fatto esaltare. I lanci di Gaetano, secondo il mio modesto parere, il più forte libero di ogni epoca, ben superiore al barocco germanico e al Facchetti senile che comunque sapeva giocare talmente bene da creare una serie di infarti a San Siro, erano quelli degli esteti idealizzanti che poggiavano il loro deretano sulle seggioline color amarena dell'architrave di San Siro.. ma non posso sempre divagare.

 

La Juventus di Trapattoni in quei micidiali anni ottanta dove non esistevano SUPER LEGHE, o tornei cui partecipavano a livello europeo squadre secondo terzo quarto classificate, ma solo gli squadroni. Potevi incontrare al primo turno il REAL MADRID ed essere sbattuto immediatamente fuori dalla competizione, tutti giocavano come se non esistessero regole fisse, diciamo del diritto, ma era una guerra europea senza nessun tipo di protezione politica, accadeva quello che accadeva.

 

Se PLATINI rimane cosa irripetibile per il calcio giocato, e quella difesa simboleggiata dai due metri di BRIO e ovviamente dalla spazialità di Gentile, dal dinamismo disumano di Cabrini, un giocatore davvero particolare giocava in quello squadrone, era polacco come il Papa e si chiamava ZBIGNIEW BONIEK.

Scrivo di ZBIGNIEW con il cuore in mano ed è lecito scriverne dopo aver descritto l'alato BOKSIC.

 

ZBIGNIEW si mise in mostra in modo definitivo con la sua Polonia durante i Mondiali vinti dall'Italia nell'estate del 1982: alcuni anni fa la RAI fece vedere per intero tutte le partite dell'Italia. Il primo turno è più materia filosofica che calcistica TOUT COURT. Alcuni di voi hanno studiato filosofia analitica all'Università e costoro sanno benissimo che qualche professorone si lambiccava ontologicamente con il gioco. Ma che cosa è stato veramente quel primo turno azzurro? secondo il mio parere, rubando la terminologia al professor HEIDEGGE: GESTELL.

 

ZBIGNIEW con la sua Polonia, benedetta da un PAPA teologo e santo prima di esserlo, senza alcun dubbio la PERSONA UMANA più importante degli ultimi tre secoli, giocava un calcio non esattamente apollineo, non esattamente geometrico ma aveva in questo cavallo baffuto una macchina da guerra, seppur quando costui era in movimenta poteva sembrare, mercé la progressione, un titano dalla massa corporea simile a quella di un Berrettini tanto per dire, invece da-fermo era un ometto dinoccolato ma longilineo che non arrivava a pesare sotto sforzo i 72kg ed era alto se la memoria non mi inganna qualche cosa come 183cm..

 

Quella Polonia stupì il Mondo del Calcio e arrivò tra le prime quattro, il libertario BONIPERTI presidente della Juventus che quando giocava e in modo brillantissimo veniva chiamato MARISA, lo aveva già acquistato a scatola chiusa ben prima della tenzone spagnola. Aveva sputato sangue con il WIDZEW LODZ per quasi un decennio, il campionato polacco era duro ma questo alano riusciva a segnare reti magnifiche ben documentate dagli archivi di Internet.

 

Alla Juventus questo genio non riuscì sempre a dimostrare la sua potenza, la sua mancanza di allegria, la sua polemica anti dialettica, una giornata di campionato dribblava da fermo sette difensori del Catanzaro e con l'esterno del piede destro consegnava il pallone a BONINI e il circolo vizioso continuava il suo corso con il CATANZARO battuto, trafitto da un destino chiamato Capitalismo.

 

Se BONIPERTI era il libertario presidente di quella squadra davvero straordinaria, la libertà sotto la forma di miliardi di vecchie lire da donare al gioco del calcio arrivavano dalla famiglia AGNELLI, avvocati e templari, democristiani e piduisti, americani e fermenti ammiratori delle teorie di LUKACS.. insomma il classico duale. Come si è detto, le partite internazionali valevano tantissimo, andata e ritorno e se ti andava bene spareggio in qualche zona remota della Bulgaria.. stranamente, il buon BONIEK giocava le sue migliori partite in notturna. Molto probabilmente l'elettricità dei fanali lo portava ad intendere il calcio come un futurismo pirotecnico e il suo gioco metafisico sulla fascia era dirompente e classico come quello di GUNTER NETZER secondo il mio umile parere, il più forte giocatore europeo di sempre, un proto GULLIT che poteva fare qualsiasi cosa, era l'idolo di mio padre assieme a GIANNI RIVERA e CURZIO MALAPARTE, grandissimo tratteggiatore psicologico di alcune eventualità sportive.

 

ZBIGNIEW non era bello come Cabrini, non aveva la pelle liscia di un Gentile, non era butterato e con la chioma fluente di BONINI, era un uomo comune rossiccio che se non avesse giocato a calcio molto probabilmente avrebbe consumato la sua vita dapprima in miniera e poi in qualche osteria distruggendosi il fegato con l'alcol più schifoso d'Europa. Venne definito dall'avvocato AGNELLI che aveva sempre voglia di prendere per il culo, come "BELLO DI NOTTE" bello per la Juventus, per il pubblico che affollava il Comunale, ma orribile per le squadre inglesi che lo vedevano entrare ed uscire dalla loro prospettiva come se fosse un protagonista di SUSPIRIA del divino Argento.

 

ZBIGNIEW come si è detto giocava a corrente alternata e la Juventus era una società fottutamente pragmatica che se ne fregava altamente di ogni tipo di teoria sulle monadi e applicava le leggi di DEWEY al calcio. Finito il campionato 1984-85 dominato dal Verona, la società decise di cancellare il polacco dall'organigramma tecnico della Juventus. Finì in tutti i sensi in una ROMA che stava declinando e che aveva vissuto anni di una bellezza artigianale proprio duellando con la Juventus del TRAP.

 

BONIEK più che un giocatore di calcio devastante, verrà ricordato dai tifosi come un feticcio, un bambolotto di pezza da stringere durante i momenti più complessi della vita sociale, ma nei momenti serali smetteva di dondolarsi sulla seggiola e iniziava a diventare il secondo direttore d'orchestra, affiancando PLATINI in un calcio spettacolare che aveva la capacità di trasformare uomini di statura e corporatura media (tranne il buon SERGIO BRIO) in GIGANTI INSUPERABILI. In questo post NON VOGLIO PARLARE VOLUTAMENTE di quello che accadde durante la finale della Coppa dei Campioni del 1985, ero piccolissimo e vidi quella partita tra mille virgolette con mio padre in lacrime che bestemmiava ogni minuto, più che giustamente oserei dire. Un Inferno che SICURAMENTE i tifosi juventini non meritavano.

 

un dramma con il LODZ

 

 

 

erotismo juventino

 

 

ZIBI senza baffi assomiglia pericolosamente ad alcune star del basket femminile degli anni settanta come la purgatrice ULJANA SEMJONOVA.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2616 simon

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Inviato 13 luglio 2021 - 15:17

Quanto ho saputo amarti, armigero germano? La vita ci insegna che ovunque è potenza, potenza d'amore.

 

GUNTER per anni e anni portò la musica classica e di classifica sul campo di calcio. Se consideriamo che gli Anni Sessanta e Settanta sono stati fondamentalmente amore per l'altro e allo stesso tempo omicidio dell'altro attraverso la follia delle stragi, pare una cosa meravigliosa che sia esistito il genio muscolare di GUNTER NETZER, il proto GULLIT, il capriccioso cacciatore di fantasmi ma soprattutto uragano germanico che intuiva la Storia della sua Nazione e convertiva la più alta spiritualità in dribbling giocati con le oscillazioni SAUDADE del bacino e dello stinco essenzialmente destro, il perno il simbolo di questa manifestazione divina incarnatasi nei quasi 180 cm di puro splendore gotico.

 

GUNTER è stato umile imperatore del BORUSSIA MONCHENGLADBACH per più di un decennio, ha concesso a se stesso i vizi più belli che un uomo può concedersi ma allo stesso tempo il suo gioco pragmatico eccome ma pieno d'Arte, ricordava le opere rinascimentali e del primo barocco italiano e francese un dispiegamento prospettico che ontologicamente spiazzava gli avversari, e il suo compito principale era quello di concludere a rete, convergere e in alcune partite questo ragazzone trovava che il campo da giuoco fosse troppo euclideo e dunque andava topologicamente diviso sotto le ali dell'ebrezza fungente.

 

PLAYBOY e primo capellone che venne selezionato dalla Germania Occidentale che si stava facendo le ossa, aspettando il dopo 1970 per salutare gli avversari e aprire un ciclo romantico, e GUNTER come ho scritto per ALEN BOKSIC è stato fragoroso tuono, rumore del fondamento che incuteva rispetto e chiedeva, dopo l'ennesima rete, segnata in rovesciata da trentasei metri, l'incoronazione imperiale, un NAPOLEONE BONAPARTE e un ROBESPIERRE allo stesso tempo, un uomo modesto di stirpe modesta ma che avvinceva le donne soprattutto d'estate: sulla costa amalfitana ove mieteva vittime, corporatura perfetta e accenno di una venatura rorida di palestra e training autogeno, abbronzatura non eccessiva ma il tocco magico della mano destra che si assestava la pettinatura biondo platino, capello lungo lunghissimo a mandare in estasi le consorelle della LOREN. Con quante donne si è intrattenuto questa MANDRAGORA?

 

Dopo anni bellissimi con il BORUSSIA, l'aria viziatella del capitalismo franchismo ebbe la meglio, e il procace genio della Germania Occidentale decise di passare al REAL MADRID ove il frastuono, le convergenze, i ditirambo riuscivano a creare effetti incredibili sulla plebe ispanica: spettatori comuni che urlando di piacere perdevano la dentiera, donne bellissime che cercavano di scavalcare i dispositivi cibernetici voluti da FRANCO istesso per proteggere un grande spot pubblicitario che era il REAL MADRID di allora. 

 

Cavallo pazzo e cavaliere eroico, un duale che non poteva scindersi, non sarebbe più stato GUNTER NETZER.

 

 

Difficilmente troveremo una assiologia calcistica così dominante e coloro che guardano con concupiscenza il video senza conoscere la fottuta grandezza del Germano, difficilmente smetterà di piangere, provando quel misto di amore-dolore che si prova solamente davanti alle grandi opere d'arte contenute in quel micro mondo che è il LOUVRE.

 

Sta per arrivare un filmato rarissimo, una leggendaria devastazione barbarica ai danni dell'Inter che non era più Grande e dopo la disfatta di un sette a uno, partita vinta poi a tavolino grazie a una bastardata del MAZZOLINO, segnò indissolubilmente l'aprirsi di un abbozzo di sinestesia vibrante: musica-corpo-danza fusi con luca. 

 

 

 

“Warum huldigest du, heiliger Sokrates,

diesem Jünglinge stets? Kennest du Grössers nicht?

Warum siehet mit Liebe,

wie auf Götter, dein Aug’ auf ihn?”

 

Wer das Tiefste gedacht, liebt das Lebendigste,

hohe Jugend versteht, wer in die Welt geblickt,

und es neigen die Weisen

oft am Ende zu Schönem sich.  

 

HOLDERLIN


  • 2

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2617 simon

    Scaruffiano

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Inviato 14 luglio 2021 - 12:24

 

Vangelo slavo. Prima del basket venne a calcio. Il bambino imparò lentamente a calciare il pallone negli anni quaranta. Iniziò a farsi adolescente mascalzone negli anni Cinquanta. Giovane gaudente negli anni Sessanta, Adulto intraprendente nei Settanta, Senile balbuziente nei.. sti cazzi.

 

Proprio in quel periodo nacque una generazione fenomenale che avrebbe potuto dominare il mondo negli anni novanta, basta guardare le facce da galera direttamente proporzionali al talento ludico del video. Da sloveni introversi a cavalieri tzigani montenegrini, apollinei dei biondi croati e rugginosi volti di una Bosnia Terra Santa, prolisse facce serbe e slanciati glutei macedoni.

 

Fu una generazione fenomenale che niente seppe raccogliere ed ebbe la grande occasione nel mondiale organizzato dalla mafia italiana del 1990, Tangentopoli e Craxi, anti mafia e non è la Rai.. fu il più brutto mondiale di sempre, tranne qualche sprazzo vertiginoso dei padroni di casa. La Jugoslavia era troppo forte e tutti quanti giocavano o nel campionato italiano o in quello francese, in patria si guadagnava poco quel che restava erano labbra verticali incoronate da pelame per lenire la mancanza di dinari. 

 

Se devo segnalare alla polizia un nome, direi SAVICEVIC. IL genio zingaro, il montenegrino dissonante che visse nel Milan parzialmente le stesse gioie che con la STELLA ROSSA: non riuscimmo a capirlo appieno, la generazione 4-4-2 lo sterminò umiliandolo ad esterno di centrocampo, impossibilitato, afasico e abulico a suggerire assist per centravanti impetuosamente eleganti e infelici zoppi che non vedevano la porta nemmeno a tre millimetri di distanza e mi riferisco alla bruttezza pedatoria del pallone d'oro PAPIN.

 

KATANEC è un altro nome da segnalare agli sbirri: longilineo, un modello con la faccia devastata dal malcostume, un difensore tignoso e barbaro, un polivalente che avrebbe fatto meglio sui quattrocento metri che sul tappeto verde; nonostante tutto fu l'idolo dei doriani, vitello d'oro da sbranare come rituale dal duo delle meraviglie ma ispirato dall'agone SALSANO: MANCINI-VIALLI pochi giorni fa riuniti a WEMBLEY in una fotografia di disarmante bellezza umana.

 

Su JOZIC scrissi pagine epiche proprio su questo TOPIC alcune stagioni fa, sugli altri o si tace o bisogna scrivere un libro di trenta milioni di pagine: partigiani e puttanieri, stolti e intellettuali, avidamente concupiscenti e MAUDIT, fiori del male e aviatori cosmici. 

 

BOBAN è stato il simbolo della fine dell'integrità di una nazione, i suoi calci volanti imparati guardando pellicole di serie zeta durante le pause pranzo, ai militi fascio-serbi resteranno il documento selvaggio di una separazione definitiva, ma nessuno di loro ha mai rinnegato i loro peccati i loro atroci delitti e le messe filantropiche, nessuno.


  • 3

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

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#2618 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 15 luglio 2021 - 09:35

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#2619 simon

    Scaruffiano

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Inviato 16 luglio 2021 - 16:10

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Non riesco a capire che cosa stia facendo PIERRE CLEMENTI con la maglia del Napoli, Non vado a consultare gli almanacchi perché sono imbustati in cantinetta accanto al vino buono.


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#2620 simon

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Inviato 18 luglio 2021 - 15:52

Giocare a calcio dentro l'Inferno, esultare mentre gli emissari di Satana cadono ai tuoi piedi per portarli al suicidio. Dramma che nessun NECCO della situazione avrebbe potuto mitigare.

 

Affranti lo siamo ancora adesso e nonostante siano passate le decadi, risuonano ancora grevi e spiritualmente accettabili le lapidarie sentenze di uno ZAVOLI che all'epoca era una sorta di neo pragmatista, un socialista senza soluzioni di continuità, che giustamente iniziò a riflettere anche sul calcio, dopo il suo giovanile amore per il ciclismo, ma se quest'ultimo non andò mai oltre lo scontro dialettico, in QUESTO caso la dialettica è arma che non si può invocare, bisogna solamente trovare entro di noi la FEDE.

 

.. tra l'altro fa male vedere un PICONE così cromaticamente perfetto e la violenza inaudita del punk inglese

 

 

 

quando i tifosi della Juventus sono in difficoltà si attaccano sempre all'orsacchiotto divinante, quel FURINO mastino geometra della Juventus degli anni settanta e inizio ottanta: una persona del Sud, agre e mite come certe imboscate camorriste.

 

 

.. sicuramente la mia Juve preferita che aveva nel sesso di Cabrini il GRANDE MAGNETE e in PLATINI il grande funambolo.


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#2621 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 26 luglio 2021 - 09:26

http://youtu.be/Ea6t_FCQ6Vc

10 anni, come passa il tempo quando ci si diverte
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Adescatore equino dal 2005

#2622 simon

    Scaruffiano

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Inviato 26 luglio 2021 - 11:59

Quando il calcio era una cosetta seria e il mondo era completamente diverso di questo. Questo mio POST potrebbe trovare la forma del racconto breve o del romanzo oceanico, una commovente storia di una grandissima squadra. 

 

.. anche se l'ispirazione e la scrittura appare nettamente fluida, non posso arrivare a partorire novelle per un anno, ricordando un grande siculo.

 

Venni a conoscenza del Grande Torino, attraverso un libro meraviglioso scritto da uno dei figli dei deceduti, ovvero OSSOLA, varesino e ingegnere torinese. Stavo guardando una partita del Milan all'epoca squadrone (SAVICEVIC ricordo porzioni di SAVICEVIC mentre stavo leggendo questo libro) e rimasi incantato dalla cesellatura finissima di quella rievocazione che giustamente vinse il premio BANCARELLA ed ora è introvabile.

 

Cinque scudetti consecutivi sembrano nulla in confronti del nonnetto juventino.. ma le epoche e le differenze erano alquanto notevoli, ma non parlerò di Superga, di questa tremenda fine.

 

Descriverò purtroppo in modo molto sintetico tutti i giocatori del Grande Torino.

 

 

BACIGALUPO: Portiere di statura e struttura fisica assai modesta, ligure dal sorriso stupendo e come tutti i ragazzi del GRANDE TORINO assolutamente fotogenico. Portiere gatto come ebbe a scrivere un giornalista brasiliano durante il famoso tour de force dei granata in Brasile contro squadre e condizioni atmosferiche degne della loro leggenda.

 

BALLARIN: Ha giocato come un omaccione vorticoso nella Triestina bellica ed è diventato terzino destro cattivo e anticipatore sull'uomo per antonomasia: l'istinto del 1945 è lo stesso istinto dei pedatori europei di adesso, è una catena-filastrocca di empirismo ludico. Esistono foto meravigliose ove compare con la mitica maglia granata strappata e con un bernoccolo grandissimo, appena appena curato da una malferma benda, la luce del sole rende ancora più ruggente il suo volto espressivo.

 

MAROSO: Se Maldini Paolo è stata leggenda, il seme di questo pony express arriva direttamente da Marostica, e questo ragazzo esile come un giunco venne definito dalla carta stampata da gente leggendaria come LEONE BOCCALI, RIZIERI GRANDI, VITTORIO POZZO, RENZO DE VECCHI come il più grande esteta della difesa continentale. Una cigno che nei rari filmati ha una padronanza con il pallone d'oro da toglierci il fiato, giocavano un calcio euclideo con variazioni mozartiana e pencolate bachiane di una estasi divina.

 

 

GREZAR: Il bellissimo triestino con origini istriane è stata dapprima una lucidissima bandiera della Triestina poi passò al Torino disputando partite gloriose, fa male al cuore ripensare alla collezione completa del CALCIO ILLUSTRATO che possedevo tanti anni fa, rivedere mnemonicamente questa figura alta e leggermente dinoccolata, con un sorriso aggraziato e umanissimo e un tiro da fuori che potrebbe essere stato quello di un Dino Baggio, non a caso definito nella sua epoca d'oro come giocatore classico.

 

 

RIGAMONTI: Un divo cinematografico prestato allo stop del centravanti avversario, fisico robusto eroticamente florido, esistono foto mitiche che lo ritraggono, padrone assoluto della Volontà: nel 1949 arrivò al Milan il gigantesco NORDHAL e subito furono reti su reti e venne la partita storica con il GRANDE TORINO poco prima della sua distruzione apocalittica, in prima pagina del CALCIO ILLUSTRATO osserviamo una rovesciata muscolosa e potente alquanto dello svedese che ha tutto il peso del corpo sul collo del piede destro, a prendere il pallone di testa, con il collo stremato ai nervi, la testa di questo incredibile centrale difensivo il cui fratello medico era un campionissimo della lotta.

 

 

CASTIGLIANO: Mio zio venti anni fa mi ha raccontato del Grande Torino quando veniva a giocare a Trieste, partite rugginose, serpentine granate e difesa di Rocco allenatore con profeti tergestini a bloccare l'impeto dionisiaco dei torinesi. Castigliano mi disse zio, era un capitolo a parte, gesta confermate poi da un ottimo giornalista locale che interrogai a lungo su questi campioni. Vercellese purissimo, filtrava gioco ma era insostituibile perno della diagonale, del centrocampo più avanzato, il suo tiro era profeticamente una mazzata di vita che finiva per demolire la rete. La cronaca dell'epoca descriveva anche i fatti privati dei campioni con un moralismo esagerato, in fondo la differenza di età tra il lungo vercellese e la moglie era solamente di ventidue anni..

 

 

MENTI: Giocatore stereotipico, forse l'unico granata che è rimasto inchiodato ai suoi tempi anche se alcuni cinegiornali ci mostrano questa aletta curva saltare come birilli uno-due-tre difensori per concludere di rete, ingolosendo altri compagni d'attacco come l'OSSOLA.

 

 

LOIK: Un mulo, un giocatore che sapeva filtrare a centrocampo e fiondare a rete o suggerire l'assist vincente per gli attaccanti: ricordo alcune sue fotografie. Non altissimo di statura, questo fiumano (dunque croato TOUT COURT) eternato in una istantanea mentre fa stretching mostra tutta la sua perfezione del tronco, quasi fosse un lottatore più che un giocatore di calcio, eppure non esistevano preparatori atletici e veramente questo signora aveva una potenza muscolare generosissima. Assieme a Valentino Mazzola compì gesta iperboliche con il Venezia per poi passare assieme al gemello, proprio al Torino che stava diventando grande.

 

 

GABETTO: un centravanti che aveva esordito pressoché bambino con la Juventus dei cinque scudetti, assolutamente differente da un FELICINO BOREL quasi la stessa differenza che passa tra l'uragano e il venticello primaverile. Venne al Torino per ciondolare calcio, tutto finte e contro finte alla brasiliana. Non l'ho mai visto incocciare di testa, ma segnava goal importantissimi, alcuni davvero irresistibili, in un frammento di cinegiornale lo vediamo trattare il pallone incrostato di fango e argilla come se fosse un pietra preziosa, o una pallina morbida e facilmente addomesticabile, il primo piano dei suoi coscioni rutilanti e le finte del bacino sono incredibili, pura arte.

 

 

VALENTINO MAZZOLA: Che cosa posso scrivere su MAZZOLA? Tutto è stato detto, era il cuore di quella squadra uno dei simboli più complessi e irresistibili di un dopo guerra economicamente scabro, una penisola divisa come non mai in zone geografiche alcune controllate direttamente dagli Alleati, ma era un minestrone politico che poteva erompere profumi totalmente leninisti e gramsciani. Non succedette forse per via dello sport istesso, che in qualche modo fu magnete e curvò metaforicamente scrivendo, la simpatia comunista verso altri lidi, abituando piano piano l'italiota al pane della democrazia cristiana ma è tutta un'altra grammatica storiografica, tutto un filosofare che qui non trova riscontro plausibile.

 

 

OSSOLA: ala dal fisico sottile, amico e duellantesi con il GABETTO, era uno dei grandi giocatori del Torni ma l'unico a non aver giocato in Nazionale manco un incontro. Cosa stranissima visto che il Torino era la Nazionale Italiana con ben dieci undicesimi al Comunale contro una Ungheria che portava entro di se tutto le scorie le ferite il sangue di una guerra mondiale stroboscopica.

 

 

una idea movie di quanto ho esposto sopra che è una milionesima parte di quanto so e che potrebbe tuonarsi in uragani di post lunghissimi ma.. lasciamo perdere.

 

 

 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

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#2623 Garp Buzzy Power

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Inviato 28 luglio 2021 - 09:33

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"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#2624 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

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Inviato 29 luglio 2021 - 18:03

Bruno <3
Tripler, Donnarunna, Megguàiv

http://youtu.be/RmVyIgQgjKM
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Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#2625 simon

    Scaruffiano

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Inviato 29 luglio 2021 - 20:10

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Domani forse, arriverà il ritratto definitivo del Cigno olandese. In questa fotografia penso del 1983 dalla sgranatura impeccabile porta la mente mia a una cosa particolarissima: sembra un caciarone tergestino in Ponterosso, proprio difronte la Chiesa Serbo Ortodossa e topologia mutante una nuova Trieste con la chiesa Anglicana e la zona adiacente contenuta a sinistra della fotografia. Serata calda ma non soffro il caldo ma questo pomeriggio ho dormito due ore, due ore terribili perché ho sognato la morte, la morte di Roberto Calasso grandissimo Educatore di cui ho scritto ampiamente. Mi sono risvegliato con la voglia di mangiare pane e marmellata, di aumentare di peso e allo stesso tempo mi sono sentito debole come un anoressico centrato.

 

Domani è un altro giorno ma oggi ho avuto paura della morte che avevo neutralizzato grazie al divino LEIBNIZ e al professor GENTILE e a Rosmini.


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#2626 simon

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Inviato 22 agosto 2021 - 14:17

Non so esattamente che cosa ne pensa DREYFUS e nemmeno SEARLE, ma una cosa è certa: se sei un felino puoi essere anche uomo.

 

La storia del calcio è bellissima, ma una cosa va detta: la FIFA ha una paura maledetta nell'affrontare una questione pratica, ristrutturare tutti i filmati di calcio e inviarli ai canali cibernetici in 4k.

 

Quello che noi vediamo sul tubo è come lo vedevamo trent'anni fa.. identificandoci con la memoria di quei fatti, ma siamo anche esseri cibernetici e vogliamo vedere i nostri eroi nella loro pura sublime arte visiva.

 

Il montenegrino DEJAN SAVICEVIC è stato il più grande giocatore degli anni novanta, assieme a ZIDANE e a GINOLA.. Da quella fratta balcanica che continua a produrre fenomeni sportivi (l'altista VUKOVIC come emblema della bellezza e della mia autobiografia è nata e vive con la sorellona bonissima nella città di mia bisnonna DRAGOJLOVIC) e il paradiso affatto perduto della nazionale di pallavolo femminile (agiografia della sensualità del deretano, il suo esprimersi, il suo darsi) nacque questo "zingaro" questo rom a sociale come un cd di MERZBOW.

 

Stella Rossa: il suo idolo è Platini (ci mancherebbe) lo incontra in una gara di scacchi a casa di Boniperti già con lo scafandro scassato e i denti giallognoli del bevitore incallito inizia a duellare d'istinto contro la geometria ludica trascendentale del francese, mentre il padrone della squadra-azienda torinese implode in catatonici assembramenti neuronici, la dislessia sarà contenuta grazie a sedici operazioni al cervello, di cui quindici affidate a uno scienziato eretico che opera grazie alla forza del talismano beta: occhi intenzionali che incarnano la sapienza megarica, un raggio laser talmente profondo e sensuale che letteralmente gioca il cervello del piemontese puro sangue.

 

Vince Platini come era ovvio, ma nel 1986 era giusto così. Istinto contro concetto globalizzato, periferia contro impero, teoria debole contro teoria forte, socialismo balcanico centrico contro capitalismo libertario nascosto dal Dono etc. Se Platini illumina il gioco tutto fosforo e Pascal, SAVICEVIC è il puro azzardo, lo sconvolgimento dell'ordine, il definitivo falciare qualsiasi ipotesi fisica newtoniana. 

 

Eroe della nazionale slava, riesce a trasformare il gioco di Platini in una indemoniata garrula psicosi che è il simbolo dell'estro. Impone il suo corpo, impone la sua danza e i suoi colori (sinestesia pura) sulle difese bolsceviche-pragmatiche di quel non ombelico del mondo che si stava sfasciando. Un giorno la Stella Rossa incontra il Grande Milan che sta diventando grande anche grazie al culo di Sacchi e Berlusconi che di calcio ne capisce, vede in questo soggetto eternamente sospeso tra fare e non fare la risposta mondana e popolare del suo arrivismo monocratico.

 

Gli anni del Milan, esordio contro il Pescara (una partita mitologica) e pura abulia, stasi, fritto misto delle cervella:: don Fabio che lo sostituisce con l'ebano olandese a centrocampo e il montenegrino che sputa dapprima sulla magica pelouche dello stadio del cazzo e manda a quel paese strettamente in dialetto del dialetto montenegrino-arabico guardandolo in faccia con la solita aria da genio folle pronto a tagliarti la gola e poi rammendare il cuscino di tua moglie suonando deliranti tonalità maggiori con violini profumati d'assenzio: assenza come presenza, rappresentazione e volontà e il loro disfarsi in un escapismo sempre mancato.

 

Diventerà ben presto l'idolo assoluto di San Siro, ma anche di altri santi, esiste anche un vinile che sovrappone una canzone natalizia con il coro degli ultras ritmato e bombardato da registrazioni sul campo (musica melodica e musica concreta fanno l'amore fino a raggiungere il plusvalore che l'eros dona al porno) tutto un DE-JAN SA-VI-CE-VIC da da-da dan .. l'Occidente economico aveva trovato la propria liquirizia, e l'espansione catodica politica dell'ometto di Arcore passerà proprio dalle parti di questo genio e dell'eversore dello statalismo, il divino croato Boban (fatto marcire per un anno a Bari per fare esperienza, forse la pagina più illuminante degli anni novanta, il massimo della geometria poetica mentre il nostro popolo moriva dentro e fuori).

 

Se Zola era un fantastico artigiano della genialità e Mancini un arcobaleno spontaneo di tocchi egalitari e snob allo stesso tempo, Dejan era l'invincibile forza spirituale di una nazione grandiosa ridotta a riso alla greca a una macedonia babelica e il suo modo di giocare diverso da tutti lo rendeva l'ultimo grande narratore della fine delle socialdemocrazie pure prima di vendersi al capitalismo globale americano e russo (sotto copertura).

 

L'apice di Dejan nella famosa notte ateniese del 1994: non a caso trionfo del Milan con rete leggendaria e prestazione oltre Wagner del tzigano montenegrino filtrato da Aronofsky, davvero molto Platini e trionfo (tra mille virgolette) di una politica costruita e fatta sul niente del suo Presidente attratto inevitabilmente dalla gogna divina della vagina-gattina e da rifiuti rizomatici del socialismo craxiano, modelli non etici che affermavano la libertà negandola. Colpi di genio ma non colpi di stato.

 

Il ritorno di Sacchi e il suo strutturalismo alla Levi Strauss fu una gabbia concettuale troppo grande per il montenegrino, nonostante gli anni di militanza rossonera capì immediatamente di trovarsi davanti a un nazi boy completamente strafatto di concetti astratti e di perfezionismo ad oltranza, un messianesimo che strideva con l'ortodossia serbo-montenegrina e un moderato addio venne pronunciato sottovoce, ma lo ritroveremo ancora bullo tra i bulli, addormentato come una bestiolina da appartamento (tartaruga-pungiglioni-farfalle-forse gatto) e sfidante contestante sempre, nella miseria di Tabarez che proveniva dal Cagliari per essere metabolizzato da un organigramma troppo più grande di lui.

 

Dejan è stato il calcio.

 

 


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Inviato 26 agosto 2021 - 13:23

10/10 a questo collage milanista degli ultimi anni. Ho le lacrime.

 


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#2628 simon

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Inviato 26 agosto 2021 - 16:58

Purtroppo esisteva ancora la regola dei tre stranieri, quel Milan era la squadra più forte di ogni epoca, nonostante alcuni revisionismi (finale di Coppa Italia contro la Juve nel 90, i primi venticinque minuti sono da drive in) credo a quello che sto scrivendo.

 

Se un giocatore simile, croato purosangue idolo assoluto della massa indipendentista croata, simbolo più che cattolico del venire mariano, non ha trovato giusta collocazione immediata in quella Squadra significa che oltre alla legge della FIGC c'erano delle alchimie tattiche da rispettare fino all'ultimo secondo di gioco, la sinapsi tra calciatori e l'allenatore del sorriso (ah ah ah) il manager Capello.

 

Poche volte ho visto centrocampisti così squisitamente tattici e con il piede di velluto, una sorta di Demetrio Albertini della primissima ora, una ipotesi di post Rivera con più dinamismo e certamente più intenzionalità nel difendere la zona, un giocatore solista nella coralità immensa di quella matrice compulsiva, materia fosforica che si allungava topologicamente e si ritraeva come una vulva emotiva, senza mai perdere in qualità.

 

Quando si è piccoli si fa fatica a concentrarsi sul centrocampo, sulla fatica e sulla dolcezza poetica di quell'asse.. si è tutti per l'attacco e forse per qualche imperatore brasiliano giocoliere della difesa.. il mio primo idolo cosciente è stato Dino Baggio nell'immensa primavera del 1993.. un giocatore assoluto che ammiravo in modo più che assoluto: primavera 1993 mi sembra ancora di sentire quei profumi e quelle immagini.. ed era già perno fisso della Nazionale assieme a Demetrio san.

 

Il giocatore croato non aveva rivali nel suo ruolo? ovviamente no: non ho mai scritto niente di Pavel il mostro dei mostri, e nemmeno di Zidane che scoprii ai tempi in cui ero totalmente drogato di calcio e giocava divinamente in Francia ed aveva una criniera talmente fitta che mai avresti pensato a una semi alopecia galoppante e conclusa con una splendida rasatura mono-uso. BOBAN poteva giocare anche tre quartista, ma all'epoca vigeva il quattro-quattro-due del cazzo e giocatori geni come il montenegrino soffrivano in modo bestiale, sconfinati a sinistra del centrocampo, quasi dei Lombardo qualsiasi (aletta genialmente normale della Sampdoria dei primi anni novanta).

 

Secondo il mio modo di vedere, costui rimarrà nella storia più per il suo magnifico gesto da karateka schizoide nella mitica partita con la Stella Rossa che per le sue gesta in campo che sono state grandiose, persino sensuali a volte. Ma anche lui, come tutti i balcanici, ha sempre avuto qualche momento di stasi psichica e Alberto in quei momenti prendeva il sopravvento, succhiando il nettare psichedelico dal suo cervello non euclideo.

 

.. è stato l'anti-Zoratto, l'anti-Crippa, l'anti-mediocrità elevata a sistema ecologico ambientale.. l'anno a Bari ha dimostrato per sempre la sua divina ampollosità, un Fidia disposto al pressing e alla fucilata balisticamente complessa, in poche parole: un leader.

 

voglio ricordarlo così:

 

 

 

Lijepa naša domovino, Oj junačka zemljo mila, Stare slave djedovino, Da bi vazda sretna bila! Mila kano si nam slavna, Mila si nam ti jedina, Mila kuda si nam ravna, Mila kuda si planina! Teci Dravo, Savo teci, Nit' ti Dunav silu gubi, Sinje more svijetu reci: Da svoj narod Hrvat ljubi! Dok mu njive sunce grije, Dok mu hrašće bura vije, Dok mu mrtve grobak krije, Dok mu živo srce bije!
  • 1

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2629 Garp Buzzy Power

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Inviato 08 settembre 2021 - 09:24

25 anni da Giorgione  :wub:

 


  • 4
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#2630 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 08 settembre 2021 - 10:15

UwaZ3Bg.jpg


  • 2

#2631 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 08 settembre 2021 - 11:46

Spero che dopo la foto abbiano un dato un pasto caldo a questi due barboni asd


  • 3

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#2632 simon

    Scaruffiano

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Inviato 14 settembre 2021 - 03:37

UwaZ3Bg.jpg

 

 

Questi due ragazzoni hanno significato moltissimo nella mia esistenza di appassionato di calcio (Anni Novanta).

 

L'eroinomane a sinistra è stato uno dei più grandi terzini nella storia del calcio: era una sorta di fluido magico, uno scoiattolo che aveva la potenza e la fisiologia di un duecentista; cross perfetti che erano vere e proprie paraboliche esistenziali spruzzate d'acqua mammasantissima e senza alcun dubbio i suoi calci di punizione erano pura Hollywood, nessun tipo di contemplazione europea, ma fisica post quantistica applicata allo scopo ultimo e all'arte anzi alla estetologia. 

 

Solamente l'Internazionale poteva venderlo dopo un anno di pendolate meravigliose, una sorta di MALDINI PAOLO con mezzi fisici totalmente diversi e senza, appunto, quella falcata erotica del figlio del triestino. Il meglio di se lo ha dato in Nazionale ove giocava con dei veri mastri birrai eternamente sospesi tra un calcio pragmatico e una danza carnascialesca, senza schemi e regole.

 

Il ragazzo a destra è senza alcun dubbio uno dei più grandi campioni nella storia del calcio. Il bosniaco-croato trapiantato in Svezia che gioca nel Milan e che ora ha quaranta anni, giustamente passava ore ed ore nella sua stanzetta di profugo karateka a guardare e riguardare VHS del Fenomeno.

 

Lo ricordo esordire in Europa con la maglia di una squadra belga? penso che fosse belga. In quel momento (non esisteva INTERNET) ogni pomeriggio sportivo condotto da Galeazzi e intercalato da speciali di calcio internazionale commentati da un lungagnone delle parti del tennista di San Candido, era un evento. Fortissimo fisicamente, aveva il dono di saltare non solo l'uomo, ma l'intera difesa con giochi di finte e controfinte nucleari che erano troppo per i Paesi Bassi.

 

All'Inter ha dato moltissimo ma è stato anche il suo martirio (fatale-fetale il mondiale del 1998) la testa e il corpo svuotati di qualsiasi materia organica-inorganica, i trecentomila infortuni, le quaranta orge demistificatrici durante le pause pranzo.. le incomprensioni e le disillusioni, le gioie e quel dinamismo, quella forza oserei dire metafisica, che aveva solo un parallelo: la Ferrari guidata da Schumacher. 

 

Sono ridotti malissimo, ma l'esserino a sinistra ha ancora l'occhio vivo e vigile, il suo membro è ancora funzionante e senza alcun dubbio ha ancora voglia di girare il mondo senza malinconia. Ronaldo invece mi sembra perso, un barbone milionario nauseato dalla vita immorale che conduce, purtroppo non ha testa ma solo panza. Il suo quoziente di intelligenza, dicono. ha lo stesso punteggio di Maradona (pace all'anima sui) e di Nicola Berti. Ha dato tutto al calcio, ma deve trovare la forza per cercare di ritornare almeno una persona normale, dopo tutto è ancora giovane anche se le varie lupe brasiliane lo hanno sbranato, ingoiato, calpestato para sadicamente, è tutta finzione berlusconiana accaduta veramente in una Rio-Virus prossimo scenario distopico per qualche nuovo Deodato.


  • 1

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2633 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 15 settembre 2021 - 21:14

*
POPOLARE

Altro che quei due sopra. Dino!
FB-IMG-1631738881770.jpg
  • 12

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#2634 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 06 ottobre 2021 - 10:00

6 ottobre 2001 e quel magnifico modo di calciare  :wub:

 

"Beckham could raise the roof here with a goal... I don't believe it! David Beckham scores the goal that takes England to the World Cup finals!"

 


  • 1
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
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"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
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#2635 keith

    mainstream Star

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Inviato 06 ottobre 2021 - 14:38

Gol splendido, il suo modo di calciare era di una bellezza unica. Giocatore terribilmente sottovalutato sul piano squisitamente sportivo, solo perché figo/glamorous/ricco ecc.


  • 0

#2636 strafanich

    .

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Inviato 06 ottobre 2021 - 14:45

"He cannot kick with his left foot, he cannot head a ball, he cannot tackle and he doesn't score many goals. Apart from that he's all right."
  • 0

#2637 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 06 ottobre 2021 - 14:46

Il portiere era chiaramente Handanovic.


  • 2

#2638 Ortodosso

    baby even the losers

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Inviato 07 ottobre 2021 - 22:58

Cappella del portiere, enorme tristezza la generazione degli attuali quarantenni nostalgici


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#2639 simon

    Scaruffiano

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Inviato 08 ottobre 2021 - 03:47

ZLATAN è la sintesi perfetta, assieme a LUKA dello Spirito Assoluto che è l'inconscio dell'Inconscio che domina il mondo come volontà e rappresentazione.

 

ZLATAN è fratello, idolo, amore assoluto.. qualsiasi accadimento metafisico si incarna nella sua potenza nichilista e non a caso potrebbe essere considerato il nuovo Nietzsche.

 

ZLATAN e LUKA sono accomunati non solo dall'altezza e dal sublime meticcio interetnico che è la fabula fattasi creazione emotiva, ma soprattutto dalla GRAZIA ARTISTICA, in quanto tale è cieca.

 

Secondo Capello (un ex giocatore della Juventus e ottimo tecnico) ZLATAN non sa calciare. Ecco manderemo a farsi fottere Capello e le sue teorie da avanspettacolo con il filmato a seguire.

 

Secondo Heidegger ZLATAN (ma era una cosa ovvia) è lo sgretolarsi maculato della tecnica in Volontà di Potenza meta-storica.

 

ZLATAN è la rivincita del forzatamente esodato dalla trama di piacere che è la BALCANIA per vomitare il proprio dolore velenoso in una Terra-Indifferente. La volontà di potenza che è l'Inconscio, l'Istinto bosniaco-croato con fortissime ascendenze islamiche che lascia da parte l'oggettività per far-si DIO.

 

ZLATAN è arrogante, ZLATAN è folle.. ZLATAN ha tutto dentro di se: il perenne movimento del flusso di coscienza che attraversa le nebbie acuminate del demonio e le placide rive del Don di mirate stelle, di lussurie capitaliste e rinsanguamento balcanico (Estasi Hegeliana).

 

ZLATAN è forza bruta, LUKA ha già superato il concetto di FORZA, di FISICA Aristotelica e si è spappolato tutta la monadologia. ZLATAN purtroppo è ancora nell'espresso o quantomeno nell'esprimibile.. LUKA è oltre, il sogno del misticismo più anarchico rivive attimo dopo attimo, non destituendo la sua saggia potenza, ma creando la nuova strada (il solco destinale) che porterà l'Umanità ad assistere al grande momento del cambiamento: L'ESSERE che ritornerà ESSERCI in uno spazio e tempo relativamente modesto.

 

ZLATAN è ancora rock.. LUKA è la Grazia dell'Arcangelico Necessario, del femmineo come conquista definitiva: è teologico in questo e chi scrive ha respirato tutti gli odori della sua immane Terra.

 

ZLATAN è questo:

 

«πολυμαθίη νόον (ἔχειν) οὐ διδάσκει· Ἡσίοδον γὰρ ἂν ἐδίδαξε καὶ Πυθαγόρην αὖτις τε Ξενοφάνεά (τε) καὶ Ἑκαταῖον.»

 

 

LUKA è questo:

 

«κοινός τε ὑμῖν εἰμι, ἄν ποτέ τι πρὸς ἀλλήλους δεηθέντες φιλίας ἀγαθόν τι ποιεῖν βουληθῆτε· κακὰ δὲ ἕως ἂν ἐπιθυμῆτε, ἄλλους παρακαλεῖτε.»

 

 

Ogni traditore monegasco è dissolto in un fiume di lacrime e sangue acido

Ogni traditore monegasco è condannato a morte dalla impazienza del non-buon Dio

Ogni traditore monegasco è frantumato dall'Etica Furiosa di ZLATAN e da quella ancor Contemplativa di LUKA

Ogni traditore monegasco è sclerotizzato, amputato sul nascere dallo Spirito Assoluto di cui partecipano i morti di Srebrenica. 

Ogni traditore monegasco è affetto dalla negromanzia a patire le pene dell'Inferno in questo mondo senza più distanze.

Ogni traditore monegasco è penalizzato dalla vertigine-cataclisma dell'empireo kafkiano

Ogni traditore monegasco è cieco al cospetto del solco destinale, dalla profusione del Genio

Ogni traditore monegasco è partigiano inattuale, eternamente differito dal Tempo e dal Concetto istesso. Inattuale, Condannato a vivere senza porsi domande.

 

 

ZLATAN nella sua follia è la persona più filantropa del mondo post euclideo.

 

LUKA è la Grazia che non conosce, non si conosce e dunque è perfettamente estranea a qualsiasi tipo di distinzione di femminile e maschile; è tocco leonardesco, il sorriso che disintegra la misantropia di Thomas Hobbes.

 

 

ZLATAN è dionisiaco, è la dissociazione mentale che porta ad essere capolavori

 

LUKA è apollineo, aggraziato, è Kant.

 

 

 

ZLATAN non ha più nulla da imparare, la lunga ascesa che porta al CONSENSO UNIVERSALE è ancora lunga, ma è questo la ragione-di-essere dell'Eroe Prometeico.

 

LUKA ha ancora da imparare: deve studiare la GRAZIA ILLIMITE di LARRY BIRD, e fare l'amore con la saggezza di JOHN STOCKTON.. poi il mondo sarà definitivamente suo.


  • 1

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2640 keith

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Inviato 08 ottobre 2021 - 15:05

Cappella del portiere, enorme tristezza la generazione degli attuali quarantenni nostalgici

 

Solo in parte cappella del portiere, in quanto gol preso sul proprio palo. Ma il tiro è fantastico, per stile, precisione, traiettoria, potenza.


  • 0

#2641 Mr Repetto

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Inviato 09 ottobre 2021 - 10:18

Cappella del portiere, enorme tristezza la generazione degli attuali quarantenni nostalgici

 
Solo in parte cappella del portiere, in quanto gol preso sul proprio palo. Ma il tiro è fantastico, per stile, precisione, traiettoria, potenza.
La cosa incredibile, che credo causi l’apparente cappella, è che la palla sembra indirizzata sull’altro palo e poi cambia direzione.
  • 0

#2642 simon

    Scaruffiano

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Inviato 09 ottobre 2021 - 13:14

 

Secondo il mio parere, il momento più bello nella storia del calcio italiano. 

 

Il coatto romano che perde la pazienza e senza capirci un cazzo (poteva nascere una seconda Heysel) si avvicina pericolosamente alla curva dei suoi nemici calcistici..

 

Carletto è stato il classico romano che fa finta di essere bonaccione per poi infilartelo senza vaselina nel buco del culo.


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Inviato 19 ottobre 2021 - 13:47

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Quella volta che Brera cominciò a chiamare Walter "Deltaplano"


  • 1

... sei solo chiacchiere e Baraghini 

 


#2644 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 20 ottobre 2021 - 11:07

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#2645 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 26 ottobre 2021 - 15:15

Cento di questi giorni al Mitico Villa!

 

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#2646 10 Maggio 1987

    [pco] sporco scriba [pco] non sei degno della vita eterna

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Inviato 29 ottobre 2021 - 17:52

10 anni fa, oggi

 

 

ps gigi castaldo già c'era e già segnava


  • 1

#2647 simon

    Scaruffiano

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Inviato 14 novembre 2021 - 13:41

Bellissimi ricordi.

 

 


  • 2

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#2648 simon

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Inviato 22 novembre 2021 - 14:49

geni

 

 


  • 3

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#2649 blackwater

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Inviato 23 novembre 2021 - 22:31

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... sei solo chiacchiere e Baraghini 

 


#2650 Folagra

    young signorino di una certa età

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Inviato 25 novembre 2021 - 16:43

meravigliosa foto vista oggi

 

DIEGO-1.jpg


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When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea





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