Conosco benino Eliade e confermo la sua vocazione storicistica; dal pdv dottrinario Coomaswaamy e Guenon sono un paio di gradini sopra, il primo come conoscenza diretta dell'induismo, il secondo nella coerenza della sua missione di ricerca di una autorià spirituale che partendo dalle radici ne trova di comuni in quelle più rappresentative tenendo fermo che la radice di Dio è unica e anche legegrmente perduta (anche se di suo lui fu musulmano). Guenon lo consiglio anche perché ha una semplicità di scrittura che lo rende particolarmente affascinante.
L'induismo è una religione da prendere con le molle perché tra santoni e new age c'è troppa fuffa in giro. Riguardo Corkan sapete tutto: nato come utente del forum OR oggi ne è uno dei moderatori, propenso al dialogo ma duro quando reputa che qualcuno debba essere punito. Ha bannato anche Gozer, non so se mi spiego, e Lassigue che da allora non ha mai più scritto. Si è preso le sue responsabilità, insomma.
ps: wikipedia sul mio pc non si apre proprio, infatti non sono un mostro di precisione.
va bene guénon è stato il precursore e eliade se n'è ispirato parecchio pero ridurre quest'ultimo a semplice storiografo...
tra l'altro guénon non sapeva il sanscrito (qualche parola al massimo) al contrario di eliade che sapeva leggerlo e lo padroneggiava visto che soggiorno tre anni in india dove lesse testi che non erano ancora stati tradotti in europa sotto la guida di un professore universitario indiano.
ma l'hai letto il saggio sullo yoga ad esempio?
per farsi un'idea in generale, la parte sull'induismo del suo "storia delle credenze e idee religiose" è molto pratica. è sintentica ovviamente visto che se no l'opera avrebbe 15 mila pagine invece di mille e cinque ma puo essere una buona introduzione prima di approfondire con testi specializzati.