sempre dei maestri. del resto il metalcore lo hanno inventato loro
Ehm in realtà no, si inizia a parlare di metalcore già sulla fine degli anni '80, in concomitanza con il crust punk, il crossover thrash e anche con il mathcore, e il filone si consolida nei primi anni '90 in particolare con gruppi come Hatebreed, Earth Crisis e persino Converge. Agli inizi il termine si usava soprattutto per indicare gruppi hardcore punk con forti influenze metal, o che attingevano a vario modo dai due mondi, senza indicare un preciso stile unico.
Oggi invece con il termine ci si riferisce soprattutto al melodic metalcore, che è un sottogenere che ha assunto una propria identità stilistica circoscritta e già si distingue da quello delle origini, spesso con gruppi etichettati come tali che hanno poco a che spartire con quelli di dieci o venti anni prima, e a seconda del caso introducono elementi presi qua e là da altre correnti (dal post-hardcore all'emocore al rock alternativo passando per il pop come il metal estremo).
Quasi un po' come il melodic death metal che si distingue dal death metal delle origini, e spesso nel genere si includono gruppi che con esso in realtà non hanno molto a che vedere e lo si riscontra anche nel pubblico di riferimento che tende a non essere sovrapposto.
Tuttavia nemmeno il melodic metalcore è stato realmente "inventato" dagli In Flames, che anzi in realtà sono sempre arrivati dopo altri.
La prima ondata di metalcore melodico partì fondamentalmente verso la fine degli anni '90 con gruppi come gli Shadows Fall, i Poison the Well e i Killswitch Engage (in ordine cronologico dell'esordio). Si può dire che sì, attingeva nel riffing in parte anche dalla scena melodic death metal di Gothenburg (non solo gli In Flames, ma anche e soprattutto gli At the Gates di Slaughter of the Soul, e quindi indirettamente gli Slayer e dai Kreator che in quel disco sono un'influenza pesante), ma si può anche dire che la scena si stava già delineando da sé attingendo dalle principali formazioni metalcore anni '90 come gli Earth Crisis, dai classici del thrash metal (i Trivium tipo sono praticamente dei cloni dei Metallica) e dal groove metal (Machine Head, Pantera).
Il successo commerciale di questi gruppi arriva nei primi anni 2000, i Killswitch Engage per esempio passano su Roadrunner già nel 2002 con Alive or Just Breathing e fanno il botto con The End of Heartache nel 2004 (quando gli In Flames sono un po' in crisi d'identità e pubblicano dei patchwork di influenze disparate come Reroute to Remain e Soundtrack to Your Escape tentando di esplorare nuove soluzioni sonore ma senza comporre qualcosa di definito). Questi due album dei Killswitch sono fra i principali punti di riferimento della seconda ondata di gruppi melodic metalcore che hanno esordito negli anni successivi e che hanno diluito il genere verso soluzioni sempre più orecchiabili, "mainstream", distanti dalle origini e fotocopiate tra di loro tra decine e decine di gruppi sostanzialmente identici.
Gli In Flames nel frattempo si accodano a quella che era diventata la moda del momento per gli "alternativi pesanti" dopo la morte del nu metal e nel 2006 pubblicano Come Clarity, un album che riprende una certa preminenza chitarristica passata ma che è anche palesemente ispirato come stile a quanto stava andando per la maggiore nell'anglosfera, e che trovava una propria identità perché alle chitarre c'era Jesper Stromblad con il suo distinto tocco svedese e alla voce c'era Anders Fridén che ha un timbro riconoscibile tutto suo anche quando prova a imitare in maniera plateale altri cantanti (ironicamente, il meglio di sé come espressione e personalità l'ha dato non con gli In Flames, bensì col progetto Passenger, che però era un disco con influenze nu metal, darkwave ed emocore, e che purtroppo non ha mai più ripreso).
Ricordo che all'epoca un sacco di recensori europei, che non capivano una mazza perché fondamentalmente ogni anno ascoltavano 1000 cloni di gruppi scandinavi ma ignoravano quel che usciva negli Stati Uniti, definirono il disco come "un innovativo incrocio fra i vecchi In Flames e gli ultimi melodici/sperimentali". Il che può essere vero per la combinazione di armonizzazioni chitarristiche melodiche come nei dischi pre-2001 ed enfasi sui ritornelli puliti come nei dischi post-2001... ma i vecchi In Flames non davano tanta preminenza ai breakdown e ai chorus emotivi, Fridén non ricalcava Jeffrey Moreira o Jonathan Davis, le atmosfere erano tutte diverse e bastava sentire la differenza a livello di songwriting anche solo con un Colony (dove si mescolano heavy metal e melodeath seguendo un piglio proprio e distinto). Quindi va bene apprezzarne la forma melodica ma sostanzialmente per vederci innovazione o sperimentazione in quei dischi bisogna proprio non avere ascoltato mai niente fuori da Gothenburg.
Dal 2010 in poi gli In Flames non suonano più neanche realmente metalcore ma un qualche sorta di metal melodico che poco ha a che vedere con il genere se non come una sua forma stemperata e annacquata.