Io mi ritrovo abbastanza con le valutazioni "medie". Non ci torno mai su semplicemente perché manca di pezzoni memorabili che mi facciano venir voglia di andare cercarlo, come i precenti 3 invece hanno. Leggendo i titoli a parte Pneuma non riesco mai a ricordarmi a come suonano le canzoni... Il mood comunque è ottimo ma raramente mi ritrovo ad aver voglia a metterlo anche solo in sottofondo.
La voce di Keenan inizialmente non ti piaceva in quest'album? Io ho sempre pensato che si adattasse splendidamente alla musica.
E' vero che non sono memorabili, non ti rimangono in testa come i brani precedenti che evidentemente avevano un impatto ben maggiore, probabilmente quest'album ha parecchie lungaggini che non voglio dire siano ingiustificate, perché portano poi a dei momenti davvero appaganti, ma quei momenti poi tendi a dimenticarteli proprio per colpa di quelle lungaggini. In effetti nonostante lo abbia ascoltato più volte, riprendendolo a distanza di molto tempo non mi ricordo quasi nulla, il che non è necessariamente un male perché è quasi una riscoperta quando poi lo vai a riascoltare a distanza di tempo.
Sulla voce hai ragione ma ai primi ascolti mi aveva parecchio deluso un registro così poco "screamato", benché fosse piuttosto prevedibile che non potesse cantare come in the grudge per tutta la vita, ma poi col passare del tempo e degli ascolti ho rivalutato anche l'aspetto vocale che effettivamente si sposa benissimo con la musica.
Torno a dire che se fosse uscito con i canonici 4/5 anni di distanza dal predecessore sarebbe stato accolto in maniera ben diversa.
Ancora...il cavallo vincente si vede all'arrivo, come sempre
Fear Inoculum è a spada tratta uno dei dischi migliori del decennio, e sicuramente uno dei più emblematici, globalmente.
E' almeno quattro spanne sopra Undertow, che non lo vede nemmeno con il binocolo, ma questo è ovvio dal momento che Maynard ha passato almeno tre differenti fasi della sua carriera, quella tossico/atea ma comunque di introspezione e ricerca, con Aenima, quella spirituale con Lateralus, quella esistenziale e di unione dei contrari, parafrasando il titolo della sua biografia, con 10.000 Days, quella in cui ha realizzato, dopo l'accettazione della malattia e della morte della madre, il suo spiritualismo su un piano concreto, con il lavoro alla Caduceus Cellars e le Merkin Vineyards a Jerome, nel cuore dell' Arizona. Ricordiamo che oltre a essere il frontman dei Tool è anche un produttore di vino. Nella fase di Aenima ha anche avuto un figlio, cresciuto forse nella fase più critica, ispirata tanto quanto disperata della sua carriera. Fear Inoculum, che invece rimane più lucido e oggettivo, secondo me da un punto di vista lirico vede un Maynard in stato di grazia, chiaroveggente e a tratti divinatorio, se pensi alla title track, a Invincible e a Descending....la sezione ritmica è al suo massimo storico, non tanto per Chancellor, che comunque mantiene quel taglio Watersiano nel metal, sobrio e mai fine a sè stesso, quanto per Carey che in questo disco ha superato la soglia uditiva. Carey è allievo del maestro di tabla indiane Aloke Duttah, e in Fear Inoculum tale ispirazione orientalista e creativa converge con tutta la sua forza e padronanza tecnica.
Il problema di dischi di gruppi di questo calibro è che la critica sempre pone l'accento sulla fase calante dopo il plenilunio, senza considerare che anche la luna nuova porta consiglio...in particolare nel decennio 2010 è successo ripetutamente, vedasi dischi come
Heligoland,
To be Kind, o
Deeper dei Soft Moon, poi rivelatisi successivamente i più paradigmatici del decennio..,
Ma forse le nuove generazioni se le meritano queste classifiche da quattro soldi con le prime dieci posizioni che oscillano tra Kendrick Lamar e Travis Scott....
A me piace la musica suonata, non lo shuffle di trapper con l'autotune, le suddette band le ho viste quasi tutte dal vivo, la mia osservazione non è senza cognizione di causa, anzi, è un po' un segnale di risveglio per le generazioni cresciute dopo di me. Sveglia...