Jump to content


Photo
* * - - - 1 votes

To Rome With Love (Allen, 2012)


  • Please log in to reply
35 replies to this topic

#1 tiresia

    Sue Ellen

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 4,581 posts

Posted 20 April 2012 - 23:37 PM

Dio!
Quasi 2 ore di puro imbarazzo, sono sconcertata.
Sto pensando che bisognerà cominciare a rivalutare vicky Christina barcelona
  • 2

#2 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPip
  • 8,571 posts
  • LocationFerrara

Posted 20 April 2012 - 23:57 PM

concordo, sconcertante.

storielle banali e tirate per le lunghe, una valanga di stereotipi sul bel paese (cibo, troie, canzonette anni '50), tempi comici sballatissimi (ma l'episodio con Benigni dovrebbe far ridere??), moraline trite e ritrite (l'irrazionalità dell'amore, il mito illusorio del successo), Roma cartolinesca e fasulla, doppiaggio DA GALERA.

Il punto più basso nella carriera di Woody, e sinora peggior film dell'anno

salvano dal disastro totale la simpatia e la bellezza della Cruz, e il personaggio di Alec Baldwin.
  • 1

#3 tiresia

    Sue Ellen

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 4,581 posts

Posted 21 April 2012 - 08:00 AM

Cerco di essere razionale e oggettiva: il film è davvero brutto.
Un infinito spottone pubblicitario insistito (marchionne quanto ha tirato fuori?), nessuna idea, nessuna storia, nessun personaggio che possa minimamente essere chiamato tale. Non mi ha colpito l’Italia da cartolina e lo stereotipo quasi morto riportato incredibilmente in auge (Dio santo! Ma Pordenone ha chiesto i danni? Ma quando mai in italia ci si veste così? Ma quelle borsettine nere dove le ha tirate fuori?), mi ha colpito il vuoto di idee. Cioè a Parigi, Parigi era da cartolina, ma qualcosa aveva messo su pellicola, qui nulla. Non è neanche un film vero, è incomprensibile comunque cerchiate di vederlo, di interpretarlo. L’unico che si salva e’ Gullotta, bravo a sostituire Lionello.
C’è un senso di sciatteria gigantesca (la mia copia aveva anche il sonoro fuori sincrono), ma quando lo ha rivisto al montaggio Allen si è reso conto? Ma cosa avrà mai pensato mi chiedo.
Potrei elencare l’assurdità dei costumi di quasi tutti, è stato maniacale nel cercare di non azzeccarne uno, dei nomi delle persone, delle situazioni (e ha copiato da se stesso in una maniera che non ci si crede, tutta la sezione dello studente a Roma è presa da Anything else), il flop di ogni gag tentata, e ne tenta pochissime, la mancanza di sguardo sui suoi personaggi, ma è inutile, qui si dovrebbe tentare il gioco al contrario: provare a cercare qualcosa che funzioni.
  • 0

#4 strangelove

    Scaruffiano

  • Redattore OndaCinema
  • PipPipPipPipPipPipPipPip
  • 12,568 posts

Posted 21 April 2012 - 09:20 AM

Peggio di "Che fai, rubi?"? asd
  • 0

#5 An Absent Friend

    We're happening

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 3,417 posts
  • LocationFuori della storia e in abito borghese

Posted 21 April 2012 - 09:47 AM

Magari è ora di rendersi conto che non Allen non ci acchiappa più da un decennio, di certo non mi sento cascare dalle nuvole. La sua ormai è dissenteria artistica, l'equivalente di parlare per sentire il suono della propria voce. Così impariamo noi europei ad avergli dato ancora corda fuori tempo massimo.
  • 0

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#6 Guest_ale_*

  • Guests

Posted 21 April 2012 - 10:02 AM

Così impariamo noi europei ad avergli dato ancora corda fuori tempo massimo.


bravo. io non ho visto quest'ultimo e neanche lo farò. ormai Allen è considerato una sorta di Balzac cinematografico, e così ogni film che fa è un imprescindibile tassello della sua commedia umana. anche per questo sono sicuro che qualcuno si arrampicherà sugli specchi per salvarlo.

gli ultimi film di Allen sono come i cine-panettoni: i personaggi e le storie sono sempre le stesse, cambia solo lo sfondo. la differenza è che Allen crede di fare film d'arte e i critici credono di essere furbi. in più i suoi film non fanno più ridere da almeno la fine degli anni '70 (anche perché poi cambiò radicalmente registro negli anni '80).

insomma se negli ultimi 10 anni ha azzeccato uno o due film (per me, Match Point e Sogni e Delitti, anche se erano argomenti triti e ritriti) è già tanto. non che negli anni '90 abbia dato molto di più (anche lì al massimo 3 film da ricordare).

insomma, staccategli la spina. basta legittimarlo, critici.
  • 0

#7 Moontesquieu

    webmaster

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 4,473 posts
  • LocationLondra

Posted 21 April 2012 - 10:03 AM

Ma no, di film belli, anzi, bellissimi ne ha fatti anche dopo il duemila e di film brutti ne ha fatti anche il secolo scorso.
  • 7

#8 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • PipPipPipPipPipPipPipPipPip
  • 23,097 posts

Posted 21 April 2012 - 10:16 AM


Così impariamo noi europei ad avergli dato ancora corda fuori tempo massimo.


bravo. io non ho visto quest'ultimo e neanche lo farò. ormai Allen è considerato una sorta di Balzac cinematografico, e così ogni film che fa è un imprescindibile tassello della sua commedia umana. anche per questo sono sicuro che qualcuno si arrampicherà sugli specchi per salvarlo.

gli ultimi film di Allen sono come i cine-panettoni: i personaggi e le storie sono sempre le stesse, cambia solo lo sfondo. la differenza è che Allen crede di fare film d'arte e i critici credono di essere furbi. in più i suoi film non fanno più ridere da almeno la fine degli anni '70 (anche perché poi cambiò radicalmente registro negli anni '80).

insomma se negli ultimi 10 anni ha azzeccato uno o due film (per me, Match Point e Sogni e Delitti, anche se erano argomenti triti e ritriti) è già tanto. non che negli anni '90 abbia dato molto di più (anche lì al massimo 3 film da ricordare).

insomma, staccategli la spina. basta legittimarlo, critici.


Poveraccio, ma lo massacrano da 15 anni! L'impresa è tentare di difenderlo!
  • 0

#9 neuro

    king (beyond the wall)

  • Redattore OndaCinema
  • PipPipPipPipPipPip
  • 3,966 posts
  • Locationqua

Posted 21 April 2012 - 11:17 AM

Dio!
Quasi 2 ore di puro imbarazzo, sono sconcertata.
Sto pensando che bisognerà cominciare a rivalutare vicky Christina barcelona


Più brutto di Vicky etc etc? Oh mio dio. Però dal trailer sembra proprio una cosa immonda.

Negli ultimi 20 anni solo Match Point non era male. Per me il fondo è Melinda e Melinda. Lo vidi pure al cinema pagando :facepalm: .
  • 0
apri apri, apri tutto!

#10 Reynard

    No OGM

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPipPip
  • 10,305 posts
  • LocationComo

Posted 21 April 2012 - 11:18 AM

Per me il fondo è Melinda e Melinda. Lo vidi pure al cinema pagando :facepalm: .


Non mi ci far pensare :facepalm:
  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#11 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPipPip
  • 11,549 posts

Posted 21 April 2012 - 11:33 AM

Però un attimo. Allen sforna un film all'anno da più di mezzo secolo, è abbastanza normale che ogni tanto un film sia brutto.
Dal 2004 abbiamo:Ora, tra questi ci sono dei bei film, secondo me. Ultimamente Midnight in Paris ad esempio era gradevolissimo, pure Basta Che Funzioni era un bel film.
Tolto l'ultimo, che non ho visto, di quella lista col senno di poi ne avrei evitati solo 2, massimo 3.
  • 0

#12 tiresia

    Sue Ellen

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 4,581 posts

Posted 21 April 2012 - 11:55 AM

Però un attimo. Allen sforna un film all'anno da più di mezzo secolo, è abbastanza normale che ogni tanto un film sia brutto.
Dal 2004 abbiamo:

Ora, tra questi ci sono dei bei film, secondo me. Ultimamente Midnight in Paris ad esempio era gradevolissimo, pure Basta Che Funzioni era un bel film.
Tolto l'ultimo, che non ho visto, di quella lista col senno di poi ne avrei evitati solo 2, massimo 3.


Li ho visti tutti, Roma per me è + brutto di Barcellona, che già era davvero imbarazzante. Tutto il resto contiene sempre una idea, ben fatta o meno, meglio riuscita o meno, ma qualcosa contiene. Anche scoop che ritengo un Allen fatuo e' comunque un momento di divagazione senza tracolli, qui se voleva dire davvero qualcosa sulla celebrità vuota e fine a se stessa lo fa davvero a cavolo
  • 0

#13 debaser

    utente stocazzo

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPipPipPip
  • 23,164 posts

Posted 21 April 2012 - 12:09 PM

Scoop è carino
  • 1

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#14 tiresia

    Sue Ellen

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 4,581 posts

Posted 21 April 2012 - 12:19 PM

Scoop è carino


Paragonato a questo e' un gioiello
  • 0

#15 Norman Bombardini

    Enciclopedista

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPip
  • 7,177 posts

Posted 21 April 2012 - 12:51 PM

faceva schifo anche Midnight In Paris, dai, non so come possa aver trovato estimatori quella roba lì coi soliti ricchi annoiati snob
  • 2

#16 Guest_ale_*

  • Guests

Posted 21 April 2012 - 13:12 PM


questi li ho visti tutti tranne gli ultimi due, anche perché dopo Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni ho deciso di staccargli la spina ad Allen.
torno a ripeterlo: i migliori di questa lista sono Match Point e Sogni e Delitti. Scoop gradevole, gradevole anche Basta che funzioni, ma sono mere riproposizioni o "affinamenti" di film che ha già fatto in passato, sono copie-carbone. il cinico nichilista intellettuale ebreo newyorkese ma europeista (culturalmente tra Saul Bellow e Nietzsche) di Basta che funzioni, a chi può interessare più dopo Harry a pezzi (un film di 15 anni fa), in cui quella figura veniva al meglio rappresentata-stigmatizzata?
  • 0

#17 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPip
  • 8,571 posts
  • LocationFerrara

Posted 21 April 2012 - 13:52 PM

"Match Point" e "Basta che funzioni" per me sono due film magnifici (senza contare "Anything Else", per me capolavoro), e ho apprezzato parecchio pure "Scoop". Gli altri sono più o meno tutti vedibili, gradevoli, nulla di nuovo se si conosce Allen, ma c'è "qualcosa", non gli darei meno di un 5,5...

Ma questo su Roma è proprio BRUTTO BRUTTO BRUTTO

però si tende troppo ad esagerare, da una parte (Allen è morto negli anni '80? ma dai) come dall'altra (spesso si tende ad essere troppo generosi con un suo film solo perchè LUI E' WOODY ALLEN).
  • 3

#18 Guest_ale_*

  • Guests

Posted 21 April 2012 - 14:22 PM

però si tende troppo ad esagerare, da una parte (Allen è morto negli anni '80? ma dai)


non ho detto quello. intendevo dire che negli anni '80 ha saputo iniettare nuova linfa al suo cinema, così come ha fatto nei '70 rispetto ai film di fine '60. negli anni '90 è iniziato un periodo decisamente tra alti e bassi: alti come Ombre e Nebbia e bassi come Alice. negli anni 2000 un film come Ombre e Nebbia non l'ha neppure più fatto, e si puo dire che certe cose sono peggiori anche di Alice e di Tutti dicono I love you (che comunque era carino tanto era sgangherato).
Anything Else capolavoro? ha un'unica idea originale: il personaggio di Jason Biggs. una idea che rompe la routine delle sue commedie nevrotiche-agrodolci. ma per il resto è il solito film imperniato sul "cazzeggio parolaio" più inutile, camera fissa e i personaggi che si spostano nello spazio di un appartamento per litigare sul nulla con un'arguzia che ormai non è più arguta, battute che non sono più mitiche. gradevole anche questo. ma gradevole per chi?
per un fan di Allen, sicuramente. se siete suoi fan, okay.
  • 0

#19 strangelove

    Scaruffiano

  • Redattore OndaCinema
  • PipPipPipPipPipPipPipPip
  • 12,568 posts

Posted 21 April 2012 - 14:49 PM

Ed ecco anche la recensione, da OndaCinema con Amore:

http://www.ondacinem..._with_love.html



Posted Image
  • 1

#20 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 4,144 posts

Posted 21 April 2012 - 14:54 PM

Film bruttissimo. O alternativamente un capolavoro di Allen che con una ironia impalpabile reinterpreta la bruttura in cui versa la commedia italiana oggigiorno e ce la restituisce in tutta la sua sciatteria. Lucidissima cronaca di uno sfacelo silenzioso che Allen sa amplificare e amplifica anche solo perché la sua presenza è una calamita mediatica. Metacommedia.

Sarebbe bello... purtroppo fa schifo e basta.
  • 0

I'm too old for this shit


#21 beignet

    Been there, done that

  • Members
  • PipPipPipPipPip
  • 1,790 posts
  • LocationTorino

Posted 21 April 2012 - 15:08 PM

Però un attimo. Allen sforna un film all'anno da più di mezzo secolo, è abbastanza normale che ogni tanto un film sia brutto.

Appunto, chi glielo fa fare? I soldi e basta. Quindi non capisco perché molti continuino a considerarlo un regista "intellettuale" o un artista a cui importa qualcosa se il film è potabile o fa schifo. E' solo un cinepanettone meno pecoreccio di Vanzina e soci.
  • -1
When you've read a hundred books, you write like a hundred books. When you've read a thousand books, you write like yourself
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend

#22 sway

    Groupie

  • Members
  • PipPipPip
  • 274 posts
  • LocationBologna

Posted 21 April 2012 - 15:15 PM

Però un attimo. Allen sforna un film all'anno da più di mezzo secolo, è abbastanza normale che ogni tanto un film sia brutto.
Dal 2004 abbiamo:


Ne fa troppi, tutto qui.
Matchpoint è un gran bel film mentre "Basta che funzioni" e l' incantevole "Midnight in Paris" sono, secondo me, tra i suoi film più belli.In assoluto.

  • 1

#23 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPipPipPip
  • 37,484 posts
  • LocationTiny little green

Posted 21 April 2012 - 15:31 PM


Però un attimo. Allen sforna un film all'anno da più di mezzo secolo, è abbastanza normale che ogni tanto un film sia brutto.

Appunto, chi glielo fa fare?


Troppi matrimoni asd
  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#24 Guest_ale_*

  • Guests

Posted 21 April 2012 - 16:22 PM

E' solo un cinepanettone meno pecoreccio di Vanzina e soci.


la sua versione paracula asd

comunque anche i Vanzina sono scoppiati. viva Neri Parenti che è il più onesto di tutti!
  • 0

#25 Panfilo Maria Lippi

    Classic Rocker

  • Members
  • PipPipPipPipPipPip
  • 3,117 posts

Posted 21 April 2012 - 18:46 PM


Però un attimo. Allen sforna un film all'anno da più di mezzo secolo, è abbastanza normale che ogni tanto un film sia brutto.

Appunto, chi glielo fa fare? I soldi e basta. Quindi non capisco perché molti continuino a considerarlo un regista "intellettuale" o un artista a cui importa qualcosa se il film è potabile o fa schifo. E' solo un cinepanettone meno pecoreccio di Vanzina e soci.


Mah, in realtà nel libro di interviste ad Allen uscito per minimumfax qualche tempo fa si dice che lui non guadagni poi tantissimo per ciascun film, anzi: proprio per poter fare un film all'anno pare si accontenti di budget irrisori per realizzare i film (nessuna produzione sgancerebbe montagne di soldi ogni anno per dei film che oltretutto hanno incassi dignitosi, ma di certo non più straordinari). Per come la mette lui è proprio per una dedizione zen al lavoro (in soldoni: se lavoro sto bene, se mi fermo sto male) che praticamente vi si dedica ininterrottamente. Poi lo faccia per soldi, per passione, per la fica o per quale altro motivo, questo non vuol dire che un film brutto non resti brutto. Esercizi di classificazione del tipo "regista intellettuale" contro "cinepanettone qualunque", poi, lasciano sempre un po' il tempo che trovano.
  • 5

#26 Grossetano

    pivello

  • Members
  • Pip
  • 1 posts

Posted 21 April 2012 - 23:55 PM

L'assurdo è che alla fine siamo stati noi i veri protagonisti. Un film con storielle banali ma infiocchettato bene con un cast di attori famosi, una pubblicità efficace e il risultato?
le sale piene.
Ha raggiunto l'obiettivo. Ha fatto uscire la storia dallo schermo e noi siamo stati gli attori inconsapevoli!
  • 0

#27 Tom

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPipPip
  • 15,620 posts

Posted 22 April 2012 - 13:39 PM

Mah, in realtà nel libro di interviste ad Allen uscito per minimumfax qualche tempo fa si dice che lui non guadagni poi tantissimo per ciascun film, anzi: proprio per poter fare un film all'anno pare si accontenti di budget irrisori per realizzare i film (nessuna produzione sgancerebbe montagne di soldi ogni anno per dei film che oltretutto hanno incassi dignitosi, ma di certo non più straordinari). Per come la mette lui è proprio per una dedizione zen al lavoro (in soldoni: se lavoro sto bene, se mi fermo sto male) che praticamente vi si dedica ininterrottamente. Poi lo faccia per soldi, per passione, per la fica o per quale altro motivo, questo non vuol dire che un film brutto non resti brutto. Esercizi di classificazione del tipo "regista intellettuale" contro "cinepanettone qualunque", poi, lasciano sempre un po' il tempo che trovano.

Allen non ha mai nascosto la sua ammirazione per i registi stakanovisti di Hollywood, gente che negli anni 30, 40 e 50 sfornava anche due o tre film all'anno. E non erano certo tutti capolavori, anche quando i registi in questione erano maestri come John Ford, Leo McCarey, Gregory LaCava, Anthony Mann, Frtiz Lang e Raoul Walsh. Lui si è sempre mosso sulla scia di quei professionisti che facevano il loro lavoro punto e basta.. e di sicuro non lo facevano gratis.

Comunque ce ne vogliono di paranoia e paraocchi per voler far passare come un cocco della critica un regista criticatissimo da almeno vent'anni, e da dieci preso regolarmente a bastonate a quasi ogni nuova uscita (con l'unica eccezione di "Match Point" - per me tra l'altro sopravvalutato: ha fatto di meglio anche negli ultimi anni).

Che poi questo possa essere davvero uno dei suoi film peggiori lo si capisce fin dal trailer.
  • 5

#28 Posers

    godspeed you, mate!

  • Redattore OndaRock
  • PipPipPip
  • 347 posts

Posted 22 April 2012 - 13:39 PM

non ho visto il film ma dai vostri commenti non mi accingo neanche a scaricarlo!
midnight in paris non è brutto, è un filmino del cavolo ma passabile, vicky merda barcellona visto al cinema ci piango ancora i soldi del biglietto!
basta che funzioni è l'unico bellino in questi ultimi 5 anni di woody
ma questo film su roma non è che c'è lo zampino di benigni nella trama?
  • 0

#29 teruwnfilm

    Groupie

  • Members
  • PipPipPip
  • 391 posts
  • LocationPavia, Marte

Posted 22 April 2012 - 21:33 PM

non sono oggettivissimo perchè sono un fan abbastanza costante del Woody, ma non l'ho trovato COSI' brutto (del Woody di questi ultimi cinque/sei anni salvo solo Basta che funzioni con convinzione - ma lo script è di 20 anni fa - e Midnight - ma lo script è di 20 anni fa :P) e l'imbarazzo mi sembra un po' sensazionalista (poi va beh, le cipolle non piacciono a tutti).

il problema sta a monte, al netto dell'incapacità atavica di Woody di rapportarsi con l'umanità contemporanea (ricordiamolo, ormai ha 80 anni e scrive i suoi film in un attico vicino a Central Park da almeno 30): Woody lavora troppo, e lo sa. E sa altrettanto bene che è solo per tenersi sano di mente. Il suo episodio è il più bello proprio perchè è l'unico che riesca a parlare di qualcosa , e questo qualcosa è proprio se stesso. Sullo sfondo di tutto To Rome with Love si muove qualcosa di cui WA non era ancora riuscito a parlare, perchè è un "fottuto" ateo: l'eternità, l'immortalità. E sarebbe stato meraviglioso se avesse espanso a dovere l'episodio che lo vede protagonista, invece di accontentarsi di scrivere commedie di stampo a lui estraneo, proprio perchè avrebbe aggiornato il suo filone più nevrotico-psicanalitico in una direzione nuova, e in un contesto nuovo. Uno Stardust Memories più fiabesco, forse, boh. In questo senso, non è così gratuita la scelta dell'ambientazione romana, ma è completamente gratuito il suo svolgimento.

io lo vedrei solo per intuire cosa ci siamo persi.
  • 2

#30 Infinite dest

    dolente o nolente

  • Members
  • PipPipPipPipPipPipPipPipPip
  • 28,168 posts
  • LocationKagoshima

Posted 23 April 2012 - 09:25 AM

"Match Point" e "Basta che funzioni" per me sono due film magnifici (senza contare "Anything Else", per me capolavoro), e ho apprezzato parecchio pure "Scoop". Gli altri sono più o meno tutti vedibili, gradevoli, nulla di nuovo se si conosce Allen, ma c'è "qualcosa", non gli darei meno di un 5,5...

Ma questo su Roma è proprio BRUTTO BRUTTO BRUTTO

però si tende troppo ad esagerare, da una parte (Allen è morto negli anni '80? ma dai) come dall'altra (spesso si tende ad essere troppo generosi con un suo film solo perchè LUI E' WOODY ALLEN).

Sono d'accordo. Whatever works è un lavoro egregio.
Il problema di Allen secondo me è che è troppo eclettico. Ad una certa età bisogna lavorare per sottrazione, invece lui s'intestardisce a spremere tutti i suoi talenti. E sbraca.
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#31 nicholas_angel

    mainstream Star

  • Members
  • PipPipPipPipPip
  • 1,648 posts

Posted 23 April 2012 - 11:51 AM

Allen alla fine fa come Eastwood e Oliveira. Questi grandi vecchi stanno con un piede nella tomba e col lavoro vengono deviati evidentemente da un pensiero costante.
In fondo io ammiro uno come Anghelopoulos che è morto proprio durante le riprese di un suo film. E' stato per un incidente stupido, ma immaginate per un attimo Allen che si addormenta durante un take per non risvegliarsi più... Non piacerebbe pure a lui una fine del genere?
  • 2
Immagine inserita

#32 Slowburn

    mainstream Star

  • Members
  • PipPipPipPipPip
  • 2,049 posts

Posted 23 April 2012 - 18:15 PM

Il film non l'ho ancora visto, in effetti ho gia' letto su qualche quotidiano recensioni per nulla entusiasmanti, anzi. . . tuttavia penso che non possano esserci "regole" che determinino un modus vivendi per artisti sulla base di presunte altezze o bassezze stabilite su criteri che nulla hanno a che vedere con la semplice e mortale concezione che si e' persona umana, p-r-i-m-a che regista, scrittore, musicista, pittore , matto o savio o vattelapesca.
Allen gli va di fare film, non capisco chi lo critica da molti anni, come se il genio umano (inteso come capacita') dovesse rimanere sospeso in un limbo di suprema elevazione, non subendo mai la "comune" e controversa difficolta' della vita, che comprende anche qualche scivolone.
Personalmente preferisco molto piu' umanamente un uomo che pensa, scrive, ha voglia di fare, si esprime, si interessa, e fa, indipendentemente dall'eta', che e' solo una postilla da sottolineare ogniqualvolta si vuole cercare una "giustificazione" a qualche mancanza, o come appiglio per coprire di sottile ridicolo il soggetto. Non e' il caso di Allen, perche' egli non "fa il giovane", anzi, l'eta' e' uno dei suoi temi preferiti in quanto a battute , che celano sempre quella sottile malinconia, cosi come la sua passione per il cinema. E il piccolo gioiellino e' sempre dietro l'angolo, perche' "Midnight in Paris" e' solo dell'anno scorso , se Allen si fosse fermato 20 e passa anni fa non avrei avuto il piacere di assistere ad un gran bel film, che mi ha fatto sognare. (a prescindere da questo film o da altri che arriveranno, belli o brutti).
  • 1

#33 angiolina

    Sardangel Of Death

  • Members
  • PipPipPipPip
  • 571 posts

Posted 29 April 2012 - 18:10 PM

Qui sembra esserci lo zampino di Carlo Vanzina.Comuuunque,devo ammettere che la scena in cui Giancarlo canta sotto la doccia "Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto!Ridi del duol che t'avvelena il cor!", mi ha fatto sorridere. Idea tanto malata quanto buffa ^_^
  • 1

#34 strangelove

    Scaruffiano

  • Redattore OndaCinema
  • PipPipPipPipPipPipPipPip
  • 12,568 posts

Posted 01 May 2012 - 13:18 PM

Anche Woody sembra voler dimenticare in fretta la sua trasferta romana: http://www.cineblog....on' alt=':D' />
  • 0

#35 Davide Barberis 88

    pivello

  • Members
  • Pip
  • 1 posts

Posted 26 May 2012 - 17:08 PM

Io riporto la mia opinione controcorrente.



Votazione del recensore: 3.5/5




A dispetto dei prevenuti giudizi della maggior parte della critica, una commedia volutamente turistica nella mondana Città Eterna nell’insieme ben riuscita: leggera ma non superficiale, dinamicamente coinvolgente e ben articolata e, soprattutto, genuinamente divertente.

Ci si chiede come buona parte della critica italiana, probabilmente già entrata nelle sale con una visione pregiudicata, possa sostenere su più fronti che in To Rome with Love emerga un Woody Allen “sotto tono” o “poco ispirato” e criticare una pellicola, probabilmente non inarrivabile come gli ormai classici e non-paragonabili suoi apici, ma comunque così ben riuscita nel suo genere e, a ben vedere, a cui difficilmente si può chiedere di più.
Fosse stata fatta in Italia, una commedia di questo calibro e statura verrebbe osannata assieme al suo regista e assurta a esempio alto degli ultimi anni del genere.
Possiede tutti gli ingredienti che fanno di una commedia (genere vivisezionato in tutti i modi da Allen e nel quale si riconferma un maestro) un’opera ben riuscita ed apprezzabile da molteplici punti di vista e sotto svariati aspetti (carente forse solo di quel lirismo commovente accostato a risate liberatorie, proprio esclusivamente di quelle commedie eccellenti e difficilmente arrivabili come è stata, per citarne una in Italia, Amici miei e alle quali non è opportuno e congruo accostare quest’opera comunque eccellente se si considera soprattutto che non era palesemente intenzione di questo Allen più farsesco provare a emulare tale lirismo e oltretutto che giunge dopo appena un anno dall’altrettanto buono Midnight in Paris). Una commedia leggera ma non superficiale, coinvolgente e ben articolata e, soprattutto, genuinamente divertente; un insieme come, se ci si pensa, di rado ultimamente si può vedere nelle sale cinematografiche.
- Leggibile a più livelli, ricca di significati e interrogativi intriganti e spesso ironici, neanche troppo sottintesi. Su tutti un’indagine nelle maglie del successo, della salvezza della (o dalla?) notorietà, del divismo all’acqua di rose; all’acqua di rose e mondana come la società, e i suoi “attori”, presentata criticamente dal regista e, soprattutto, come la Roma romantica e turistica vista, più che vissuta, dai personaggi (in cerca d’autore) nelle quattro storie del film e narrata da un Allen (nei panni di Boccaccio), in quest’occasione anch’esso nuovamente attore e regista turista, a suo agio nelle città d’arte e d’amore come quelle dei capitoli scorsi: a partire dalla fredda Londra di Match Point fino alla magica Parigi, passando soprattutto per il, per certi versi affine, caldo e passionale Vicky Cristina Barcelona. Una Roma volutamente dipinta, stereotipata con tutti gli innumerevoli cliché del caso (dall’italianissima Vespa posteggiata in bella vista, ai set sempre caratteristicamente turistici, ai paparazzi all’erta nelle piazza mondane); una visione non sterilmente idilliaca e da cartolina sdolcinata, ma uno sguardo intenzionalmente stereotipato (a differenza per esempio della maggior parte delle commedie e dei melò italiani, a mo’ dei drammaticamente “seri” baci inseguiti sotto la pioggia alla Muccino, che Allen non fa ingenuamente accadere e su cui ironizza, addirittura ambientando tali scene sotto lo sguardo di un giudice esterno terzo incomodo). Una consapevole ottica che sottende una critica acuta e neanche troppo velata (e qui ci si chiede come i recensori la colgano e apprezzino così poco) a chi altrettanto “alla leggera” adotta una tale prospettiva, ai protagonisti che vivono e vedono (più che guardano) Roma così da “toccata e fuga”, superficialmente; come superficiali, aberranti e fondati sull’apparenza sono i desideri e le pulsioni giovanili (già toccate in Vicky Cristina Barcelona e ricorrenti nella filmografia alleniana) dell’attraente e puerile attrice americana Monica, la sensuale Ellen Page di Juno, e del ragazzo dell’amica ingenuamente invaghito di lei (genialmente “consigliato” dal suo alter-ego senile, reale o immaginario che sia, magistralmente interpretato dallo sguardo da divo consumato di Alec Baldwin); o di superficie è l’effimero “successo per il successo” dell’ottimo e a suo agio (nella parte ma non nella finzione) Roberto Benigni.
- Dinamicamente coinvolgente e ben congegnata e gestita, con una trama intrigante (e di intrighi) e sensibilmente più articolata che nel precedente capitolo, tanto da ritornare a un ritmo serrato e a una lunghezza ad esso più consona. Un ritmo degno del secondo filone dei suoi film frenetici di matrice newyorkese dai cast numerosi (come coi 10 personaggi principali più altri 45 di Hannah e le sue sorelle) coi quali Allen si è sempre trovato a suo agio, e un minutaggio che si attesta sui 110 primi come da un po’ non si vedeva nei lungometraggi alleniani, che si erano assestati sempre più su una lunghezza standard intorno ai 90 minuti, assieme ai soliti stilemi, oltre che narrativi anche formali, già consolidati, quali ad esempio le musiche e i titoli di testa in Windsor EF Elongated bianco su sfondo nero (font usato ricorsivamente fin da Io e Annie), durante i quali in tal caso viene omaggiata l’internazionale Nel blu dipinto di blu di Modugno (a differenza della presenza ricorrente e volutamente quasi farsesca di motivetti spensierati per mandolino, così distanti dall’usuale, amato e suonato, jazz dei salotti alleniani).
- Ma sopra tutto, come detto, il film diverte e senza volgarità e nudità, come si addice alla commedia di buon gusto (all’italiana di un tempo, alla Monicelli e Fellini, ancor più che a quella alleniana maggiormente ironica e dissacrante); il tutto a dispetto dell’imprecazione iniziale del vigile urbano (divenuto ora realmente una star degli incroci romani) che ci catapulta subito in apertura nel traffico delle storie avventurose che si avvicendano nelle vie e nelle piazze romane.
- Certo la visione di Allen si conosce e la continuità della sua Opera, costantemente arricchita e perfezionata, è risaputa e anche in questo caso la ricorsività narrativa è ben visibile. Ma non condannabile. A meno di estremizzazioni, come nell’eccessivamente già visto e creativamente sterile Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (e questo sapiente potpourri di intricate storie di “vacanze romane” con un’originale strizzata d’occhio alla commedia all’italiana non ne è il caso), anche i più ingiusti e accaniti detrattori della ricorsività artistica alleniana non possono più non riconoscere la portata e valenza artistica, anziché una carenza d’inventiva, del continuum della sua filmografia, che ne fa un’opera d’arte unica e in costante evoluzione progressiva e nobile affinamento di temi, indagine della vita e delle vie di salvezza terrena; qui a esser trattata e posta sotto esame (quasi consuetamente psicanalizzata) è la via del successo, l’abbandono ai desideri e ai sogni passionali, la ricerca di notorietà e benessere altolocato che possono (nel bene e nel male) distogliere dalla quotidianità. L’esito di tale percorso è abbozzato, ipotizzato nelle sue varie sfaccettature e lasciato in parte valutare allo spettatore in un ottimo finale che porta soddisfacentemente a compimento le differenti storie.
Un viaggio nella Roma turistica dei giorni nostri, con le dovute proporzioni e cautele e con un’ovvia “leggerezza” in più, non così lontana, sebbene più luminosa e stigmatizzata, dalla città modaiola e scanzonata, dalla scandalistica dei paparazzi e dai lussi della dantesca Dolce Vita dipinta da Fellini. Un viaggio che potrebbe essere posto come l’ultimo capitolo, fino ad ora (visto che dovrebbe essere in cantiere almeno un nuovo lavoro europeo che alcuni rumours vociferano in Danimarca), di un filone alleniano nelle capitali eterne d’Europa, dopo Londra, Barcellona e l’ultima Parigi senza tempo, vista anch’essa dagli occhi e dai pensieri di un passeggiatore occasionale. E se in Midnight In Paris la carrellata iniziale, a differenza delle panoramiche indimenticabili e anche in questo caso imparagonabili di Manhattan, era, in effetti, un po’ eccessivamente espressionista (per quanto illuminante e perfettamente realizzata), in questa pellicola non ci si abbandona mai a sterili voli pindarici paesaggistici, se non ai fini visivamente strumentali della narrazione e dei viaggi della mente dei protagonisti. Un ennesimo capoverso in questa saga europea che, da un lato, rielabora alcune visioni precedentemente sviluppate (come l’indagine sulla passionalità già presente per ultima soprattutto in Vicky Cristina Barcelona) e, dall’altro, compie un nuovo e, checché se ne dica, nel suo genere ben riuscito omaggio alla Città Eterna e alla cultura del Bel Paese (quello dall’apparenza piacione, romantico e soleggiato visto dagli occhi di un americano o di un turista), a partire dalla musica lirica, l’unica ad offrire qualche break nel serrato avvicendarsi delle scene delle quattro novelle.
Una menzione, connessa all’Opera italiana, va riservata all’unico personaggio che riesce, se pur con un compromesso, a essere umilmente a suo agio davanti al pubblico: l’improvvisato lirico, il quale risulta in grado di esibirsi solo a patto paradossalmente di mantenere la propria intimità cantando le arie sotto la doccia come a casa propria, in un’orchestrazione geniale (altro che poco ispirata!) delle suddette scene.
- Il tutto, trascurando il mediocre doppiaggio, con una compagnia di attori veramente in stato di grazia (eccetto forse lo stesso “normale” Allen nei panni del suo solito, ma non per questo non esilarante, personaggio), a partire dai caratteri minori e dalle piccole parti recitate dai cammeo italiani.

Davide Barberis
d.barberis@alice.it


  • 0

#36 sicknote

    Groupie

  • Members
  • PipPipPip
  • 188 posts

Posted 27 May 2012 - 16:25 PM

una curiosita', ma e' per contratto che ogni regista straniero deve usare scamarcio od ancora peggio (non questa volta) favino?
  • 0




1 user(s) are reading this topic

0 members, 1 guests, 0 anonymous users