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Pina (Wenders, 2011)


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8 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
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  • 23095 Messaggi:

Inviato 04 novembre 2011 - 11:43

Immagine inserita


http://www.ondacinem...na_wenders.html
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#2 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 05 novembre 2011 - 09:25

Pina Bausch era un genio. Io non ho dubbi a riguardo. Wenders invece no.
Direi che salta all'occhio nel vedere questo bellissimo documentario. Ma, si capisce, bellissimo grazie alle coreografie di Pina. Wenders invece alterna ottime (davvero ottime!) idee, specie nella scelta dei movimenti di macchina per riprendere i momenti di danza ad altre discutibili, come le inquadrature degli allievi di Pina che pensano a lei. La sensazione è che avesse una mano più felice Wenders avrebbe piazzato un capolavoro senza tempo.
Il 3D? Io non so voi, ma avendo già gli occhiali nella vita (e mai passerò alle lenti a contatto!) quelli 3D li trovo scomodissimi con dei riflessi assurdi. E poi mi fa venire il mal di testa. Detto questo ai fini plastici, direi che qui questa tecnologia ha più senso che altrove. Ci son scene che funzionano davvero bene con l'effetto di profondità, come il ballo nella casa di vetro. Altre sinceramente inutili. Ma vabbè, speriamo siano le ultime cartucce del 3D, e che sparisca di nuovo per i prossimi 30 anni.

Voto. 10 e lode a Pina Bausch, 7 a Wim Wenders. Media: 8. Ma come film vale 7,5. (così per dare un po' di voti...)
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#3 Balint

    Classic Rocker

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Inviato 13 novembre 2011 - 13:41

Ho visto il film insieme ad esperti in materia che si sono detti soddisfatti. A me il film non è piaciuto. Farci conoscere Pina Baush attraverso l'omaggio della sua compagnia non aiuta il neofita. E se alcune sequenze sono davvero affascinanti, altre mi sono parse ripetitive. Non ho amato neanche gli inserti adoranti dei suoi ballerini con affermazioni che dovrebbero raccontare un esperienza ed invece assomigliano a sentenze filosofico esistenziali del tipo "Pina mi disse di continuare a cercare", enunciate senza alcun coinvolgimento emotivo e senza ulteriori speiegazioni da parte dell'intervistato.
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#4 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 13 novembre 2011 - 14:43

Non ho amato neanche gli inserti adoranti dei suoi ballerini con affermazioni che dovrebbero raccontare un esperienza ed invece assomigliano a sentenze filosofico esistenziali del tipo "Pina mi disse di continuare a cercare", enunciate senza alcun coinvolgimento emotivo e senza ulteriori speiegazioni da parte dell'intervistato.


Secondo me è proprio in quella scelta che Wim dichiara la sua mano infelice. Cerca il coinvolgimento emotivo con un espediente facile che mi è sembrato non funzionare (e Balint me lo conferma). Gioca sul facile e perde. In mano a qualcun'altro credo sarebbe stato un capolavoro perché il materiale è veramente una bomba.
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#5 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 13 novembre 2011 - 14:56

Però credo che lo scopo non sia assolutamente divulgativo, quindi la questione del "farci conoscere" non penso fosse nemmeno in discussione per Wenders. Io l'ho letto da un lato come la testimonianza del lavoro pluridecennale di un artista e qui Wenders si è limitato a cercare modi per far risaltare quanto più possibile le coreografie, e dall'altro come il ricordo di un'amica perduta quindi gli intervistati non dovevano spiegare nulla, ma solamente indicare una traccia che la Bausch aveva lasciato in loro. Il tono sommesso delle testimonianze è forse discutibile, ma mi è piaciuto (c'è anche da considerare che la Bausch è morta mentre l'opera era in lavorazione).
Non un capolavoro, ma un film bellissimo si.
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I'm too old for this shit


#6 Balint

    Classic Rocker

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 13 novembre 2011 - 15:33

No divulgativo no, non è da Wenders, ma almeno un pò espansivo...comunque chi stava con me di danza e di Pina Baush se ne intendende ed ha ritenuto il film veramente bello....per cui..
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#7 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 19 novembre 2011 - 14:55

Bello sì, con un tre d sensato per dare corpo ad un documentario che si centra sul corpo. Sono neofita, mi è rimasta la curiosità di conoscere la Bausch meglio. I primi piani dei ballerini che la ricordano spezza il senso filmico, lo rende davvero documentaristico, e ammetto che la cosa in fondo non mi sia molto piaciuta. Però Wenders soprattutto negli stralci fuori dal teatro o nelle opere legate agli elementi, acqua, terra etc, con la cinepresa fa un buon lavoro davvero. Colori e suoni, le musiche anche intendo, sono emotivamente di grande impatto
Coinvolgente e visivamente bello.
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#8 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 21 novembre 2011 - 09:32

"Ha fatto tutto Pina!". Direi che questo è il commento più adatto all'ultima fatica di Wim Wenders che ne esce, nel confronto con un'altra artista, parecchio ridimensionato. Le coreografie, la costruzione della scena, i colori dei costumi e dei materiali regalano momenti di straordinaria suggestione e grazie ai passi sconquassanti dei danzatori sono fortemente evocativi: Wenders usa i movimenti fluidi del dolly per avvicinarsi a loro che costruiscono le parti di un immaginario best of dell'opera di Pina Bausch. Wenders intuisce il mistero del linguaggio del corpo, chiaro a Pina, e cerca di fare un'opera bauschiana sul conflitto fragilità/forza. Protagonista sono il corpo fisico degli attori, il corpo della scena e i corpi in scena. Tra tutte l'intervista più chiara è la prima, dove la ballerina confessa che prima di incontrare Pina lei non sapesse parlare e di come lei le abbia dato un linguaggio e un vocabolario.

Peccato per la costruzione del documentario, abbastanza ripetitiva, con bellissimi momenti di performance all'aria aperta spezzati dalle ridondanti interviste dove alla fin fine si ripetevano sempre le stesse cose. Wenders non ha saputo prendere realmente le redini del progetto, ma la fascinazione del personaggio e delle intuizioni bauschiane valgono la visione del film...anche in 3D che regala alla scena una profondità spettacolare, all'interno della quale è possibile spaziare coi corpi e con la macchina (da presa).
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#9 Pantagru

    pivello

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Inviato 11 dicembre 2011 - 15:22

l film mi è molto piaciuto. Condivido i vostri elogi, ma anche le critiche.
Come appassionato di stereofotografia non potevo mancarlo. A questo proposito certo il regista ha fatto il furbetto, soprattutto colla sequenza a effetto dalla monorotaia, più quelle del burronoe e della scala mobile. Ma in questo sfruttamento della stereoscopia. non c'è niente di male. Dobbiamo apprezzare il fatto che, in questa prima nuova ondata di pellicole 3D iniziata con "Avatar", "Pina" è è il primo film culturalmente impegnato.
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