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Richmond Fontaine - The High Country (Decor; 2011)


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7 replies to this topic

#1 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 12 ottobre 2011 - 11:20

Quello che fa la differenza nei lavori della band di Portland sta per forza di cose nella qualità della scrittura. Dei testi, ovviamente, ma anche degli intrecci musicali. Stavolta però i Richmond Fontaine hanno voluto complicarsi un po' la vita, perché mettere diciassette tracce in un disco, tra cui più di una interamente strumentale, può essere davvero molto rischioso. Ebbene, se con questi diciassette frammenti di musica e parole riesci a costruire una specie di piccolo, pulsante romanzo, allora hai fatto bene a rischiare.
...
Risulterebbe un po' difficile mettersi a parlare delle canzoni, che in tutto, fatti salvi i raccordi strumentali, saranno pressappoco una decina. Senza il resto non contano, non c'è niente da fare. Anche se a onore del vero almeno due o tre ai ragazzi sono venute davvero bene. La ruvida, farrariana "The Chainsaw Sea", ad esempio. O l'arrembante folk-punk di "Lost In The Trees (Featured on KSAW Logging Radio)". O ancora "The Escape", la chiusura del cerchio, americana allo stato puro. La cosa migliore, e a ben vedere quasi inevitabile, è ascoltare sempre e comunque il disco dall'inizio alla fine, e star dietro ai testi, ascoltarli bene e leggerli nel booklet o sul sito della band, e poi impararli, per lasciarsi trasportare ogni volta lassù tra i boschi, nel bar di Angus King o lungo le strade grigie della città. Come leggere un buon romanzo, suonato come si deve.


http://www.ondarock....ondfontaine.htm

Non li conosco, ma qualche recensione mi ha incuriosito. Però si fa presto a dire "americana". Quindi domando a boscaioli, barbuti e desertici assortiti: da che parte stanno loro? Giant Sand? ultimi Silver Jews? 16 Horsepower? Tutt'altro? Perchè ho voglia di sentire qualcosa che rientri in queste coordinate (che suoni "classico", ben prodotto e scritto bene), ma non so nemmeno se - per come è strutturato - questo sia l'album dei Richmond Fontaine da cui partire (e ho visto che ne hanno fatti un bel po')...
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A chemistry of commotion and style

#2 Tom

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Inviato 13 ottobre 2011 - 07:41

La bellissima copertina mi ha imposto di sentire questo disco...

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...e quindi lo sto ascoltando (è il link al bandcamp segnalato in recensione... non sperateci). Direi un buon disco, anche se forse la musica non è suggestiva e misteriosa come quell'immagine. O meglio lo è forse nelle parti cantate dalla voce femminile, meno nei pezzi cantati dal maschietto, più robusti e convenzionali. La prima impressione è che nel genere quest'anno si sia sentito già di meglio - The Low Anthem ( :wub: ), Timber Timbre, Toby Burke - ma è un disco che probabilmente merita più ascolti.


Quindi domando a boscaioli, barbuti e desertici assortiti: da che parte stanno loro?


Boscaioli barbuti, direi. Guarda solo la copertina... ^_^
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#3 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 13 ottobre 2011 - 08:14

Non sono tanto d'accordo sul boscaioli barbuti, a me ha ricordato abbastanza i Califone. Prima impressione sul disco buona però, sicuramente ha grande fascino nell'insieme ma forse non canzoni che spiccano particolarmente.
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#4 Tom

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Inviato 13 ottobre 2011 - 08:22

Non sono tanto d'accordo sul boscaioli barbuti, a me ha ricordato abbastanza i Califone.


Ah non so cosa intendete a livello musicale come "boscaioli barbuti", io parlavo proprio dell'ambientazione "nordica" delle canzoni, basta leggere i titoli: The Chainsaw Sea, Let Me Dream of the High Country, The Eagles Lodge, Lost in the Trees. Poi a livello musicale è un' american music che si adatta a molte atmosfere.
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#5 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 13 ottobre 2011 - 08:28

Ak ok io pensavo intendessi che fosse vicino al folk barbuto più "classico". A me è sembrato molto più destrutturato. Poi sì l'immaginario è quello ma musicalmente mi ha ricordato un altro tipo di americana, quella dei Rutili e dei Molina anche se vogliamo.
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#6 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 13 ottobre 2011 - 19:10

Uhm, i Califone non mi hanno mai preso, però Molina sì e tanto... Ascolterò... Ma qualche altro disco a parte quest'ultimo ce l'avete da consigliare? (Più che altro per il timore di trovarsi di fronte a pezzi troppo piegati al "concept"...)

La copertina mi fa immediatamente Twin Peaks...
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A chemistry of commotion and style

#7 starmelt

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Inviato 17 marzo 2021 - 09:03

Ieri mi hanno suggerito sto pezzone: https://youtu.be/bY1a1WZdtN4 da Winnemucca del 2002, suggerimenti da dove iniziare con un album? Magari dal 2011 qualcosa avete ascoltato.
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#8 Pryce

    aspirante indie

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Inviato 18 marzo 2021 - 17:15

Io conosco High Country e You Can't Go Back e per essere belli erano belli, ma mi hanno lasciato l'idea di un onesto gruppo di alternativa americana a cui mancava qualcosa per farsi davvero ricordare.
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