Xtc, sono d'accordo, non mi devi certo convincere su niente. Due miei amici gay studiano lettere antiche e sono probabilmente le persone più profonde e acute che io conosca, una chiacchierata con loro mi dà un senso alla settimana. Ed è bello che al pride ci siano simili dibattiti, ma io parlavo appunto dell'ultima parte sulla quale siamo d'accordo. Cioè che idea se ne fanno quelli che al pride non hanno portato la loro famiglia e guardano un servizio al telegiornale? Cioè come passa la cosa al non gay-friendly, per semplificare. E a lui arriva l'idea di provocazione e pagliacciata che è stata apposta ritagliata.
Dest, non credo affatto che il travestimento sia una pagliacciata. Non mi devi certo convincere con il tuo amico.
E ad ogni modo non sono contrario IO ad ogni forma di esibizionismo, l'ho scritto almeno tre volte nel post ma forse non sono bastate.
La questione è l'associazione (strumentale) che viene fatta a livello mediatico e non solo tra il lato carnevalesco e l'omosessualità come idea.
Come dicevo non parlo solo dei gay pride. Per farti un esempio, mio padre che non era uno di larghe vedute sul tema (ma lo è poi diventato), quando mio fratello si è dichiarato e ha iniziato a vivere l'omosessualità alla luce del giorno (parliamo di 16 anni) trovava quasi più difficoltà nel vederlo mettersi la terra sul viso prima di uscire, orecchini vari, capelli colorati di bianco (ecc.) che poi con chi uscisse la sera. Per non parlare del Mama Mia.
Il punto Dest non è il fatto che sia giusto condannare queste resistenze, su cui siamo concordi, ma che questi aspetti, più che l'orientamento in sè, so bene che sono i più difficili da accettare per chi è più indietro, diciamo così. E come ormai ho ribadito mille volte, il problema è loro, della controparte sociale, non ovviamente di chi vuole andare in giro e fare quel diavolo che vuole.
Che poi ci siano etero che si travestono, etero tremendamente trash, tifosi, locali da tamarri, ecc. è verissimo. Infatti la questione ha il suo problema nei costumi sociali e nell'ipocrisia. Già prima avevo detto come i burlesque berlusconiani vengano difesi da questa classe di persone.
Altro paio di maniche è appunto che ho diversi amici gay che sono tutto men che eccentrici, e anzi a loro questa cosa del trash sta sulle balle. Come a me a me sta sulle balle un qualsiasi locale da tamarri. Noto, almeno per Milano e Firenze, che la vita notturna gay a livello di locali tende molto in questa direzione dell'esasperazione volgare.
Aggiungo che per parte mia non vedo dove sia il problema legato a quest'eccesso, posto che alle parate del gay pride nessuno è costretto ad assistere o tantomeno a partecipare.
Ok, ma sono una vetrina mediatica.