
Don DeLillo e la cosiddetta letteratura postmoderna
#1
Inviato 14 settembre 2011 - 10:13
Ho aperto la discussione con un topic di dichiarata ignoranza anziché di approfondimento perché mi sembra un autore noto e chiacchierato anche all'interno del forum, quindi spazio a discussioni di ogni sorta ovviamente...(oltre che a numerosissime risposte al mio quesito, ovviamente).
#2
Inviato 14 settembre 2011 - 10:35
La scrittura è molto affascinante, avvolgente, piana. Fino a che, a metà romanzo, cominci a domandarti se l'esercizio di stile lascerà prima o poi il posto a qualcos'altro.
Le prime cinquanta pagine di "Underworld" sono qualcosa di micidiale. Solo la vita dello starec Zosima mi mise a dura prova ancor di più.
#3
Inviato 14 settembre 2011 - 11:00
Underworld, in effetti, pur non essendo un lavoro minore, è un approccio diagonale; io ne ho ricavato le stesse sensazioni di Jules, per cui: stima, ma non amore. Anche con "Americana" non ho palpitato; ho in lista d'attesa White Noise, che dovrebbe essere il suo zenith narrativo (ci ha vinto il National Book Award, che non è il premio Strega, per intenderci).
Forse Piersa (ma dove diavolo è finito?) può illuminarci di più.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#4
Inviato 14 settembre 2011 - 11:08
Concordo con Jules. Ad essere onesti, gli autori andrebbero letti seguendo le loro opere in ordine cronologico, magari tralasciando le opere consoderate "minori", per poi riprenderle dopo.
Ecco, io quando mi innamoro di (o quantomeno mi interesso molto a) uno scrittore, tendo a leggerne l'intera bibliografia (o quantomeno buona parte) e in ordine cronologico. Questo vale tanto più per gli scrittori post-modernisti che mettono in gioco sé stessi all'interno dei libri (penso a Paul Auster su tutti), ma in ogni caso vale per tutti, per seguire il percorso di evoluzione artistica e umana che spesso si riflette inevitabilmente negli scritti. Anche per questo avevo pensato a White Noise: uno dei suoi primi libri (il primo?) e, come giustamente dicevi, insignito di un premio significativo (oltre che di una mole più facilmente affrontabile di Underworld).
(piccolo OT, nel caso continuiamo altrove: io ho letto pochi romanzi del Premio Strega, ma ormai sono prevenuto a prescindere, quasi che sia una nota di demerito)
#5
Inviato 14 settembre 2011 - 11:24
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#6
Inviato 14 settembre 2011 - 11:49
prima o poi comprerò un suo libro e quindi vi chiedo se mi consigliate un qualche titolo da cui iniziare (Underworld come prima lettura mi spaventa un po', avevo pensato White Noise).
Underworld prende polvere nella mia libreria ormai da qualche anno, sicuramente per timore reverenziale ma anche e soprattutto della combinazione tra la mole e la scrittura di DeLillo, non proprio tra le più agevoli.
Ho letto altro di suo dopo l'approccio con "Rumore Bianco" e devo dire che nessun altro dei suoi romanzi vi può essere paragonato, per capacità narrativa e soprattutto per la lucidità di un approccio storico-sociale incredibilmente analitico e lungimirante, se si pensa che è stato scritto venticinque anni fa.
Romanzo per me imprescindibile tra i contemporanei e unico dei suoi che mi sentirei di consigliare ciecamente.
#7
Inviato 14 settembre 2011 - 12:04
#9
Inviato 14 settembre 2011 - 14:49
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#10
Inviato 14 settembre 2011 - 15:02
Ho faticato fino a un terzo, poi è scattata un'immersione/ossessione e me lo sono sparato in pochissimo tempo (almeno per i miei standard).
La fatica è dovuta sostanzialmente alla difficoltà nell'intrecciare le storie (il romanzo parte dagli anni '90 e ritorna indietro seguendo le vite dei protagonisti) e nel capire i legami tra i personaggi, però man mano che si prosegue la voglia di scoprire l'origine di un certo fatto o relazione diventa fortissima.
E poi ci sono le pagine semplicemente meravigliose dedicate ai personaggi storici (i pezzi Lenny Bruce sono traumatizzanti, sembra di essere lì, in piena crisi missilistica).
PS su anobii uno aveva ricopiato il dialogo sugli stivali tra il protagonista e padre Paulus, è stato quello che mi ha spinto a leggerlo, si dovrebbe trovare ancora lì.
#11
Inviato 14 settembre 2011 - 15:11
i pezzi Lenny Bruce sono traumatizzanti
Non male anche i pochi paragrafi su "Cocksucker Blues". Tutto il libro comunque si ama o si odia - eccetto la primissima parte che fa storia a sé - se ci entri non ne esci più ed è la densità, prima ancora della storia, a prenderti.
Oltre a Rumore Bianco straconsiglio Libra, fiction storica sull'assassinio Kennedy (e non solo, va da sé).
Whatever you do, don't
#12
Inviato 14 settembre 2011 - 15:40

#13
Inviato 14 settembre 2011 - 19:17
Concordo con Jules. Ad essere onesti, gli autori andrebbero letti seguendo le loro opere in ordine cronologico, magari tralasciando le opere consoderate "minori", per poi riprenderle dopo.
Underworld, in effetti, pur non essendo un lavoro minore, è un approccio diagonale; io ne ho ricavato le stesse sensazioni di Jules, per cui: stima, ma non amore. Anche con "Americana" non ho palpitato; ho in lista d'attesa White Noise, che dovrebbe essere il suo zenith narrativo (ci ha vinto il National Book Award, che non è il premio Strega, per intenderci).
Forse Piersa (ma dove diavolo è finito?) può illuminarci di più.
Chi, io?
Ma io non lo conosco per niente. Tutta colpa dei suoi ammiratori che lo definiscono il "qualcosa del postmoderno" e gli trovarono l'erede in Wallace (sbagliando, quello col post non centra niente, non basta un riferimento a Wittgestein per fare di qualcuno un postmoderno, il linguaggio è sostanza non uno specchio in differita).
Ciao a Dest e a tutti. Leggo tutto ma partecipo poco. Sto ribattendo il mio romanzo che si annuncia come il migliore mai scritto nel mio quartiere (Vanchiglia, Torino, Giolla Unita).
#14
Inviato 14 settembre 2011 - 21:05
#15
Inviato 14 settembre 2011 - 21:26
Tutta colpa dei suoi ammiratori che lo definiscono il "qualcosa del postmoderno" e gli trovarono l'erede in Wallace (sbagliando, quello col post non centra niente, non basta un riferimento a Wittgestein per fare di qualcuno un postmoderno, il linguaggio è sostanza non uno specchio in differita).
Colgo l'occasione per chiedere a Piersa o a chiunque altro cosa si intende esattamente per postmoderno in letteratura: chi ci rientra e chi no e perché. Io da bravo ignorante avevo messo Wallace nel calderone perché ce lo mettono tutti, non per altro.
#16
Inviato 15 settembre 2011 - 05:45
#17
Inviato 15 settembre 2011 - 07:49
Ciao Pierino, sono riuscito a stanarti, vedo
Concordo con Jules. Ad essere onesti, gli autori andrebbero letti seguendo le loro opere in ordine cronologico, magari tralasciando le opere consoderate "minori", per poi riprenderle dopo.
Underworld, in effetti, pur non essendo un lavoro minore, è un approccio diagonale; io ne ho ricavato le stesse sensazioni di Jules, per cui: stima, ma non amore. Anche con "Americana" non ho palpitato; ho in lista d'attesa White Noise, che dovrebbe essere il suo zenith narrativo (ci ha vinto il National Book Award, che non è il premio Strega, per intenderci).
Forse Piersa (ma dove diavolo è finito?) può illuminarci di più.
Chi, io?
Ma io non lo conosco per niente. Tutta colpa dei suoi ammiratori che lo definiscono il "qualcosa del postmoderno" e gli trovarono l'erede in Wallace (sbagliando, quello col post non centra niente, non basta un riferimento a Wittgestein per fare di qualcuno un postmoderno, il linguaggio è sostanza non uno specchio in differita).
Ciao a Dest e a tutti. Leggo tutto ma partecipo poco. Sto ribattendo il mio romanzo che si annuncia come il migliore mai scritto nel mio quartiere (Vanchiglia, Torino, Giolla Unita).
Bene, De Lillo è rimandato a settembre, tu intanto finisci il tuo romanzo che non vedo l'ora di stroncarlo
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#18
Inviato 15 settembre 2011 - 16:18

#19
Inviato 15 settembre 2011 - 16:51
Tutta colpa dei suoi ammiratori che lo definiscono il "qualcosa del postmoderno" e gli trovarono l'erede in Wallace (sbagliando, quello col post non centra niente, non basta un riferimento a Wittgestein per fare di qualcuno un postmoderno, il linguaggio è sostanza non uno specchio in differita).
Colgo l'occasione per chiedere a Piersa o a chiunque altro cosa si intende esattamente per postmoderno in letteratura: chi ci rientra e chi no e perché. Io da bravo ignorante avevo messo Wallace nel calderone perché ce lo mettono tutti, non per altro.
Ciao Valerio, ti ringrazio molto per la domanda SEMPLICISSIMA che mi hai posto.
Non posso dati una risposta scientifica (nè letteraria nè filosofica), dovrei tornare alla mia esperienza personale che parte dall'iscrizione all'Università (1992, scienze della comunicazione, cioé Primum comunicare e cosa non è un problema), nascita del PDS, elaborazione del pensiero debole, analisi (nel volume feltrinelli curato da Vattimo) dello scrittore Peter Handke, tangentopoli (la fine della Storia, caduta del muro), monito del Papa al relativismo (vabbè, lui lo chiamava secolarizzazione), Pal Auster e la poetica del "caso" (i tre racconti di New York?), sceneggiatura Smoke. Segue: "Non ci sono gatti ma solo interpretazioni". critica letteraria e cinematografica focalizzata sulla mise en abyme, Eco e i 4 livelli di lettura, il finale aperto, l'io narrante...
Poi 10 anni dopo ho sentito parlare di De Lillo ma ne avevo le palle piene.
Perdonami ma ti ho messo su solo una lista di appunti malmessi. Appena ho tempo ci metto mano, se qualcuno intanto si vuole accomodare...
#20
Inviato 15 settembre 2011 - 20:20
Per chi chiede cos'è il postmoderno in letteratura, posso dare il link (http://it.wikipedia....ura_postmoderna) e di mio aggiungere poco. Son, per così dire uno storico dell'arte (per così dire nel senso che postlaurea mi son riciclato in altro) e posso dire che il termine postmoderno è stato coniato inizialmente per una corrente architettonica. Poi è passato alla letteratura (e poi al cinema...es. trovare una recensione su tarantino che non usi la parola "postmoderno"). Il termine è vago, forse vaghissimo per la letteratura e non credo si sia mai delinato. Insomma, se si parla con un anglista ti dirà che Virginia Woolf è postmoderna, altri parlano di De Lillo, altri di Wallace...Non è chiaro. E credo non sia possibile chiarirlo...
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