In ogni caso, mi andava di mettere un po' insieme nomi e titoli più interessanti del rock francese e tirarne un po' le fila.
Perché? Perché mi rendo conto che c'è un sacco di roba che mi piace. Perché alla fin fine è la scena europea che seguo di più, esclusi gli ovvi Uk e Italia. Perché sono convinto che nonostante tutto sia sempre stato un paese un po' sottovalutato rispetto, ad esempio, alla Germania: ok, non ha avuto i Neu! e i Kraftwerk, ma ci sono state comunque (e ci sono tuttora) molte band uniche e senza nulla da invidiare a grossi nomi di questo o quell'altro genere.
Possiamo impostare la faccenda, inizialmente come becera classifica dei "migliori", sviluppando poi questo o quell'altro argomento nel caso salti fuori.
Pensavo a un 20/25 posizioni massimo per i nomi "storici", e per chi vuole a una decina di titoli anche sulle cose recenti. Perché, non lo nego, a spingermi ad aprire il thread è soprattutto la volontà di sintonizzarmi/sintonizzarci sui nomi più interessanti della scena attuale.
Per il resto massima libertà. Teniamoci sul "rock e dintorni" più ampio possibile. Le uniche accortezze che chiedo è di limitarsi alla Francia-Francia (no Francophonie in generale) e di non sparare listoni tipo "ecco, conosco tutte queste band francesi". Meglio meno ma meglio: soffermarsi sui nomi a cui si è effettivamente legati (quelli che sono un po' le nostre personali "pietre miliari", che non si avrebbe problemi a porre accanto ai propri preferitissimi di sempre e di qualsiasi luogo) e magari spendere due righe per spiegare di cosa si tratta.
I link video sono ovviamente ben accetti, e così un minimo di descrizioncina orientativa per le cose che si citano (non chiedo di fare sbatti folli come il mio, ma almeno il genere, vi scongiuro).
I miei "storici":

1. Serge Gainsbourg: Histoire de Melodie Nelson
Non sono un maniaco della produzione, ma questo è palesemente uno dei dischi meglio prodotti della storia. Sontuoso, notturno, seducente. Archi voluttuosi e chitarre jazz/funk/arpeggiate. Un basso mai sentito né prima né dopo e le voci semisussurrate di Serge Gainsbourg e Jane Birkin. Immenso, da ascoltare d'un fiato.

2. Malicorne: En Public
I Malicorne hanno la sfiga che sono francesi e perdipiù fanno un genere assolutamente out: il folk elettrico. Per me sono tra i migliori assoluti nel genere, lì accanto alla sacra triade Fairport/Pentangle/Steeleye. Questo è un loro disco dal vivo, in cui viene fuori al massimo l'enorme capacità dinamica della loro musica, e la capacità che avevano di essere al tempo stesso "taglienti" e profondamente evocativi. Non è comunque l'unico loro disco "da avere" per chi almeno un po' apprezza il genere.

3. La Saga de Ragnar Lodbrock: s/t
Questo è un altro disco incredibile, per cui è impossibile fare parallelismi diretti. E' sempre folk progressivo, ma declinato in chiave zeuhl e dai toni decisamente apocalittici. Si tratta di un concept su una saga vichinga, non so bene la storia ma l'effetto è la cosa più cupa ed epico/decadente che uno possa pensare di ascoltare.
http://www.youtube.com/watch?v=zkO4ZTo3G2M
4. Asgard: Tradition et renouveau
Prog folk again (la scena francese era strepitosa). Qua è tutto più fatato, ma anche più "artigianale": non si può dire che sia un album ben fatto o ben invecchiato. Anzi, sa proprio di muffa e di nostalgia, ed è quello il suo bello. Ha un'aura magica.
http://www.youtube.c...h?v=AZX5tAjDw9M
5. Shub-Niggurath: Les morts vont vite
Di nuovo un album oscurissimo, qua siamo in pieno territorio Lovecraftiano. E' musica che farebbe paura ai Neurosis e agli Amon Duul II. Uno stile tardo-zeuhl ancora più tetro, percussivo e virato sulla classica novecentesca. Unico.
6. Bästard: Radiant, Discharged, Crossed-Off
Qui siamo in territorio math/noise, un settore in cui la francia ha dato tantissimo. Il suono dei Bastard è geometrico e cattivo, a un passo dalle cose più efferate dei This Heat ma decisamente più bruciante e intrippante, quasi stoner perfino. Esaltantissimo.
(non trovo purtroppo pezzi in streaming)
7. Etron Fou Leloublan: Batelages
Formazione storica del Rock In Opposition, erano se possibile i pesci fuor d'acqua della già assai disomogenea compagine. Il loro è un prog-folk che più scalcagnato non si può, bisognerebbe chiamarlo prog-punk-folk se la cosa potesse avere un qualche senso. Si potrebbe dire che è la via "Van Der Graaf" (i Van Der Graaf di "Vital" e "Godbluff") al folk progressivo: espressionista, caustica (ma anche dadaista/popolaresca, dai), e profondamente trascinante.
8. Diabologum: #3 (Ce n'est pas perdu pour tout le monde)
Oh, questo invece è un disco post-rock. Di quelli (pochi) in cui il prefisso "post-" non cancella la radice "rock". Ci sono i chitarroni insomma, e pure lo spirito misto tra nichilismo e utopia che alimenta ogni valida formazione "alternative". Però c'è anche un mare di elettronica, forse trip-hop forse post-scioghez, forse boh - e una gran stratificazione di loop&suoni inattesi. E la voce, più un parlato che un cantato, una cantilena che solo in francese poteva fare un effetto del genere.
http://www.youtube.com/watch?v=nG8fWVdsBzs
9. Volapük: Slang
Rieccolo, il batterista degli Etron Fou, vent'anni dopo questa volta alle prese col chamber-prog più dinamico e ammaliante possibile. Un florilegio di incastri ritmici e interazioni archi/fiati/percussioni che, stranamente, non risulta mai fine a sé stesso ma riesce sempre a catturare con atmosfere tra l'inquieto e lo scherzoso. Un gioiellino, dove l'-ino non deve trarre in inganno: trattasi di capolavoro.
http://www.youtube.c...h?v=reXmEi9V87U
10. Ange: Au-delà du délire
Vabbé, questo è il classicone del prog romantico francese, la versione con la r moscia della teatralità e del carisma di Peter Gabriel. Quel che manca in humor e fantasia è compensato dalla grande carica evocativa di questo concept medievaleggiante, in cui è facile trovare un bel po' di folk e una punta d'inquietudine (due cose che ai francesi vengono bene, si direbbe). Per gli amanti del genere un must.
(dai oggi mi fermo qua, ne ho un'altra decina in canna ma c'è un limite alla follia umana

Non vi risparmio invece i 10 "contemporanei", 2001-2011:
1. Daft Punk: Alive 2007
(Copio dalla classifica del decennio) "Ce ne ricorderemo tra un secolo, con nostalgia e ammirazione. Come oggi ricordiamo il Futurismo. Perché un live? Perché qui il genio cubista dei due caschi più famosi di Francia gioca con sé stesso come non mai. Perché in quest'album 2+2 fa 6, e "Around the World" + "Harder Better Faster Stronger" dà infinito."
2. Yann Tiersen: Amélie
Ok, sì, è in buona parte roba precedente e c'è la fisarmonica, ma sticazzi. Sarà che mi ricorda il film, sarà che amo il minimalismo e i suoni folk, ma questa colonna sonora riassume benissimo tutti i motivi per cui vale la pena vivere.
3. Gablé: CuTe HoRSe CuT
Divertentissimo, leggero, buffo, ma anche vario, ricchissimo di inventiva e non poco raffinato come strutture. Pare un incrocio tra gente come Psapp, i They Might Be Giants e... i nostri Musica per bambini?! Un misto di folktronica, eclettismo alla dEUS e sano cazzeggio, il tutto in un'atmosfera molto domestica e giocosa.
Un invito a nozze per un fissato del "famolo strano" ritmico come me. Pieno di canzoni che iniziano in un modo e finiscono in tutt'altro, di irruzioni e alternanze ritmiche inattese, di sani tempi dispari di puro gusto euro-folk.
E i testi fan scompisciare.
http://www.youtube.c...h?v=k1FE7CxI0os
4. Deathspell Omega: Paracletus
"Blackened death metal": una cosa che detta così suona malissimo, ma sentendo questo disco ho finalmente trovato quella sensazione di "ermetismo" che da qualche tempo andavo cercando in musica senza successo. E' un disco la cui atmosfera e' il corrispettivo perfetto della copertina: e' alchemico, infuocato, iniziatico.
Ma non solo black e death. Anche soft/loud, post-sludge, mathcore... fusi in una sostanza unica, un atanòr ribollente che riesce a trasportare le tre dimensioni chiave dei generi in questione (paesaggistica, esistenziale, cerebrale) su un piano nuovo: quello metafisico.
5. Vitalic: Flashmob
Su questo c'è poco da dire: vive la zarrance (e Wendy Carlos).
http://www.youtube.c...h?v=fuwRxha8zSU
6. Centenaire: Centenaire
Il prog-folk esiste ancora, e non è affatto quella roba muffosa che uno si aspetterebbe. Un album incantevole e sospeso, tra Pentangle (obviously) e post-rock (Talk Talk, e Long Fin Killie perfino). Tepore distacco, finezza di intreccio e svuotamento: chi se lo sarebbe aspettato.
7. Amesoeurs: Amesoeurs
Di loro si è giustamente detto e stradetto su questo forum. Io posso solo dire che questo strano black/shoegaze/post-punk tra l'atmosferico e il melodico mi ha conquistato tardi, ma alla fine m'ha preso a dovere. Coinvolgentissimo. E poi per ste cose il francese è il top assoluto, non c'è storia.
http://www.youtube.c...h?v=jF_oNPdr2ng
8. Angil & the Hiddentracks: Oulipo Saliva
Questo è uno di quei dischi che dici "sì, carino", ma poi ti accorgi che è proprio carino-carino, carinissimo, e insomma sì, è proprio un gran disco, anche se non se la tira. Un incontro tra l'hip-hop di marca Anticon (Why?, essenzialmente), la musica da camera più delicata possibile e Queneau. Che cosa può volere uno di più? Che il risultato sia bello? Detto/fatto.
http://www.youtube.c...h?v=43WYO1yFAmM
9. Pienza Ethnorkestra: Indiens d'Europe
Roba da monomaniaci ma non potevo non citarlo. E' un live, registrato col culo, in cui ci sono tre tizi (basso-batteria-ghironda) che giocano ai Ruins alle prese con le danze bulgare. Incendiario: una figata.
http://www.youtube.c...h?v=6R2AU5QDq4E
10. The Patriotic Sunday: Characters
Indie-pop "da caminetto" ma fantasioso, in cui sento (quasi) tutto quello che mi piace. I Pentangle, il piano elettrico e il giusto di chamber-jazz, Beck e Why?, i ritmi dei June of 44 e un modo di scrivere che - sarò pazzo - a me fa pensare agli American Football. I pezzi ci sono, le atmosfere pure il suono anche: discone.
http://www.youtube.c...h?v=cWozBOt95iI
Domandina finale (per chi è ancora vivo): trovate che abbia senso parlare, almeno per questo genere o per quell'altro, di uno "stile francese" riconoscibile? Nel caso del celeberrimo French Touch è fin troppo facile, ma trovate ci siano altri contesti in cui la cosa è valida? O che addirittura la cosa sia generalizzabile in modo più ampio al di là dei luoghi comuni?