Sulla definizione dei generi musicali
#1
Inviato 23 ottobre 2006 - 10:02
http://www.ondarock....hp?topic=1669.0
Ora, io ho sempre avuto difficoltà nel comprendere appieno la distinzione in generi (siano essi cinematografici, letterari, alimentari...) e questo thread ha ulteriormente confuso le mie idee: è incredibile come, per un gruppo come i foo fighters (che non mi sembra né particolarmente innovativo, né significativamente eclettico), 4 persone abbiano dato 4 definizioni diverse.
Se per quanto riguarda il cinema, pian piano sto riuscendo ad uscirne fuori (alla fine i generi cinematografici sono abbastanza limitati e si possono mettere e mescolare tra loro senza bisogno di crearne un altro. es. "commedia sentimentale"), per quanto riguarda la musica ho l'impressione che ad ogni piccola novità si inventi una nuova definizione. Non so a cosa questo sia dovuto, forse all'incredibile quantità di materiale prodotto, forse ad una libertà maggiore dati anche i costi minori rispetto al cinema (è più semplice autoprodursi un cd solo di rutti - creando di conseguenza il genere "rutto-core"- piuttosto che un film), forse a un sorta di "inafferrabilità" della musica (vedi un film, con persone a cavallo e probabilmente puoi dire che si tratta di un western, vedi un film in cui ogni tanto qualcuno balla e canta e, quasi sicuramente, sei di fronte a un musical, ascolti una canzone con un bel riff di chitarra e potresti trovarti di fronte a una canzone garage rock, hardrock, grunge, metal e chi più ne ha più ne metta, sento un sitar e potrebbe essere musica popolare indiana o i beatles ), o forse ancora alla caratteristica tipica della musica di collegare un movimento a un genere (se si parla di new hollywood al cinema si parla di un movimento al cui interno si possono trovare allo stesso tempo film di fantascienza di Spielberg e thriller di De Palma, si parla di punk o di grunge o di new wave -oddio la new wave in particolare non ho ancora assolutamente capito cosa sia- e dietro al movimento ci si costruisce, o si cerca di costruire, un genere ben preciso, ma spesso difficilmente definibile).
Beh, io non ci capisco niente (credo che si sia colta la confusione che ho in testa). Ora vi chiedo, se è possibile, di fare una breve lista di generi certi e di possibili definizioni di essi, magari cercando di stabilire le caratteristiche indispensabili affinché un brano o un album possa essere definito interno a quel genere.
Scusate per la confusione e per le troppe parentesi, ma spero di essere stato (più o meno) chiaro e di aver posto un problema interessante.
#3
Inviato 23 ottobre 2006 - 10:31
Tuttavia, amo utilizzare le etichette dei generi per riassumere il "percorso di influenze" alla base di un disco. Ho una concezione piuttosto "filogenetica" della suddivisione in generi, nel senso che, nella mia visione, se due band appartengono a un genere, devono avere un "progenitore" comune a livello di influenza (che non e' necessariamente un gruppo in particolare, ma magari una certa scena), oltre ovviamente a presentare tratti comuni fra loro. Cosi' detesto catalogazioni come "post-rock", "post-hardcore", "new wave" che rappresentano una collezione di stili eterogenei del tutto slegati al loro interno, o perche' privi di somiglianze stringenti fra loro, o perche' addirittura privi anche di origine comune (e' il caso del post-rock). C'e' spesso una moltiplicazione inutile delle etichette dei generi, finendo per frammentare inverosimilmente il panorama e produrre incomprensibilita' al posto di chiarezza, eppure etichette (per me) inaccettabili come le tre sopra continuano a resistere senza essere scalfite.
#4
Inviato 23 ottobre 2006 - 10:35
Colgo questo thread per esporre il mio punto di vista sulla questione "generi". Concordo riguardo al loro uso come pura comodita', e credo sia fondamentale stare attenti a non dargli mai piu' "consistenza" della stessa musica, finendo per valutare il ruolo di un disco all'interno di un genere piuttosto che il disco stesso.
Su questo sono particolarmente d'accordo, ma ho l'impressione che spesso per molti non sia così, ma il contrario.
rym |
#5
Inviato 23 ottobre 2006 - 10:54
Colgo questo thread per esporre il mio punto di vista sulla questione "generi". Concordo riguardo al loro uso come pura comodita', e credo sia fondamentale stare attenti a non dargli mai piu' "consistenza" della stessa musica, finendo per valutare il ruolo di un disco all'interno di un genere piuttosto che il disco stesso.
Tuttavia, amo utilizzare le etichette dei generi per riassumere il "percorso di influenze" alla base di un disco. Ho una concezione piuttosto "filogenetica" della suddivisione in generi, nel senso che, nella mia visione, se due band appartengono a un genere, devono avere un "progenitore" comune a livello di influenza (che non e' necessariamente un gruppo in particolare, ma magari una certa scena), oltre ovviamente a presentare tratti comuni fra loro. Cosi' detesto catalogazioni come "post-rock", "post-hardcore", "new wave" che rappresentano una collezione di stili eterogenei del tutto slegati al loro interno, o perche' privi di somiglianze stringenti fra loro, o perche' addirittura privi anche di origine comune (e' il caso del post-rock). C'e' spesso una moltiplicazione inutile delle etichette dei generi, finendo per frammentare inverosimilmente il panorama e produrre incomprensibilita' al posto di chiarezza, eppure etichette (per me) inaccettabili come le tre sopra continuano a resistere senza essere scalfite.
Concordo su tutto ciò che hai detto, soprattutto sull'uso dei generi per comodità e nulla più. Il mio problema è però un altro: non riesco a comprenderli. Cioè, se si deve trattare di comodità, dovrebbero essere "comodi", cioè abbastanza semplici da riconoscere (almeno in una certa misura). Ciò stona con il thread che ho citato io: se non si riesce a mettersi d'accordo su un gruppo apparentemente "semplice" come i foo fighters, dove sta la comodità?
Poi, per quanto riguarda il tuo tipo di catalogazione, non ho ben compreso, parli di percorso filogenetico, ovvero due gruppi fanno parte dello stesso genere se hanno un medesimo "progenitore". Bene, ma anche qua trovo dei grossi problemi: da un medesimo progenitore, non nascono spesso generi assolutamente diversi tra loro?
#6
Inviato 23 ottobre 2006 - 11:05
Non voglio entrare nel merito della discussione sui Foo Fighters, ma e' opportuno distinguere tra generi in senso stretto ("grunge"), che sono a mio modo di intendere una sorta di "generalizzazione" controllata del concetto di "scena", e macro-tendenze, attitudini etc. "Pop" non e' a mio avviso un genere, e "punk-pop" e' piu' una macrocategoria comprendente tutte le derivazioni pop del punk che un genere.
#7
Inviato 23 ottobre 2006 - 11:09
"Pop" non e' a mio avviso un genere, e "punk-pop" e' piu' una macrocategoria comprendente tutte le derivazioni pop del punk che un genere.
beh, ma quando parli di "derivazioni pop" come fai ad identificarle se non attribuendo al termine "pop" alcune caratteristiche che lo rendono un qualcosa di simile ad un genere (sebbene mooolto vasto)?
#8
Inviato 23 ottobre 2006 - 11:15
"Pop" non e' a mio avviso un genere, e "punk-pop" e' piu' una macrocategoria comprendente tutte le derivazioni pop del punk che un genere.
beh, ma quando parli di "derivazioni pop" come fai ad identificarle se non attribuendo al termine "pop" alcune caratteristiche che lo rendono un qualcosa di simile ad un genere (sebbene mooolto vasto)?
Considero il pop piu' un'attitudine che un genere, in quanto non unitario. Ovviamente anche il pop ha i suoi "capisaldi" con cui bene o male tutti si trovano a dover fare i conti, ma mi pare decisamente troppo vasto e disomogeneo per essere utile considerato come "genere" nel senso a cui mi riferisco sopra.
#9
Inviato 23 ottobre 2006 - 11:30
questi principali insiemi musicali si suddividono a loro volta in altri sottoinsiemi minori:
pianoforte e smancerie romantic pop
pianoforte e campionamenti e la parola "fuck" hip pop
...
chitarra elettrica e doppia cassa alla batteria ed urla trash rock
chitarra elettrica usata acusticamente indie pop rock
...
tromba e tastiera acid jazz
tromba e chitarra acustica funky jazz
...
e via dicendo. semplice no?
sergente welsh: solo in mezzo alla gente
mi sono innamorato di un'attrice hard
Non morite come me
#10 Guest_DiamondSeaII_*
Inviato 23 ottobre 2006 - 11:37
Edit: Per me e' facile, suddivido il tutto in rock e non rock e sto' posto!
Celentano Rules...
#11
Inviato 23 ottobre 2006 - 12:16
I Foo Fighters per me sono un gruppo "rock" semplice semplice, eventualmente accostabile al filone cosidetto "americana" ma con piglio mediamente vicino al punk rock e una nota filiazione dal grunge.
Concordo naturalmente con l'utilità (presunta) semplificatoria della classificazione in generi e sono spesso i gruppi più strambi e difformi ad essere imparentabili (o a generare proprio) generi precisi.
Il discorso del ruolo all'interno del genere di riferimento credo sia proprio delle nicchie sottoculturali in cui ci si identifica proprio in una way of life, penso all'hardcore, al garage, al dark/esoterico, al metal, al country in america.
Naturalmente mi riferisco a particolari filoni dei suddetti generi e a solo una parte delle persone che ascoltano questa roba. Diciamo che quella del "caposaldo del genere" (ma nulla più) appare una visione miope perchè nata in contesti chiusi. E' logico in fondo.
#12
Inviato 23 ottobre 2006 - 12:41
Colgo questo thread per esporre il mio punto di vista sulla questione "generi". Concordo riguardo al loro uso come pura comodita', e credo sia fondamentale stare attenti a non dargli mai piu' "consistenza" della stessa musica, finendo per valutare il ruolo di un disco all'interno di un genere piuttosto che il disco stesso.
Su questo sono particolarmente d'accordo, ma ho l'impressione che spesso per molti non sia così, ma il contrario.
Su questo non sono per nulla d'accordo, o per lo meno non sono d'accordo per la musica rock delle origini, quando le definizioni di genere erano molto più nette. Secondo me un disco (con particolare riferimento a quegli anni) va valutato all'interno di un genere di appartenenza, perché solo in questo modo è possibile stabilire connessioni e casualità con il resto del mondo musicale.
Non si può conoscere un autore prescindendo dal background in cui ha prodotto la sua opera.
I Pink Floyd psichedelici vanno valutati come tali, quelli con influenze progressive sulla base dei criteri di quel genere, quelli più "pop" sotto un criterio ancora diverso.
Sennò si finisce che ogni critico o ascoltatore vede il bene estremo da una parte e il male estremo in un'altra. Invece si dica chiaramente: io mi sento vicino a quel genere, per cui prendo in considerazione quali sono i valori effettivi dei gruppi che hanno costituito quel genere. In questo modo è possibile un raffronto altrimenti improponibile.
Viceversa, sarebbe come pretendere che L'Unità parli bene di Berlusconi o che l'Avvenire dedichi una scheda positiva al film "L'impero dei Sensi".
E' pur vero che negli ultimi 10-15 anni, anche grazie alle comunicazioni di massa, si è assistito a un rimescolamento di stili e di Paesi d'origine. Per cui, questo discorso di catalogazione e classificazione musicale perde un po' significato, in nome di una musica globale e di una critica globale. Che, inevitabilmente, sarà più incasinata che mai.
#14
Inviato 23 ottobre 2006 - 12:56
Ecco, intendevo questo. Sono in disaccordo su ogni parola.
ho interpretato bene il tuo pensiero, vero?
#15
Inviato 23 ottobre 2006 - 17:17
#16
Inviato 23 ottobre 2006 - 19:17
basta dire che i generi sono per comodità, di comodo cominciano ad averci un gran poco...
In effetti hai ragione.
Anche secondo me troppi sottogeneri sono inutili, ma poi un pò li uso, sai è per comodità...
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