Tatuatori e il fantastico mondo dei tatuaggi
#51
Inviato 22 giugno 2011 - 19:47
#52
Inviato 22 giugno 2011 - 19:50
E' una divisa di cosa? Non rappresenta né una funzione né una professione. Non è il camice di un medico, né l'uniforme di una hostess. Non è la t-shirt "staff", o la pettorina del maratoneta. Non è il gilet fluorescente per star sulla strada la notte. E' solo un modo per dire "io accetto questa convenzione", dove la convenzione è esattamente l'accettazione di sé stessa: una convenzione vuota, insomma.
quoto e odio (nonostante io sia un figo in giacca e cravatta preferisco la mia maglia dei pink floyd, mi rappresenta molto di più)
#53
Inviato 22 giugno 2011 - 20:03
Inoltre, come giustamente diceva euripidello, è anche il manto per eccellenza che riveste il cittadino nelle occasioni solenni (funerali, matrimoni, ricorrenze) e nei suoi momenti di relazione con lo stato (tribunali, principalmente). Anche qui, è solo un simbolo, venutosi a creare per motivazioni storiche, ma che in se per se non ha valenza.
#54
Inviato 22 giugno 2011 - 20:07
Non è più così, o meglio, non per tutti. Adesso, spesso, le persone scelgono il tipo di tatuaggio perché ce l'ha qualcun altro, o perché va di moda. Quando ci fu il boom dei tribali attorno al braccio, un sacco di gente si faceva quel tatuaggio... quando qualche ragazza ha iniziato a tutuarsi la caviglia con motivi floreali, tante altre ragazze le hanno imitate. E così via...
Riguardo, l'utilità di presentarsi, ad esempio, a un colloquio di lavoro con i tatuaggi belli in vista, io ci rifletterei. Intendo dire, è vero che come appariamo non è come siamo e che non bisogna fermarsi alle apparenze... etc.. etc... ma è pur sempre vero, che a tutti noi, chi a più chi meno, è stato inculcato, come dire, una certa predisposizione a farsi un'idea immediata delle persone, e per farlo sono necessarie delle linee guida. Poi, per carità, è moralmente sbagliato limitarsi alle apparenze, però purtroppo una super vista per vedere dentro le persone, io non ce l'ho, quindi mi formo pur sempre un'opinione iniziale. O___o Che poi, lo dico francamente, io cercherei una via di fuga se il medico in sala operatoria (spero di non andarci mai) fosse uno con una cresta verde, piercing e tatuaggi. Cioè, mi scombussolerebbe un po' la mia idea di medico... ovvero, il mio stato di tranquillità pre-operatorio. Il che non è piacevole, in certe situazioni.
#55
Inviato 22 giugno 2011 - 20:26
Non capisco i termini della questione: la giacca e cravatta è semplicemente la manifestazione esteriore del lavoro di concetto. Un simbolo di una posizione di responsabilità intellettuale. Ovviamente è una convenzione priva di funzioni pratiche se non proprio la non praticità della stessa. Ma sarebbe diverso se fosse jeans e maglietta? a me pare che, più il simbolo esteriore, non piaccia ciò che rappresenta, ma se cambiasse il simbolo, cambierebbe la sostanza?
Inoltre, come giustamente diceva euripidello, è anche il manto per eccellenza che riveste il cittadino nelle occasioni solenni (funerali, matrimoni, ricorrenze) e nei suoi momenti di relazione con lo stato (tribunali, principalmente). Anche qui, è solo un simbolo, venutosi a creare per motivazioni storiche, ma che in se per se non ha valenza.
la mia è una considerazione puramente pratica
io quando mi ci devo vestire (anche per lavoro ma per fortuna non tutti i giorni) non mi sento a mio agio, vivendola come una imposizione meramente formale (di nessuna utilità reale, se sai lavorare sai lavorare: scrivere un atto di citazione in maglietta mica viene meno bene se lo sai fare) non vedo quasi l'ora di toglierlo di dosso
#56
Inviato 24 giugno 2011 - 16:24
diciamo che ci vuole un bel coraggio
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#57
Inviato 24 giugno 2011 - 18:59
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#58
Inviato 24 giugno 2011 - 20:17
devi guardare al futuro! http://www.youtube.c...h?v=jKIrGVkbK_ITi faresti operare da un chirurgo con la cresta e i piercing di un punk-a-bestia?
#59
Inviato 26 giugno 2011 - 16:02
vedo su facebook che una mia amica s'è appena fatto sto coso (non so se si vede):
diciamo che ci vuole un bel coraggio
ben fatto, anche se è l'ennesima fenice che vedo...du pal...
#60
Inviato 26 giugno 2011 - 22:12
Non capisco i termini della questione: la giacca e cravatta è semplicemente la manifestazione esteriore del lavoro di concetto. Un simbolo di una posizione di responsabilità intellettuale. Ovviamente è una convenzione priva di funzioni pratiche se non proprio la non praticità della stessa. Ma sarebbe diverso se fosse jeans e maglietta? a me pare che, più il simbolo esteriore, non piaccia ciò che rappresenta, ma se cambiasse il simbolo, cambierebbe la sostanza?
Inoltre, come giustamente diceva euripidello, è anche il manto per eccellenza che riveste il cittadino nelle occasioni solenni (funerali, matrimoni, ricorrenze) e nei suoi momenti di relazione con lo stato (tribunali, principalmente). Anche qui, è solo un simbolo, venutosi a creare per motivazioni storiche, ma che in se per se non ha valenza.
Quoto tutti gli interventi di oblomov ed euripidello.
Le divise andrebbero seriamente messe anche a scuola,in questo il giappone è perfetto.
http://www.youtube.c...h?v=WWlHxkMZO1A
#61
Inviato 27 giugno 2011 - 05:58
sarebbe diverso se fosse jeans e maglietta? a me pare che, più il simbolo esteriore, non piaccia ciò che rappresenta, ma se cambiasse il simbolo, cambierebbe la sostanza?
Non avete capito però che non si sta proponendo di cambiare il simbolo, ma di eliminarlo.
Notate tralaltro che non esiste un equivalente femminile del giacca+cravatta, la "formalità" e l'eleganza femminile coprono un ventaglio più ampio di vestiti.
#62
Inviato 27 giugno 2011 - 07:30
l'equivalente femminile della "giacca & cravatta" fosse il classico tailleur, non è così?
Dipende dai contesti. In parlamento e in tv è così, forse anche in ufficio (ma mi pare dipenda dalle stagioni). In altri ambiti no: al matrimonio lo sposo è in giacca&cravatta, la sposa ha l'abito bianco; a un party elegante l'uomo è in giacca&cravatta, la donna vestita come le pare.
Comunque è chiaro che non si sta dicendo "dai da domani niente più giacca". Però ciascuno può fare la sua parte, quando ne ha la possibilità, ed evitare la cravatta se non gli piace come elemento di vestiario, evitare la giacca se proprio non è necessaria, ecc. Allentare un po' le maglie della convenzione sociale, pian piano. E' già qualcosa.
#63
Inviato 27 giugno 2011 - 07:33
sarebbe diverso se fosse jeans e maglietta? a me pare che, più il simbolo esteriore, non piaccia ciò che rappresenta, ma se cambiasse il simbolo, cambierebbe la sostanza?
Non avete capito però che non si sta proponendo di cambiare il simbolo, ma di eliminarlo.
Notate tralaltro che non esiste un equivalente femminile del giacca+cravatta, la "formalità" e l'eleganza femminile coprono un ventaglio più ampio di vestiti.
Quoto!
L'esempio è già stato fatto, il camice è una necessità, se non igienica quantomeno per "distinguere" il medico da chiunque passi in corsia, cosa non necessaria altrove.
Io odio giacca e cravatta e ogni tipo di divisa che rappresenti un'ideologia e non una necessità (quindi anche la cresta dei punk e la frangia degli emo e il vestiario dei dark ecc. ecc.).
Ho indossato giacca e cravatta una volta sola in vita mia, per fare un piacere, a un matrimonio.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#64
Inviato 27 giugno 2011 - 07:44
#65
Inviato 27 giugno 2011 - 07:52
Tralaltro a me la giacca piace eh, anche come capo informale (la uso spesso sopra ai vestiti). E' il "simbolo" giacca&cravatta che detesto, l'idea che in certi ambiti "ti vesti così e stop" anche se non c'è alcun codice che lo prescriva, nessuna uniforme da rispettare, nessuna necessità di distinguersi (dalla gente comune) né di uniformarsi (al proprio interno).
Comunque certe banche sono meno rigide, accettano giacca, camicia e pantalone, fattosta che io non potrei mai lavorare in un posto in cui sono obbligato a vestirmi in un certo modo.
Oltretutto, notate una cosa, i vestiti, al contrario delle divise, sono personali. Il camice me lo dà l'ospedale, la maglietta da cameriere me la dà il locale, la giacca e la cravatta me le devo comprare io e i completi costano, e ci devi abbinare anche le scarpe, perché devo fare un investimento monetario solo per poter LAVORARE e comprando cose che non vorrei indossare???
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#66
Inviato 27 giugno 2011 - 08:38
Ora, la questione del giacca&cravatta sarà un'inezia rispetto a queste altre faccende, che coinvolgono trasformazioni sociali e culturali ampie. E' senz'altro una cosa di secondaria importanza. Ma non si dica che "è così e basta", perché non è vero. Il dipendente che lavora in ufficio sarà tenuto a un certo abbigliamento perché se no il capo gli fa il culo: ma il politico no, il conferenziere no, l'ospite televisivo no, l'insegnante no, e via dicendo per un sacco di altri ruoli o contesti in cui del "giacca&cravatta" si può tranquillamente fare a meno. Il cambiamento comincia da lì, per chi vuole.
#67
Inviato 27 giugno 2011 - 08:39
Nelle occasioni di guadagno gli investimenti hanno nature diverse e sono sempre necessari.
bah, purtroppo è così anche per i semplici dipendenti... mi hai fatto venire in mente Ladri di biciclette
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#68
Inviato 27 giugno 2011 - 09:13
#69
Inviato 27 giugno 2011 - 09:45
Questo giustificazionismo sociale mi fa schifo. "E' una convenzione sociale, quindi devi accettarla": col cazzo. Sempre ci sono delle convenzioni sociali, buone o cattive, e sempre gran parte della gente le accetta. Ma qualcuno no e fa il possibile per cambiarla. C'era la convenzione sociale che le donne non dovessero lavorare ma stare a casa ad accudire i figli: pian piano sta cambiando, anche grazie alle donne che non stanno a questo gioco. C'era la convenzione che certi capi, come i pantaloni, fossero riservati agli uomini: anche questo è cambiato, grazie a tante donne che han pensato di fare altrimenti. C'era la convenzione che si dovesse andare a messa ogni domenica perché essere parte della comunità lo prevedeva: cambiato grazie a chi ha smesso di andarci pur restando attivo nella comunità.
Ora, la questione del giacca&cravatta sarà un'inezia rispetto a queste altre faccende, che coinvolgono trasformazioni sociali e culturali ampie. E' senz'altro una cosa di secondaria importanza. Ma non si dica che "è così e basta", perché non è vero. Il dipendente che lavora in ufficio sarà tenuto a un certo abbigliamento perché se no il capo gli fa il culo: ma il politico no, il conferenziere no, l'ospite televisivo no, l'insegnante no, e via dicendo per un sacco di altri ruoli o contesti in cui del "giacca&cravatta" si può tranquillamente fare a meno. Il cambiamento comincia da lì, per chi vuole.
sottoscrivo ogni parola
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
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