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Tatuatori e il fantastico mondo dei tatuaggi


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68 replies to this topic

#1 Lexington Avenue

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Inviato 18 giugno 2011 - 15:42

20 anni fa erano considerati roba da delinquenti, ex carcerati ecc..ecc.. da diversi anni a questa parte è scoppiata la moda, chi se li fa per moda però per me finirà per pentirsene.

Thread dedicato ai migliori tatuatori in circolazione,vecchi e nuovi.

DIO, noto ai comuni mortali come Mark Mahoney
(posterò diversi video su di lui perchè è cazzutissimo ed è una leggenda)

http://www.youtube.com/watch?v=KMYhZlI8MM8
http://www.youtube.com/watch?v=UJA-9urq1PY&feature=related
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#2 Lexington Avenue

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Inviato 18 giugno 2011 - 15:50




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#3 Lexington Avenue

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Inviato 18 giugno 2011 - 16:01



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#4 Lexington Avenue

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Inviato 18 giugno 2011 - 17:18



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#5 Lexington Avenue

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Inviato 18 giugno 2011 - 19:40

http://www.youtube.c...h?v=60Gy-QnPNF0

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#6 wago

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Inviato 18 giugno 2011 - 20:53

Insu, non è il tuo blog. Se qualcuno risponde alla discussione e vedi che c'è interesse, che discussione sia, ma altrimenti evita di postare ogni tot ore un messaggio. Peraltro composto di solo materiale raccattato in giro...
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#7 Lexington Avenue

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Inviato 19 giugno 2011 - 07:19

Posto dei video inerenti al topic, video di cui si può discutere,non pensavo ci fosse un tempo limite in cui ci devono essere delle risposte per poter continuare a postare contributi. Se poi non dovesse interessare a nessuno, rimane comunque un topic interessante e ricco di informazioni.
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#8 wago

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Inviato 19 giugno 2011 - 07:39

Non c'è un tempo-limite, ma l'effetto blog è comunque qualcosa da evitare.
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#9 Guest_ale_*

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Inviato 19 giugno 2011 - 09:20

se riuscissimo a non far deragliare la discussione, secondo me, l'argomento del topic è pure interessante, soprattutto da un punto di vista antropologico-culturale. sicuramente quello del tatuaggio, come anche quello del piercing, è una manifestazione culturale che nella società contemporanea è diventato appunto di massa, di uso comune. interessante vedere come cambia la percezione dei fenomeni culturali nel tempo: 50 anni fa il tatuaggio aveva di fatto un determinato significato socio-culturale ed era limitato ad alcuni ambienti (carcere e navigazione), per non parlare poi dell'orecchino che simboleggiava la femminilità o addirittura del piercing che credo fosse quasi uno sconosciuto in Occidente. c'è da dire che le pratiche del tatuaggio e del piercing risalgono alla notte dei tempi: le società precolombiane, ma anche africane erano soliti disegnare sul corpo e questa arte aveva un significato culturale ben preciso, poteva avere significati religiosi o sociali, e lo stesso uso degli orecchini, dei piercing e dilatatori vari, beh, è qualcosa che era ben conosciuto, basta poi vedere un film storico per rendersene conto, non serve per forza leggersi dei libri. il punto è che la modellazione del corpo, il vedere il proprio corpo o il corpo umano in generale come una sorta di "tavola" su cui disegnare o incidere, è un aspetto tipico delle numerose culture che si sono susseguite nel corso della storia dell'umanità. molto banalmente si potrebbe dire che la modellazione del corpo naturale in un'ottica culturale è qualcosa di comune a tutti gli uomini: anche il semplice taglio dei capelli o delle unghie è già un modellare, un opporsi alla volontà della natura affermando la "culturalità" dell'essere umano contro la naturalità che ci è imposta dalla nascita. nella società attuale si assiste dunque ad un recupero di tradizioni vecchie come il mondo anche se inserite in un contesto completamente differente e soprattutto con significati persino estranei a quelle culture. oggi più che altro l'esigenza è appunto quella della "moda" e, cosa tipica della contemporaneità, tutto è quasi sempre portato al parossismo, sconfinado spesso nella volgarità gratuita. cosa certa è che tra 50 anni si vedranno orde di vecchi grinzosi con l'80% della superficie corporea ricoperta di tatuaggi, magari anche con qualche lobo dilatato a dismisura, vagare come freaks in una società che sarà mutata nuovamente.
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#10 Slowburn

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Inviato 20 giugno 2011 - 13:23

Pure io l'ho sempre pensato, tra 30 e passa anni ne vedremo in giro delle belle!

Mai piaciuti i tatuaggi, forse non ne comprendo il significato inserito nella nostra societa', mi danno senso di non pulito, di volgare, soprattutto, non me ne vogliano, sulle donne. . .alcune sono terribilmente pasticciate, un po qua, un po la, senza criterio.
Alcuni "tatuaggiati" poi assumo la tipica aria snob dalla quale essi si dissociano, quasi a voler marcare un atteggiamento del tipo "io si che son coraggioso, esigo gli sguardi su di me".
E' la solita vecchia storia? sentirsi originali, volersi elevare dalla massa, pensando che un disegno sul corpo possa distinguere una presunta personalita' spiccata? Oppure voglia di evasione? oppure semplicemente un piacere per se stessi?
In ogni caso, personalmente l'importante e' che una persona stia bene con se stessa, se un tatuaggio la fa stare bene, ben venga, solo che credo che, come tutte le mode, questo bisogno, o semplicemente piacere, venga a volte troppo ostentato come un "distintivo" di appartenenza a un che o un perche' ma senza una meta. . .quando invece, in altri luoghi, assume, come ben detto , ruolo di vero "simbolo" per appartenenza e, quindi, affermazione di se stessi perche' si proviene da situazioni realmente molto difficoltose. ( o per motivi religiosi, culturali etc. . .).
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#11 Guest_ale_*

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Inviato 21 giugno 2011 - 08:50

sulle donne. . .alcune sono terribilmente pasticciate, un po qua, un po la, senza criterio.


più tremendo (sempre sulle donne), è quando si tatuano integralmente chessò un braccio o una gamba, facendosi quei tatuaggi iper-colorati che vanno oggi, con il rosso e il verde sparati ovunque. orrendi. conoscevo una che aveva un tatuaggio che copriva integralmente la spalla sinistra, ma una roba old style proprio da carcerato americano anni '70 che tutti questi finti duri stenterebbero a farsi. una trita... va bè, che donna :ossequi:
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#12 wago

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Inviato 21 giugno 2011 - 09:27

A me non piacciono granché. O meglio: possono anche piacermi ma credo che nel 90% dei casi siano kitsch puro. Finché sono piccoli e di evidente valenza simbolica, comunque, non ci vedo niente di male. Però ecco, il tatuaggio "artistico" (dove l'artista sarebbe il tatuatore) è proprio una cosa che mi lascia perplesso. Un conto è che i disegni siano ben fatti e non patacche deformi, un altro è trasformare in pura esibizione quella che secondo me è soprattutto un modo per marcare a sé stessi una scelta personale o un concetto a cui si tiene (forse sono io che ho un'idea restrittiva della cosa).

Se scrivo però è per un altra questione, quella dei tatuaggi presso i giovanissimi. Ormai sono tanti a ottenere dai genitori l'autorizzazione a farne anche sotto i diciott'anni, e ho visto ragazzi con tatuaggi molto estesi anche in posizioni visibilissime (braccia, collo). Per me è proprio una cazzata abissale. Un tatuaggio visibile è un marchio a fuoco, che di fatto rappresenta una scelta di vita molto grossa: colloca automaticamente al di fuori di molti ambienti lavorativi, per dire. Non credo che un adolescente se ne renda conto, e anche quando così fosse non credo che avrebbe la maturità per dire "sì, io tra 10/15 anni non vorrò/non avrò bisogno di avere a che fare con contesti in cui i miei tatuaggi potranno essere un peso".

Per me un genitore dovrebbe avere le idee chiare su questa cosa e se possibile aiutare il figlio a riflettere. E anche saper dire "no" in modo netto, se necessario.
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#13 Guest_ale_*

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Inviato 21 giugno 2011 - 10:05

Però ecco, il tatuaggio "artistico" (dove l'artista sarebbe il tatuatore) è proprio una cosa che mi lascia perplesso.


come del resto ho già scritto, l'uomo ha sempre visto il proprio corpo come una "tavola" su cui appunto disegnare, incidere, ecc. non ci vedo nulla di strano. poi guarda, quando parli di kitsch e di esagerazione ti posso anche dare ragione, del resto ho già detto cosa penso di questi coloratissimi tatuaggi che imperversano ultimamente, ma credo sia essenzialmente questione di gusti estetici. poi è sempre tutto a discrezione del tatuato e del tatuatore, se uno ha gusti un po' grossolani oppure non ha gran tecnica, escono fuori aberrazioni cutanee non da poco. insomma, il rischio della volgarità gratuita c'è e lo si vede anche per le strade, ma mi importa sino a un certo punto, in fondo. ripeto, questo discorso è interessante, almeno per me, da un punto di vista culturale, al massimo antropologico, per vedere soprattutto come si evolvono i costumi.
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#14 dick laurent

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Inviato 21 giugno 2011 - 10:14

Un tatuaggio visibile è un marchio a fuoco, che di fatto rappresenta una scelta di vita molto grossa: colloca automaticamente al di fuori di molti ambienti lavorativi, per dire.


cosa che fa di gran lunga più schifo dei tatuaggi comunque.
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#15 wago

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Inviato 21 giugno 2011 - 10:17

Sono assolutamente d'accordo, ma così va il mondo.

ps. Sull'interesse social/cultural/antropologico del fenomeno concordo eh, come sul fascino della cosa.
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#16 Tom

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Inviato 22 giugno 2011 - 09:20


Un tatuaggio visibile è un marchio a fuoco, che di fatto rappresenta una scelta di vita molto grossa: colloca automaticamente al di fuori di molti ambienti lavorativi, per dire.


cosa che fa di gran lunga più schifo dei tatuaggi comunque.


A me no. Siamo animali sociali e viviamo anche di convenzioni.

Tu vai ai funerali in ciabatte e canottiera?
Ti sei mai presentato ad un esame con un cilindro in testa?
Ti faresti operare da un chirurgo con la cresta e i piercing di un punk-a-bestia?

Si "parla" agli altri anche attraverso il corpo, il modo di vestire, di pettinarsi, di atteggiarsi.
Non c'è niente di male se uno vuole farsi la cresta a coni e riempirsi di piercing. Poi però potrà anche essere il dottore più in gamba del mondo, ma comunicherà un messaggio sociale e soprattutto psicologico completamente fuori luogo per una professione come quella medica. E così per molti altri ruoli sociali che richiedono una presenza fisica poco invadente, che non si impone agli interlucotori.

Uno che si copre il corpo di tatuaggi vuole colpire e ottenere un effetto evidente agli occhi degli altri e ci sono ruoli che invece richiedono un aspetto discreto che non deve colpire l’attenzione. Non è giusto o sbagliato, è così punto e basta.
Ovviamente le convenzioni cambiano con i tempi, e spesso è bene che cambino, ma non potrà mai essere una cosa immediata. Tra vent'anni forse i tatuaggi saranno una cosa normalissima, o forse saranno una cosa ridicola e fuori moda come la cipria e i parrucconi del 700.

Personalmente nella mania dei tatuaggioni (che hanno anche qualche mio amico e amica) ci vedo una tendenza esibizionista e paratelevisiva che non mi piace, almeno all’interno della cultura occidentale. Tra l'altro l'idea stessa del tatuaggio mi trasmette un'idea di monomania, di idea fissa. Sarà che io cambio spessissimo interessi e gusti, ma mi sarebbe inconcepibile marchiarmi la pelle con simboli che probabilmente nel giro di un paio d'anni non significherebbero più nulla di concreto per me.
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#17 wago

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Inviato 22 giugno 2011 - 09:34

Vedi Tom, io sono d'accordo con quello che scrivi. Però le tue considerazioni non tengono conto di una cosa: la gente cambia. Chi all'età di 16/17 anni vedeva le cose in un modo, potrebbe cambiare radicalmente modo di vederle anche solo 10 anni dopo. Eppure portarsi appresso un marchio a fuoco che fa dire al suo corpo "sono questa cosa", quando in realtà "questa cosa" è quella di 10 anni prima e non corrisponde più a verità.

E' per questo che insistevo tanto sull'inopportunità di intraprendere certe scelte da giovanissimi. Non si ha lo sguardo in prospettiva di capire che significano sul lungo termine. Non si immagina di poter cambiare, e di ritrovarsi un giorno con delle strade sbarrate non per quello che si è, ma per quello che si era.

Di mezzo qui c'è anche un'immaturità della società però, perché se fosse in grado di prendere queste testimonianze di appartenenza un poco più "alla leggera" (la persona ha questo tatuaggio perché quando l'ha fatto si sentiva a quel modo, ora non è detto che sia ancora così) alcuni di questi problemi sparirebbero.
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#18 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 09:51



Un tatuaggio visibile è un marchio a fuoco, che di fatto rappresenta una scelta di vita molto grossa: colloca automaticamente al di fuori di molti ambienti lavorativi, per dire.


cosa che fa di gran lunga più schifo dei tatuaggi comunque.


A me no. Siamo animali sociali e viviamo anche di convenzioni.

Tu vai ai funerali in ciabatte e canottiera?
Ti sei mai presentato ad un esame con un cilindro in testa?
Ti faresti operare da un chirurgo con la cresta e i piercing di un punk-a-bestia?


se il chirurgo sa fare il suo lavoro tanto dovrebbe bastare.


Si "parla" agli altri anche attraverso il corpo, il modo di vestire, di pettinarsi, di atteggiarsi.
Non c'è niente di male se uno vuole farsi la cresta a coni e riempirsi di piercing. Poi però potrà anche essere il dottore più in gamba del mondo, ma comunicherà un messaggio sociale e soprattutto psicologico completamente fuori luogo per una professione come quella medica. E così per molti altri ruoli sociali che richiedono una presenza fisica poco invadente, che non si impone agli interlucotori.

Uno che si copre il corpo di tatuaggi vuole colpire e ottenere un effetto evidente agli occhi degli altri e ci sono ruoli che invece richiedono un aspetto discreto che non deve colpire l’attenzione. Non è giusto o sbagliato, è così punto e basta.


a me non pare che nelle funzioni del medico ci sia quella di avere un aspetto il più sobrio possibile.
Detto questo se non si fosse capito io i tatuaggi li trovo brutti se non bruttissimi al 99% delle volte, quasi sempre kitschissimi come dice wago. Mi è capitato anche di fare una ricerca per trovare qualcosa di bellino che mi smentisse (infatti questo topic potrebbe essere interessante per quello per me) ed è molto più facile trovare mostruosità che uno si chiede cosa passi nella testa delle persone che qualcosa di bellino.
Però se "è tutto una merda" è anche perchè esistono convenzioni asfissianti come quelle che dici, che non è che "non è bene e non è male", è proprio male e basta
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#19 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 10:09

io ho questi libri, che sono pieni di roba interessante



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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#20 Slowburn

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Inviato 22 giugno 2011 - 10:52

. . .piu che convenzioni sociali (che, sarebbe ipocrita non ammettere, un po' tutti ne facciam parte), c'e' un "codice nascosto" di presentazione del proprio essere nel lavoro che non dovrebbe mai venir meno, per cui che so. . .un cameriere, un maitre d'hotel hanno la loro divisa di lavoro, piuttosto che un pilota d'aereo e via dicendo. . .poi fuori dall'ambito lavorativo uno puo' conciarsi come meglio crede, pero' non si puo' pensare egoisticamente di invadere l'altrui rispetto perche' ci si vuole imporre per "non adeguarsi".
Sono d'accordo che la bravura nel fare molto bene cio' per cui si e' portati (un medico per esempio) non andrebbe confusa con l'aspetto di presentazione, ma e' gia' implicito nella professione: le mani di un medico non avranno mai le unghie sporche, come quelle di un semplice cameriere, il buon senso in questi casi ( e molti altri) e' d'obbligo.

Diversamente trovo invece irritante e infantile l'abuso della parola "discriminazione" per nascondere invece il bisogno egoistico di far cio' che si vuole, ignorando quelle che sono delle semplicissime regole di rispetto, anche verso i colleghi, che non sono certo dei polli omologati. . . .per cui se si deve indossare una divisa, o tenersi i capelli anche lunghi ma un attimino in ordine perche' si fa un lavoro di servizio verso la gente, lo si faccia senza lagne logorroiche e noiose.
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#21 Tom

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Inviato 22 giugno 2011 - 10:53

Vedi Tom, io sono d'accordo con quello che scrivi. Però le tue considerazioni non tengono conto di una cosa: la gente cambia.


Veramente ho tentato di dire la stesse cose che dici tu. Siamo perfettamente d'accordo. ^_^

se il chirurgo sa fare il suo lavoro tanto dovrebbe bastare.

[...]

a me non pare che nelle funzioni del medico ci sia quella di avere un aspetto il più sobrio possibile.


Non vorrei portare la discussione fuori dal seminato, ma quando un paziente va da un dottore per curarsi vuole sentirsi al centro dell'attenzione (e ha tutto il diritto di pretenderlo). Un dottore che si presenta invece come un'eccentrico è un elemento di disturbo, perché ruba il ruolo da "protagonista" del paziente (e per questo funziona sempre bene invece nei telefilm ^_^). Ad esempio, ancora prima della riconoscibilità, le divise ospedaliere servono per spersonalizzare il personale, che deve risultare il più anonimo e meno vistoso possibile. La mia compagna fa ricerca esattamente su questi meccanismi psicologici e sociali, che ti assicuro sono potentissimi e importanti quanto la cura fisica. Una figura come quello del medico di famiglia non ha praticamente altra funzione che il controllo sociale dell'ansia legata alla salute. Uno dei compiti principali di un medico è proprio quello di tranquillizzare il paziente, mettendolo a proprio agio... senza costringerlo a doversi porre domande sul perché il dottore che lo sta visitando ha una croce rovesciata tatuata in fronte (:)). In tutto questo l'aspetto anonimo, discreto e non "invadente" del dottore è basilare. E infatti è giustamente preteso in ogni ospedale, clinica, farmacia e centro di cura.

E comunque dai, se uno si fa la cresta da punk mi manda un chiaro segnale, che NON è "Sono un tipo tranquillo e posato".
Non avere pregiudizi non significa non potersi più fare idee sulle persone ANCHE per come si presentano.

PS Slowburn ha scritto meglio di me quello che volevo dire.
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#22 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 11:53


Vedi Tom, io sono d'accordo con quello che scrivi. Però le tue considerazioni non tengono conto di una cosa: la gente cambia.


Veramente ho tentato di dire la stesse cose che dici tu. Siamo perfettamente d'accordo. ^_^

se il chirurgo sa fare il suo lavoro tanto dovrebbe bastare.

[...]

a me non pare che nelle funzioni del medico ci sia quella di avere un aspetto il più sobrio possibile.


Non vorrei portare la discussione fuori dal seminato, ma quando un paziente va da un dottore per curarsi vuole sentirsi al centro dell'attenzione (e ha tutto il diritto di pretenderlo). Un dottore che si presenta invece come un'eccentrico è un elemento di disturbo, perché ruba il ruolo da "protagonista" del paziente (e per questo funziona sempre bene invece nei telefilm ^_^). Ad esempio, ancora prima della riconoscibilità, le divise ospedaliere servono per spersonalizzare il personale, che deve risultare il più anonimo e meno vistoso possibile. La mia compagna fa ricerca esattamente su questi meccanismi psicologici e sociali, che ti assicuro sono potentissimi e importanti quanto la cura fisica. Una figura come quello del medico di famiglia non ha praticamente altra funzione che il controllo sociale dell'ansia legata alla salute. Uno dei compiti principali di un medico è proprio quello di tranquillizzare il paziente, mettendolo a proprio agio... senza costringerlo a doversi porre domande sul perché il dottore che lo sta visitando ha una croce rovesciata tatuata in fronte (:)). In tutto questo l'aspetto anonimo, discreto e non "invadente" del dottore è basilare. E infatti è giustamente preteso in ogni ospedale, clinica, farmacia e centro di cura.

E comunque dai, se uno si fa la cresta da punk mi manda un chiaro segnale, che NON è "Sono un tipo tranquillo e posato".
Non avere pregiudizi non significa non potersi più fare idee sulle persone ANCHE per come si presentano.

PS Slowburn ha scritto meglio di me quello che volevo dire.


guarda che questi ragionamenti sono pericolosi, perchè conformismo e discriminazione vanno a braccetto. Una delle conseguenze logiche per esempio è che un transessuale non potrebbe fare il medico in quanto vistoso.
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#23 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 12:02

Sono d'accordo che la bravura nel fare molto bene cio' per cui si e' portati (un medico per esempio) non andrebbe confusa con l'aspetto di presentazione, ma e' gia' implicito nella professione: le mani di un medico non avranno mai le unghie sporche, come quelle di un semplice cameriere, il buon senso in questi casi ( e molti altri) e' d'obbligo.


questo è chiaro ma non stavamo parlando di unghie sporche, anche perchè è ovvio che un medico in un ospedale deve stare particolarmente attento all'igiene, ma nel caso non è che un tatuaggio sporca
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#24 Slowburn

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Inviato 22 giugno 2011 - 12:51

Ho scritto "unghie sporche" per far un esempio banalissimo.

Non son d'accordo riguardo conformismo-discriminazione, ma non e' vero!
Intanto un transessuale che fa il medico proviene da un lungo percorso di studi di medicina dove conosce perfettamente codici di comportamento, psicologia umana, etica e quant'altro, per cui non si presenterebbe sicuramente in studio o in ospedale o in sala operatoria "colorato" come qualche altro sfortuanto che si ritrova sulla strada. Poi fuori dall'ambito lavorativo fa quel che vuole, non deve rendere i conti a nessuno.
Per esempio Luxuria vestiva sempre molto garbatamente in parlamento, come farebbe intelligentemente qualsiasi persona dotata di un po' di buon senso, in questo caso rispetto per le istituzioni, e dire che era (e', non lo so. . . ) anche stata una drag-queen.

Un tatuaggio non fa distintivo, come una cravatta ben portata su una giacca stirata a puntino, certo, pero' e' altrettanto vero che originalita' e personalita' spiccata non sono sempre sinonimo di eccentricita'; molte persone dotate di grandi capacita' vestono e si presentano molto semplicemente, un esempio? Giorgio Armani, ha sempre maglietta blu o nera con pantaloni morbidi, definisce sempre se stesso "un artigiano" . Mai visto con completi super laccati, o tatuaggiato in viso, con piercing sulla lingua ed esibizionismi goderecci; e dire che si potrebbe quasi utilizzare l'aggettivo "geniale" anche solo per come ha saputo stravolgere l'idea della giacca maschile e femminile negli anni 80, ovvero arrivando a pensare di togliere le spalline per renderla piu' scivolata e meno ingombrante, influenzando cosi tutto l'andamento della moda mondiale.

p.s. grazie Tom ^_^
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#25 wago

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Inviato 22 giugno 2011 - 12:56

(OT totale: ma solo io vorrei vedere ogni tanto qualche politico/giornalista/dirigente/personaimportante vestita come una persona normale, senza quelle cazzo di giacche&cravatte? mi fanno pena)
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#26 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 13:28

Ho scritto "unghie sporche" per far un esempio banalissimo.

Non son d'accordo riguardo conformismo-discriminazione, ma non e' vero!
Intanto un transessuale che fa il medico proviene da un lungo percorso di studi di medicina dove conosce perfettamente codici di comportamento, psicologia umana, etica e quant'altro, per cui non si presenterebbe sicuramente in studio o in ospedale o in sala operatoria "colorato" come qualche altro sfortuanto che si ritrova sulla strada. Poi fuori dall'ambito lavorativo fa quel che vuole, non deve rendere i conti a nessuno.


anche uno con un tatuaggio che fa il medico viene dal lungo corso di studi, e probabilmente si nota anche meno di un transessuale. Solo che in un caso si è partiti dalla situazione di discriminazione a dire (giustamente) che non c'è nulla di male se luxuria va in parlamento, Carlucci e qualcun altro a parte. Per il... tatuato no ma alla fine è esattamente la stessa cosa, scelte personali che non influiscono sulla professionalità. Sennò finisce pure che non si può essere brutti per fare il medico perchè l'aspetto poco gradevole potrebbe disturbare i pazienti


Un tatuaggio non fa distintivo, come una cravatta ben portata su una giacca stirata a puntino, certo, pero' e' altrettanto vero che originalita' e personalita' spiccata non sono sempre sinonimo di eccentricita'; molte persone dotate di grandi capacita' vestono e si presentano molto semplicemente, un esempio? Giorgio Armani, ha sempre maglietta blu o nera con pantaloni morbidi, definisce sempre se stesso "un artigiano" .


a me la cosa ha sempre fatto ridere, cioè uno che fa lo stilista e poi si veste come mi vesto io, è come se Frank Lloyd Wright avesse vissuto in una casa popolare, boh.
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#27 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 13:32

(OT totale: ma solo io vorrei vedere ogni tanto qualche politico/giornalista/dirigente/personaimportante vestita come una persona normale, senza quelle cazzo di giacche&cravatte? mi fanno pena)


appoggio, abbasso il pinguinaggio obbligatorio (ormai siamo partiti per la tangente)
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#28 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:19



(OT totale: ma solo io vorrei vedere ogni tanto qualche politico/giornalista/dirigente/personaimportante vestita come una persona normale, senza quelle cazzo di giacche&cravatte? mi fanno pena)


appoggio, abbasso il pinguinaggio obbligatorio (ormai siamo partiti per la tangente)


Proprio perché sono persone che ricoprono ruoli che rappresentano/comunicano il/al pubblico è importante che abbiano una estetica che si rivolga a tutti, e quindi è necessaria la divisa e il divieto di ogni estetismo che esca fuori dai parametri della divisa. Il ruolo pubblico non è una personalizzazione da scegliere su internet: è una contraddizione in termini!


che c'entra internet?
Poi boh, per te conterà la giacca e la cravatta, per me è importante quello che dicono e fanno abbi pazienza, anche berlusconi ha la giacca e la cravatta e rompe il cazzo se la gente ha la barba lunga perchè per lui la gente si deve presentare "bene"
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#29 Infinite dest

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:32

guarda che questi ragionamenti sono pericolosi, perchè conformismo e discriminazione vanno a braccetto.


Potrebbe funzionare così per l'etica, ma non per l'estetica: in poche decine di anni l'anticonformismo diventa conformismo (i tatuaggi).
Ma anche la morale cambia, quindi il conformismo alla fine è solo una contingenza.
L'esempio del medico vestito come un punk: se per qualcuno mediamente adulto e mediamente bravo è così irrinunciabile andare in giro in quel modo, a me qualcosa non mi torna. E non c'entra nulla con le convenzioni, è la pervicacia a voler sembrare diversi a tutti i costi che mi spaventa (e non perchè sia un fautore della cravatta, l'eleganza attiene all'individuo non ai vestiti che indossa).
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#30 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:34


che c'entra internet?


Era un modo di dire.

Poi boh, per te conterà la giacca e la cravatta, per me è importante quello che dicono e fanno abbi pazienza, anche berlusconi ha la giacca e la cravatta e rompe il cazzo se la gente ha la barba lunga perchè per lui la gente si deve presentare "bene"


Per me non conta la giacca e la cravatta, ma più generalmente la divisa. Ad esempio ritengo che difficilmente un politico che si presenta con un vestiario particolare possa prendere voti dal generale, è prima di tutto un fatto di convenienza.
Così come è importante la divisa di fuori è giocoforza che si esige anche quella di dentro, come nel caso di Berlusconi appunto, la cui condotta di vita - che è un fatto pubblico - che va oltre il sobrio e l'anonimo si tramuta in motivo di dissenso da una parte dell'elettorato.
Non credo, in ultimo, che voterai ad occhi chiusi un uomo che si presenta alle elezioni vestito con la giacca e la cravatta strappate apposta, ma ci penserai su più volte e forse alla fine neanche lo voterai!


dipende, lui ad esempio

Immagine inserita

l'avrei votato di sicuro
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#31 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:37


guarda che questi ragionamenti sono pericolosi, perchè conformismo e discriminazione vanno a braccetto.


Potrebbe funzionare così per l'etica, ma non per l'estetica: in poche decine di anni l'anticonformismo diventa conformismo (i tatuaggi).
Ma anche la morale cambia, quindi il conformismo alla fine è solo una contingenza.
L'esempio del medico vestito come un punk: se per qualcuno mediamente adulto e mediamente bravo è così irrinunciabile andare in giro in quel modo, a me qualcosa non mi torna. E non c'entra nulla con le convenzioni, è la pervicacia a voler sembrare diversi a tutti i costi che mi spaventa (e non perchè sia un fautore della cravatta, l'eleganza attiene all'individuo non ai vestiti che indossa).


e perchè ti spaventa?
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#32 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:41

perchè è un atteggiamento stupidamente infantile che non dovrebbe essere proprio di una persona che ha grandi responsabilità come un medico?
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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#33 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:48

perchè è un atteggiento stupidamente infantile


cosa, avere un tatuaggio?

che non dovrebbe essere proprio di una persona che ha grandi responsabilità come un medico?


e infatti ce le ha come medico cioè per tutto ciò che ha a che fare con la sua capacità professionale, invece per come è, si veste, per le sue idee politiche, sessuali eccetera sono e dovrebbero essere fatti suoi. Secondo me.
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#34 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:53


Una delle conseguenze logiche per esempio è che un transessuale non potrebbe fare il medico in quanto vistoso.


Secondo me qui sei in errore. L'esempio che riporti riguarda la sessualità e il diritto di viverla, cosa che fra cent'anni magari non sarà più considerata come vistosa perché civilmente accettata; a volte il progredire della società va più veloce del sentire comune che non riesce ad avere la stessa velocità di adeguamento alle trasformazioni che avvengono.
Quindi possiamo immaginare la società civile del futuro che ha "metabolizzato" la figura del medico transessuale e lo accetta al pari delle altre sessualità.
Ma difficilmente quello stesso medico transessuale riuscirà a mostrare la fiducia al pubblico se ostenterà un look che va oltre il suo ruolo pubblico, perché appunto è un look che parla ai pochi.


se continui a leggere vedi che ho già risposto, è esattamente la stessa cosa, scelte private che non influiscono in niente nella capacità (o incapacità) nel fare un mestiere
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#35 Infinite dest

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:55

cosa, avere un tatuaggio?


No, l'esempio era riferito al vestirsi da punk, cresta e piercing inclusi

e infatti ce le ha come medico cioè per tutto ciò che ha a che fare con la sua capacità professionale, invece per come è, si veste, per le sue idee politiche, sessuali eccetera sono e dovrebbero essere fatti suoi. Secondo me.


Sono fatti suoi assolutamente; allora perchè (sempre NON parlando dei tatuaggi, che magari non si vedono) devono diventare fatti nostri?
Più seriamente: la mia considerazione non verteva sulla sua abilità come medico (alla fine, basta studiare, mica ci si nasce) ma al suo equilibrio come essere umano (sempre riferito al punk style ad una certa età).
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#36 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 14:56

temo di non aver capito: non si parlava di punk che fanno i medici?
Io dico, molto semplicemente, che ci sono ruoli in cui bisogna spersonalizzarsi, tra i quali il personale medico-sanitario, le forze di sicurezza, i giornalisti televisivi, in genere gli impiegati pubblici. Il motivo è molto semplice: le persone che hanno a che fare con te in genere non lo scelgono e se lo scelgono lo fanno dietro ad una necessità impellente. Se tu, come individuo, non vuoi metterti in giacca e cravatta ma in canotta e tatuaggio va benissimo, compi una scelta e sai che questa scelta ha delle conseguenze. Io tatuaggi ne ho ma non sul collo o sulle braccia. Sono in posti coperti e non ho bisogno di mostrarli perchè non li ho fatti per distinguermi da un bel nulla. Per quello è sufficiente vestirmi nel modo in cui mi vesto.
Infine: se una persona non riesce ad accettare che in determinati posti di lavoro non sono accettate certe manifestazioni estetiche (i tatuaggi in vista, la cresta, i jeans e t-shirt) non capisco perchè non cambi lavoro, se attraverso tali segni sente di esprimere così tanto la propria personalità. Ovviamente, se dovesse chiedermi un parere, chiederei io a lui che cos'è un individuo, una cresta? un tribale dietro l'orecchio? le persone si giudicano anche per ciò che fanno, se uno è così legato all'apparire da non sapervi rinunciare ne accetti le debite conseguenze.
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#37 Infinite dest

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Inviato 22 giugno 2011 - 15:02

temo di non aver capito: non si parlava di punk che fanno i medici?
Io dico, molto semplicemente, che ci sono ruoli in cui bisogna spersonalizzarsi, tra i quali il personale medico-sanitario, le forze di sicurezza, i giornalisti televisivi, in genere gli impiegati pubblici. Il motivo è molto semplice: le persone che hanno a che fare con te in genere non lo scelgono e se lo scelgono lo fanno dietro ad una necessità impellente. Se tu, come individuo, non vuoi metterti in giacca e cravatta ma in canotta e tatuaggio va benissimo, compi una scelta e sai che questa scelta ha delle conseguenze. Io tatuaggi ne ho ma non sul collo o sulle braccia. Sono in posti coperti e non ho bisogno di mostrarli perchè non li ho fatti per distinguermi da un bel nulla. Per quello è sufficiente vestirmi nel modo in cui mi vesto.
Infine: se una persona non riesce ad accettare che in determinati posti di lavoro non sono accettate certe manifestazioni estetiche (i tatuaggi in vista, la cresta, i jeans e t-shirt) non capisco perchè non cambi lavoro, se attraverso tali segni sente di esprimere così tanto la propria personalità. Ovviamente, se dovesse chiedermi un parere, chiederei io a lui che cos'è un individuo, una cresta? un tribale dietro l'orecchio? le persone si giudicano anche per ciò che fanno, se uno è così legato all'apparire da non sapervi rinunciare ne accetti le debite conseguenze.

Ti ho messo un bel più ma ne meritavi due
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#38 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 15:07


cosa, avere un tatuaggio?


No, l'esempio era riferito al vestirsi da punk, cresta e piercing inclusi


a me non sembra che la cosa cambi, soprattutto se i tatuaggi si vedono, e del resto la discussione è partita proprio dal fatto che i tatuaggi tagliano fuori da certi posti di lavoro


Sono fatti suoi assolutamente; allora perchè (sempre NON parlando dei tatuaggi, che magari non si vedono) devono diventare fatti nostri?
Più seriamente: la mia considerazione non verteva sulla sua abilità come medico (alla fine, basta studiare, mica ci si nasce) ma al suo equilibrio come essere umano (sempre riferito al punk style ad una certa età).


quindi ne consegue che chiunque abbia una cresta è uno squilibrato, e gli orecchini? Barba? Le basette come vanno tenute per essere considerati sani di mente?
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#39 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 15:26

temo di non aver capito: non si parlava di punk che fanno i medici?
Io dico, molto semplicemente, che ci sono ruoli in cui bisogna spersonalizzarsi, tra i quali il personale medico-sanitario, le forze di sicurezza, i giornalisti televisivi, in genere gli impiegati pubblici. Il motivo è molto semplice: le persone che hanno a che fare con te in genere non lo scelgono e se lo scelgono lo fanno dietro ad una necessità impellente. Se tu, come individuo, non vuoi metterti in giacca e cravatta ma in canotta e tatuaggio va benissimo, compi una scelta e sai che questa scelta ha delle conseguenze. Io tatuaggi ne ho ma non sul collo o sulle braccia. Sono in posti coperti e non ho bisogno di mostrarli perchè non li ho fatti per distinguermi da un bel nulla. Per quello è sufficiente vestirmi nel modo in cui mi vesto.
Infine: se una persona non riesce ad accettare che in determinati posti di lavoro non sono accettate certe manifestazioni estetiche (i tatuaggi in vista, la cresta, i jeans e t-shirt) non capisco perchè non cambi lavoro, se attraverso tali segni sente di esprimere così tanto la propria personalità.


io non capisco invece perchè la normalità debba essere la spersonalizzazione e l'omologazione.

Ovviamente, se dovesse chiedermi un parere, chiederei io a lui che cos'è un individuo, una cresta? un tribale dietro l'orecchio?


Anche, immagino. O cos'è, una giacca e una cravatta?

le persone si giudicano anche per ciò che fanno, se uno è così legato all'apparire da non sapervi rinunciare ne accetti le debite conseguenze.


Ma infatti adesso ci si attacca al cazzo esattamente come dici. Ma magari non è tanto giusto.


se continui a leggere vedi che ho già risposto, è esattamente la stessa cosa, scelte private che non influiscono in niente nella capacità (o incapacità) nel fare un mestiere


Ma io non parlo della scelta privata che influisce nella professionalità, è pacifico quanto sostieni: la professionalità non viene compromessa da un tatuaggio e un chirurgo bravo riuscirà a portare a buon fine la sua operazione con o senza crestone verde. Ma non tutti i pazienti badano a queste sottigliezze, c'è chi ha bisogno di affidarsi prima di tutto alla figura estetica di chi lo cura; è un fatto di fiducia. Perché ciò sia possibile e quindi affinché tutta la comunità sia tranquilla è necessario che la figura estetica curante sia anodina, in modo tale da essere condivisa da chiunque.


di nuovo, finirà che i medici dovranno pure passare un concorso di bellezza perchè la comunità sia sufficientemente tranquilla
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#40 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 15:29

Non è una questione morale. Ci sono settori, mi vengono in mente la moda ma anche molti settori della new economy, dove uno può vestirsi come preferisce, anzi si spinge per far si che ognuno esprima un forte individualismo. Altri, ripeto, in cui chi paga ritiene che sia meglio (spesso a ragione, come nel caso dell'ambiente medico o delle forze di sicurezza) l'omologazione, per consentire alle persone che vi si rapportano, che si trovano spesso in posizione di soggezione, di non essere urtate da un'estetica fuori dai canoni. Credo sia fondamentalmente un fatto di rispetto di diverse sensibilità.
Non è questione di normalità o di ciò che è giusto, si parla di quattro stracci e un po' di inchiostro, davvero non se ne può fare a meno?
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#41 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 15:34

Non è una questione morale. Ci sono settori, mi vengono in mente la moda ma anche molti settori della new economy, dove uno può vestirsi come preferisce, anzi si spinge per far si che ognuno esprima un forte individualismo. Altri, ripeto, in cui chi paga ritiene che sia meglio (spesso a ragione, come nel caso dell'ambiente medico o delle forze di sicurezza) l'omologazione, per consentire alle persone che vi si rapportano, che si trovano spesso in posizione di soggezione, di non essere urtate da un'estetica fuori dai canoni. Credo sia fondamentalmente un fatto di rispetto di diverse sensibilità.
Non è questione di normalità o di ciò che è giusto, si parla di quattro stracci e un po' di inchiostro, davvero non se ne può fare a meno?


il problema è che non lo stabilisco certo io nè lo voglio stabilire, a me fanno schifo. Dovessi decidere in base alla mia sensibilità dovrebbero essere vietati tipo per legge, per cui per la mia sensibilità i quattro stracci e il po' di inchiostro sono rinunciabilissimi, ma io non sono gli altri e per me la libertà personale (quando non danneggia gli altri) è un diritto fondamentale
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#42 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 15:42

il problema è che non lo stabilisco certo io nè lo voglio stabilire, a me fanno schifo. Dovessi decidere in base alla mia sensibilità dovrebbero essere vietati tipo per legge, per cui per la mia sensibilità i quattro stracci e il po' di inchiostro sono rinunciabilissimi, ma io non sono gli altri e per me la libertà personale (quando non danneggia gli altri) è un diritto fondamentale


Non usiamo concetti che non attengono al discorso. Nessuno vieta a nessuno di ricoprirsi di tatuaggi o di piercing o di girare vestito come meglio ritiene, e ci mancherebbe. Semplicemente in certi contesti si richiede, proprio per rispettare la personale sensibilità degli utenti di un servizio, di essere vestiti in maniera sobria e di avere un aspetto curato. Dov'è la violazione della libertà personale in questo? allora facciamo vestire anche poliziotti e militari come preferiscono, no?
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#43 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 16:10


il problema è che non lo stabilisco certo io nè lo voglio stabilire, a me fanno schifo. Dovessi decidere in base alla mia sensibilità dovrebbero essere vietati tipo per legge, per cui per la mia sensibilità i quattro stracci e il po' di inchiostro sono rinunciabilissimi, ma io non sono gli altri e per me la libertà personale (quando non danneggia gli altri) è un diritto fondamentale


Non usiamo concetti che non attengono al discorso. Nessuno vieta a nessuno di ricoprirsi di tatuaggi o di piercing o di girare vestito come meglio ritiene, e ci mancherebbe. Semplicemente in certi contesti si richiede, proprio per rispettare la personale sensibilità degli utenti di un servizio, di essere vestiti in maniera sobria e di avere un aspetto curato.


il fatto è che non esiste affatto una sensibilità unica degli utenti di un servizio come un ospedale, come non esiste un'unica sensibilità religiosa eccetera

Dov'è la violazione della libertà personale in questo? allora facciamo vestire anche poliziotti e militari come preferiscono, no?


bè, non voglio entrare nel merito della divisa che in certi casi può avere la sua necessità vera (banalmente prima di tutto essere riconoscibili), io parlavo solo del fatto che considero assurdo che chi abbia un tatuaggio (che come ha detto anche wago può essere fatto a un'età con una testa e detestato dieci anni dopo) o una cresta o l'orecchino, o la barba o quel che vuoi non possa aspirare a posti per i quali magari è molto più preparato di gente esteticamente impeccabile e omologatissima, perchè si pretende che esista una sensibilità comune che vuole tutti uguali. E' tipo quando arriva qualcuno e ricorda le radici cristiane dell'europa e dice "i nostri valori" e pretende di parlare anche per me, europeo quanto lui
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#44 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 16:16

è proprio perchè non c'è una ed unica sensibilità che bisogna, in certi ambiti, tendere verso una mediocrità di aspetto che non scontenti nessuno. Ed è una necessità reale come e più di una divisa riconoscibile, poichè, come già ho provato a spiegare, si parla di professioni in cui ci si trova in posizione di superiorità. Non volevo fare esempi strappalacrime per cui non ne farò, ma basta fare mente locale e vengono in mente numerose pratiche mediche, invasive e sgradevoli, che sarebbero anche umilianti, se svolte da una persona di cui si riconoscesse una forte individualità e non una sorta di sacerdote asettico e impersonale.
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#45 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 16:25

è proprio perchè non c'è una ed unica sensibilità che bisogna, in certi ambiti, tendere verso una mediocrità di aspetto che non scontenti nessuno. Ed è una necessità reale come e più di una divisa riconoscibile, poichè, come già ho provato a spiegare, si parla di professioni in cui ci si trova in posizione di superiorità. Non volevo fare esempi strappalacrime per cui non ne farò, ma basta fare mente locale e vengono in mente numerose pratiche mediche, invasive e sgradevoli, che sarebbero anche umilianti, se svolte da una persona di cui si riconoscesse una forte individualità e non una sorta di sacerdote asettico e impersonale.


non lo so, questa è una ragione anche accettabile forse anche se non ne sono affatto sicuro, io il giorno che dovessi andare dal proctologo mi sentirei in imbarazzo con o senza camice, non mi pare così determinante (e comunque il discorso non riguardava solo i medici)
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#46 dick laurent

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Inviato 22 giugno 2011 - 16:29


io parlavo solo del fatto che considero assurdo che chi abbia un tatuaggio (che come ha detto anche wago può essere fatto a un'età con una testa e detestato dieci anni dopo) o una cresta o l'orecchino, o la barba o quel che vuoi non possa aspirare a posti per i quali magari è molto più preparato di gente esteticamente impeccabile e omologatissima, perchè si pretende che esista una sensibilità comune che vuole tutti uguali.


Non è proprio assurdo. Ci sono politiche che contemplano il divieto del tatuaggio ai minori di diciotto anni, in virtù del fatto che è una scelta che cozza contro il sistema lavorativo della società. Laddove non c'è la legge e la politica dovrebbe agire il buon senso dell'educatore - e quindi del genitore - che proibisce ciò che in futuro può essere un impedimento o un ostacolo al raggiungimento sereno di certi obiettivi, e quindi un danno.


che vuol dire che nella nostra società il messaggio è che se vuoi avere un minimo di realizzazione devi rinunciare alla tua personalità o sei tagliato fuori, in pratica

dai tanto si è capito come la pensiamo e siamo clamorosamente ot, mollo qui e vi dedico una canzone
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#47 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 16:37

che vuol dire che nella nostra società il messaggio è che se vuoi avere un minimo di realizzazione devi rinunciare alla tua personalità o sei tagliato fuori, in pratica


No, significa che se, tra i milioni di modi in cui puoi esprimere la tua personalità, scegli uno dei più marcanti e superficiali, non farai il medico o il poliziotto. Azione e reazione, mi sembra semplice.
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#48 wago

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Inviato 22 giugno 2011 - 18:12

Ma per me è "giacca & cravatta" a essere un vestiario particolare, qualcosa che allontana dai cittadini e segna l'appartenenza a una "casta" di potenti&intoccabili. Mica voglio un segretario di partito vestito da punk, semplicemente uno che va in giro come andrebbe a fare la spesa.
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#49 oblomov

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Inviato 22 giugno 2011 - 18:22

Non ho mica capito, cosa c'entra un segretario di partito? lì c'è dietro una strategia di comunicazione, più o meno accorta, tant'è che non sono pochi i politici che gradiscono essere fotografati anche in ambito informale (obama, tanto per fare un esempio eclatante). Tu voterai più volentieri uno vestito in maniera più libera, qualcun altro no, poi si conta e via. la democrazia.
Qui si parlava di qualcosa di diverso, e cioè che un certo tipo di vestiario e di aspetto serve a spersonalizzare e che la spersonalizzazione è necessaria per determinati ambiti lavorativi. Ancora diverso il caso di una società privata: stipuli un contratto con qualcuno e quel qualcuno ti farà sapere se un certo aspetto è richiesto, per i più svariati motivi, e se tu vuoi continuare a mantenere quel rapporto ottemperi, altrimenti grazie e arrivederci, ti cerchi un posto dove non lo richiedano. Oppure arrivi alla posizione di Marchionne e ti vesti come ti pare.
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#50 Dylan

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Inviato 22 giugno 2011 - 18:54

ho visto solo ora il 3d...

i tatuaggi per me, come tutto sulla faccia della terra, possono essere belli o brutti, fatti bene o fatti male, piacere o non piacere, l'importante però è che non ci si disegni addosso una idiozia

io ne ho 3, tutti "dedicati" ai popoli (e alle relative culture) che hanno maggiormente influenzato il mio territorio d'origine: sono un calabrese lontano da casa per lavoro, come molti, mi porto anche sulla pelle le mie radici

i miei tatuaggi sono un simbolo greco, uno romano e uno arabo, ma non è detto che mi fermi a 3 :P
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Per sogni, per chimere
e per castelli in aria
l’anima ho milionaria.




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