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La polvere del tempo


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5 replies to this topic

#1 verdoux

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Inviato 08 giugno 2011 - 18:01

Ringrazio Jules per non averlo stroncato, sarebbe stato facile:

http://www.ondacinem..._del_tempo.html

Il regista A. racconta la Storia del ventesimo secolo attraverso le storie e la vita di Eleni (Irene Jacob), di suo figlio (Willem Dafoe), della sua nipotina e degli uomini, Jacob (Bruno Ganz) e Spyros (Michel Piccoli), che sono stati i suoi amanti nel corso della sua vita avventurosa, ma che raramente hanno convissuto con lei, esule prima in Russia, poi mandata in Siberia, dove si è separata dal figlioletto di 3 anni; lo ritroverà dopo molti anni.
Il film inizia al tempo della morte di Stalin (1953) col primo ritrovamento di Eleni da parte di Jacob, avvenuto in Russia; poi i due si separano, lei viene mandata in Siberia a scontare, si ritroveranno nel corso della vita in varie parti del mondo, in tempi diversi le vite dei protagonisti si incroceranno e si intersecheranno, mentre la Storia dalla morte di Stalin, alla caduta del muro di Berlino, fino all’avvento del nuovo millennio fa il suo corso; i personaggi ne sono in balia, come pure sono in balia del tempo, di cui si perde la cognizione mano a mano che il film procede, come pure si perde la cognizione della trama del film, che perde progressivamente di importanza ed evapora, procede a salti, avanti ed indietro nel tempo, di qua e di là nello spazio, l’intero pianeta diventa il set del film, ci si trova immersi e sballottati in un percorso di distacchi e di ritrovamenti, di amori morti e risorti ed alla fine della apnea emerge la memoria di un secolo passato, la disillusione di chi si era illuso, la malinconia per ciò che poteva essere e non è stato, resta solo la polvere del tempo.

Film impegnativo, ci voleva un A. al massimo della forma per realizzare il compito che si è dato, quello della recita per intenderci, ma umanamente non è sempre possibile lavorare ai propri massimi livelli; a tratti gli viene meno l’ispirazione e rimedia col mestiere, attingendo al proprio repertorio pregresso, dando però l’impressione del già visto; il guaio è che i film lenti non possono concedersi passaggi a vuoto perchè si notano subito ed il film ne soffre.
Nel suo complesso il film è molto bello e ricco di pagine di grande cinema; ci ritroviamo il fascino immutato delle sequenze lunghe di Angelopoulos, dei suoi personalissimi cromatismi, dei movimenti delle masse, della sua liturgia cinematografica, elementi che bastano ed avanzano per la sufficienza piena del film, non ostante i suoi presunti difetti, che vanno valutati con cautela, perché in genere ad una seconda visone i film di Angelopoulos crescono ed i difetti ne diventano una cifra stilistica.
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#2 satyajit

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Inviato 08 giugno 2011 - 18:47

Visto a un'anteprima stampa. Mi ha colpito l'età media dei partecipanti, altissima specie in confronto alla platea dell'anteprima dei Dardenne, pochi giorni prima. Strano, alla fine del film, sentire i sospiri liberatori dei critici, realmente spossati dalla visione. Impagabile Bertarelli che se ne va incazzato distribuendo parolacce a destra e a manca. asd

Ah, a me è piaciuto. A margine: impressionante come il trucco riesca a ringiovanire gli attori, stracult il nudo integrale ai raggi X di Piccoli.
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#3 Affen

    Paolo

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Inviato 08 giugno 2011 - 18:53

"a tratti gli viene meno l’ispirazione e rimedia col mestiere", eh. Io ho avuto quest'impressione troppo spesso durante la visione. L'idea alla base del film, così come la sua atmosfera, al netto di tutte le scene (tante) che trovo di mestiere e retoriche, in verità, mi affascina parecchio.
Credo comunque che gli concederò una seconda visione: probabilmente tutta la miriade di difetti che affliggono il film mi ha indisposto e irritato e mi ha impedito di goderne come avrei dovuto.

Come diavolo ha fatto a non farvi innervosire la banalissima discussione del regista con la moglie? ma questo giusto per fare un esempio, le cose che mi hanno dato fastidio sono state parecchie.
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#4 William Blake

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Inviato 08 giugno 2011 - 19:21

Impagabile Bertarelli che se ne va incazzato distribuendo parolacce a destra e a manca. asd


ma Bertarelli perchè non cambia mestiere? parla bene quasi soltando dei film del cazzo (perchè sono leggeri e "godibili" :facepalm: )
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#5 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 08 giugno 2011 - 22:04

Recensore di raro acume. Poi io non capisco perché loro stessi devono contribuire ad alimentare il luogo comune che chi scrive per certi giornali non ha peli sulla lingua e stronca senza timore film più "ostici". Ecco che cosa ha saputo scrivere del (bel) film di Angelopoulos:

È sempre una garanzia il venerato maestro greco Théo Angelopoulos. Non occorre neanche avere troppo sonno arretrato: ne basta solo un briciolo per addormentarsi soavemente davanti ai suoi capolavori, che tra l’altro hanno il pregio di avanzare, con maestosa lentezza, tra lunghi silenzi. Il miracolo si perpetua con La polvere del tempo, secondo atto di una trilogia, per la quale vale la definizione coniata per certi giochi della Settimana Enigmistica: destinati ai solutori più che abili. Sì, insomma, non si capisce niente.
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#6 William Blake

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Inviato 08 giugno 2011 - 22:08

Recensore di raro acume. Poi io non capisco perché loro stessi devono contribuire ad alimentare il luogo comune che chi scrive per certi giornali non ha peli sulla lingua e stronca senza timore film più "ostici".


è forse un caso che la destra non produca un movimento artistico-intellettuale solido e rispettabile? (lo so, è forzata...epperò...le basi si mettono proprio così).
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"




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