Non lasciarmi (Mark Romanek, 2010)
#1
Inviato 29 marzo 2011 - 09:48
Tre bambini, Ruth, Kathy e Tommy, trascorrono la loro infanzia in un collegio inglese apparentemente idilliaco. Mentre crescono, capiscono che devono fare i conti con l'amore che provano a vicenda. Da adulti dovranno confrontarsi con l'amore, la gelosia e il tradimento che proveranno ad allontanarli l'uno dall'altro.
http://www.ondacinem..._lasciarmi.html
#2
Inviato 30 marzo 2011 - 11:09
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#3
Inviato 30 marzo 2011 - 15:49
Non ho letto il libro, che magari era costruito meglio. Qui si gioca facile, troppo.
non credo che sia un film facile, anzi credo che sia uno di quelli che merita di essere rivisto, proprio per il distacco dello sguardo di Romanek. E' una trasposizione molto fedele (e sbaglia forse proprio nel non aver provato a trasgredire rispetto alla fonte), pertanto il romanzo di Ishiguro presuppone le stesse cose della pellicola. Bisogna considerare che i ragazzi sono collocati in questa realtà e non ne conoscono altre: non c'è nessun Prometeo che si avventura a tentare una fuga, perchè sono figure aderenti fino alla fine al loro ruolo. Kathy H. è pur sempre uscita dalla stessa penna che ha inventato quella straordinaria figura che era il maggiordomo Stevens di "Quel che resta del giorno": anche in quel caso un personaggio che per aderire completamente alla propria funzione nella società annullava la propria personalità, osservatore esterno della Storia, a quello che gli passava davanti, anche alla propria, di storia.
#4
Inviato 30 marzo 2011 - 16:09
Sulla carta affronta una tematica fatta per turbarmi e inquietarmi. E?? interessante il connubio tra il dramma intimista e i risvolti fantascientifici, ma il film è di quelli senza un motivo d??essere. Cosa vuol dirci Romanek? Io, sinceramente, non l??ho capito. Mettere giovani esseri umani di fronte alla morte? Delineare una parabola sulla necessità d??amare? Eppure è paradossale affrontare questi temi utilizzando personaggi e impianti gelidi, che non trasmettano empatia. Le emozioni sono raffreddatissime, quasi non esistono. Una parabola sulla società che logora il libero arbitrio? Raccontata cosi??, asetticamente, con una patina fastidiosa e protagonisti sommersi e compiaciuti della propria mestizia?
#5
Inviato 30 marzo 2011 - 18:43
Anche il romanzo è molto freddo, e rispetto al film ha il vantaggio di "svelarsi" un poco alla volta (che gli studenti di Hailsham siano destinati a donare gli organi e a morire giovani lo si scopre a più di metà) e di mantenere una raggelante atmosfera di fatalità dall'inizio alla fine.
Non era un romanzo facile da adattare, ma mi pare che Romanek ci sia riuscito abbastanza bene, aiutato da un cast in stato di grazia (Mulligan e Garfield su tutti)
#6
Inviato 30 marzo 2011 - 20:42
Non era un romanzo facile da adattare, ma mi pare che Romanek ci sia riuscito abbastanza bene, aiutato da un cast in stato di grazia (Mulligan e Garfield su tutti)
Mah, a me sembravano sotto l'effetto di ipnosi. Una sapeva fare l'aria affranta, l'altro quella impacciata, e l'altra ancora la mummia. Non sono certo stati aiutati dai dialoghi, questo è sicuro. Tornando al film..riflettevo, tutto sto casino. Tutta sta rassegnazione, quando bastava tagliarsi un polso. Supponendo che quel braccialetto che li tiene sotto controllo contenga un esplosivo, è collocato in una parte del corpo sacrificabilissima. Iena Plissken ce l'aveva in testa e allora faceva il bravo per forza, ma loro? Ti tolgono un rene, ti tolgono un polmone, e non ti viene in mente che basta tagliarti la mano e ciao ciao? Che gente inutile.
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#7
Inviato 30 marzo 2011 - 21:30
Iena Plissken ce l'aveva in testa e allora faceva il bravo per forza, ma loro? Ti tolgono un rene, ti tolgono un polmone, e non ti viene in mente che basta tagliarti la mano e ciao ciao? Che gente inutile.
non mi ispirava, ma mi avete fatto venir voglia di vederlo
I'm too old for this shit
#8
Inviato 31 marzo 2011 - 06:24
#9
Inviato 31 marzo 2011 - 13:09
Ha piu' senso nel libro, nel film questa cosa non è spiegata bene anzi si fa confusione con questo inutile braccialetto. Loro non si capisce quanto siano convinti della cosa, si fanno mutilare per sport.
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#10
Inviato 31 marzo 2011 - 13:24
Ha piu' senso nel libro, nel film questa cosa non è spiegata bene anzi si fa confusione con questo inutile braccialetto. Loro non si capisce quanto siano convinti della cosa, si fanno mutilare per sport.
Il libro è pieno di buchi e incoerenze
#11
Inviato 31 marzo 2011 - 13:27
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#12
Inviato 31 marzo 2011 - 13:42
per Ishiguro o per i suoi accaniti fan?sono addolorato.
Io me ne sono fatta velocemente una ragione
#13
Inviato 31 marzo 2011 - 20:15
Mi dispiace essere nuovamente in disaccordo con Giuseppe, ma mi è sembrato un film mediocre: in pratica l'ho già dimenticato.
Sulla carta affronta una tematica fatta per turbarmi e inquietarmi. E?? interessante il connubio tra il dramma intimista e i risvolti fantascientifici, ma il film è di quelli senza un motivo d??essere. Cosa vuol dirci Romanek? Io, sinceramente, non l??ho capito. Mettere giovani esseri umani di fronte alla morte? Delineare una parabola sulla necessità d??amare? Eppure è paradossale affrontare questi temi utilizzando personaggi e impianti gelidi, che non trasmettano empatia. Le emozioni sono raffreddatissime, quasi non esistono. Una parabola sulla società che logora il libero arbitrio? Raccontata cosi??, asetticamente, con una patina fastidiosa e protagonisti sommersi e compiaciuti della propria mestizia?
vabè è già capitato, mi sono abituato
comunque valide risposte sono arrivate dal post di tiresia. vedo plausibile che se poi non si entra in contatto col mondo delineato, si rimanga freddi. in realtà il film ha i suoi bei momenti emozionanti e Romanek lo affronta con quel distacco che perfettamente descrive la realtà vissuta dai ragazzi: la sua regia distanzia in maniera incredibilmente netta il trascorrere della vita da parte dei protagonisti, che è sempre ai margini, sono il "lato b" del mondo "normale" dove ci troviamo noi. sono la spazzatura da nascondere sotto il tappeto (da qui la repulsione che ha Madame all'inizio). inoltre "Non lasciarmi" è più universalmente un film sulla consapevolezza di avere un tempo limitato e di non poterlo vivere fino in fondo, come lo si dovrebbe/vorrebbe: nell'organizzazione scolastica il periodo dell'infanzia è per loro il periodo d'oro, perchè quello innocente e lontano dal mondo ed è Hailsham (che era un istituto progressista) che punta sul dare ai cloni almeno un imprinting di dignità individuale e per questo la storia di Kathy H. ha un valore "esemplare".
Ha piu' senso nel libro, nel film questa cosa non è spiegata bene anzi si fa confusione con questo inutile braccialetto. Loro non si capisce quanto siano convinti della cosa, si fanno mutilare per sport.
Il libro è pieno di buchi e incoerenze
il fatto è che un film già di per sè mostra e quindi dovevano trovare qualcosa per mostrare la vita di questi ragazzi e ad esempio il braccialetto per me è un simbolo per far capire senza giri di parole che loro sono abituati a essere controllati (certo che poi apre ad altre domande..). Ishiguro in questo è sempre ellittico e glissa, forse in questo senso tiresia parla di buchi e/o incoerenze, però questa sensazione di vago e indefinito si confà a un racconto che è basato sull'emersione dei ricordi.
PS: a mia discolpa posso dire di non essere fan di Ishiguro, perchè per una mia impostazione fatico a essere fan di qualcuno
#14
Inviato 01 aprile 2011 - 06:23
Almeno in quel punto Ishiguro è bravo
#15
Inviato 01 aprile 2011 - 10:08
inoltre "Non lasciarmi" è più universalmente un film sulla consapevolezza di avere un tempo limitato e di non poterlo vivere fino in fondo, come lo si dovrebbe/vorrebbe: nell'organizzazione scolastica il periodo dell'infanzia è per loro il periodo d'oro, perchè quello innocente e lontano dal mondo ed è Hailsham (che era un istituto progressista) che punta sul dare ai cloni almeno un imprinting di dignità individuale e per questo la storia di Kathy H. ha un valore "esemplare".
A me è sembrata una cosa buttata lì, come tutto il film. Loro volevano dimostrare al mondo che i cloni sono persone e che quindi non andavano sacrificati. Poi però non ha funzionato tanto bene e allora "ci può lasciare i disegni? Arrivederci". E quelli ringraziano e se ne vanno. Siamo alla fantascienza, cioè oltre il ridicolo. Il braccialetto altro segnale che dai allo spettatore fa capire che c'è un "controllo" ma talmente blando che perde di senso. Loro sono vittime senza volontà ma chiedono un pò di rinvio..non lo ottengono? Lacrimuccia e poesia. E' tutto così, nè carne nè pesce aspettando il macello che poi tiene incollato lo spettatore per sadismo. Molto piu' interessante sarebbe stato approfondire la parte educativa, il modo in cui loro diventano martiri e fermare il film alla prima notifica. Non c'era nessun bisogno secondo me di far vedere gli organi che escono, di buttarla sull'horror sentimentale.
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#16
Inviato 02 aprile 2011 - 17:04
#17
Inviato 03 aprile 2011 - 10:15
I buchi e le incoerenze sono altrove
ho letto la tua recensione di anobii e ho capito che intendi, però ritengo che per quanto indubbiamente il modo ellittico di narrare di Ishiguro forzi la mano sulla tesi, d'altra parte non avesse altra scelta perchè sarebbe stato meno giustificabile il comportamento dei suoi personaggi. riguardo al linguaggio, in questo è molto fine: è sempre "meccanico", come ad esempio il fatto che loro dicano di "fare sesso" non l'amore o altri termini più d'uso, e anche altri concetti sono espressi proprio come se fossero disumanizzati; lo stesso concetto di "innamorarsi" è evidentemente un ideale romantico che non controllano.
A me è sembrata una cosa buttata lì, come tutto il film. Loro volevano dimostrare al mondo che i cloni sono persone e che quindi non andavano sacrificati.
non è proprio così...nel film la Rampling spiega chiaramente che Hailsham era l'ultimo luogo in cui i donatori si educavano in maniera etica, cosa non comprensibile ai più. quello che non sono riusciti a fare era far capire al mondo che i cloni non erano esseri umani di serie b, perchè "stavamo fornendo una risposta a una domanda che nessuno aveva posto".
poi che la parte dell'infanzia sia sacrificata è vero...
ma quasi più per inerzia anzichè per reali mertiti di Romanek...
invece trovo che molto si debba a Romanek che non è un regista scadente, mentre i limiti siano dovuti alla sceneggiatura...
#18
Inviato 18 aprile 2011 - 22:44
Cioè, nessuno ha ancora dato un premio a Carey Mulligan? Dio mio, bellissima e bravissima, dietro di lei il film quasi scompare. (A me è piaciuto, anche se l'effetto lacrima è un po' scorretto)
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#19
Inviato 18 aprile 2011 - 23:33
Ma questo film non c'era agli Oscar? E' arrivato tardi?
no, è piaciuto poco alla critica. Peccato, per me era decisamente meglio di una buona metà dei film in concorso (a partire da quelle cagate di "127 Ore" e "Il cigno nero")
#20
Inviato 21 aprile 2011 - 11:35
Ma questo film non c'era agli Oscar? E' arrivato tardi?
no, è piaciuto poco alla critica. Peccato, per me era decisamente meglio di una buona metà dei film in concorso (a partire da quelle cagate di "127 Ore" e "Il cigno nero")
Ci sono ancora dei critici affidabili. Filmaccio! Lo odio.
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#21
Inviato 07 giugno 2011 - 21:08
Ma manca soprattutto un buon scenografo (cosa non sarebbe potuto essere con una scenografia più visionaria), un buon regista (pensare che loro sono allacciati letteralmente al ricordo di quella scuola e il luogo per eccellenza ha il premio di uno stacco, foto ricordo e chi si è visto si è visto), un buon sceneggiatore. Il film è completamnete diverso dal libro, ma proprio tutta un'altra cosa, il che in sè non è una pecca, ma per l'appunto tutti i cambiamenti, tanti davvero, convogliano diritti diritti a costruire una storia d'amore che dall'impianto generale è preclusa a priori.
Stendiamo un velo pietoso sulla scelta di fare di Kathy una vergine in attesa del primo e unico amore, cosa che neppure Twilight quasi quasi.
Impalpabili tutti i protagonisti e quindi gli attori, nessuno scavo psicologico, il vuoto pneumatico attorno ai tre, ma gli stessi tre in verità sono solo Kathy e il suo rapporto con Tommy, della terza incomoda si perdono praticamente le tracce.
Convenzionale, piatto, piattissimo.
Il libro è molto, ma molto meglio
#22
Inviato 20 giugno 2011 - 19:56
#23
Inviato 20 giugno 2011 - 20:06
Sono andata a vedere il film perché ho adorato il libro. Ma sono uscita dalla sala, direi, un po' delusa. E' vero che spesso quando si vede un film tratto da un libro che si è amato, non si può fare a meno di storcere il naso, perché è difficile che il regista riesca a cogliere appieno le stesse cose che hai colto tu, leggendo il libro. Però, secondo me, il film non riesce a comunicare la stessa drammaticità ... Dice troppe cose al momento sbagliato. Il libro è brevissimo e si legge in un giorno, ma, ad esempio, se non ricordo male, Ishiguro non è mai esplicito fin dall'inizio. Racconta la storia di una specie di orfanotrofio e in particolare dei tre protagonisti, ma non introduce da subito il discorso dell'espianto degli organi e dei cloni. Ti fa arrivare gradualmente, descrivendoti prima la vita quotidiana, lanciando piccoli segnali. La caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata piuttosto superficiale. Poco si capisce, guardando il film, ad esempio riguardo Madame e al suo sentimento contrapposto per i cloni.
Ciao Anake, benvenuta sul forum.
Ti invito dalla prossima volta di postare i tuoi commenti nelle discussioni dedicate al film in questione (sezione "film recensiti"), quando presenti.
Ti consiglio anche io la visione de "La sottile linea rossa", uno dei miei film preferiti, per me il migliore tra i contemporanei.
#24
Inviato 20 giugno 2011 - 20:32
#25
Inviato 20 giugno 2011 - 20:38
ma in questo caso non aveva azzeccato il thread?
Invece di quotare il commento su "The tree of life" l'ho fatto con il messaggio sbagliato.
Chiedo scusa.
#26
Inviato 21 giugno 2011 - 16:31
Sono andata a vedere il film perché ho adorato il libro. Ma sono uscita dalla sala, direi, un po' delusa. E' vero che spesso quando si vede un film tratto da un libro che si è amato, non si può fare a meno di storcere il naso, perché è difficile che il regista riesca a cogliere appieno le stesse cose che hai colto tu, leggendo il libro. Però, secondo me, il film non riesce a comunicare la stessa drammaticità ... Dice troppe cose al momento sbagliato. Il libro è brevissimo e si legge in un giorno, ma, ad esempio, se non ricordo male, Ishiguro non è mai esplicito fin dall'inizio. Racconta la storia di una specie di orfanotrofio e in particolare dei tre protagonisti, ma non introduce da subito il discorso dell'espianto degli organi e dei cloni. Ti fa arrivare gradualmente, descrivendoti prima la vita quotidiana, lanciando piccoli segnali. La caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata piuttosto superficiale. Poco si capisce, guardando il film, ad esempio riguardo Madame e al suo sentimento contrapposto per i cloni.
Ciao Anake, benvenuta sul forum.
Ti invito dalla prossima volta di postare i tuoi commenti nelle discussioni dedicate al film in questione (sezione "film recensiti"), quando presenti.
Ti consiglio anche io la visione de "La sottile linea rossa", uno dei miei film preferiti, per me il migliore tra i contemporanei.
^^ ok. Cmq, ho capito che questo messaggio era per l'altro thread... ma avendo visto come titolo del thread "Il film che ho visto" pensavo che andasse bene. O__o La prossima volta cercherò se esiste un thread specifico per il film.
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