Eric Clapton
#1
Inviato 16 ottobre 2006 - 10:25
Ho visto che nessuno ha aperto un topic su uno dei miei preferiti chitarristi!
Il maggior interprete del blues bianco, un gran feeling con lo strumento e la capacità di entrare anche con poche note nel cuore.
Come la maggior parte degli artisti è live che da il meglio di sè, l'ho visto a luglio a Perugia, bel concerto ma poteva essere meglio. Non capisco la necessità di avere altre 2 chitarre sul palco.
Come periodo, io penso che il tour del 1990-1991 documentato anche da "24 nights" sia fantastico, lì ha raggiunto il top secondo me. Eguagliato solo con il ritorno al blues del 1994-1995.
Fatevi sotto claptoniani!
#2
Inviato 16 ottobre 2006 - 11:12
#3
Inviato 16 ottobre 2006 - 12:30
Devo ammettere che comincio a nutrire una sempre minore capacità di gradimento nei confronti dei bluesman bianchi, che suona in elettrico e che sono chitarristi. Temo che Clapton risponda a tutte e tre le caratteristiche. Pur stimandolo estremamente, trovo sia lui che la maggior parte dei personaggi che ho descritto nel primo rigo troppo poco sanguigni, mentre invece per me il blues deve essere il più possibile passionale, caldo, sensuale. (Non che non esistano eccezioni). Poco tempo fa avevo pensato di aprire un topic su questa cosa: cercare appunto di andare a indagare le origini del blues, prima che incontrasse il rock e la chitarra elettricae possibilmente anche i bianchi, e che mantenesse intatto il suo spirito sanguigno... per ora sono riuscito soltanto a racimolare le complete recordings di Robert Johnson, che pur essendo un filino troppo chitarristico è comunque quello che cercavo.
Temo di essere andato OT, ma pazienza.
Io ti proporrei il nome di Stevie Ray Vaughan tanto per iniziare...texano, passionale, caldo (a volte torrido), un talento sin da giovanissimo e con una venerazione per i bluesman neri.
Fuoco, nervi, sudore...un tornado
#4
Inviato 16 ottobre 2006 - 13:00
P.S. A proposito, saluti a tutti, è la prima volta che scrivo, ma vi seguo da sempre, siete la mia fonte di ispirazione per i miei acquisti....maledetti!
#5
Inviato 16 ottobre 2006 - 13:04
- Pilgrim in toto è il puntopiù basso mai toccato da Clapton;
- I due chitarristi che lo accompagnano in concerto si giustificano con l'età di EC, non credo ci siano altri motivi;
- EC è diventato con gli anni sempre più 'freddo', trascinato in questo da una sua orresistibile voglia di perfezione che purtroppo ha soffocato il suo cuore
- EC è come tutti i bluesman, ha dato il suo meglio quando soffriva
ovviamente IHMO
#6
Inviato 16 ottobre 2006 - 13:24
- EC è come tutti i bluesman, ha dato il suo meglio quando soffriva
ovviamente IHMO
concordo: spero che torni a farsi le pere, come a reznor tornino le sue turbe e beck hansen sia mollato dalla donna. potremmo di nuovo sentire qualcosa di interessante.
domanda: se uno fosse in grado di tornare indietro nel 70 e avesse la chiave per la felicità da dare a nick drake, prima che abbia inciso anche solo un disco, gliela darebbe?
PS: a me clapton diceva poco anche quando si faceva. sempre più nero lui di robert cray però
#7
Inviato 16 ottobre 2006 - 18:28
Per precisare alcune cose:
- Pilgrim in toto è il puntopiù basso mai toccato da Clapton;
- I due chitarristi che lo accompagnano in concerto si giustificano con l'età di EC, non credo ci siano altri motivi;
- EC è diventato con gli anni sempre più 'freddo', trascinato in questo da una sua orresistibile voglia di perfezione che purtroppo ha soffocato il suo cuore
- EC è come tutti i bluesman, ha dato il suo meglio quando soffriva
ovviamente IHMO
sono d'accordo con te su "pilgrim" e sulla freddezza di EC.
l'unica cosa che non mi convince è il fatto che abbia bisogno di supporto per via che si sta invecchiando. Non penso ne abbia bisogno, sarebbe capace ancora di stupire da solo, se solo lo vorrebbe.
Stupendo è anche l'unplugged del 92, il primo lavoro dopo la morte del figlioletto...EC mise nelle sue interpretazioni un qualcosa di speciale, e si sente.
#8
Inviato 16 ottobre 2006 - 18:34
#9
Inviato 17 ottobre 2006 - 10:19
l'unica cosa che non mi convince è il fatto che abbia bisogno di supporto per via che si sta invecchiando. Non penso ne abbia bisogno, sarebbe capace ancora di stupire da solo, se solo lo vorrebbe.
E' indubbiamente vero che quando suona lui la differenza si sente, ma sono più di due ore di concerto, secondo me gli piace rifiatare un po'. Inoltre mi ha fatto un favore perché ho scoperto quel Derek Trucks di cui devo procurarmi qualche album appena posso.
#10
Inviato 17 ottobre 2006 - 10:34
#11
Inviato 17 ottobre 2006 - 11:58
ma Robert Cray E' neroPS: a me clapton diceva poco anche quando si faceva. sempre più nero lui di robert cray però
#12
Inviato 17 ottobre 2006 - 12:06
il problema, però, è che ormai da tempo ha perso sia la carica innovativa che la verve compositiva: la prima l'ha esaurita nei cream, nella seconda ha dato il meglio di sè negli anni '70, nel periodo che intercorre tra i derek & the dominos e quel disco supremo che è "slowhand". in totale si potrebbe dire che il suo periodo migliore è stato dal 1965 (con "john mayall's bluesbreakers") fino al 1977, dopodichè come lavori IN STUDIO solo "journeyman" (bellissimo) regge il confronto.
dal vivo il discorso secondo me è diverso, "live" clapton ha sempre spaccato tranne nell'intermezzo 1971-1974 (per i pochi che non lo sapessero: era in casa di cura a disintossicarsi), e anche a perugia (c'ero) mi è piaciuto tantissimo. oltretutto i due chitarristi che ha portato in tour (doyle bramhall II e derek trucks, già chitarrista della riformata allman brothers band, sentitevi il live "one way out" del 2003 e poi mi dite) gli servono per ricreare gli arrangiamenti complessi che fa in studio...ci avete mai fatto caso che su "layla" sono sovraincise 3 chitarre? e altrettante sono in "cocaine" e "let it rain" per fare degli esempi; è anche comprensibile che a tale punto della sua carriera voglia ricreare anche dal vivo gli arrangiamenti come li aveva concepiti in origine, e si può permettere di avere compagni assolutamente degni.
cmq come live consiglio a tutti il dvd "live in hyde park", che non ha forse la setlist migliore ma come intensità e trasporto è superiore a tutti
#13
Inviato 17 ottobre 2006 - 13:44
ma dai. come jacko?
ma Robert Cray E' nero
PS: a me clapton diceva poco anche quando si faceva. sempre più nero lui di robert cray però
#14 Guest_Figazzo_*
Inviato 17 ottobre 2006 - 22:41
#15
Inviato 18 ottobre 2006 - 15:59
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#16
Inviato 18 ottobre 2006 - 16:32
#17
Inviato 18 ottobre 2006 - 18:50
Io sto in fissa con questo pezzo, mi piacque fin da subito il riff incisivo di chitarra.
Ho letto in un intervista che doveva essere una seconda "layla", sempre musicalmente parlando, e Clapton lo scrissse dietro specifica richiesta della warner brothers.
#18
Inviato 19 ottobre 2006 - 10:47
#19
Inviato 19 ottobre 2006 - 14:26
#20
Inviato 27 dicembre 2010 - 13:01
Secondo me è passato un po' in sordina, ma è un disco suonato molto bene, con riletture di vecchi brani tratti dal repertorio blues, ma anche dal songbook americano (standard jazz insomma, come How deep is the ocean di Irving Berlin).
Ospiti graditi: J.J. Cale, Derek Trucks, Wynton Marsalis.
Era da tempo che non Clapton non reggiungeva questi livelli, visti gli ultimi dischi bruttini che ha fatto.
Altra cosa che può far piacere a molti che non amano il solismo: ci sono pochi assoli sbrodoloni di Slowhand, ampio spazio è lasciato ai musicisti.
Per i chitarristi, le foto del libretto fanno intravvedere chitarre di bava.
Ciao
http://www.youtube.c...h?v=EfHPwB7qt5g
http://www.adnkronos...1010479012.html
#21
Inviato 27 dicembre 2010 - 13:07
#22
Inviato 27 dicembre 2010 - 17:01
#23
Inviato 27 dicembre 2010 - 17:17
Son d'accordo, anche perchè visto l'andazzo degli ultimi 10 anni era quasi insperabile un disco cosi, di gusto, tra blues e atmosfere jazzy.Preso addirittura in LP. A parte l'abominevole copertina è assolutamente uno dei Clapton migliori. Da ascoltare. Un peccato forse le due canzoni dixieland che non vogliono dire granché, senza sarebbe stato molto più compatto. Anche così comunque è da consigliare senza riserve. A parte forse From the cradle, decisamente il suo migliore da Journeyman.
"From the cradle" è uno dei miei preferiti in assoluto, ma si parla del '94 appunto...
Non ho visto come è stato giudicato da riviste e simili. (spero bene comunque)
La copertina è quella che è, ma è intonata col titolo.
#24
Inviato 27 dicembre 2010 - 21:31
Salve
Ho visto che nessuno ha aperto un topic su uno dei miei preferiti chitarristi!
Il maggior interprete del blues bianco, un gran feeling con lo strumento e la capacità di entrare anche con poche note nel cuore.
Come la maggior parte degli artisti è live che da il meglio di sè, l'ho visto a luglio a Perugia, bel concerto ma poteva essere meglio. Non capisco la necessità di avere altre 2 chitarre sul palco.
Come periodo, io penso che il tour del 1990-1991 documentato anche da "24 nights" sia fantastico, lì ha raggiunto il top secondo me. Eguagliato solo con il ritorno al blues del 1994-1995.
Fatevi sotto claptoniani!
Un grande chitarrista, soprattutto nei '60, con John Mayall e con i Cream. Poi altri dischi meritevoli, su tutti l'ottimo Layla con i derek &the dominos. Comunque non l'ho mai considerato il miglior chitarrista bianco di blues elettrico. Tanto per dirne qualcuno, Rory Gallagher gli dava paga e il Jimmy Page del periodo '69-'75 pure, per non parlare di Duane Allman.
Turbo Missile Interculer
#25
Inviato 27 dicembre 2010 - 23:39
Salve
Ho visto che nessuno ha aperto un topic su uno dei miei preferiti chitarristi!
Il maggior interprete del blues bianco, un gran feeling con lo strumento e la capacità di entrare anche con poche note nel cuore.
Come la maggior parte degli artisti è live che da il meglio di sè, l'ho visto a luglio a Perugia, bel concerto ma poteva essere meglio. Non capisco la necessità di avere altre 2 chitarre sul palco.
Come periodo, io penso che il tour del 1990-1991 documentato anche da "24 nights" sia fantastico, lì ha raggiunto il top secondo me. Eguagliato solo con il ritorno al blues del 1994-1995.
Fatevi sotto claptoniani!
Un grande chitarrista, soprattutto nei '60, con John Mayall e con i Cream. Poi altri dischi meritevoli, su tutti l'ottimo Layla con i derek &the dominos. Comunque non l'ho mai considerato il miglior chitarrista bianco di blues elettrico. Tanto per dirne qualcuno, Rory Gallagher gli dava paga e il Jimmy Page del periodo '69-'75 pure, per non parlare di Duane Allman.
Anche Mick Taylor è un ottimo chitarrista blues, come anche Micheal Bloomfield e ci metto pure Peter Green toh.
#26
Inviato 27 dicembre 2010 - 23:40
Salve
Ho visto che nessuno ha aperto un topic su uno dei miei preferiti chitarristi!
Il maggior interprete del blues bianco, un gran feeling con lo strumento e la capacità di entrare anche con poche note nel cuore.
Come la maggior parte degli artisti è live che da il meglio di sè, l'ho visto a luglio a Perugia, bel concerto ma poteva essere meglio. Non capisco la necessità di avere altre 2 chitarre sul palco.
Come periodo, io penso che il tour del 1990-1991 documentato anche da "24 nights" sia fantastico, lì ha raggiunto il top secondo me. Eguagliato solo con il ritorno al blues del 1994-1995.
Fatevi sotto claptoniani!
Un grande chitarrista, soprattutto nei '60, con John Mayall e con i Cream. Poi altri dischi meritevoli, su tutti l'ottimo Layla con i derek &the dominos. Comunque non l'ho mai considerato il miglior chitarrista bianco di blues elettrico. Tanto per dirne qualcuno, Rory Gallagher gli dava paga e il Jimmy Page del periodo '69-'75 pure, per non parlare di Duane Allman.
Anche Mick Taylor è un ottimo chitarrista blues, come anche Micheal Bloomfield e ci metto pure Peter Green toh.
Ma non facciamone una gara. Son tutti diversi, tutti molto caratteristici. Qualcuno con un grado di carisma sicuramente superiore
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#27
Inviato 28 dicembre 2010 - 08:39
Rimango un grande fan del Clapton a cavallo tra i 60 e i 70, quello ben fotografato dal Live al Fillmore dell'ottobre 1970. Grandi performance a un mese dalla morte di Jimi, versioni allungate e mai noiose, una "Little Wing" da stratosfera, corredata da tre assoli (con pedalate sul wha wha da manuale della pelle d'oca) i cui singoli attacchi varrebbero da soli il prezzo del doppio cd. E poi i duetti canori tra lui e il tastierista. Brividi.
Concordo. Il Clapton degli ultimi 30 anni in genere lo reggo per un pezzo o due, poi mi annoio.
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#28
Inviato 28 dicembre 2010 - 08:57
Concordo. Il Clapton degli ultimi 30 anni in genere lo reggo per un pezzo o due, poi mi annoio.
Un mio amico disse: "La sfortuna musicale di Clapton è stata quella di non essere morto all'inizio degli anni 70".
P.S. io non sono così drastico, qualche bel disco l'ha fatto.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#29
Inviato 28 dicembre 2010 - 10:37
Concordo. Il Clapton degli ultimi 30 anni in genere lo reggo per un pezzo o due, poi mi annoio.
Un mio amico disse: "La sfortuna musicale di Clapton è stata quella di non essere morto all'inizio degli anni 70".
P.S. io non sono così drastico, qualche bel disco l'ha fatto.
Oppure quando morì Stevie Ray Vaughan, dissero che era meglio se moriva Clapton, visto che Stevie Ray viaggiava sull'elicottero su cui sarebbe dovuto salire Clapton.
Secondo me nessuno dei due meritava o merita di morire, c'è di peggio al mondo.
#30
Inviato 28 dicembre 2010 - 10:46
Rimango un grande fan del Clapton a cavallo tra i 60 e i 70, quello ben fotografato dal Live al Fillmore dell'ottobre 1970. Grandi performance a un mese dalla morte di Jimi, versioni allungate e mai noiose, una "Little Wing" da stratosfera, corredata da tre assoli (con pedalate sul wha wha da manuale della pelle d'oca) i cui singoli attacchi varrebbero da soli il prezzo del doppio cd. E poi i duetti canori tra lui e il tastierista. Brividi.
Concordo. Il Clapton degli ultimi 30 anni in genere lo reggo per un pezzo o due, poi mi annoio.
Come si chiama il disco live at Fillmore di cui parli che non l'ho trovato?
grazie
#31
Inviato 28 dicembre 2010 - 11:56
Rimango un grande fan del Clapton a cavallo tra i 60 e i 70, quello ben fotografato dal Live al Fillmore dell'ottobre 1970. Grandi performance a un mese dalla morte di Jimi, versioni allungate e mai noiose, una "Little Wing" da stratosfera, corredata da tre assoli (con pedalate sul wha wha da manuale della pelle d'oca) i cui singoli attacchi varrebbero da soli il prezzo del doppio cd. E poi i duetti canori tra lui e il tastierista. Brividi.
Concordo. Il Clapton degli ultimi 30 anni in genere lo reggo per un pezzo o due, poi mi annoio.
Come si chiama il disco live at Fillmore di cui parli che non l'ho trovato?
grazie
Live at Fillmore. Qui sotto gli estremi direttamente da wikipedia
http://en.wikipedia....and_the_Dominos)
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#32
Inviato 28 dicembre 2010 - 13:38
http://www.allmusic....illmore-r195524
che è meglio di quella chiamata semplicemente "In concert"
Per quanto riguarda il confronto di Clapton con altri chitarristi, a me piace che raramente fa lo "sborone" e questo è poco moderno, forse. Però lo preferisco ad altri che dopo un po' mi paiono suonarsi un po' addosso.
#33
Inviato 28 dicembre 2010 - 15:19
Alcune canzoni poi le ha "allungate" ed e' stato magnifco per me ,che non sono proprio una fan della chitarra,eppure. . .nessun momento di noia,anzi,la sensibilita' e la consapevolezza del proprio stile e di come proporre la propria musica mi ha dato l'opportunita' di assaporare per l'ennesima volta il valore di un artista apprezzato in tutto il mondo.
#34
Inviato 28 dicembre 2010 - 15:28
Clapton l'ho visto all'Arena di Verona nel 2006,e debbo dire che ho assistito ad un signor concerto,lui sul palco appare molto professionale
certo che il "molto professionale" fa parecchio a pugni con l'idea di blues
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#35
Inviato 28 dicembre 2010 - 15:40
#36
Inviato 28 dicembre 2010 - 15:43
Concordo. Il Clapton degli ultimi 30 anni in genere lo reggo per un pezzo o due, poi mi annoio.
Un mio amico disse: "La sfortuna musicale di Clapton è stata quella di non essere morto all'inizio degli anni 70".
P.S. io non sono così drastico, qualche bel disco l'ha fatto.
Oppure quando morì Stevie Ray Vaughan, dissero che era meglio se moriva Clapton, visto che Stevie Ray viaggiava sull'elicottero su cui sarebbe dovuto salire Clapton.
Secondo me nessuno dei due meritava o merita di morire, c'è di peggio al mondo.
Certamente, infatti parlava di sfortuna "musicale".
C'è stato un periodo (subito dopo Derek and the Dominos) in cui Clapton è stato dal punto tossicologico vicino al punto di non ritorno.
Fosse morto in quel periodo (parliamo in termini ipotetici e personalmente sono contento non sia morto), se ne sarebbe andato quando era al culmine artistico e oggi la considerazione che si ha di lui sarebbe di gran lunga superiore.
Quello che ha fatto negli ultimi 40 anni è complessivamente di qualità più che buona (e mi fa anche piacere ascoltarlo, ad esempio "Just one night" è uno dei miei album live preferiti), ma secondo me non aggiunge quasi nulla a quello che ha fatto in precedenza.
Stevie Ray... beh, lui ci ha lasciati quando era al culmine...
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
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"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#37
Inviato 28 dicembre 2010 - 15:59
#38
Inviato 28 dicembre 2010 - 16:09
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#39
Inviato 28 dicembre 2010 - 16:15
...
Stevie Ray... beh, lui ci ha lasciati quando era al culmine...
E pensa che non lo sapeva quasi nessuno. In quella fine di agosto 1990 Steve Ray era un sopportato, quasi fuori fa tutti i circuiti che contano, dalle stelle alle stalle in poco più di un lustro. A riportarlo un po' in auge ci aveva pensato l'allora nascente format di Mtv, Unplugged, che lo aveva ripreso in studio in coppia con Joe Satriani, con quest'ultimo che si era esibito per quasi tutto il set con un banjo. Poteva contare sull'appoggio dei colleghi, ma media e pubblico l'avevano un po' mollato
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#40
Inviato 28 dicembre 2010 - 16:19
Bel live, peccato che Winwood stoni quasi tutto il tempo... :-( Per il resto veramente bello.Se si vuole udire il Clapton elettrico al suo massimo oggi come oggi non si deve neanche andare così lontano: 2008, Madison Square Garden con Steve Winwood. Espressività ad altissimi livelli a bordo di un suono mai così convincente. Ancora una volta Little Wing ideale rampa di lancio per il riservato manolenta
#41
Inviato 28 dicembre 2010 - 17:00
Clapton l'ho visto all'Arena di Verona nel 2006,e debbo dire che ho assistito ad un signor concerto,lui sul palco appare molto professionale,con un suo personalissimo modo di porsi e di suonare,gentile con la sua Band e nessuna aria da divo.
Alcune canzoni poi le ha "allungate" ed e' stato magnifco per me ,che non sono proprio una fan della chitarra,eppure. . .nessun momento di noia,anzi,la sensibilita' e la consapevolezza del proprio stile e di come proporre la propria musica mi ha dato l'opportunita' di assaporare per l'ennesima volta il valore di un artista apprezzato in tutto il mondo.
Io, sempre nel 2006 l'ho visto a Lucca preceduto da Robert Cray.
Fu un buon concerto, ma non mi fece impazzire, più che altro per la durata eccessiva di troppi pezzi.
Ricordo che insieme a lui c'erano Derek Trucks, Doyle Bramhall (che suonava da mancino una chitarra con le corde da destro), due tastieristi, più basso e batteria. Sinceramente mi parvero un po' troppi, infatti in ogni pezzo c'erano minimo 5 assoli, alcuni dei quali francamente superflui. Tipicamente la formula era: assolo di Clapton, assolo di Trucks, assolo del terzo chitarrista, assolo di uno dei tastieristi, nuovo assolo di Clapton.
Ricordo apprezzai parecchio Truks, uno dei due tastieristi e la sezione ritmica. Clapton non sembrava particolarmente ispirato in fatto di assoli...
in nineteen sixty-three
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#42
Inviato 28 dicembre 2010 - 17:43
Clapton l'ho visto all'Arena di Verona nel 2006,e debbo dire che ho assistito ad un signor concerto,lui sul palco appare molto professionale,con un suo personalissimo modo di porsi e di suonare,gentile con la sua Band e nessuna aria da divo.
Alcune canzoni poi le ha "allungate" ed e' stato magnifco per me ,che non sono proprio una fan della chitarra,eppure. . .nessun momento di noia,anzi,la sensibilita' e la consapevolezza del proprio stile e di come proporre la propria musica mi ha dato l'opportunita' di assaporare per l'ennesima volta il valore di un artista apprezzato in tutto il mondo.
Io, sempre nel 2006 l'ho visto a Lucca preceduto da Robert Cray.
Fu un buon concerto, ma non mi fece impazzire, più che altro per la durata eccessiva di troppi pezzi.
Ricordo che insieme a lui c'erano Derek Trucks, Doyle Bramhall (che suonava da mancino una chitarra con le corde da destro), due tastieristi, più basso e batteria. Sinceramente mi parvero un po' troppi, infatti in ogni pezzo c'erano minimo 5 assoli, alcuni dei quali francamente superflui. Tipicamente la formula era: assolo di Clapton, assolo di Trucks, assolo del terzo chitarrista, assolo di uno dei tastieristi, nuovo assolo di Clapton.
Ricordo apprezzai parecchio Truks, uno dei due tastieristi e la sezione ritmica. Clapton non sembrava particolarmente ispirato in fatto di assoli...
Trucks l'ho visto due anni fa con la sua band a Faenza, concerto della madonna, come anche la sua band.
Una versione lunghissima di My favourite things (Coltrane docet), più i pezzi dell'album di quell'anno.
Lui con lo slide penso sia il migliore oggi.
Clapton l'ho visto a Pesaro ormai nel 2001 ed era stato un bel concerto, anche perchè in scaletta c'erano tutti i pezzi più famosi.
Ho trovato addirittura anche un link dove ne parla
http://geetarz.org/r...3-03-pesaro.htm
#43
Inviato 28 dicembre 2010 - 18:17
Se si vuole udire il Clapton elettrico al suo massimo oggi come oggi non si deve neanche andare così lontano: 2008, Madison Square Garden con Steve Winwood. Espressività ad altissimi livelli a bordo di un suono mai così convincente.
sì, qui Eric era decisamente ispirato: http://www.youtube.c...h?v=TMR_3BJCmh8
Però l'assolo che mi piace di più rimane quello di Trucks.
in nineteen sixty-three
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#44
Inviato 29 dicembre 2010 - 23:18
Penso che ognuno "veda" un concerto secondo canoni che,a volte,sono sconosciuti anche a noi stessi: intendo dire che a me,per es,la formazione di molti elementi sul palco mi e' piaciuta moltissimo perche' mi e' arrivata moltissima Musica (la cosa piu' importante,per me ovvio. . ),perche' tutti hanno suonato fantasticamente,con misurato equilibrio,senza prevaricazione. . . perche' ho avuto la sensazione che Clapton non abbia voluto centrare tutto su di se ma abbia in qualche maniera voluto "far respirare" la propria musica,ampliarla in una dimensione meno intimistica e piu' aperta. . . .spiazzando me e i tre amici con cui ero,tra i quali un inglese,appassionato di Clapton,che espresse proprio una sensazione simile alla tua: pezzi tirati troppo a lungo,leggera delusione perche' si aspettava piu' un Clapton "alla vecchia".
Che dire? penso che gli artisti a volte vogliano osare,rischiare,sanno che,magari,la "formula classica" che i fans tanto amano di loro possa alla lunga stancare,in fondo potremmo vedere queste fasi come un modo per dialogare col pubblico,considerandolo meritevole e preparato per poter ricevere anche nuovi modi di proporre la propria musica (dico questo perche' son abituata con Gabriel che mi spiazza sempre,e non solo lui,pure molti Compositori classici,che trovo molto piu' rock e rivoluzionari di tante "stars" tanto osannate,quanto palesemente metodiche). . .
#45
Inviato 30 dicembre 2010 - 08:14
Penso tu abbia colto perfettamente il mio punto di vista.
P.S. A noi vecchi dentro piace la roba "alla vecchia"..
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#46
Inviato 30 dicembre 2010 - 10:38
Penso tu abbia colto perfettamente il mio punto di vista.
P.S. A noi vecchi dentro piace la roba "alla vecchia"..
Beh ad esempio ho gradito che in quest'ultimo lavoro non ci siano per forza assoli lunghi suoi, ma che abbia scelto di dividerli tra i musicisti che lo accompagnano.
Già un disco come Unplugged era su questa direzione, ma conteneva comunque tanti assoli, alcuni lunghi, di Clapton.
#47
Inviato 30 dicembre 2010 - 13:21
#48
Inviato 01 gennaio 2011 - 14:44
bella esibizione...
Se si vuole udire il Clapton elettrico al suo massimo oggi come oggi non si deve neanche andare così lontano: 2008, Madison Square Garden con Steve Winwood. Espressività ad altissimi livelli a bordo di un suono mai così convincente.
sì, qui Eric era decisamente ispirato: http://www.youtube.c...h?v=TMR_3BJCmh8
Però l'assolo che mi piace di più rimane quello di Trucks.
Non dico nulla se non che Clapton è il migliore
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#49
Inviato 17 febbraio 2014 - 18:10
un signor disco, chi non lo ha può approfittarne
i dischi anni 70 di Eric sono tutti buoni, anzi migliorano con il tempo
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#50
Inviato 17 febbraio 2014 - 18:59
è uscito per il quarantennale la versione deluxe rimasterizzata del 461 Ocean Boulevard:
un signor disco, chi non lo ha può approfittarne
i dischi anni 70 di Eric sono tutti buoni, anzi migliorano con il tempo
Album epocale e spesso sottostimato, anzi proprio dimenticato.
Trovo che sia il suo migliore, con quell'atmosfera very relaxing, una svolta più che opportuna e quindi cercata, naturale e quindi trovata, dopo i disastri chimico-personali delle stagioni precedenti.
Certo, la rilettura, tra l'altro rimarchevole, dello sceriffo sparato da Marley, dove Eric ebbe il culo di non riuscire a catturare il ritmo soul sonnolento del reggae; ma poi c'è questa lunga teoria di numeri acustici, spesso sospirati, quasi in affanno, ma comunque dall'aria positiva, come se fosse solo fatica dopo aver scongiurato il pericolo.
Get Ready, in questo senso, mi è sempre parso un manifesto più che una semplice canzone, con quel suo andamento arrancante ma solare.
... sei solo chiacchiere e Baraghini
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