Posted 15 July 2010 - 12:26 PM
io trovo incredibile che molti giornalisti, politici, imprenditori e cittadini, si meraviglino OGGI che le organizzazioni mafiose, nate nel sud, siano presenti e in maniera capillare anche nel tessuto economico-politico del settentrione.
probabilmente capita ciò perché LE mafiE, per ragioni di semplice opportunità , hanno esportato al nord solo la cosiddetta "mafia dei colletti bianchi" e mai hanno tentato (così sembra) di militarizzare il territorio come nel sud; e ciò non perché i cittadini del nord si rivolterebbero (l'omertà non ha confini) ma semplicemente perché per far soldi hanno bisogno di contesti "tranquilli" e "discreti".
in Lombardia, come sanno un po' tutti gli addetti ai lavori, le imprese di movimento terra sono tutte della mafia calabrese o ricondubile a essa.
i lavori della TAV Milano-Torino, come quelli della SATAP (nuova A4 Mi-To) sono stati eseguiti facendo ricorso a subappalti verso imprese riconducibili alla 'ndrangheta.
il clan Zagaria, dei casalesi, a Milano ha fatto una serie di operazioni immobiliari.
la mafia siciliana è approdata a Milano qualche decennio fa e ad oggi non è ancora ben chiaro il ruolo svolto dai corleonesi nello sviluppo industriale lombardo.
oggi la mappa del radicamento mafioso nel nord Italia è abbastanza nota: il Piemonte è in mano alla mafia siciliana, con ramificazioni anche in Liguria; la Lombardia è in mano ai calabresi; l'Emilia, il Veneto e parte della Toscana sono in mano ai napoletani/casertani.
in che misura non si sa... ma ci sono e da tempo.
è per questo che nel passato, proprio su questo forum, spesso mi sono incazzato con gli utenti del nord che NON volevano accettare questo stato di cose che, certamente, è a loro non congeniale ma con il quale devono fare i conti.
siamo davvero così convinti che la "militarizzazione" del territorio sia impossibile nel nord?
io so che alle porte di Milano c'è un paesello, Buccinasco, dove alcune "famiglie" calabresi si sono talmente radicate che lo stesso sindaco (non so se ancora in carica), lombardo, ha parlato di "un pezzo d'Aspromonte" (usi e costumi compresi) radicato alle porte della capitale morale, industriale e finanziaria d'Italia.
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »