a me i 15 minuti finali di questo terzo "Toy Story" sono parsi coraggiosi quanto l'incipit di "Up" o la prima mezz'ora "muta" di "Wall-e". La sequenza in cui Andy dice addio ai suoi "giocattoli", e con ciò si appresta ad entrare nella vita adulta, è davvero struggente.
e in particolare la discesa nell'inceneritore è uno dei momenti più terribili della storia, è stato lì che mi sono commosso. quella consapevolezza di morire insieme mi ha tramortito per la sua ineluttabilità. poi, ok, è tornato un film con una matrice disneyana, i protagonisti si sono salvati etc. ma a quel punto non potevano che rinascere e iniziare un nuovo ciclo. allo stesso modo di "Toy Story", che presentava la Pixar come il futuro (= connubio tra tradizione e innovazione), anche il terzo episodio è un'opera programmatica.
e forse qualche battuta folgorante in meno dello spumeggiante secondo (rivisto però di recente su sky in originale, il che pesa parecchio, immagino che questo terzo in inglese faccia M O R I R E)
come temi questo è differente, mentre i primi due erano molto più simili: uno era la continuazione dell'altro, da una parte Buzz e dall'altra Woody; l'identità dei protagonisti ormai è ben salda, è l'identità di gruppo a raffozzarsi. in originale Toy Story 3 fa pisciare. il secondo l'ho rivisto ma sempre doppiato e debbo ammettere che nonostante sia bellissimo, sia anche inferiore agli altri due episodi.