Per la Ardent Records, insieme ai Big Star e agli Scruffs incideva Tommy Hoehn, Losing You To Sleep del 1978 non è tutto alla stessa altezza ma ci sono delle bombette tipo questa:
Il suo amico Van Duren invece incideva per la Big Sound e Are You Serious è veramente un disco molto bello, molto maccartiano:
Featuring exclusive 1975-76 Ardent Studios recordings with Tommy Hoehn, Jon Tiven, Chris Bell and Alex Chilton (from BIG STAR), as well as Rick Clark, Hilly Michaels and Jim Dickinson. LP/CD coming next month on HoZac Archival features the complete PRIX recordings, an essential Memphis power pop masterpiece that was sadly only available in Japan on CD-only in the early 2000s, first time on vinyl for most of these tracks.
Powerpop + Glam + Mancanza assoluta di gusto = The Soda Pop Kids!
+
Questi potevano stare benissimo nel topic delle canzonette, ma sono troppo vecchi ormai. Nello scorso decennio però hanno sfornato un paio di dischetti davvero deliziosi.
Per la Ardent Records, insieme ai Big Star e agli Scruffs incideva Tommy Hoehn, Losing You To Sleep del 1978 non è tutto alla stessa altezza ma ci sono delle bombette tipo questa:
Il suo amico Van Duren invece incideva per la Big Sound e Are You Serious è veramente un disco molto bello, molto maccartiano:
Featuring exclusive 1975-76 Ardent Studios recordings with Tommy Hoehn, Jon Tiven, Chris Bell and Alex Chilton (from BIG STAR), as well as Rick Clark, Hilly Michaels and Jim Dickinson. LP/CD coming next month on HoZac Archival features the complete PRIX recordings, an essential Memphis power pop masterpiece that was sadly only available in Japan on CD-only in the early 2000s, first time on vinyl for most of these tracks.
Il power pop di Memphis parte III
Looking Forward: The Roots Of Big Star
I primi gruppi di Chris Bell, il disco non l'ho ascoltato perché non è ancora uscito.
Fountains Of Wayne - Fountains Of Wayne [1996-US/1997 Europe]
Disco d'esordio della band del compianto Adam Schlesinger. Pronti via e si parte subito con la traccia meno power pop del disco , Radiation Vibe , più affine a certe sonorità alt-rock del periodo, ma comunque molto melodica e con un ritornello killer che si appiccica in testa e non ti lascia più. Non mancano i momenti più riflessivi come in Sick Day [forse la mia preferita del disco , con una linea di mellotron molto accattivante] alternati a quelli più scanzonati [I've Got A Flair]. In USA otterranno un discreto successo , mentre da noi li ricordiamo sopratutto per Stacy's Mom
Ho creato su Spotify una sorta di "power pop for dummies", spaziando dagli anni 70 (ovviamente il decennio più rappresentato) agli anni 90. 40 canzoni per poco più di 2 ore di durata.
Premessa: tante delle cose menzionate in questo thread mi piacciono (che so, Romantics, 20/20, Records, Shivvers, primi Cars, Artful Dodger ecc.) e mi rendo conto che sono molto più quintessenzialmente power pop di ciò che vado a proporre in questo messaggio. Ma volevo evitare di aprire un thread apposta, anche perché non avrei ben saputo indicare il tema.
Negli ultimi mesi, più che altro per caso, mi sono imbattuto in una serie di band post-2000 con una formula che chiamerei power pop (ma non solo power pop) benché molto rigogliosa, e che mi sembrano stare sul versante opposto dello spettro rispetto a quel che cerezo scriveva nella prima pagina ("l'ultima forma di musica teenageriale spontanea / musica fatta dai giovani senza altri intenti che non fossero il divertimento / roba pura e diretta al 100%").
Nomi: Tally Hall, Jukebox the Ghost, Fishboy, volendo pure le prime cose dei poi mainstreamissimi fun. (il punto è nel nome).
Caratteristiche: sono prog pur mantenendosi orecchiabili e canzonettari cercano strutture estese, spesso una certa grandeur, incorporano più stili. In generale, non han paura e anzi sembra ci provino gusto a mostrarsi dei nerd senza speranze. Spesso, in una mossa alla Ben Folds Five, switchano il pianoforte alla chitarra come strumento principale. Quasi sempre si divertono a comporre cose con cambi di accordi molto da musical, di per sé abbastanza inusuali nel pop-rock e doppiamente nel power pop. Volendo sono un po' una riedizione dei Jellyfish, che enfatizza quest'aspetto o quell'altro.
Mi piacerebbe mettere in piedi una playlist ma non ho abbastanza band. Quindi vi piazzo qua un paio di cose e fatene quel che vi pare.
I Tally Hall (tolti i fun. che mi è venuto in mente ieri di ripescare) sono i primi che ho incontrato e sono anche i più imprendibili del lotto. In un pezzo sembrano i Cardiacs, in uno i Green Day o Blink-182, poi c'è la novelty song, e un'altra cosa simil-reggae che boh, comunque riesce a restare carina. Circa ovunque vorrebbero essere i Queen — elemento comune anche al grosso delle altre band.
Questo è il primo pezzo del primo album, nonché il motivo che mi ha spinto ad ascoltare il resto del disco:
Poi ho beccato i Fishboy, a cui mi sono avvicinato al contrario partendo dall'ultimo disco, uscito l'anno scorso. Sono una band ma di fatto è un tizio, Eric Michener, texano, che si è fissato col creare "rock opera" e mo' ne sforna una ogni tot. Alla fin fine, se ho capito giusto, sono album che seguono un loro arco narrativo. A me sembra somigli un sacco ai Neutral Milk Hotel, ma da RYM apprendo che è un esponente del twee pop (non so cosa sia il twee pop — vedo che c'entrerebbero i Belle and Sebastian ma non ci azzecca una fava, coi Belle and Sebastian). Come suono è un po' più sgarruppato degli altri che cito e in questa Greatness Waitress non si sente troppa ricercatezza armonica, ma in realtà c'ha pure lui i suoi gimmick, opportunamente dosati:
[tbc, ché ci sta il limite agli embedding per post]
Letteralmente scoperti l'altro ieri i Jukebox the Ghost, con un primo album di canzoni bellissime del 2008, che sarebbe ⭐⭐⭐⭐⭐ dritto se solo l'audio non avesse la profondità di un foglio di stagnola. Questi ci dan dentro parecchio coi neoclassicismi e il loro album più recente (2018, bello pure lui e con una qualità audio assai migliore) pare davvero un ripoff di quel non poco che i Queen avevano di buono. Il mio pezzo preferito è al momento "Lighting Myself on Fire", una giravolta continua con tanto di tema/riffone che passa dal maggiore al minore verso fine canzone:
Infine torno indietro ai miei ascolti di un decennio buono fa col primo album dei fun., sentito allora perché uno di loro veniva dagli amatissimi (da me) Anathallo. Il loro primo disco, parecchio diverso dal successivo, stava da qualche parte fra pop barocco piuttosto sfacciato, power pop settantiano, soft prog, il tutto debitamente aggiornato a ricalcare le radici emo-pop/twee (adesso che ho imparato questa parola devo usarla) da cui arrivavano i loro componenti. "Al the Pretty Girls" non è il pezzo più power- ma è quello che mi piace di più:
Poi boh, a ben pensarci altre cose latamente ascrivibili a sto pseudofilone mi vengono in mente: i Lemon Demon (più schizzati e blipblipblop), gli I Fight Dragons (più tamarri e parimenti blipblipblop), ovviamente (?) Bryan Scary (più ELO), forse i Mae (più emo)... Forse dovevo davvero aprire un thread apposta ma è andata così
Ho creato su Spotify una sorta di "power pop for dummies", spaziando dagli anni 70 (ovviamente il decennio più rappresentato) agli anni 90. 40 canzoni per poco più di 2 ore di durata.
Non proprio il genere di power pop che andava in questo thread ma l'altra settimana è uscita questa playlist (con annesso articolo) che ritraccia storia e protagonisti del lato più sfarzoso e roboante del filone. Le band da garage restino nei garage, largo ai tastieroni, alle astronavi a forma di chitarra, e alle quarte diminuite!
(Sì, essenzialmente è l'ennesimo tentativo di fare di settori apparentemente antitetici una terra di conquista per la mia narrativa prog-centrica e ormai alquanto patologica. Ma le canzoni son belle, anche perché dovrebbe essere questa la prerogativa del power pop, no?)
bella scelta wayside in partenza, non hai rischiato di "stranire" subito il powerpopper ortodosso
mi appunto la playlist e me la ascolterò, molti di quei nomi mi suonano sconosciuti ma quelli che conosco mi piacciono e comunque le coordinate che hai tracciato sono interessanti a prescindere dall'etichetta
alla peggio mi riservo il diritto di ribattezzarlo pop barocco elettrificato