commerciabilità di un prodotto musicale
#1
Inviato 20 settembre 2006 - 11:44
mi sembra inverosimile pensare a me stesso come ad un tizio qualsiasi appassionato di musica non-commerciale. in fondo piace ciò che è bello.
certo, avverto tutta la distanza che mi divide dai classici ascoltatori privi di identità smarritisi nella zona di nessuno, ovvero quelli il cui cavallo di battaglia sarà per sempre: "Io? Ascolto di tutto. Ascolto musica da discoteca che funziona sempre per rimorchiare, mi piace li liga e la sua profonda poesia, vasco the blasco is the best, ramazzotti perché lo adora la mia ragazza, il black album che spacca ma devo essere da solo altrimenti mi scambiano per un satanista. IO ASCOLTO DI TUTTO." e non condivido nulla nemmeno con la musica classica o il jazz o l'indie rock estremo fatto solo di rumori.
ma quando sto al volante ed ascolto ad esempio gli isis mi chiedo: "non saranno mica commerciali, in fondo se piacciono a me lo potrebbero anche essere, no?". stessa domanda con i queensryche, e poi all'infinito con gli interpol, con gli ultimi radiohead e con altri musicisti che non sto a citare perchè alla fine la vera domanda è "quali sono i canoni che stabiliscono la commerciabilità di un prodotto musicale?".
sergente welsh: solo in mezzo alla gente
mi sono innamorato di un'attrice hard
Non morite come me
#2 Guest_Pablito_*
Inviato 20 settembre 2006 - 11:49
#3
Inviato 20 settembre 2006 - 11:52
In misura moolto minore, visto che non credo nel popolo bue, la facilità d'ascolto, che in realtà vuol dire tutto e niente.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#4
Inviato 20 settembre 2006 - 11:59
ps: cito gli isis solo a titolo esemplificativo. metteteci pure altri nomi se volete.
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#5 Guest_DiamondSeaII_*
Inviato 20 settembre 2006 - 12:30
#6
Inviato 20 settembre 2006 - 12:36
La musica commerciale è quello meglio prodotta
sei sicuro di quest'affermazione?
sostieni che gli isis non suonano musica commerciale, ebbene, i loro album sono prodotti impeccabilmente, se è per questo.
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#7
Inviato 20 settembre 2006 - 12:37
Esistono suoni in voga e suoni "muffosi", del tutto fuori moda. Oggi direi che lo standard è rappresentato (ancora) dai Neptunes che propongono sonorità colorate e molto curate senza spingere troppo nella complicazione delle costruzioni musicale. Insomma semplificare la struttura ma curare la resa sonora fino al minimo dettaglio.
Nel caso specifico dei Neptunes parliamo soprattutto mi musica groove-oriented ma naturalmente anche l'immediatezza melodica (specie se condita con un pò di intelligente scemenza) è da sempre veicolo privilegiato della commerciabilità.
Nei primi '90 diventarono cool, ad esempio, i chitarroni col distorsore (direi fino agli Oasis almeno ma già c'era molto altro all'orizzonte, negli Oasis hanno pagato soprattutto le belle melodie e probabilmente l'atteggiamento strafottente e il gossip del NME).
Quello che però, naturalmente, che fa davvero la differenza è la pubblicità e i passaggi radiofonici. Perchè altrimenti Ocean Man dei Ween non è stato il tormentone del 1998? (ascoltare per credere).
Insomma, il fattore musicale esiste ma non è più determinante di quello pubblicitario.
#8
Inviato 20 settembre 2006 - 12:42
La musica commerciale è quello meglio prodotta
sei sicuro di quest'affermazione?
sostieni che gli isis non suonano musica commerciale, ebbene, i loro album sono prodotti impeccabilmente, se è per questo.
Infatti sarebbe meglio considerare commerciale non la musica prodotta "meglio" ma quella prodotta in modo più "lineare", levigato che suoni in modo semplice e non"disturbante" e che possa quindi avere più appeal anche per coloro che hanno le orecchie meno educate.
#9 Guest_DiamondSeaII_*
Inviato 20 settembre 2006 - 12:46
La musica commerciale è quello meglio prodotta
sei sicuro di quest'affermazione?
sostieni che gli isis non suonano musica commerciale, ebbene, i loro album sono prodotti impeccabilmente, se è per questo.
Infatti sarebbe meglio considerare commerciale non la musica prodotta "meglio" ma quella prodotta in modo più "lineare", levigato che suoni in modo semplice e non"disturbante" e che possa quindi avere più appeal anche per coloro che hanno le orecchie meno educate.
Si in effetti mi sono espresso male,volevo dire che gli Isis hanno una proposta musicale lontana dai gusti del grande pubblico.Quindi con una produzione per nulla mainstream.
#10
Inviato 20 settembre 2006 - 12:49
Quello che però, naturalmente, che fa davvero la differenza è la pubblicità e i passaggi radiofonici. Perchè altrimenti Ocean Man dei Ween non è stato il tormentone del 1998? (ascoltare per credere).
Insomma, il fattore musicale esiste ma non è più determinante di quello pubblicitario.
la commerciabilità di un prodotto la si misura anche dalla sua capacità di usufruire naturalmente dei veicoli comunicativi. se sviluppo una nuova lavastoviglie che ha bisogno di spiegazioni molto lunghe per essere descritta probabilmente non potrò rivolgermi alle radio ma al massimo alla televisione (e solo in telepromozione), e mi rivolgerò quindi sopratutto al passaparola.
nella musica possiamo individuare dei meccanismi simili. ovviamente indipendentemente da eventuali accordi sottobanco tra case discografiche e radio. ma ci sono generi che naturalmente possono usufruire del passaggio in radio,mentre altri non sono facilmente adattabili. qualcuno direbbe che è la facilità del messaggio, qualcuno la lunghezza, ma in effetti ci sono brani che anche se splendidamente prodotti, splendidamente orecchiabili, non sono strutturati per i passaggi in radio
Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto
Song 'e Ondarock - web Radio|
#11
Inviato 20 settembre 2006 - 12:54
una delle tante domande che mi travolgono quando guido con un cd che gira nel mio blaupunkt in macchina lanciato in autostrada al buio ed alzo il volume e cerco di cogliere ogni minimo suono anche grazie all'impianto da ottocento euro nascosto nel baule accanto alla gomma di scorta è quanto commerciale sia ciò che ascolto.
ma che te lo chiedi a fare? non è che in questo modo ti perdi per strada una bella fetta di godimento?
#12
Inviato 20 settembre 2006 - 12:55
Bisogna vedere che intendi con la parola commerciale: le dai un'accezione negativa? ovvero per commerciale intendi qualcosa pensato per vendere più che per esprimere se stessi?
aaaahhhhh... vedo che ho fatto scuola! 8)
#13
Inviato 20 settembre 2006 - 12:58
...ma quando sto al volante
I luoghi e le circostanze dell'ascolto sono importantissimi, fondamentali a proposito di quell'esperienza estetica che si chiama "sentire musica". Forse senza volerlo, hai detto una grande verità, forse l'unica verità a proposito di discorsi intorno alla musica. Musica commerciale? E' davvero importante capire cosa lo è e cosa no o è solo una paranoia (che, per altro, abbiamo tutti) che viviamo quando non ci sentiamo liberi di ascoltare quel cavolo che ci va?...e chi è che ci parla (che ci ha parlato per la prima volta e che ci continua a parlare) di musica commerciale?...saranno mica i critici?...meditate gente...
#14
Inviato 20 settembre 2006 - 13:25
sergente welsh: solo in mezzo alla gente
mi sono innamorato di un'attrice hard
Non morite come me
#15 Guest_Number 5_*
Inviato 20 settembre 2006 - 13:36
La musica "commerciale" è quella che vende molto perché è pensata "semplice" o "per tutti". Mannaggia e allora i Police o i Talking heads facevano musica di merda?
La musica "commerciale" è quella che ha i suoni che vanno in voga in quel momento. Urca, allora i Cure o i Led Zeppelin erano davvero così commerciali?
La musica "commerciale" è quella con i testi semplici e non profondi. Allora perché i B 52's non sono famosi come Madonna? E poi Madonna fa davvero testi così poco profondi?
Il problema è la scelta dell'aggettivo. "Commerciale" non significa per forza "banale" o "stupido". "Commerciale" è pessimo quando è pensato per vendere dal primo all'ultimo di quegli elementi, a tavolino. Quando è freddo, scontato, non emozionante e fatto per essere dimenticato sostanzialmente nel giro di una stagione. In questo senso può secondo me essere usato e io lo uso in questo senso.
#16
Inviato 20 settembre 2006 - 13:39
nessuno quando mangia non fa caso ai sapori del cibo, lo stesso discorso vale per la musica, impossibile non porsi certe domande.
Certo, infatti non ho detto che fai male a porti questa domanda, ho detto il contrario(e ho anche detto che lo facciamo tutti)! Però "pensare ai sapori" è esattamente quello che non fai, quando pensi alla commerciabilità, piuttosto è come se ti stessi chiedendo "ma questo cibo, che mi sta piacendo un casino, non sarà mica fatto perché io lo compri e lo mangi???".
Sei liberissimo di riflettere su queste questioni, davo solo la mia opinione sul quello che credo sia il vero valore di questa questione. Anzi grazie per la scelta del topic.
#17 Guest_Pablito_*
Inviato 20 settembre 2006 - 13:40
Veramente per me è indifferente, ascolto una cosa se mi piace senza farmi inibire dalla questione insomma.
Bisogna vedere che intendi con la parola commerciale: le dai un'accezione negativa? ovvero per commerciale intendi qualcosa pensato per vendere più che per esprimere se stessi?
aaaahhhhh... vedo che ho fatto scuola! 8)
#18
Inviato 20 settembre 2006 - 13:45
credo che tutti i musicisti al mondo,da un ligabue qualsiasi ai dillinger escape plan facciano dischi per venderli.
la distinzione va fatta tra chi per vendere fa musica di merda o si piega al volere di una major (non so perchè mi vengono in mente gli ultimi album dei korn rispetto ai primi) e tra chi rimane fedele alla propria arte.
so che il concetto che ho espresso è forse un po' retorico,ma spesso quando si parla di musica vale l'equazione musica commerciale=ramazzotti, musica non commerciale=cradle of filth.
kid a era forse un disco commerciale,nell'accezzione che i più danno a questo termine?a me non sembra proprio...eppure quanto ha venduto?
#19
Inviato 20 settembre 2006 - 13:48
#20 Guest_DiamondSeaII_*
Inviato 20 settembre 2006 - 13:52
La musica "commerciale" è quella costruita con strofa-ritornello-strofa-ritornello-special-ritornello. Ah no, porca miseria: e allora gli Husker Du?
Gli Husker Du di Warehouse erano quanto di più "commerciale" si possa immagginare,potevano conquistare le classifiche,diventare star planetarie e gareggiare nei 90 coi Green Day.Eppure Warehouse è un capolavoro miscosciuto al grande pubblico,questo fà capire come molto dipenda dalla promozione e dalla diffusione nei canali di comucazione del prodotto suddetto.Se Warehouse fosse uscito nei primi anni 90,in piena era grunge con i chitarroni che spaccavano alla radio e su MTV allora la storia sarebbe stata diversa.Dipende molto dal periodo storico,chissà se fra dieci anni ci saranno una ventina di emuli degli Isis in cima alle classifiche di vendita!?
#21
Inviato 20 settembre 2006 - 13:54
Dipende molto dal periodo storico
parole sante
#22
Inviato 20 settembre 2006 - 13:56
#23 Guest_Number 5_*
Inviato 20 settembre 2006 - 14:00
Appunto. Venducchiavano ma non erano certo campioni delle classifiche. E io che ho detto?
La musica "commerciale" è quella costruita con strofa-ritornello-strofa-ritornello-special-ritornello. Ah no, porca miseria: e allora gli Husker Du?
Gli Husker Du di Warehouse erano quanto di più "commerciale" si possa immagginare,potevano conquistare le classifiche,diventare star planetarie e gareggiare nei 90 coi Green Day.Eppure Warehouse è un capolavoro miscosciuto al grande pubblico,questo fà capire come molto dipenda dalla promozione e dalla diffusione nei canali di comucazione del prodotto suddetto.Se Warehouse fosse uscito nei primi anni 90,in piena era grunge con i chitarroni che spaccavano alla radio e su MTV allora la storia sarebbe stata diversa.Dipende molto dal periodo storico,chissà se fra dieci anni ci saranno una ventina di emuli degli Isis in cima alle classifiche di vendita!?
Quindi commerciale è "ciò che è pensato in ogni sua fase per vendere quante più copie possibile". Tra le fasi sono comprese il marketing, la promozione televisiva e radiofonica e quindi il budget messo a disposizione dall'etichetta.
#24
Inviato 20 settembre 2006 - 14:06
nessuno quando mangia non fa caso ai sapori del cibo, lo stesso discorso vale per la musica, impossibile non porsi certe domande.
sì, ma uno quando mangia una torta salata non sta a chiedersi "ma 'sta torta piacerà anche agli amanti del dolce? E se sì, ma allora non è che sto apprezzando una torta che mcredevo fosse salata ed invece è un po' troppo dolciastra?"
Peraltro trovo che la metafora cibo -> musica sia infelicissima, ma siccome l'hai proposta ho tentato di risponderti...
#25
Inviato 20 settembre 2006 - 14:09
...
Quindi commerciale è "ciò che è pensato in ogni sua fase per vendere quante più copie possibile". Tra le fasi sono comprese il marketing, la promozione televisiva e radiofonica e quindi il budget messo a disposizione dall'etichetta.
Tutti, ma proprio tutti, vorrebbero vendere quanto più possibile della propria musica. Purtroppo non tutti possono usufruire dei grandi mezzi dell'industria (azioni di marketing, promozioni varie ec... ), tra l'altro sempre più risicati. Soldi non ce ne sono più per l'arte musicale...
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#26
Inviato 20 settembre 2006 - 14:17
Essendo fatto il mercato per buona parte da prodotti che hanno poca qualità e si adagiano su stilemi comuni, allora si tende ad identificare il brutto con il commerciale, mentre chiaramente possono esserci dischi che vendono poco perché sono davvero brutti. Se di buona parte di ciò che ci passa per le radio comuni non si facesse tale pubblicità gli acquisti di quegli album sarebbero minimi. Del resto ho il sospetto che molti indie-magazine campino proprio su questa cosa, proponendo dischi che, anche se davvero brutti, "sono poco conosciuti e dunque non commerciali". Insomma, tutto ciò che ci resta è il nostro orecchio e la nostra capacità intellettiva di dividere le cose valide da quelle meno valide.
#27
Inviato 20 settembre 2006 - 14:18
Tutti, ma proprio tutti, vorrebbero vendere quanto più possibile della propria musica.
Yeah!
Purtroppo non tutti possono usufruire dei grandi mezzi dell'industria (azioni di marketing, promozioni varie ec... ), tra l'altro sempre più risicati. Soldi non ce ne sono più per l'arte musicale...
triste ma vero...ma cosa ne pensi delle possibilità offerte da internet?
#28
Inviato 20 settembre 2006 - 14:21
Se di buona parte di ciò che ci passa per le radio comuni non si facesse tale pubblicità gli acquisti di quegli album sarebbero minimi. Del resto ho il sospetto che molti indie-magazine campino proprio su questa cosa, proponendo dischi che, anche se davvero brutti, "sono poco conosciuti e dunque non commerciali". Insomma, tutto ciò che ci resta è il nostro orecchio e la nostra capacità intellettiva di dividere le cose valide da quelle meno valide.
Doppio yeah!
#29 Guest_Pablito_*
Inviato 20 settembre 2006 - 14:23
Beh aspetta, tutti forse vorrebbero (tutto da dimostrare però, ci potrebbero anche essere parecchie eccezioni), ma molti non fanno niente per attrarre a se quelle forze economiche e distributive, ma non per incapacità ma proprio per mancanza di volontà nel disporne. O forse pensi che un tizio come Jandek aprirebbe le porte alla SONY se gli suonasse al campanello? Non sto nella sua testa, ma molte cose mi fanno pensare di no.
...
Quindi commerciale è "ciò che è pensato in ogni sua fase per vendere quante più copie possibile". Tra le fasi sono comprese il marketing, la promozione televisiva e radiofonica e quindi il budget messo a disposizione dall'etichetta.
Tutti, ma proprio tutti, vorrebbero vendere quanto più possibile della propria musica. Purtroppo non tutti possono usufruire dei grandi mezzi dell'industria (azioni di marketing, promozioni varie ec... ), tra l'altro sempre più risicati. Soldi non ce ne sono più per l'arte musicale...
#30 Guest_Julian_*
Inviato 20 settembre 2006 - 14:28
...
Quindi commerciale è "ciò che è pensato in ogni sua fase per vendere quante più copie possibile". Tra le fasi sono comprese il marketing, la promozione televisiva e radiofonica e quindi il budget messo a disposizione dall'etichetta.
Tutti, ma proprio tutti, vorrebbero vendere quanto più possibile della propria musica. Purtroppo non tutti possono usufruire dei grandi mezzi dell'industria (azioni di marketing, promozioni varie ec... ), tra l'altro sempre più risicati. Soldi non ce ne sono più per l'arte musicale...
Che tutti vogliano vendere è vero.
Però che una differenza sostanziale fra chi decide di fare musica al solo scopo di vendere (e quindi sfrutta le proprie conoscenze in quell'ambito per attrarre a sè il maggior numero possibile di persone assecondando i gusti della maggioranza, realizzando qualcosa di accessibile, piacevole, che segua un pò le mode del periodo) e chi suona la propria musica e spera anche di vendere il più possibile.
Di esempi ce ne sono a bizzeffe: Beefheart con la propria musica voleva sicuramente vendere, ma se quello fosse stato il suo scopo non dico esclusivo ma principale cosa gli avrebbe impedito di realizzare dischi pop sulla scia di quanto già di successo? Le sue chances di fare soldi sarebbero state decisamente migliori.
I Royal Trux hanno inciso "Twin Infinitives" per assecondare i gusti del pubblico? O sono totalmente fuori di melone, oppure hanno cercato di realizzare qualcosa di significativo dal punto di vista artistico e poi magari hanno pure sperato di vendere.
#31
Inviato 20 settembre 2006 - 14:43
Che tutti vogliano vendere è vero.
Però che una differenza sostanziale fra chi decide di fare musica al solo scopo di vendere (e quindi sfrutta le proprie conoscenze in quell'ambito per attrarre a sè il maggior numero possibile di persone assecondando i gusti della maggioranza, realizzando qualcosa di accessibile, piacevole, che segua un pò le mode del periodo) e chi suona la propria musica e spera anche di vendere il più possibile.
Ecco, questo precisiamolo và. Non mi sembra una differenza da poco. Poi in qualche caso il produttore con l'occhio al mercato può azzeccarci più dell'autore anche sotto il profilo artistico ma credo si tratti di una ristretta minoranza dei casi.
#32
Inviato 20 settembre 2006 - 14:44
cosa gli avrebbe impedito di realizzare dischi pop sulla scia di quanto già di successo?
Forse l'incapacità di scrivere canzoni (in grado di attirare un vasto consenso di) pop(olo)? Forse eh, ma non puoi dare per scontato che ne fosse capace.
#33
Inviato 20 settembre 2006 - 14:47
in qualche caso il produttore con l'occhio al mercato può azzeccarci più dell'autore anche sotto il profilo artistico ma credo si tratti di una ristretta minoranza dei casi.
Secondo me succede più spesso di quanto pensi.
#34
Inviato 20 settembre 2006 - 14:49
Beh aspetta, tutti forse vorrebbero (tutto da dimostrare però, ci potrebbero anche essere parecchie eccezioni), ma molti non fanno niente per attrarre a se quelle forze economiche e distributive...
Un discorso che poteva valere al tempo di Tim Buckley (che anche per questo motivo cadde in depressione e di fatto ci rimase), dei Fall, i quali hanno sempre potuto contare su una grossa base di culto e se la sono cavata), dei Talk Talk, i quali, dopo aver fatto un mucchio di soldi spostarono l'ottica della loro arte. Ma i soldi circolavano. Oggi no. Puoi provarle tutte per attrarre l'industria, tanto non se ne accorge nessuno. Ma chi vorrebbe racchiudere la propria arte, la propria musica, dentro quattro strettisime mura? A che pro? Componi per essere ascoltato, per comunicare. E, al di là dei trend, come fai ad essere sicuro di cosa effettivamente piaccia alla massa o giù di li? Il successo può essere costruito con un lavoro certosino (Dark Side of The Moon, Thriller, Joshua Tree... ), ma poi tutto dipende dal caso, dalla fortuna, dal vento che gira, dalle congiunzioni socio economiche di un'epoca...
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#35 Guest_Julian_*
Inviato 20 settembre 2006 - 14:51
cosa gli avrebbe impedito di realizzare dischi pop sulla scia di quanto già di successo?
Forse l'incapacità di scrivere canzoni (in grado di attirare un vasto consenso di) pop(olo)? Forse eh, ma non puoi dare per scontato che ne fosse capace.
Sì va bè allora si può dire tutto...quindi Albert Ayler non ha venduto quanto i Duran Duran perchè non era in grado di scrivere le loro stesse canzoni e quindi i Duran Duran sono più validi?
In ogni caso, di melodie valide ed anche orecchiabili in alcuni dischi di Beefheart se ne trovano a bizzeffe, non penso che quello fosse il suo problema. Se io incido musica al solo scopo di piacere a più persone possibile ( come Britney, la Pausini, Ricky Martine e tantissimi altri) e non sono in grado nemmeno di realizzare ste cose, è meglio che mi cimenti in qualcosa d'altro, evidentemente la musica non fa per me. Non vedo cosa dovrebbe spingermi a realizzare dischi rivoluzionari che sottointendono studi e conoscenze approfonditi, voglia di sperimentare, creativià fuori dal comune, capacità tecnico-compositive etc... sapendo che probabilmente non avrò sto gran successo.
#36
Inviato 20 settembre 2006 - 15:05
... quindi Albert Ayler non ha venduto quanto i Duran Duran perchè non era in grado di scrivere le loro stesse canzoni e quindi i Duran Duran sono più validi?
...
Nel loro campo si. Ma è un discorso privo di una reale importanza, quasi si presupponesse una gara a che ce l'ha più lungo. I Duran realizzano musica pop, perlatro personale, Ayler disegna paesaggio ostici imparentati con il jazz...
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#37
Inviato 20 settembre 2006 - 15:07
Sì va bè allora si può dire tutto...quindi Albert Ayler non ha venduto quanto i Duran Duran perchè non era in grado di scrivere le loro stesse canzoni e quindi i Duran Duran sono più validi?
Non ho mai parlato di "validità", ho parlato di capacità di attirare un vasto consenso di popolo...se un musicista ha questo obiettivo, non creda che sia facile.
In ogni caso, di melodie valide ed anche orecchiabili in alcuni dischi di Beefheart se ne trovano a bizzeffe, non penso che quello fosse il suo problema.
Forse infatti non lo era, forse gli interessava altro. Ma anche tra melodia orecchiabile e canzone che riscuote successo c'è differenza.
Se io incido musica al solo scopo di piacere a più persone possibile ( come Britney, la Pausini, Ricky Martine e tantissimi altri) e non sono in grado nemmeno di realizzare ste cose, è meglio che mi cimenti in qualcosa d'altro, evidentemente la musica non fa per me.
Eh infatti sono dei miliardari che poi magari a casa ascoltano e suonano (cantano) jazz, latin, soul...che brutta vita:)
Non vedo cosa dovrebbe spingermi a realizzare dischi rivoluzionari che sottointendono studi e conoscenze approfonditi, voglia di sperimentare, creativià fuori dal comune, capacità tecnico-compositive etc... sapendo che probabilmente non avrò sto gran successo.
Cosa dovrebbe spingerti? Le palle (si può dire in forum?).
#38
Inviato 20 settembre 2006 - 15:15
Non vedo cosa dovrebbe spingermi a realizzare dischi rivoluzionari che sottointendono studi e conoscenze approfonditi, voglia di sperimentare, creativià fuori dal comune, capacità tecnico-compositive etc... sapendo che probabilmente non avrò sto gran successo.
Cosa dovrebbe spingerti? Le palle (si può dire in forum?).
Ma anche l'esigenza personale. E le proprie capacità, le stesse che ti permettono di esprimerti solo in un determinato modo. Non tutti sono capaci di scrivere quelle che tutti schifano come canzonette, non tutti sono capaci di immedesimarsi in una proposta avanguardista...
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#39
Inviato 20 settembre 2006 - 15:16
E' vero che molto dipende dal periodo storico e dalla promozione, ce ne sono di gruppi che pur avendo le potenzialità per vendere, non riescono a "sfondare" e a diventare famosi.
#40 Guest_Pablito_*
Inviato 20 settembre 2006 - 16:46
Ma scusa eh, proprio perchè non circolano i soldi gli autori di musica si pongono meno mire materialiste ed edoniste, almeno nel senso classico del termine (è chiaro che i complimenti e i riconoscimenti piacciono a tutti); se non c'è niente per cui combattere, un osso da rosicchiare, che combatto a fare?Un discorso che poteva valere al tempo di Tim Buckley (che anche per questo motivo cadde in depressione e di fatto ci rimase), dei Fall, i quali hanno sempre potuto contare su una grossa base di culto e se la sono cavata), dei Talk Talk, i quali, dopo aver fatto un mucchio di soldi spostarono l'ottica della loro arte. Ma i soldi circolavano. Oggi no. Puoi provarle tutte per attrarre l'industria, tanto non se ne accorge nessuno.
Hai mai conosciuto persone insofferenti? quelli sempre con la terra che gli scotta sotto i piedi? quelli che non riescono a vivere nella stessa città per più di 2 anni? quelli che come sentono un legame qualsiasi scappano? e i misantropi? ce ne stanno di personalità fuori dal comune, lo saprai bene. Io non dico che quelli così siano la maggioranza, ma nemmeno che siano delle mosche bianche. Poi certo ognuno di noi attaversa diverse fasi della propria vita, e si può cambiare in un senso o nell'altro.Ma chi vorrebbe racchiudere la propria arte, la propria musica, dentro quattro strettisime mura? A che pro? Componi per essere ascoltato, per comunicare.
#41
Inviato 20 settembre 2006 - 17:03
Hai mai conosciuto persone insofferenti? quelli sempre con la terra che gli scotta sotto i piedi? quelli che non riescono a vivere nella stessa città per più di 2 anni? quelli che come sentono un legame qualsiasi scappano? e i misantropi? ce ne stanno di personalità fuori dal comune, lo saprai bene. Io non dico che quelli così siano la maggioranza, ma nemmeno che siano delle mosche bianche. Poi certo ognuno di noi attaversa diverse fasi della propria vita, e si può cambiare in un senso o nell'altro.
Ma chi vorrebbe racchiudere la propria arte, la propria musica, dentro quattro strettisime mura? A che pro? Componi per essere ascoltato, per comunicare.
Cavoli loro. Ma certo non vanno alla ricerca di qualcuno che gli pubblichi un disco, o no?
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#42
Inviato 20 settembre 2006 - 17:06
"Commerciale" inteso come cosa negativa quando l'artista piu' che scrivere per "ispirazione" lo fa per il produttore/consumatore.
La definizione potrebbe anche essere calzante, se non fosse che la trovo molto difficile da applicare con precisione. Chi di noi puó davvero sapere se l'artista A scrive per "ispirazione" e quello B solo per vendere?
Magari Beefheart si mangiava le mani per non riuscire a vendere quanto altri illustri colleghi e a comporre musica che sfondasse a livello planetario.
Poi é anche abbastanza artificioso pensare ad un artista che, dopo essersi seduto con la chitarra in mano, si chiede: "Bene, il prossimo pezzo lo faccio per il consumatore o per ispirazione?". La creazione artistica non é mica un atto facilmente pianificabile. Ci possono essere musicisti che hanno nelle loro corde la capacitá di scrivere canzoni di largo impatto sul pubblico ma questo non significa che non siano stati ispirati al momento di comporle.
Direi anche che ci sono cosí tante variabili nel mercato discografico che anche se uno si mettesse in testa di fare musica per vendere avrebbe serie difficoltá ad avere successo. Siamo d'accordo che a certi livelli il battage e la promozione, oltre ad un accurata cura dell'immagine, possono in qualche modo influenzare fortemente i gusti, peró ritengo che ci vogliano delle abilitá anche per essere Laura Pausini o Eros Ramazzotti.
Anzi, magari Pausini e Ramazzotti credono sinceramente di fare musica di qualitá e lasciare qualche traccia di valore artistico. Il fatto che la critica non li osanni o che noi non li apprezziamo non significa che non si sentano davvero ispirati.
#43 Guest_DiamondSeaII_*
Inviato 20 settembre 2006 - 17:19
Secondo me, "commerciale" è una musica che incontra i gusti del pubblico medio, quindi segue le mode del momento (o le crea, come nel caso dei Nirvana, che non hanno fondato il genere ma lo hanno portato dall'underground al grande pubblico
Senza la superproduzione di Butch Vig Nevermind sarebbe stato un disco assai più ostico,lo stesso Cobain è sempre stato poco felice dei ritocchi che le canzoni del disco hanno subito in fase di produzione.Non sono sempre(anzi quasi mai)gli artisti a decidere quanto vogliono rendere la loro opera alla portata del grande pubblico,e quindi un possibile best-sellers da primi posti in classifica.
#44 Guest_Number 5_*
Inviato 20 settembre 2006 - 17:22
#45 Guest_Pablito_*
Inviato 20 settembre 2006 - 17:24
Qualsiasi cosa è cavoli di chi la fa, ma che razza di risposta è scusa? Francamente non capisco di cosa stiamo parlando, ma non mi pare proprio di aver scritto quello che hai inteso tu. Mi pare che hai fatto un discorso con l'accetta in mano, e a me questo tipo di discorsi non piacciono molto.
Hai mai conosciuto persone insofferenti? quelli sempre con la terra che gli scotta sotto i piedi? quelli che non riescono a vivere nella stessa città per più di 2 anni? quelli che come sentono un legame qualsiasi scappano? e i misantropi? ce ne stanno di personalità fuori dal comune, lo saprai bene. Io non dico che quelli così siano la maggioranza, ma nemmeno che siano delle mosche bianche. Poi certo ognuno di noi attaversa diverse fasi della propria vita, e si può cambiare in un senso o nell'altro.
Ma chi vorrebbe racchiudere la propria arte, la propria musica, dentro quattro strettisime mura? A che pro? Componi per essere ascoltato, per comunicare.
Cavoli loro. Ma certo non vanno alla ricerca di qualcuno che gli pubblichi un disco, o no?
#46
Inviato 20 settembre 2006 - 17:25
Secondo me, "commerciale" è una musica che incontra i gusti del pubblico medio, quindi segue le mode del momento (o le crea, come nel caso dei Nirvana, che non hanno fondato il genere ma lo hanno portato dall'underground al grande pubblico
Senza la superproduzione di Butch Vig Nevermind sarebbe stato un disco assai più ostico,lo stesso Cobain è sempre stato poco felice dei ritocchi che le canzoni del disco hanno subito in fase di produzione.Non sono sempre(anzi quasi mai)gli artisti a decidere quanto vogliono rendere la loro opera alla portata del grande pubblico,e quindi un possibile best-sellers da primi posti in classifica.
"Nevermind" ha sfondato perché poteva vantare una serie di belle melodie, ritocchi o non ritocchi di zio Butch. Cobain con penna, carta, calamaio e chitarra sapeva il fatto suo, ha avuto la forza di rintracciare anche un proprio stile. E poi ... e poi ha avuto un culo grande come una casa! E' capitato nel posto giusto al momento giusto.
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#47
Inviato 20 settembre 2006 - 17:47
Non sono sempre(anzi quasi mai)gli artisti a decidere quanto vogliono rendere la loro opera alla portata del grande pubblico,e quindi un possibile best-sellers da primi posti in classifica.
Beh, dipende... in realtà credo che la scelta del produttore, la maggior parte delle volte, ricada proprio sulla band, che quindi ha almeno un'idea di quello che sarà il "prodotto finito" (poi magari ci può stare un ripensamento). Infatti, restando ai Nirvana, per il disco successivo scelsero Albini.
#48
Inviato 20 settembre 2006 - 17:52
Qualsiasi cosa è cavoli di chi la fa, ma che razza di risposta è scusa? Francamente non capisco di cosa stiamo parlando, ma non mi pare proprio di aver scritto quello che hai inteso tu. Mi pare che hai fatto un discorso con l'accetta in mano, e a me questo tipo di discorsi non piacciono molto.
Cavoli loro. Ma certo non vanno alla ricerca di qualcuno che gli pubblichi un disco, o no?
Boh, non ci capisco niente, scusa... Si discuteva dell'artista che può cambiare la propria indole. Chi vorrebbe non divulgare la propria arte, chi non vorrebbe comunicarla? E tu: hai presente i misantropi ecc.. ? E io: si, ma a quel punto non si fanno certo in quattro per trovare qualcuno che gli pubblichi un disco...
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#49 Guest_Julian_*
Inviato 20 settembre 2006 - 18:13
[quote author=Julian link=topic=1251.msg41154#msg41154 date=1158762404]
[quote]
Non vedo cosa dovrebbe spingermi a realizzare dischi rivoluzionari che sottointendono studi e conoscenze approfonditi, voglia di sperimentare, creativià fuori dal comune, capacità tecnico-compositive etc... sapendo che probabilmente non avrò sto gran successo.
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Cosa dovrebbe spingerti? Le palle (si può dire in forum?).
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Sì ma ti stai contraddicendo in toto. Prima hai scritto che forse Beefheart non scriveva canzoni pop di successo perchè non ne era in grado, ma che in fondo sotto sotto il suo obiettivo era fare soldi.
Poi mi scrivi che è un coraggioso a tentare ste cose... può anche darsi non dico di no. Sta di fatto che non le tentò allo scopo di raggiungere il successo commerciale che avrebbe raggiunto molto più facilmente con altre sonorità ma allo scopo di realizzare qualcosa di originale ed interessante, magari anche allo scopo di provocare.
#50
Inviato 20 settembre 2006 - 18:25
ma che in fondo sotto sotto il suo obiettivo era fare soldi.
Dimmi dove l'ho scritto. ???
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