Auspico solo che alcuni principi universali di civiltà vengano affermati come tali nei singoli stati, incluso certamente il divieto degli omicidi di stato, della tortura etc. etc.
D'accordo, ma questi principi non possono essere imposti. Non sono affatto "universali", e lo dimostra il fatto che non sono universalmente riconosciuti come tali.
Per il resto il mio unico auspicio è che ognuno sia libero di credere e non credere come gli pare, senza che lo Stato gli imponga alcunché.
Ma è già così, ognuno può credere o non credere come gli pare. Questo non significa che possa esercitare il culto negli spazi pubblici come gli pare. Per qualunque tipo di associazione religiosa o meno che sia, gli spazi pubblici sono regolati dal diritto, il diritto è regolato dal patto sociale, e il patto sociale si fonda sulla volontà del popolo, che a sua volta viene esercitata nelle modalità previste dal diritto.
La costruzione di edifici religiosi per me dovrebbe unicamente tenere conto delle richieste delle popolazioni e della compatibilità urbanistica, senza crociate politiche di nessun genere.
E infatti si è espressa una richiesta della popolazione...
Poi, trovo anche ridicolo continuare a far finta di niente quando è palese il sentimento razzista anti-islamico che ha ispirato questo referendum, una cosa che non ha nulla a che fare con la "liberazione" dalle religioni monoteiste (a quanto pare, ormai "monotesista" è diventato una parolaccia, qualche anno fa veniva considerato sinonimo di progresso...).
La tua è una lettura vera ma parziale. Ammesso che sia come dici, in ogni caso, il sentimento anti-islamico non ha a che fare necessariamente con il razzismo. Così come non lo ha il sentimento anti-clericale, anti-fascista o anti-comunista. Perchè mai non si può essere critici nei confronti dell'Islam, moderato o meno che sia?