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F.o.m.o. & Isteria Da Concerto Nell'era Post-Covid


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44 replies to this topic

#1 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 31 agosto 2024 - 15:09

Secondo me è ora di provare a discuterne in (questa) separata sede.

Anche al netto dei due eventi musicali di maggior risonanza globale degli ultimi anni (dall'annuncio dell'Eras Tour di Taylor Swift nel 2023 alla presunta reunion degli Oasis nel 2025), ciò che lascia basiti è la sempre crescente isteria che accompagna il tentativo di accaparrarsi biglietti sempre più costosi - ormai nessuno batte ciglio per qualunque cifra dai 50 € in su -, anche per eventi ricorrenti come i tour dei Coldplay o dei Muse.

 

Ormai non credo nemmeno si tratti della "fame da bagno di folla" che tutti avevano pronosticato sul finire del biennio Covid, quanto dell'accentuarsi del famigerato fattore psicologico FOMO (fear of missing out), di pari passo con un sempre più forte senso di frustrazione per la propria vita privata e/o lavorativa che spinge la massa ad annullarsi nell'inebriante bombardamento sensoriale di concerti dove a malapena c'è aria per respirare.

A ciò si aggiunge ovviamente lo strategico sfruttamento del fattore nostalgia da parte delle major, che stanno portando a riunirsi tutte le maggiori band con membri ancora in vita poiché, escludendo fenomeni pop sproporzionati come Taylor e compagnia, i fatti dimostrano che garantiscano molto più guadagno delle nuove proposte.

 

Quanto c'è di vero nell'entusiasmo che trasuda dal frastornante battage social/mediatico? Quanto di tutto ciò, oltre ai fattori summenzionati, ha invece a che fare col bisogno di nuovi "contenuti" per il racconto di sé sui social (come avviene oggi per il turismo, ovvero una spasmodica ricerca di nuove scenografie per stories e reel)?

A voi.


  • 6

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#2 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:17

Per me, molto semplicemente, tutto dipende dal fatto che oggi contano i concerti, a differenza degli anni in cui c'era ancora il mercato "fisico" e non solo quello digitale che, correggetemi se avete dati concreti, ha ormai dimostrato di non poter offrire ritorni seri. Insomma, ogni piano d'azione delle major verte tantissimo sull'incasso live, il che si traduce in investimenti massicci sui social, a cominciare dalla costruzione di miti, sensazioni, ritorni e così via. Il caso Oasis è solo l'ultimo e quello più plateale. Anche nelle scene locali ormai stanno letteralmente riesumando salme per sfruttare il fattore nostalgia e organizzare tour un anno prima. Di vero c'è purtroppo tanto, perché moltissimi preferiscono ascoltare dal vivo, magari anche tra un anno, la band della propria giovinezza anziché "perdere tempo" appresso a nuove scene. I Maneskin sono serviti come antipasto di tutto questo: una band inutile che però risveglia certe sensazioni "ruock" in milioni di nuovi vecchi che non hanno tempo e voglia di ascoltare musica contemporanea. Per le major costa molto investire in una nuova formazione tipo i Maneskin, utile al discorso esposto poc'anzi. Dunque si vanno a ripescare i dinosauri, così da soddisfare questa enorme fetta di mercato che andrebbe ai concerti ma solo di gruppi che "risvegliano" l'adolescenza. Accade lo stesso con le serie tv create apposta per chi era giovanissimo negli anni '80. Il racconto di sé sui social poi ormai è prassi, basti pensare agli scrittori "Strega" che formano un calderone di "io, io, io, io e solo io" da far impallidire Rampini. 


  • 4

"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#3 Earl Bassett

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:40

Non metterei come secondario, oltre al fattore nostalgia, il fatto che molti artisti stagionati che prosperavano in un periodo in cui lo standard dal vivo era molto più elevato di quello attuale riescano spesso ad offrire uno spettacolo comunque di alto livello.
Io ho sentito persone estasiate davanti al loro primo concerto di uno Springsteen ultrasettantenne, "mai visto niente del genere", "fenomenale" ecc...
Contribuisce insomma anche l'innegabile bontà delle performance e del repertorio che questi artisti hanno a disposizione.
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#4 woody

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:41

La cosa più strana per me è che 5 giorni fa la notizia forse si fa la reunion, il giorno dopo si dai vedrai si fa e tre giorni dopo siamo già a biglietti esauriti e bagarinaggio.

Ovviamente per organizzare eventi simili ci vuole tempo quindi quando dicevano che forse si sarebbero riuniti già era stato tutto deciso e il tour programmato, però strano che il tutto sia durato solo una settimana o meno.
 


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#5 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:44

Rimango convinto che il caso Oasis sia abbastanza fuori scala anche rispetto al trend ben descritto da Paloz, come scrivevo nel loro topic il successo era prevedibile ma un'iradiddio del genere secondo me no.
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#6 wago

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:48

Alla storia dell'"andare a un concerto per poterlo postare sui social", presunto fenomeno che ho sentito descrivere più volte (sempre da chi lo critica e sostiene di non esserne affetto) tendo a credere poco: è vero che durante un concerto si fanno molte cose e molte di queste hanno poco a che fare con l'"ascolto concentrato" e molto con registrazioni, fotografie, post social, chat su whatsapp, ma viste le possibilità degli smartphone che tutti abbiamo mi sembrerebbe molto più assurdo che tutti ne facessero a meno proprio in una circostanza a cui, palesemente, si adattano perfettamente. Credo poi che i fattori extra-artistici che spingono la partecipazione a un concerto sia più legata alla socialità del momento (ci vado con gli amici/con la famiglia/il partner/in solitaria ma per condividere l'esperienza collettiva) che al "voler apparire" a chi ci segue a distanza. Ovviamente anche questo è un fattore ma fatico a immaginarlo come elemento determinante e in un'esperienza piuttosto ricca e diversificata sia prima che dopo la pandemia non ho mai avuto impressione che davvero lo fosse, per me come per altri, a prescindere dalle generazioni.

 

Invece nel discorso della FOMO mi ritrovo e con un "twist": negli ultimi facciamo 15 mesi mi è successo in più di un'occasione di prendere un biglietto per questo o quell'altro evento concertistico "imperdibile" e di ritrovarmi poi per un motivo o per l'altro a non andarci. In un paio di casi per sopraggiunti altri impegni, in un caso per malessere: il resto delle volte, per mia sopraffazione - troppe serate occupate, e in certi periodi occupate da concerti, per non rinunciare a qualcosa. All'inizio di quest'estate ho toccato un ulteriore livello di follia e rincoglionimento, rendendomi conto troppo tardi di avere segnato sul mese sbagliato un concerto, ritrovandomelo dunque sovrapposto a un altro, e finendo non ricordo nemmeno perché a non andare a nessuno dei due (suppongo altro impegno inderogabile).
Il punto qual è (oltre che non so gestire le mie finanze, né il mio Google Calendar): che quando vedo una data di un artista che mi piacerebbe vedere spesso sono preso dal raptus dell'acquisto, "tanto Milano è lì dietro" e figurarsi che problema c'è ad andarci un'altra sera ancora. Quand'anche riesca a resistere, l'aver cliccato sui dettagli dell'evento fa sì che nei giorni e nelle settimane successive me lo ritrovi in continuazione nei feed social, nelle mail di Songkick, su Discovery ecc. e aumenti la probabilità che presto o tardi ci caschi. Ad alimentare il tutto è soprattutto la convinzione (che un giorno vorrei indagare in modo più quantitativo della pura aneddotica) che i tour internazionali degli artisti medio-piccoli tocchino il nostro paese solo quando capita, e che dunque ogni data lombarda sia da considerarsi "un'occasione che non tornerà" e valga la pena di essere aggiunta alla propria lista di eventi in calendario.
In tutto ciò, il concerto che più ci tenevo a vedere fra quelli di quest'estate era quello dei Knower ma sapevo sarei stato altrove e non l'ho preso. Rosicamento a mille ma almeno ho evitato l'esborso che in altri casi come un pirla mi sono fatto (qualche volta però son riuscito a rivendere i biglietti).


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#7 dick laurent

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:49

Il fatto nostalgia conta sicuramente per molti, però per me banalmente c'entra certamente anche il fatto che questi concerti rappresentano per molti versi uno status symbol, il poter dire "Io c'ero" (sottinteso: me lo posso permettere). 


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#8 dick laurent

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:54

 

In tutto ciò, il concerto che più ci tenevo a vedere fra quelli di quest'estate era quello dei Knower ma sapevo sarei stato altrove e non l'ho preso. Rosicamento a mille ma almeno ho evitato l'esborso che in altri casi come un pirla mi sono fatto (qualche volta però son riuscito a rivendere i biglietti).

 

belli i Knower, ma non so se Paloz stia parlando di quel tipo di gruppi che pur famosi rimangono un fenomeno piccolino rispetto a mostri di popolarità come la Swift o gli Oasis.


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#9 wago

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Inviato 31 agosto 2024 - 17:57

Il mio era un discorso collaterale, ovviamente ciascuno ha la FOMO che si merita (in realtà da Taylor per curiosità sarei anche andato volentieri, ma i prezzi erano semplicemente ridicoli per una partecipazione "tanto per fare").
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#10 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

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Inviato 31 agosto 2024 - 18:39

Sul discorso isteria biglietti bisogna anche dire che 20 anni fa i grandi concerti andavano sold out come oggi, ma banalmente non c'era la possibilità di acquistare i biglietti online facendo file virtuali di ore rimanendo connessi al cellulare o al pc. E' un fenomeno nuovo (e un po' allucinante, e molto frustrante se non si riesce ad acquistare i biglietti che si vorrebbe prendere) a cui ci si dovrà abituare e che non vale solo per i concerti ma che per esempio mi è capitato anche per partite di calcio.


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#11 Gozer

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Inviato 31 agosto 2024 - 19:13

No, oggi è molto più centrifuga la cosa, un tempo era molto difficile fare i sold out che si fanno ora. Ormai riempire San Siro non fa più notizia per dire, lo riempie chiunque, un tempo ci riuscivano pochissimi, alcuni fra i nomi storici della musica italiana non ci sono manco mai andati perché tanto sapevano non ci sarebbero riusciti.

Addirittura mi ricordo che i Rolling Stones nel tour di "Bridges to Babylon" non riuscirono a riempirlo. Fai che vengono oggi e lo riempiono per tre date di fila.

 

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RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#12 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 31 agosto 2024 - 19:24

C'è semplicemente molto più buzz attorno (pre, durante, post) e molte meno frizioni all'acquisto (e in particolare tra la comunicazione e l'acquisto). Non a caso riguarda più i fenomeni trasversali, le esperienze da condividere.


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#13 Filippo

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Inviato 31 agosto 2024 - 21:18

Rimango convinto che il caso Oasis sia abbastanza fuori scala anche rispetto al trend ben descritto da Paloz, come scrivevo nel loro topic il successo era prevedibile ma un'iradiddio del genere secondo me no.

 

Sì credo proprio che gli organizzatori abbiano sottovalutato la portata dell'impatto che avrebbe avuto questa reunion, anche perché, a guardare i dati, gli Oasis, pur con numeri alti, sono parecchio indietro tra gli artisti più venduti nella storia. Può darsi che essendo uno degli ultimissimi gruppi rock "classici" ancora con potenziale di rientrare in attività (gli altri sono ormai agli sgoccioli o impossibilitati per ovvie ragioni a riunirsi, vedi Nirvana, Pink Floyd, Queen ecc) il loro ritorno sulla scena ha scatenato un moto di desiderio collettivo di revival della propria giovinezza, considerate anche le polemiche sollevate sulla questione ageism su chi sarebbe stato "titolato" a partecipare alla corsa per i biglietti e chi no. Non penso nemmeno che fosse prevista una grancassa mediatica tale da invadere la rete con il corollario di articoli pseudo-sociologici, compresi gli immancabili pezzi degli editorialisti/blogger italiani che per questa occasione tenevano proprio a farci sapere che cioè, loro vivevano a Londra nel 1995 e "non potete capire" (che poi è una forma, più intellettuale, di FOMO anche questa a pensarci bene).

Sulla rincorsa febbrile di stamattina e le discutibili connotazioni etiche che si sono evidenziate ci sarebbe un discorso ulteriore da svolgere, ma non sarei neanche così duro nel giudizio sul fenomeno, come se si trattasse di un caso circoscritto a nevrosi collettive contemporanee: mettiamo che non avessero sparato a Lennon e che i Beatles si fossero riformati con i loro fan diventati quarantenni....

anche senza internet, instagram e Ticketmaster siamo sicuri che la risposta collettiva sarebbe stata diversa, meno ansiosa e isterica?


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#14 Filippo

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Inviato 31 agosto 2024 - 21:48

Il fatto nostalgia conta sicuramente per molti, però per me banalmente c'entra certamente anche il fatto che questi concerti rappresentano per molti versi uno status symbol, il poter dire "Io c'ero" (sottinteso: me lo posso permettere). 

 

Sì questo è innegabilmente molto vero ed è forse l'unico dato che contraddistingue la modalità di partecipazione collettiva a eventi di massa contemporanei rispetto a quello che sarebbe accaduto nell'era pre-social. L'impressione è che un sacco di persone oggi si siano messe in fila per il biglietto solo per poterlo far sapere sui social: non per esibire l'eventuale acquisto, proprio solo per la fottuta coda. Persino alcuni "vip" non hanno resistito a questa dinamica un po' surreale.


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#15 Mr. Atomic

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Inviato 01 settembre 2024 - 00:17

non aggiungo niente sul fenomeno FOMO perché alla fine son convinto che il "livello di passione" sia particolar modo soggettivo e anche impossibile da misurare, provo invece dire du righe a riguardo il lato economico 

 

ciò che lascia basiti è la sempre crescente isteria che accompagna il tentativo di accaparrarsi biglietti sempre più costosi - ormai nessuno batte ciglio per qualunque cifra dai 50 € in su -, anche per eventi ricorrenti come i tour dei Coldplay o dei Muse.

 

dobbiamo anche banalmente considerare il dislivello di stipendi che ci sono in Europa (tacito su USA perché non ho esempi concreti) 

 

ma per appunto faccio un esempio concreto su questa reunion degli Oasis: 

 

a) amico che lavora in Olanda e guadagna tipo 7000 euro netti, ha preso subito i biglietti assaporando il "big moment" nonostante conoscesse marginalmente il gruppo. Altro amico: vive a Londra, anche lui guadagna piuttosto benone, biglietti presi all'istante 

 

b) amico ungherese fan sfegatato degli Oasis, guadagna abbastanza poco (tipo 350 euro), incontrato ieri ho subito fatto la battuta sulla reunion, aggiungendo "eh amico hai fatto proprio bene a non comprare il biglietto, queste reunion fanno sempre cagare" e lui tutto triste mi ha semplicemente detto che ci voleva andare eccome (per quanto consapevole della qualitá discutibile) ma i prezzi erano proibitivi. 

 

dunque occhio che su scala europea conta molto pure questo, poi a livelli nazionali anche ma é una osservazione parecchio banale in realtá e non sarebbe neanche da scrivere, ma é ovvio che chi "tiene la grana" non ha nessun problema a comprare, mentre magari il fan-true poveretto decide di fare la "grande rinunciata" perché effettivamente spendere sopra una determinata cifra quando non tieni i soldi non é una cosa molto furba. 


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#16 Mr. Atomic

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Inviato 01 settembre 2024 - 00:32

é cosi pure con il festival se ci pensate bene, per semplificare prendiamo tre idealtipi di festival: a) quello per ricchi, quasi sempre roba tendenzialmente internazionale (Tomorrowland, Sziget, oppure il Primavera per citare qualcosa di piú presunto indie) b) quello middle-cost, che uno facendo un sacrificio magari ci puó anche andare ma comunque tutto indeciso e magari bestemmiando dopo l'acquisto c) quelli che costano poco, non dico per i poveracci ma quasi, non hanno i soldi manco per la security dunque puoi pure portare dentro dell'alcohol

 

ora, REGOLA FERREA é la seguente: non si puó retrocedere (cioé un festival per ricchi non puó diventare un "4 il medio" perché equivale ad un fallimento finanziario. Dunque si puó solo restare fedeli oppure venire promossi a festival middle-cost e da lí a festival per ricchi, anche se la doppia promozione é molto rara. Peró i segnali sono sempre quelli piú o meno: nomi piú conosciuti, sicurezza aumentata, prezzi del biglietto e abbonamento aumentati di molto (non solo "seguendo l'inflazione"), non puoi piú portare alcool, al festival per ricchi quasi non puoi piú portare manco cibo e acqua, sponsor piú invadenti, l'aggiunta del maxi-proiettore sopra il palco, etc, etc, etc. 

 

e anche qua, quasi sempre cambia il pubblico, l'approccio, etc ma non c'é da essere tristi secondo me perché per un festival che da low-cost diventa middle c'é ne un'altro che nasce e che parte low-cost, poi se uno é bravo ed avventuriero puó anche tentare a scalvare o arrivare a nuoto in quelli acquatici, anche se in molti oramai han messo le guardie pure sulle rive


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#17 Fidelio

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Inviato 01 settembre 2024 - 07:52

Faccio due considerazioni, la prima è la presenza degli influencer che ormai fanno di tutto per assistere agli "eventi che contano" e i concerti, sì, sono eventi che contano. Specie se riguardano artisti di una certa età. E quindi scatta il secondo punto del mio discorso, tutta questa isteria nasce anche perché, inconsciamente o meno, stiamo assistendo alla fine dei grandi concerti rock. Negli ultimi due anni ho visto concerti di Cure, Depeche Mode e TOOL, tutti artisti che se non sono alla fine della loro parabola poco ci manca.

Tra dieci/quindici anni non ci sarà più questa isteria semplicemente perché non ci saranno più i grandi concerti. Siamo all'apice, allo Zenith dei concerti. Poi non può che esserci la discesa.


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#18 Filippo

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Inviato 01 settembre 2024 - 08:42

Faccio due considerazioni, la prima è la presenza degli influencer che ormai fanno di tutto per assistere agli "eventi che contano" e i concerti, sì, sono eventi che contano. Specie se riguardano artisti di una certa età. E quindi scatta il secondo punto del mio discorso, tutta questa isteria nasce anche perché, inconsciamente o meno, stiamo assistendo alla fine dei grandi concerti rock. Negli ultimi due anni ho visto concerti di Cure, Depeche Mode e TOOL, tutti artisti che se non sono alla fine della loro parabola poco ci manca.

Tra dieci/quindici anni non ci sarà più questa isteria semplicemente perché non ci saranno più i grandi concerti. Siamo all'apice, allo Zenith dei concerti. Poi non può che esserci la discesa.

 

Già, è la mia stessa impressione, questa era praticamente l'ultima chiamata di ritrovo generazionale per i millennials, penso che abbia preso un significato molto simile a quello che la reunion di Simon & Garfunkel dei primi anni '80 ebbe per la generazione hippie. Chi è rimasto poi? Cobain è morto, Chester dei Linkin Park è morto, gli altri big in un modo o nell'altro sono sempre stati in tour (U2, Coldplay, Pearl Jam, Red Hot ecc), Backstreet Boys o One Direction attraggono esclusivamente un pubblico femminile....gli Oasis rappresentano quasi dei panda, non c'è molto altro cui riferirsi per ripetere un'operazione simile. Forse i R.E.M., se mai decidessero di riunirsi, ma mi sembra che la loro legacy si sia sbiadita negli anni dopo lo scioglimento, a differenza dei fratelli Gallagher.

 

Gli unici colpacci che mi vengono in mente sarebbero estremamente improbabili, come una reunion Gilmour/Waters, Morrissey/Marr o Alan Wilder che torna nei Depeche Mode.


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#19 123

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Inviato 01 settembre 2024 - 08:54

Parlo per me, non amo particolarmente i concerti (ne ho visti pochissimi ma fortunatamente Leonard Cohen a Firenze e Bruce ad Assago) avrei tanto voluto vedere i Coldplay ma non ci ho nemmeno provato per non giocarmi le coronarie dall'ansia. Lato positivo: ci vedo una volontà di ritrovarsi tutti insieme per un evento che superi le duemila bolle che ci dividono, un desiderio di partecipazione e condivisione che mi ispira simpatia. Lato negativo: prevalere di logiche commerciali o elitarie (noi siamo riusciti a partecipare voi no ecc.).

 

Per il resto fortunatamente basta collegarsi a Twitter e Instagram per vivere tutto quasi in diretta, è una ricchezza anche quella e alla fine mi basta e avanza.  Grazie in anticipo a chi condividerà per chi non riuscirà a trovare i biglietti. 


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#20 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 01 settembre 2024 - 09:59

Però dai, 50€ ormai si spendono per andare a cena fuori.

Per persone tipo noi forumisti poi non possono essere un problema per un evento tipo un concerto, al quale si assiste massimo un paio di volte al mese.

Ma nemmeno 100€.
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#21 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 01 settembre 2024 - 10:26

A ciò si aggiunge ovviamente lo strategico sfruttamento del fattore nostalgia da parte delle major, che stanno portando a riunirsi tutte le maggiori band con membri ancora in vita poiché, escludendo fenomeni pop sproporzionati come Taylor e compagnia, i fatti dimostrano che garantiscano molto più guadagno delle nuove proposte.

 

Quanto c'è di vero nell'entusiasmo che trasuda dal frastornante battage social/mediatico? Quanto di tutto ciò, oltre ai fattori summenzionati, ha invece a che fare col bisogno di nuovi "contenuti" per il racconto di sé sui social (come avviene oggi per il turismo, ovvero una spasmodica ricerca di nuove scenografie per stories e reel)?

 

da osservatore esterno questi mi paiono i punti principali, ovvero 1) il fattore nostalgia, che c'è in ogni epoca ma è tanto più forte quanto la scena contemporanea è scarsa e/o priva di spinta controreazionaria 2) la condivisione social ossessiva (anche a concerti di merda, eh) che si porta dietro anche la sensazione di storicizzazione dell'evento: un facile test sarebbe vietando effettivamente i cellulari, per me si tornerebbe ai livelli, ancora tollerabili, di isteria di inizio millennio

 

i prezzi ovviamente sono solo la variabile dipendente: (economicamente) corretto alzarli finché c'è eccesso di domanda (per gli Oasis, a cui non andrei a un concerto neppure se mi pagassero, mi pare abbiano sbagliato alla grande, la sensazione è che potevano farci un 2x facilissimo)


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#22 paloz

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Inviato 01 settembre 2024 - 10:36

Però dai, 50€ ormai si spendono per andare a cena fuori.

 

 

E fa parte di una "nuova normalità" alla quale personalmente non mi sono mai abituato. Come il fatto che un paio di buone scarpe ormai non costi meno di 120 €, praticamente l'equivalente dell'affitto di un appartamento negli anni 90. L'irrinunciabile consumismo delle masse ha ritenuto accettabile questa cosa e le multinazionali hanno detto "grazie, avanti così".

 

Soltanto nel 2019, a Lione, con 50 € ho visto i Magma e i King Crimson. Appena cinque anni dopo appare una cosa impossibile.

 

Poi per il momento il problema è vostro perché difficilmente un biglietto di 70-100 € corrisponde a un concerto che vorrei vedere, ma se il pubblico non batte ciglio nel giro di altri cinque anni sarà proibitivo persino andare a sentire Dente.

 

 

Infine, good, tu parli indubbiamente da persona agiata (anche il collezionismo di vinili oggi non è alla portata di tutti), ma il punto non è "poterselo permettere": è piuttosto, come sopra, accettare o meno di spendere quella cifra - quindi, se vogliamo, una questione più morale che meramente economica.


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#23 Claudio

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Inviato 01 settembre 2024 - 10:57

Però, in teoria, l'acquisto dei biglietti dei concerti dovrebbe, per l'appassionato di musica del 2024, andare a sostituire quella (ingente) somma che prima dedicava all'acquisto dei dischi. Spendere 100 euro per un concerto oggi corrisponde ad acquistare 5 cd vent'anni fa. E chi di noi, malati di musica, non comprava almeno 5 cd a bimestre (per tenersi larghi)? In più, un concerto è un evento unico e irripetibile, mentre un cd potevi in seguito acquistarlo a prezzi più bassi o usato (eppure nessuno resisteva, all'epoca).

Insomma, è vero che la spirale è folle, però fino a certi livelli di prezzi secondo me può starci, come sostiene good. In fondo, è vero pure che il cuore del business per gli artisti si è concentrato su quello, visto che non vendono più una cippa e gli introiti da streaming sono molto più bassi. In parte arrivo a capirlo. Certo, non spenderei mai 100 euro per vedere gli Oasis, ma questo è un altro discorso.


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#24 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 01 settembre 2024 - 10:57

2014 ho speso 30 euro per vedere i Soundgarden a Villafranca di Verona, l'aumento dei prezzi e dell'isteria degli ultimi dieci anni è stato qualcosa di veramente assurdo, penso sia anche un fenomeno tipo l'overturismo quindi molto legato ai social, agli status su WA e in generale al narcisismo imperante di quest'epoca.
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#25 good vibrations

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Inviato 01 settembre 2024 - 11:08

 

Però dai, 50€ ormai si spendono per andare a cena fuori.

 

 

E fa parte di una "nuova normalità" alla quale personalmente non mi sono mai abituato. Come il fatto che un paio di buone scarpe ormai non costi meno di 120 €, praticamente l'equivalente dell'affitto di un appartamento negli anni 90. L'irrinunciabile consumismo delle masse ha ritenuto accettabile questa cosa e le multinazionali hanno detto "grazie, avanti così".

 

Soltanto nel 2019, a Lione, con 50 € ho visto i Magma e i King Crimson. Appena cinque anni dopo appare una cosa impossibile.

 

Poi per il momento il problema è vostro perché difficilmente un biglietto di 70-100 € corrisponde a un concerto che vorrei vedere, ma se il pubblico non batte ciglio nel giro di altri cinque anni sarà proibitivo persino andare a sentire Dente.

 

 

Infine, good, tu parli indubbiamente da persona agiata (anche il collezionismo di vinili oggi non è alla portata di tutti), ma il punto non è "poterselo permettere": è piuttosto, come sopra, accettare o meno di spendere quella cifra - quindi, se vogliamo, una questione più morale che meramente economica.

 

 

Forse sono sembrato un po' supponente, ma il post di claudio ha spiegato meglio.

 

Non sto dicendo siano pochi, è giusto quanto scrivi. Tra i migliori concerti del 2024 per me ci sono stati Black Heart Procession e Irreversible Entanglements, per i quali ho speso nemmeno 20€. A novembre vedrò Shabaka sempre con quella spesa lì, quindi le occasioni per noi amanti della buona musica comunque ci sono.

 

Il "problema" è che tu dici di non esserti abituato alla crescita inflazionistica, che noti da più vicino sui tuoi interessi maggiori (e la musica lo è, credo qui per tutti, anche più del ristorante a cena). Certo, magari bisogna fare delle scelte, magari i concerti saranno 1-2 e non 3-4, ma non possiamo che prenderne atto e fare in modo che la spesa valga la pena (per me per gli Oasis assolutamente sì).


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#26 good vibrations

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Inviato 01 settembre 2024 - 11:11

Però, in teoria, l'acquisto dei biglietti dei concerti dovrebbe, per l'appassionato di musica del 2024, andare a sostituire quella (ingente) somma che prima dedicava all'acquisto dei dischi. Spendere 100 euro per un concerto oggi corrisponde ad acquistare 5 cd vent'anni fa. E chi di noi, malati di musica, non comprava almeno 5 cd a bimestre (per tenersi larghi)? In più, un concerto è un evento unico e irripetibile, mentre un cd potevi in seguito acquistarlo a prezzi più bassi o usato (eppure nessuno resisteva, all'epoca).

Insomma, è vero che la spirale è folle, però fino a certi livelli di prezzi secondo me può starci, come sostiene good. In fondo, è vero pure che il cuore del business per gli artisti si è concentrato su quello, visto che non vendono più una cippa e gli introiti da streaming sono molto più bassi. In parte arrivo a capirlo. Certo, non spenderei mai 100 euro per vedere gli Oasis, ma questo è un altro discorso.

 

Come dicevo a paloz, questo è quanto volevo trasmettere.

 

Per quanto riguarda gli Oasis, magari fossero 100€ asd

Sono quasi il doppio per singolo biglietto, senza contare volo e pernotto. Una cosa da malati, concordo, ma io per loto malato un po'  lo sono (per motivi che non hanno a che fare solo con la musica, che comunque dal vivo sarebbe un'esèerienza anche per chi li considera inutilii)


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#27 Filippo

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Inviato 01 settembre 2024 - 11:43

 

 

Per quanto riguarda gli Oasis, magari fossero 100€ das.gif

Sono quasi il doppio per singolo biglietto, senza contare volo e pernotto. Una cosa da malati, concordo, ma io per loto malato un po'  lo sono (per motivi che non hanno a che fare solo con la musica, che comunque dal vivo sarebbe un'esèerienza anche per chi li considera inutilii)

 

 

180 e rotte sterline per la piccionaia per quei pochi che sono riusciti ad accedere all'acquisto "regolarmente"....per tutti gli altri i biglietti negli stessi settori sono raddoppiati durante la mattinata, questa è la vera infamata di Ticketmaster. Se tu indichi dei prezzi quelli devono restare tali per tutta la durata della coda, non esiste che li aumenti solo per speculare sulla richiesta montatasi nel frattempo.

Per non parlare poi dell'ipocrita idea del "questionario" per iscriversi alla prevendita, probabilmente per dare il contentino alle polemiche sull'overturismo e sui z-gen, con una domandina a cui basta guardare le prime tre righe su wikipedia per rispondere....ma volevano dimostrare di selezionare i veri "mad fer it" con quella scemenza? Googlare per googlare, almeno scegliere qualche domanda un po' più impegnativa, se proprio volevano scremare i parvenu.


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#28 Gozer

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Inviato 01 settembre 2024 - 11:50

50 euro per andare a cena fuori? Ecco questo è un lato positivo del vivere in provincia mi sa, da queste parti si cena ancora tranquillamente con 20 euro in ristoranti e taverne eccellenti. ashd


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#29 debaser

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Inviato 01 settembre 2024 - 12:14

Se tu indichi dei prezzi quelli devono restare tali per tutta la durata della coda, non esiste che li aumenti solo per speculare sulla richiesta montatasi nel frattempo.


È scritto nella costituzione? asd
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#30 Jet

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Inviato 01 settembre 2024 - 12:16

Cobain è morto, Chester dei Linkin Park è morto


E anch’io non mi sento tanto bene.
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#31 woody

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Inviato 01 settembre 2024 - 12:29

Considerazioni sparse:

1) ricordo una mia conversazione con collega di lavoro (periodo 2010-12). Veniva Sakamoto in concerto piano solo a Firenze e i biglietti al teatro verdi costavano in media 70 euro. Per i tempi era una cifra esorbitante, vedere un concerto rock o pop di qualsiasi big all'epoca costava più o meno la stessa cifra. E se un concerto rock da stadio puoi anche giustificare il prezzo con le infinite spese, un concerto in piano solo in un teatro ha un decimo delle spese. Per lei era un cifra normale (semplicemente non voleva ammettere che il suo idolo chiedesse troppo). Andai a vedermi le date del tour in Inghilterra Svezia e Danimarca e i biglietti costavano dai 19 ai 39 euro in peasi dove il costo della vita è molto più alto e gli stipendi sono N volte quelli degli italiano (in questo caso so che per gli Oasis sono prezzi esosi ovunque).

2) i concerti grossi da sempre vengono fatti a Milano e Roma. Anni 90 e 00 se veniva un gruppo che non ti faceva impazzire ma non ti faceva nemmeno cacare potevi permetterti (io ero mediamente squattrinato, ma essendo bravo a gestire la mia pecunia diciamo che appunto fino a circa il 2010 non mi è mai mancato un cazzo) di andare a vederlo per fare un paio di giorni fuori casa con gli amici.
Oggi andare a Milano da Firenze per un concerto di Stones o qualsiasi altro big del presente o passato significherebbe spendersi una grossa fetta dello stipendio medio di un italiano, quindi decidi di andare a vedere solo quelli che ti piacciono veramente o forse manco quelli.

Fortunatamente come diceva qualcuno se ti guardi concerti di Shabaka, Mary Halvorson, wago citava Louis Cole etc i prezzi sono più abbordabili. Meno fortunatamente però devo dire che a Firenze ci sono un decimo dei concerti che c'erano nei primi anni 2000

PS: c'era un'altra considerazione ma è andata persa nei meandri del mio cervello bacato...


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#32 Filippo

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Inviato 01 settembre 2024 - 12:30

 

Se tu indichi dei prezzi quelli devono restare tali per tutta la durata della coda, non esiste che li aumenti solo per speculare sulla richiesta montatasi nel frattempo.


È scritto nella costituzione? das.gif

 

 

No ma è eticamente riproevole se non disgustoso. Io mi sono ritrovato a mezzogiorno con il ticket a più di 300 sterline (ovviamente accolto con una pernacchia), per un posto che due ore prima veniva 150-160. 


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#33 woody

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Inviato 01 settembre 2024 - 12:33

 

Se tu indichi dei prezzi quelli devono restare tali per tutta la durata della coda, non esiste che li aumenti solo per speculare sulla richiesta montatasi nel frattempo.


È scritto nella costituzione? das.gif

 

Se lo hanno fatto sarà pure legale ma immagino che se guardi il prezzo del panino su un menù poi ti metti in fila e quando arrivi al bancone il panino costa il doppio che nel menù probabilmente zitto non stai (se ho  capito bene le dinamiche)


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#34 thom

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Inviato 01 settembre 2024 - 12:48

non solo è legale, ma impoverire il più possibile chi vuole assistere alla reunion degli Obesis nel 2025 dovrebbe rientrare fra le attività di interesse generale e di utilità sociale, quindi scontare perlomeno una tassazione agevolata


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#35 Gozer

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Inviato 01 settembre 2024 - 13:59

non solo è legale, ma impoverire il più possibile chi vuole assistere alla reunion degli Obesis nel 2025 dovrebbe rientrare fra le attività di interesse generale e di utilità sociale

 

L'ho già scritto io nel loro thread, pagami i diritti!


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#36 John Trent

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Inviato 01 settembre 2024 - 15:41

Per me il punto è stato toccato subito: l'industria musicale ormai può vivere solo di live e quindi si concentra lì con più marketing, pubblicità, creazione dell'evento ecc e di conseguenza più gente che ci va nonostante prezzi molto più alti. D'altra parte al contrario quanto era folle spendere 18 o 20 euro per un CD quando adesso lo paghi 10 o anche 5 o 3? E non credo siano diminuiti i costi per produrli.
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#37 Gozer

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Inviato 01 settembre 2024 - 16:00

Per me il punto è stato toccato subito: l'industria musicale ormai può vivere solo di live e quindi si concentra lì con più marketing, pubblicità, creazione dell'evento ecc e di conseguenza più gente che ci va nonostante prezzi molto più alti. D'altra parte al contrario quanto era folle spendere 18 o 20 euro per un CD quando adesso lo paghi 10 o anche 5 o 3? E non credo siano diminuiti i costi per produrli.

 

I Cd nuovi col cavolo che li paghi 10, 5 o 3. Quelli che dici sono i prezzi dei Cd vecchi e per giunta usati, che Mint te li mettono ben di più.

 

In compenso i vinili partono da minimo 30 euro, che spesso con la spedizione diventano 40: quella sì che è una follia (vabè che tanto non sarei comunque interessato a comprare quello schifo di formato manco se li mettessero a 2 euro l'uno, ma per dire). 

 

Ciò detto, niente di paragonabile alle migliaia di euro dei biglietti attuali dai, per me è mafia, non trovo altro nome per descriverlo. 


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#38 John Trent

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Inviato 01 settembre 2024 - 17:17

Parlo di CD comunissimi, non da collezione. Anche roba nuova nuova la trovi sui 15 euro, se aspetti 6 mesi il prezzo crolla. Comunque compro ormai pochissimo quindi magari ho una percezione errata, ma sui live confermo il mio pensiero e anzi ho un dubbio: di che prezzi parlate precisamente? Io ormai vado ad un concerto all'anno di robe di nicchia ma le ultime cose grosse di big che ho visto e parlo di almeno 10 anni fa erano già intorno ai 100 euro. Quando ero metallaro tra i 18 e i 21 anni (quindi primi anni 2000) per Iron o Metallica si spendeva già 50 euro al forum, sono sicuro di un 70 euro per l'evolution festival sempre in quegli anni (al campo sportivo di Toscolano Maderno eh...) e anche per il gods of metal ciao... Dovevo risparmiare mesi per permettermelo, ma anche che gente come Rolling Stones o Springsteen stava già sugli 80-100 euro. Cioè quanto costano questi concerti oggi?
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#39 Fidelio

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Inviato 01 settembre 2024 - 17:31

Prezzo Amazon CD Nick Cave Wild God uscito un paio di giorni fa 18.81.
Prezzo Amazon Vinile Nick Cave 30.00 (prezzo minimo per un Vinile nuovo)
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#40 good vibrations

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Inviato 01 settembre 2024 - 17:33

Ci sono tranquillamente vinili nuovi a 20€-25€ (ovviamente non doppi o gatefold)
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#41 wago

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Inviato 01 settembre 2024 - 17:50

I prezzi di CD e vinili sono comunque sia prezzi di beni collezionistici, non proprio di lusso ma con un valore che è dettato unicamente dall'affetto per l'oggetto: di fatto non è la musica ciò che si sta comprando perché quella è circa gratis, e le quotazioni non possono che riflettere questo cambiamento di "necessità" del commercio dei supporti.
I prezzi dei biglietti hanno una forbice molto alta, direi più alta che mai se misurata in assoluto, almeno da quando io frequento questo tipo di eventi: ci sono ancora spettacoli a prezzi bassi (ma direi che il prezzo dell'evento "base" di artisti internazionali di notorietà bassa è passato qui da noi dai 10 € di una dozzina di anni fa ai 20-25 di adesso, un raddoppio) ma i prezzi alti sono schizzati in altissimo senza un vero tetto. Peraltro prevendite, e-ticket e simili sono balzelli da cui è sempre più difficile scappare: se però la macchina gira e la gente non solo paga, ma appare sempre più disposta a pagare, non vedo chance che il trend al rincaro si inverta a breve. Mi va bene giusto che il grosso delle cose che vedo resta di cabotaggio medio-basso: molti più locali o teatri che palazzetti e stadi, anzi, l'unica volta che sono stato a S. Siro in vita mia è stato l'altr'anno per i Muse e mi son detto mai più, non si vedeva niente e si sentiva ancor meno. Praticamente un furto legalizzato.
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#42 Il Cappellaio Matto

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Inviato 01 settembre 2024 - 21:30

Si, i prezzi dei CD sono un po' aumentati, ricordo che 10-15 anni fa Amazon con 20 euro te ne dava 4.


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#43 Fidelio

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Inviato 07 settembre 2024 - 17:44

Un'altra considerazione che mi sento di fare è che i concerti sono diventati quasi tutti carichi di luci, laser e megaschermi. Oggi qualsiasi artista che si rispetti deve avere come minimo un megaschermo alle spalle, e quella è una tecnologia che costa e che fa aumentare il prezzo dei biglietti. 

Se vedete, ad esempio, Live in Paris dei Depeche Mode troverete poche luci e lo schermo che non è il protagonista: il protagonista sono gli artisti che suonano. Ecco mi piacerebbe che le grandi band tornassero a suonare senza tutti questi effetti, il palco dei Metallica trent'anni fa non era lo stesso di quello di oggi. Mi piacerebbe un concerto (ovviamente dei grandi nomi) con poche luci e loro che suonano. Amen.


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#44 paloz

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Inviato 14 settembre 2024 - 16:15

Ieri mia sorella (che per fortuna non è malata di concerti ma ci sta quantomeno prendendo gusto) ha speso CENTOTRENTA euro + prevendita per gli Imagine Dragons il prossimo luglio. Il biglietto col settore più scrauso ne costava comunque 72.

Al Milano Rocks di settembre 2018, con 57,50 euro (prevendita inclusa) in una sera ti beccavi i Vaccines, i Maneskin (pre-boom) e i suddetti Imagine Dragons.
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I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

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#45 Chance

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Inviato 14 settembre 2024 - 16:54

Ieri mia sorella ha speso CENTOTRENTA euro + prevendita per gli Imagine Dragons il prossimo luglio.


Mi dispiace, ti sono vicino.
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