Purtroppo Roberto Calasso ci ha lasciati in un mare di mediocrità anche se Adelphi continua a pubblicare.
ADELPHI è ancora adesso il punto di riferimento italiano e forse europeo per chi cerca una cultura nel pieno e affermativo senso di questo termine.
ADELPHI ha pubblicato delle collane straordinarie, delle vere e proprie esegesi di autori che spaziano dalla letteratura fortemente problematica e irrazionale di BURROUGHS dalla cognizione del dolore di GADDA, fino ad arrivare a proprie sfide vertiginose estendendosi alle neuroscienze (capolavori di DAMASIO per fare un solo esempio) e alla critica musicale come stile estetico che vuole riportare a galla archeologicamente terre perdute dello Spirito: BORTOLOTTO.
Non tutto è oro? Oddio credo che la Estetica di Croce e l'opera completa di NABOKOV siano di capitale importanza per rendere l'Italia un paese culturalmente sviluppato. Che cosa posso dire del pluralismo di Roberto Calasso? non è da tutti pubblicare Carl SCHMITT e tutto HEIDEGGER e allo stesso tempo, nella collana dei casi, dare spazio e confermare la conferma del pensiero ebraico: SCHOLEM su tutti.
Esiste una collana che io ho definito come quella delle opportunità, come l'atto signorile per eccellenza concesso da una mente nobilissima ma allo stesso tempo non aristocratica. Credo che Anamorfosi di BALTRUSAITIS o l'immane capolavoro di BRETON che è l'arte magica siano delle gemme immani, come le confessioni di Billy WILDER o la fascinazione per il male di un genio come ANGER (Hollywood Babilonia..) passando per i pensieri verticali di FELDMAN o lo svelamento del più grande oltre genio del Novecento, mi riferisco a FLORENSKIJ (lo spazio e il tempo nell'arte come prodotto di un dono divino).
ADELPHI è stata ed è ancora la dimora di pensatori italiani del calibro di SEVERINO, SGALAMBRO, CACCIARI, QUINZIO.. fino ad arrivare ai sommi come HEIDEGGER, SCHMITT, CIORAN (i quaderni come testimonianza di un martirio squisitamente filosofico in quanto esistenza) e se mi permettete ARTAUD e KLOSSOWSKI, fino ad arrivare al grande mistero della mente di NIETZSCHE.
Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate di questa casa editrice e soprattutto i libri che preferite, niente classifiche per carità divina, ma una partecipazione descrittiva a un fenomeno immenso che ha marchiato profondamente la cultura italiana per almeno quarant'anni.
La prosa sensuale di Croce è il momento più alto della storia moderna della letteratura italiana (si letteratura) come leggere Landolfi è pura sensazione, momenti in cui la letteratura italiana si fa continentale, per tacere di Gadda e del miglior Arbasino a cui deve tutto Carmelo Bene solo per fare un esempio (leggete o rileggete Fratelli d'Italia e poi ripensare a Nostra Signora dei Turchi romanzo non pellicola cinematografica).
Che cosa non ti piace dell'ADELPHI? l'accademismo psicotico di Cacciari che rimane comunque un magnete, un genio come dimostra l'ultimo lavoro su WEBER.
Secondo voi che autore manca per rendere perfetta o quasi questa casa editrice? ovviamente HUSSERL per quanto mi riguarda e SCHELER.. MACH e MUSIL.
Ma non dobbiamo pensare sempre al passato, il pensiero analitico statunitense, la tecnologia da controllo a nume tutelare dell'infallibilità della nuova economia globale, sono sfide talmente grandi che dobbiamo proiettare nel futuro la consapevolezza, il comprendersi e il comprendere ermeneutico come sfida al Potere e alla omogeneizzazione.
Pensare la differenza senza ripetizione, questo potrebbe essere il fucile adatto per iniziare una rivoluzione pacifica, che parte da un bagno catartico a una immaginazione cosmica senza potere: eclettismo e barocco insomma, filtrati comunque da una preoccupazione fondazionale che fa parte del nostro humus culturale, ineliminabile.