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Topic Dei Dialetti


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793 replies to this topic

#1 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 29 agosto 2017 - 14:38

Voglio inaugurare un topic sui dialetti (ho visto che ce n'è già uno sulle lingue, magari questo non è ancora stato aperto  asd ).

 

Chi vuole può raccontare un po' la sua esperienza, indicando se conosce un po' il dialetto del suo territorio di origine o delle regioni affini, magari indicando pure qualche frase o parola per indicare le differenze. 

 

Io sono valdostano, ma abito a 10 km da confine con il Piemonte e infatti il nostro patois (franco-provenzale) è molto influenzato dalle parole piemontesi. Chi arriva in Valle d'Aosta e senta parlare dal gente del posto noterà differenze anche enormi nel giro di 20-30 km.

 

Un esempio scemo: in Bassa Valle (Chatillon-Donnas) per dire "mirtillo" usiamo termini come brovaco, breauco, bruvaco e similia. In Media Valle (Aosta-Verrayes all'incirca) per dire "mirtillo" si usano i termini ambrocalla, brocalla, ambroucalle e similia.

In Alta Valle (Courmayeur-La Thuile-La Salle) e a quel posto balordo che è Cogne per dire "mirtillo" si usano i termini loufia, louffie e llioutra.


  • 5

#2 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 29 agosto 2017 - 16:25

Questo dovrebbe essere piemontese del basso torinese-astigiano, nel Canavese non usano proprio tutte queste parole (comunque capibili). Ottimi i sottotitoli per quanti non hanno dimestichezza con il piemontèis:

 


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#3 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 29 agosto 2017 - 18:22

Cavalletta dalle mie parti (basso casertano) diventa "rannaustolo". Le cose andate a male invece " n'grancido". Una donna messa male "scuscnata". Lo sperma diventa "sfaccimma" e pure un complimento, tipo "sei proprio bravo!" puoi dirlo così: "si proprio na sfaccimma!". Per quest'ultimo caso a Napoli se non erro intendono ben altro e significa l'esatto contrario, quindi è usato come dispregiativo. Ma non ricordo bene. OK, basta così. asd
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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#4 Folagra

    young signorino di una certa età

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Inviato 29 agosto 2017 - 18:42

Cavalletta dalle mie parti (basso casertano) diventa "rannaustolo". Le cose andate a male invece " n'grancido". Una donna messa male "scuscnata". Lo sperma diventa "sfaccimma" e pure un complimento, tipo "sei proprio bravo!" puoi dirlo così: "si proprio na sfaccimma!". Per quest'ultimo caso a Napoli se non erro intendono ben altro e significa l'esatto contrario, quindi è usato come dispregiativo. Ma non ricordo bene. OK, basta così. asd

con "sfaccimm" a napoli non si indica il liquido seminale?


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When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea


#5 Matthew30

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Inviato 29 agosto 2017 - 18:43

Un altro classico esempio della transizione linguistica della nostra regione: il termine "volpe".

 

Nell'Alta Valle e fino ad Aosta solitamente il termine utilizzato è reinard, per altro affine al francese "renard" (ancora oggi usato).

 

Da Saint-Vincent/Chatillon in giù invece usiamo un'altra parola, ossia gorpeuil (pronunciato "gorpeui", con la eu molto chiusa), richiamando il termine antico "gourpil".

 

Nei comuni vicini al Piemonte (es. Pont-Saint-Martin, ma anche Lillianes, Fontainemore e Gaby salendo su per la valle del Lys), invece si usa il piemontesizzato voulp (pronunciato "vulp").

 

In generale, se uno dell'Alta Valle parla veloce e in dialetto stretto capisco il 60% delle parole o giù di lì.  asd Se parla un piemontese credo di comprendere non il 100% di quello che dice, ma almeno il 90% sì. 


  • 1

#6 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 29 agosto 2017 - 18:45

Una donna messa male "scuscnata".

 

stròlega, in bresciano


  • 0

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#7 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 29 agosto 2017 - 18:59

Gnutti bella lu ccuccú;
L'arti ti lu tata menza 'mparata;
Li uai ti la pignata li sapi la cucchiara.

Ma il dialetto lo parlate? Io meglio dell'italiano.
  • 1

#8 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:15

Io son mezzo e mezzo. Mezzo piemontese e mezzo provenzale*. Ma del mezzo provenzale son un po' imbastardito.

Comunque li capisco al 100% entrambi senza problema alcuno, il provenzale invece non lo parlo quasi per nulla. Il piemontese invece mi pare di parlarlo senza fatica dal punto di vista di vocabolario... sulla pronuncia invece i miei mi dicono: "smies en terun".

Ma io vado dritto e lo parlo quando posso. Cioè quasi mai purtroppo.

 

Il grosso problema sulla pronuncia è che i miei quando ero piccolo mi han sempre e solo parlato italiano. 

E secondo me certe robe poi è difficile prenderle se non pratichi.

 

Una cosa che m'è sempre piaciuta è Nonna, in piemontese Nona, in provenzale imbastardito Maremadonna. Nonno, in piemontese Nonu, in provenzale imbastardito Parsei.

 

 

 

*poi se c'è qualche linguista mi spiega sta cosa, perché io non ho mai capito, è una specie di provenzale, ma non è proprio la lingua di Mistral, pensavo fosse piemontese da piccolo, ma non lo è. E quindi lo chiamo provenzale, ma non son sicuro che lo sia... 


  • 1

#9 Folagra

    young signorino di una certa età

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:37

io capisco perfettamente il dialetto dei miei (vibonese e riggitano), ma lo parlo poco. questione di pronuncia delle singole parole ma anche di costruzione della frase.
una cosa che però mi è sempre piaciuta è ricercare l'origine "nobile" dei termini che più mi piacciono (per il suono e per l'enorme differenza con l'italiano).

mi ricordo ad es:

cotraru, ragazzino (dal lat. cotrarum)
ciaramìda, tegola (da keramion, mattone in latino)
catu, secchio (lat kados)

tambùtu, tomba (dal turco Tabut)

ma anche
accattari, comprare (dal francese acheter)
ruga, modo quasi poetico per indicare una piccola via (dal francese rue)
putìca, bottega (credo dal francese boutique)
le parole più belle rimangono però

Carcarazza, ovvero la Gazza ladra
scuzzarra, la tartaruga.

ed espressioni tipo
pari nu carnalivari ("sembri un Carnevale", cio è la personificazione della pigrizia)
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#10 Matthew30

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:39

Curiosità: in parte della basse Valle d'Aosta per dire maiale solitamente si dice portset (si pronuncia con la "z" al posto della "ts"), mentre in Piemonte (perlomeno in Canavese, può darsi che dalle parti di Coni ci sia un altro termine) si dice crin.

 

L'elemento interessante è che da noi con crin si intende l'aggettivo crudo.  asd


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#11 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:42

io capisco perfettamente il dialetto dei miei (vibbonese e riggitano), ma lo parlo poco. questione di pronuncia delle singole parole ma anche di costruzione della frase.
una cosa che però mi è sempre piaciuta è ricercare l'origine "nobile" dei termini che più mi piacciono (per il suono e per l'enorme differenza con l'italiano).

mi ricordo ad es:

cotraru, ragazzino (dal lat. cotrarum)
ciaramìda, tegola (da keramion, mattone in latino)
catu, secchio (lat kados)

tambùtu, tomba (dal turco Tabut)

ma anche
accattari, comprare (dal francese acheter)
ruga, modo quasi poetico per indicare una piccola via (dal francese rue)
putìca, bottega (credo dal francese boutique)

le parole più belle rimangono però

Carcarazza, ovvero la Gazza ladra
scuzzarra, la tartaruga.

 

ed espressioni tipo

pari nu carnalivari ("sembri un Carnevale", cio è la personificazione della pigrizia)

 

 

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#12 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:43

 

Cavalletta dalle mie parti (basso casertano) diventa "rannaustolo". Le cose andate a male invece " n'grancido". Una donna messa male "scuscnata". Lo sperma diventa "sfaccimma" e pure un complimento, tipo "sei proprio bravo!" puoi dirlo così: "si proprio na sfaccimma!". Per quest'ultimo caso a Napoli se non erro intendono ben altro e significa l'esatto contrario, quindi è usato come dispregiativo. Ma non ricordo bene. OK, basta così. asd

con "sfaccimm" a napoli non si indica il liquido seminale?

 

 

solo per i simbolici Big Jim 


  • 2

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#13 bELLE ELLEish

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:44

Er romanesco c'ha 'na storia nobbile e bastarda 'nzieme (come tutti li dialetti, no?), ma probabilmente oggi esiste e nun esiste, se parla e 'nze parla, e sconfina in quarche cambiamento fonetico all'italiano, più 'n sacco de gergo. Ecco, 'r gergo me manca (ma puro l'ortografia, si ce sta), quinni posso fatte 'a cadenza romana, dire quee ddu' cose in quaa maniera, ma nun potrei annà tanto ortre e pe' questo [forze mo' dicono quesso, e nun dicheno] nun so nemmanco quanto se possa annà ortre.

'A lingua è de chi la parla e l'Urbe, Roma capoccia, dentro de sé, 'a deve fa parlà a gente de tutto 'r monno.

 

Xe a stesa roba co el diaeto veneto, a te poso far l'acento, dirte un fià de robe specifiche o anca manco, ma no go el me nono che me dixe e storie de i so' tenpi e iera un putèo per maroni a Combai... saria massa beo poter dire "mi cognosso do diaeti, el de Treviso, anzi, Pieve de Soligo, e queo de ROMA LADRONA, ciò Russian!", ma son senpre contento anca solo a imitar ancora e leggere al me 'more Zanzotto, testo tradotto a destra...

 

Col lumbart, meh, so le parole belle, gandula e ganassa, cion(e)/ciun (no sunì e le cose di Bergamo/Brescia), punti sparsi. A interpolare farei una figura peggiore di quanto sopra.

 

Ma mi espongo, dai, e mi scuso.

Fuori di qui, con le persone giuste, mi piace usare un "patois" burino-meridionale, una cosa orrenda e probabilmente molto offensiva asd

 

#postpreunitario


  • 4

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#14 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 29 agosto 2017 - 19:58

Elle a speravi che te potess vess el mi Michele/(ol Gino al masim) per far el tranell della cadrega a quel terun de Folagra, ma invece ti te se un rumansc de Roma Ladrona :( Ti che vegnet da la Valle, parla pusee Lumbard! 


  • 1

#15 Farzan

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:03

Io so un po' il dialetto parmigiano. Ovviamente non ho avuto una nonna in casa che me lo insegnasse. È una lingua di origine gallica e suona un po' come il francese. Qua in Germania più volte mi hanno chiesto infatti se vengo dalla Francia
  • 0

#16 Pajje††

    Potere Al Propoli

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:03

Mi són bón bestemare e dir un fiá de cassade en diaeto viccentino parché me mama aa fine el xe cheo che parla, ma vara che son drío 'pararlo desso perché na volta a no jero mia bon de parlare 'n diaeto parché me vergognavo che el jera massa na roba da boari e malgari...e te se, me nona la jera na fassista de merda e no la savea mia parlare in italiano e quindi a gó sempre coegá 'e do robe e gó evitá de esprimarme in diaetto.

Peró a son vegnú vivar qua in novembre...e co vutto, a son sempre drío nar in volta par campi e montagne e me capita spesso de parlar con contadini e cacciatori e 'ste storie qua e me vien naturae provarghe almanco...digo, provar a parlare come sti boari. E me vien anca ben, eh, mi secondo mi a sonti stá bravo anca a caarme nea parte.

 

_________

 

U missinisi invesce minchia cumpare forse lo parlavo cannu eru picculu, picchí sintivu sempe a mu' pace chi nasciu ddá...iddu u parlava solamente con gli amisci i cuannu i bedditti nonni miei stavano ancara vivi. Ora me seddiu sulu a sentirlo picchí essendu chi non scennu mai in Siscilia oppperso l'abbitudine, te pozzu diri chi si schruppioi il modo in cui lo parlo

n'ava 'ffare nente, 'nchia mi bastassi du misi e lo parlerei como a Totó U curtu

 

picchí comunque sugnu 'bbravo a fare gli accenti vah, a camadora sugnu sempre 'dda che imito romanesco e il napoletano

 

'nchia i miei amisci compare nun mi sopportano cchiú 


  • 3

miamusica
______________

And if I have some kind of need / Maybe the thing I need is the thing I've got
And if I look inside of me / I find the thing that can't be took or bought


Anytime you’re gonna grow, you’re gonna lose something. You’re losing what you’re hanging onto to keep safe. You’re losing habits that you’re comfortable with, you’re losing familiarity.


#17 Matthew30

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:35

Mi sembra che sia stato compreso adeguatamente lo spirito del topic. Adesso provo a scrivere qualche frase in patois (dialetto valdostano) e in piemontese canavesano. Probabilmente cannerò qualche accento (soprattutto in piemontese ce ne sono di micidiali), ma farò del mio meglio per farmi capire.

 

Euna bella dzorna au mouenten di vargno (patois valdostano)

 

Ye rente de pieu bì che dévéilesse lo matèn e vere su pe le nohtre bric, avan de parte per aler queille eun pocca de brevacco. Le sentier monton ben sus, ma la sensation che t'at quand te arrive su en peuinta te fei verament sentin ben. Le vargno, le arolle e le atre piante lo lon di tsemén son la curnis perfeta dézout la qual se put passé euna bella dzorna.

 

Na bella giornà in mes dej sapìn (alto piemontese)

 

L'è rente de pi bel che dësvijesse  il matin e baiqué/guardé ansima ai nòstre cime, prima de taché banda per andé a cheuje na paladina d'ambrun-a. La str-a l'è ben rìpid-a, ma la senssassion che t'as quand t'arrives en cima l'è dabon 'l massim. 'l sapìn, l' pìn-eurv e le aute piante arlongh ij senté son la ideal curnis sota la qual l'è possibil score na giornà special-a. 


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#18 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:37

Nonne? Ma solo i salentini lo parlano tutti? Sono stranito
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#19 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:41

per maroni a Combai... 

 

:o  ci sono passato un paio d'anni fa durante la sagra


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#20 bELLE ELLEish

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:51

Nonne? Ma solo i salentini lo parlano tutti? Sono stranito

 

A parte che siamo giovani asd a seconda dei contesti sarà questione pratica, d'orgoglio, etc, dài

 

@Matthieu30

 

bellezza: patois>piemonteis

comprensibilità: piemonteis>patois

 

#postchiaro


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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

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#21 piersa

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:53

Ma no, è culturale la questione, il bilinguismo asd
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#22 piersa

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:57

A questo punto potrei aprire il 3d parallelo sulle diacronie e la scrittura ricalcata sai dialetti ma mi infognerei e quindi lascio perdere ,
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#23 Duck

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:58

Me 'l parlares po ac, ma ho mìa bu a scrìil... :( ha pudares dumandaga a tupelo che lè inoter de chele bande ché.

 

(Io lo parlerei pure, ma non sono capace a scriverlo - questa è una mezza convenzione- ... :(  si potrebbe chiedere a tupelo che è un altro di queste zone)


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«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#24 Matthew30

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Inviato 29 agosto 2017 - 20:59

Il problema del franco-provenzale/patois è che è appunto largamente influenzato dal francese. Dunque può/potrebbe apparire più semplice in rapporto con il suo "cugino" piemontese.

 

Un conto comunque è il patois con cui parliamo in Bassa Valle e un conto quello della zona sopra Aosta (ma il discorso si potrebbe fare benissimo con il piemontese di Biella/Torino oppure con quello di Cuneo/Alessandria). 

 

Baiqué = guardare ad esempio è un termine che non ha corrispettivi in italiano. Anche paladin-a ("piccola palata", quindi un bel po') non è male.  asd

 

Ah, i brovacco/ambrun-a sarebbero i mirtilli.  ;D


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#25 piersa

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:01

Co comunque siamo gli unici a pronunciare zucchero con il phon e non l'odioso zucchero. Questo messaggio vocale
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#26 piersa

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:03

Con il phon: comme il faut
Zucchero,1: tsukkero
Zucchero,2: sukkero
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#27 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:08

Con il phon: comme il faut
Zucchero,1: tsukkero
Zucchero,2: sukkero

 

Eh? Buona parte d'Italia dice tsucchero, oltre Salento/Puglia, anche se la maggioranza forse un'altra buona parte dice dsucchero [intendevi questo con sukkero?]. Poi potrei sbagliare stime e non solo quelle.

 

#potsucchero


  • 1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
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#28 LaBanda

    Minus Habens con Viso da Pirata Marcio

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:16

(Io lo parlerei pure, ma non sono capace a scriverlo - questa è una mezza convenzione- ... :( si potrebbe chiedere a tupelo che è un altro di queste zone)

Io mi esprimo in un misto tra italiano e romanesco che penso si chiami romanaccio o comunque un mischione con alcune espressioni e parole penso antiche + molta cadenza e gergo che già mia nonna non usava, qualcosa quindi di meno nobile che è comunque il linguaggio (non credo si possa chiamare lingua) più comune a Roma. Ma è l'unico modo in cui si esprimono più o meno tutti, io personalmente non sono in grado se non con molto impegno e con troppo imbarazzo a parlare e comunicare nello stesso modo in cui sto scrivendo ora, di sicuro non parlo italiano corretto (non credo ne sarei capace e non ci riesco nemmeno nelle situazioni formali).
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Cristo creò le case e li palazzi
p'er prencipe, er marchese e 'r cavajjere,
e la terra pe nnoi facce da cazzi

 

https://www.youtube....h?v=oU_O-2Howa8


#29 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:16

In Salento... prima ottiene tsukkero... poi ottieni puoterre.... e dopo, ottieni donne...

 


  • 2

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#30 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:24

 

Con il phon: comme il faut
Zucchero,1: tsukkero
Zucchero,2: sukkero

 

Eh? Buona parte d'Italia dice tsucchero, oltre Salento/Puglia, anche se la maggioranza forse un'altra buona parte dice dsucchero [intendevi questo con sukkero?]. Poi potrei sbagliare stime e non solo quelle.

 

#potsucchero

 

 

La z è strontsissima come lettera, come pronunci

 

Monza
Arezzo

 

?

 

#ovviamentedsucchero


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#31 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:38

 

 

 

 

La z è strontsissima come lettera, come pronunci

 

Monza
Arezzo

 

?

 

Domanda specificamente per me? Se sì: Arezzo si può dire solo Aretso, quanto a Monza, se non sbaglio mi viene naturale dire Mondsa ed essere ogni volta ripreso malamente da gente più o meno briantsola, "MOOOOONTSA", ma può benissimo essere l'inverso asd

Poi le zeta regionali mi sa che sono più di 2, ma Thaelly a quanto pare ha altro da fare...

 

#postucchero


  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#32 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 29 agosto 2017 - 21:40

Topic potenzialmente enorme, ma se ci si limita a citare parole a caso da noi note diventa anodettistico e poco interessante, andrebbe strutturato meglio. C'è una tale ricchezza di dialetti in Italia da far paura.

Come fate a sapere come si scrive il vostro dialetto? Io non ho idea di come sia la scrittura corretta di parole che utiizzo anche molto spesso, semplicemente perchè ho sempre e solo avuto modo di pronunciarle e mai vederle scritte correttamente


  • 1

Ha già fatto tutto Black Mirror

 


#33 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 29 agosto 2017 - 22:21

 

 

 

 

 

La z è strontsissima come lettera, come pronunci

 

Monza
Arezzo

 

?

 

Domanda specificamente per me? Se sì: Arezzo si può dire solo Aretso, quanto a Monza, se non sbaglio mi viene naturale dire Mondsa ed essere ogni volta ripreso malamente da gente più o meno briantsola, "MOOOOONTSA", ma può benissimo essere l'inverso asd

Poi le zeta regionali mi sa che sono più di 2, ma Thaelly a quanto pare ha altro da fare...

 

#postucchero

 

 

E' che sono rimasto malissimo quando ho sentito dire Aredso alla mia prof di italiano delle medie. Poi ho capito che lo diceva solo lei e mi sono tranquilliddsato.

Su Monza la so uguale, tutti qua dicono Mondsa, ma dovrebbe essere sbagliato. Che poi, tutte le parole con "nz" si dicono "nts", perchè Monza dovrebbe fare eccezione?

#siamoot


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#34 Guest_Resp Into_*

    Maledettooo! Maledetooo! Maledettooo!

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Inviato 29 agosto 2017 - 22:31

Matthew potresti spiegare bene come funziona in valle d'Aosta. A scuola si insegna italiano e francese standard parigino? Poi a seconda della valle ognuno parla il suo (piemontese, Franco-Provenzale, Walser ecc.) ? I giovani cosa parlano ora?
Non capisco perché i cartelli sono in doppia lingua se nessuno è madrelingua francese.

Io sono veronese ma i miei genitori no (Torino e Caltanissetta), quindi ho parlato praticamente sempre in italiano. Anche con i nonni paterni (quelli materni vivevano in Sicilia e sono morti quando ero piccolo). Sento spesso i miei coetanei usare espressioni dialettali che a me non verrebbero mai naturali. Faccio abbastanza fatica a capire i vecchi che parlano in dialetto stretto.

Dopo anni di ascolti e leggendo, ho imparato che il Veneto a differenza di Piemontese, Lombardo, Emiliano-Romangnolo e Ligure; non è una lingua gallo-italica, ma puramente Latina. Questo spiega la dizione molto più simile all'italiano standard, soprattutto nella pronuncia delle e.
  • 0

OBIETTIVO MEDIA DI ALMENO UN + A POST RAGGIUNTO ;)

 

 

raramente ho visto un'immagine più autenticamente devastante dell'inermis dell'uomo contemporaneo occidentale


#35 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 29 agosto 2017 - 22:39

Uh, la s è quella di gas e la trascrizione fonetica dovrebbe essere gaz, se non ricordo male. I rudimenti della TF aiutano a scrivere i dialetti (risposta a respiritomb).
Cazzata, è ds, sì
  • 0

#36 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 29 agosto 2017 - 22:41

La parte più interessante, per me, è più la sintassi che il lessico in effetti.
  • 0

#37 simon

    Scaruffiano

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Inviato 29 agosto 2017 - 23:28

a casa parlo sempre in dialeto triestin, non rivo mai a parlar italian. comunque a mi me piasi tazer sai, non go sai voja de parlar con i altri. non poso dir de esser un tipo socievole, un che va per le osmize a imbriagarse o che va con la mula a guar per i boschetti delle parti de Muja. Son un cagon e alla fine dei conti un che fa sai musina e ogni tanto sopratuto a casa tira certe verte da lasar le finestre spalancade per tutto el zorno. me piasi magnar roba sciava e picante tipo rasnici ma son astemio, ma ogni volta che go fini de magnar e bever acqua minerale me devo alzar per andar a pisar perchè me brusa sempre l'usel.
  • 2

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#38 Greed

    round control to major troll

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Inviato 30 agosto 2017 - 01:08

Uh, la s è quella di gas e la trascrizione fonetica dovrebbe essere gaz, se non ricordo male. I rudimenti della TF aiutano a scrivere i dialetti (risposta a respiritomb).
Cazzata, è ds, sì

 

s (sorda) = s, come in "sito" ['sito]

s (sonora) = z, come in "asilo" [a'zilo]

 

Poi darò anche il mio contributo sul mio rapporto con i dialetti.


  • 1

#39 dirac

    mainstream Star

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Inviato 30 agosto 2017 - 05:12

Xe

 

 

non tutti i veneti usano il xe, in particolare a Pieve non dovrebbero, ma non ho conoscenze dirette

 

16830960_1219158694855298_21248569444919


  • 1

#40 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 30 agosto 2017 - 06:34

Matthew potresti spiegare bene come funziona in valle d'Aosta. A scuola si insegna italiano e francese standard parigino? Poi a seconda della valle ognuno parla il suo (piemontese, Franco-Provenzale, Walser ecc.) ? I giovani cosa parlano ora?
Non capisco perché i cartelli sono in doppia lingua se nessuno è madrelingua francese.

 

Lo Statuto Regionale parifica l'italiano al francese tramite l'articolo 38. Inoltre, il francese viene insegnato fin dalle elementari in un numero di ore pari a quello dell'italiano (art. 39).

 

ARTICOLO 38
Nella Valle d'Aosta la lingua francese è parificata a quella italiana.
Gli atti pubblici possono essere redatti nell'una o nell'altra lingua,
eccettuati i provvedimenti dell'autorità giudiziaria, i quali sono redatti in
lingua italiana.
Le amministrazioni statali assumono in servizio nella Valle
possibilmente funzionari originari della Regione o che conoscano la
lingua francese

 

ARTICOLO 39
Nelle scuole di ogni ordine e grado, dipendenti dalla Regione,
all'insegnamento della lingua francese è dedicato un numero di ore
settimanali pari a quello della lingua italiana.
L'insegnamento di alcune materie può essere impartito in lingua
francese

 

Non è tutto, dato che nella Valle del Lys (comuni di Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité) vi è una importante componente della popolazione di origine alemanna (i Walser) viene insegnato pure il tedesco a scuola (articolo 40-bis).

 

ARTICOLO 40-BIS 28

Le popolazioni di lingua tedesca dei comuni della Valle del Lys
individuati con legge regionale
hanno diritto alla salvaguardia delle
proprie caratteristiche e tradizioni linguistiche e culturali.
Alle popolazioni di cui al primo comma è garantito l'insegnamento
della lingua tedesca nelle scuole attraverso gli opportuni adattamenti alle
necessità locali

 

Sulla questione dialettale... in famiglia sono cresciuto sentendo i miei parlare dialetto/patois della Bassa Valle (mia mamma è di Issogne e mio papà di Donnas, appena vicino al Piemonte), ma dato che i miei zii parlano piemontese ho imparato quantomeno i rudimenti della lingua piemontese per poi svilupparla. Da tener conto che utilizziamo termini come lecca (sberla)/tumatica (pomodoro)/cohta (bietole) e altri che hanno una chiara influenza della regione limitrofa.

 

I giovani principalmente parlano italiano, anche se va detto che ne conosco diversi che si esprimono ancora oggi in patois. Le persone sui 40/50 anni e quelle vecchie praticamente tra di loro parlano SOLO dialetto, così come la gente da Carema in giù (piemontesi). Occhio comunque, dato che nel comune vicino al mio (Verrès) e nell'ultimo prima del Piemonte (Pont-Saint-Martin) praticamente il patois non esiste e le persone più attempate e non solo parlano tra di loro solo in piemontese. 


  • 0

#41 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 30 agosto 2017 - 07:15

 

Xe

 

 

non tutti i veneti usano il xe, in particolare a Pieve non dovrebbero, ma non ho conoscenze dirette

 

16830960_1219158694855298_21248569444919

 

 

asd Da noi SLACAI

 

Spoiler


  • 1

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#42 10 Maggio 1987

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Inviato 30 agosto 2017 - 07:17

lys, la valle, praticamente vivi nel mondo di martin

 

a proposito, mi è appena apparsa su facebook e ho pensato a voi

 

20992986_1560226110696131_36194468552467


  • 2

#43 Embryo

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:17

io capisco perfettamente il dialetto dei miei (vibonese e riggitano), ma lo parlo poco. questione di pronuncia delle singole parole ma anche di costruzione della frase.
una cosa che però mi è sempre piaciuta è ricercare l'origine "nobile" dei termini che più mi piacciono (per il suono e per l'enorme differenza con l'italiano).

mi ricordo ad es:

cotraru, ragazzino (dal lat. cotrarum)
ciaramìda, tegola (da keramion, mattone in latino)
catu, secchio (lat kados)

tambùtu, tomba (dal turco Tabut)

ma anche
accattari, comprare (dal francese acheter)
ruga, modo quasi poetico per indicare una piccola via (dal francese rue)
putìca, bottega (credo dal francese boutique)
le parole più belle rimangono però

Carcarazza, ovvero la Gazza ladra
scuzzarra, la tartaruga.

ed espressioni tipo
pari nu carnalivari ("sembri un Carnevale", cio è la personificazione della pigrizia)

 

Grande. Ovviamente confermerai che reggino e vibonese sono due lingue totalmente diverse. In particolare, il reggino è molto più simile al messinese che ad altri dialetti calabresi. Difatti, sto leggendo "Horcynus Orca" e scorre che è una meraviglia.

Per avere differenze sostanziali su alcuni termini, basta spostarsi di pochi chilometri.

Secchio, da me, si dice bagghiolu. La "a" di accattari non si pronuncia mai, così come la "c" di putìca. Carnalivari diventa cannaluari.

Essendo stati dominati da chiunque, è uno dei dialetti con maggiori contaminazioni esterne. Oltre al francese, vi sono notevoli punti di contatto con termini spagnoli/catalani e arabi.


  • 1
nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#44 Thælly

    mascellona da bukkake

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:20

Vê, a'sî tót di nimêj, a's'fa prèst a dscorêr ed lavōr ch'a'n's'en'sa mía gnînto. Fê mò parlêr mè, che a'n'è mía che sōl perché a'parlòm al dialèt a'savòm parlêr dal dialèt, eh.

Non è vero, siete bellissimi perché avete aperto questo topic. Quello lì sopra è reggiano (ma il reggiano a Correggio confina poi col modenese, è una varietà abbastanza di transizione), oppure potete anche considerarla lingua nazgûl, non è molto lontana ashd

Comunque, i mē nôn dla pêrt ed mē mêdra j'în ūn ed San Prôsper e cl'êtra ed Chêrp, chè dasvèin, mo i'ân fât l'imigrasiòun a l'arvêrsa, j'în andê in Sicilia, dòunca mē mêdra e mē sía j'în chersū a Catania, e al dialèt i'l'pârlen mía. Mē pêder, lò al'pêrla, mò lilōr j'în ed Cavès, e l'è n pò n'êter lavōr (mè al capés, mo a'n'al'savréss mía parlêr).

Feature preferita: i clitici impilati anche 3/4/5, i pronomi comitativi (mēg = con me, tēg = con te, ecc), il genere sui numerali (un gât, dū gât, trî gât; na vâca, dō vâchi, trē vâchi)
  • 0

Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.


#45 100000

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:27

Ecco, il romagnolo scritto mi stranisce sempre. Vabbè che anche parlato lo capisco il giusto (purtroppo) e lo parlo praticamente zero, mi sono rimasti solo i difetti di pronuncia (non parlatemi di zeta, vi prego).

Col tempo ho imparato qualcosa di salentino/tarantino/boh, perché (per rispondere a piersa) anche in questo caso ho notato come al sud basta traslare indietro di una generazione (non vuole essere dispregiativo, eh, per esempio questa cosa del dialetto la invidio) -> romagnolo : nonni = pugliese : genitori (non miei)


  • 0

#46 Garp Buzzy Power

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:33

 

Matthew potresti spiegare bene come funziona in valle d'Aosta. A scuola si insegna italiano e francese standard parigino? Poi a seconda della valle ognuno parla il suo (piemontese, Franco-Provenzale, Walser ecc.) ? I giovani cosa parlano ora?
Non capisco perché i cartelli sono in doppia lingua se nessuno è madrelingua francese.

 

Lo Statuto Regionale parifica l'italiano al francese tramite l'articolo 38. Inoltre, il francese viene insegnato fin dalle elementari in un numero di ore pari a quello dell'italiano (art. 39).

 

ARTICOLO 38
Nella Valle d'Aosta la lingua francese è parificata a quella italiana.
Gli atti pubblici possono essere redatti nell'una o nell'altra lingua,
eccettuati i provvedimenti dell'autorità giudiziaria, i quali sono redatti in
lingua italiana.
Le amministrazioni statali assumono in servizio nella Valle
possibilmente funzionari originari della Regione o che conoscano la
lingua francese

 

ARTICOLO 39
Nelle scuole di ogni ordine e grado, dipendenti dalla Regione,
all'insegnamento della lingua francese è dedicato un numero di ore
settimanali pari a quello della lingua italiana.
L'insegnamento di alcune materie può essere impartito in lingua
francese

 

Non è tutto, dato che nella Valle del Lys (comuni di Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité) vi è una importante componente della popolazione di origine alemanna (i Walser) viene insegnato pure il tedesco a scuola (articolo 40-bis).

 

ARTICOLO 40-BIS 28

Le popolazioni di lingua tedesca dei comuni della Valle del Lys
individuati con legge regionale
hanno diritto alla salvaguardia delle
proprie caratteristiche e tradizioni linguistiche e culturali.
Alle popolazioni di cui al primo comma è garantito l'insegnamento
della lingua tedesca nelle scuole attraverso gli opportuni adattamenti alle
necessità locali

 

Sulla questione dialettale... in famiglia sono cresciuto sentendo i miei parlare dialetto/patois della Bassa Valle (mia mamma è di Issogne e mio papà di Donnas, appena vicino al Piemonte), ma dato che i miei zii parlano piemontese ho imparato quantomeno i rudimenti della lingua piemontese per poi svilupparla. Da tener conto che utilizziamo termini come lecca (sberla)/tumatica (pomodoro)/cohta (bietole) e altri che hanno una chiara influenza della regione limitrofa.

 

I giovani principalmente parlano italiano, anche se va detto che ne conosco diversi che si esprimono ancora oggi in patois. Le persone sui 40/50 anni e quelle vecchie praticamente tra di loro parlano SOLO dialetto, così come la gente da Carema in giù (piemontesi). Occhio comunque, dato che nel comune vicino al mio (Verrès) e nell'ultimo prima del Piemonte (Pont-Saint-Martin) praticamente il patois non esiste e le persone più attempate e non solo parlano tra di loro solo in piemontese. 

 

 

La storia del francese e del bilinguismo in ambito lavorativo quando si viene assunti è anche parecchio redditizia mi pare.

La mia compagna che fa la maestra d'asilo, parlando con mia zia anche lei ex maestra valdostana, in caso di assunzione in Valle sarebbe costretta a dover passare anche l'esame di francese per poter essere assunta. O sbaglio Matt?

Mentre per quello che riguarda il dialetto parlato soprattutto da voi ne sento ancora tanti che lo usano. Come qua da noi nelle vallate che circondano Ivrea e le altre città medio-piccole del Canavese. 


  • 0
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#47 Infinite dest

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:35

Il termine sfaccimma tecnicamente indica la sborra il liquido seminale,e ha valenza multipla:

 

si' nu (figl' 'e) sfaccim' = sei figo/cool/scaltro, ti inculi chiunque*

 

'a sfaccimm' 'e chi t'è mmuorto = non è esattamente un complimento e io la userei con parsimonia, fossi in voi

 

e che sfaccimma! = + o - stands for e che cazzo! e copre un ampio spettro di stati d'animo

 

aspettiamo maggino per eventuali modifiche e/o integrazioni


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#48 dirac

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:36

asd Da noi SLACAI
 

Spoiler


Che bestia immonda asd


E scios quelli con la casina? Dove sei poi? Io Conegliano, che è a una 10ina km da Capea
  • 0

#49 Garp Buzzy Power

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:37

Il problema del franco-provenzale/patois è che è appunto largamente influenzato dal francese. Dunque può/potrebbe apparire più semplice in rapporto con il suo "cugino" piemontese.

 

Un conto comunque è il patois con cui parliamo in Bassa Valle e un conto quello della zona sopra Aosta (ma il discorso si potrebbe fare benissimo con il piemontese di Biella/Torino oppure con quello di Cuneo/Alessandria). 

 

Baiqué = guardare ad esempio è un termine che non ha corrispettivi in italiano. Anche paladin-a ("piccola palata", quindi un bel po') non è male.  asd

 

Ah, i brovacco/ambrun-a sarebbero i mirtilli.  ;D

 

sta cosa che il dialetto cambi tra le vallate adiacenti mi sembra sempre una roba assurda

ho un amico che abita a 2 km da Ivrea e al posto di usare il classico VARDA lui usa BAIKA


  • 0
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
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"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#50 100000

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Inviato 30 agosto 2017 - 08:44

Vabbé, anche in E-R certe parole cambiano ogni 20km, e senza grosse valli in mezzo (credo che maiale sia una di queste e che ci sia anche già stata una discussione a proposito, qui nel forum).

A proposito di parole polivalenti, io non posso vivere senza bazza, ma non posso neanche spiegare esattamente quando/come usarlo.


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