
qualcosa vorrà dire se anche un film come questo è costretto alla fine a sottostare alle regole della hollywood di oggi, e quindi a sacrificare la coerenza artistica per garantire anche a benicio del toro il proprio franchise. se non fosse per una conclusione non all'altezza delle premesse, potrei dire che si tratta di un grande film, ma no, è solo un buon film
in fondo aveva dei limiti anche il prototipo di villeneuve, ma lì era la regia arty del canadese a fare la differenza. il bravo sollima opta per una messinscena asciutta e solida, ma che non si eleva di un centimetro dall'ottimo mestiere hollywoodiano, che comunque non è poco contando che è un regista italiano perlopiù attivo in tv
la sceneggiatura di taylor sheridan continua a dipingere un mondo a tinte fosche, una sporca guerra in cui non esistono buoni e cattivi (assurde le accuse di "propaganda": film durissimo e antiretorico come pochi). tratta molti temi, alcuni messi lì come mcguffin - il terrorismo islamico - proprio per rappresentare la complessità, ma anche l'indecifrabilità della contemporaneità; altri invece centrali non solo in america ma nell'intero mondo occidentale - il business criminale dell'immigrazione irregolare. da questo punto di vista rispetto al genere della cosiddetta "war on drugs", fa un passo di lato (o avanti): la droga non è più l'attività principale dei cartelli, lo era magari 20 anni fa, oggi lo sono le persone. con tutto ciò che ne consegue. ma come per la cocaina prima, nessuno sembra veramente interessato a vincerla questa guerra. si gioca sempre più sporco, è l'unica certezza
teso, duro, moralmente ambiguo, amaro. ma come dicevo in apertura, film che doveva osare di più in chiusura. un finale che attenua l'impatto generale. peccato, ma comunque bello. andate a vederlo
recensione di OC: http://www.ondacinem...do-sollima.html