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Maurice Ravel


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52 replies to this topic

#1 Greed

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Inviato 23 marzo 2009 - 21:41

Non ho trovato un topic per questo straordinario compositore.
Non so niente di quale possa essere la sua portata innovativa, di quali armonie e melodie si serva, ma ogni cosa che ho ascoltato composta da Ravel ha subito catturato la mia attenzione e successivamente mi ha stregato.
Mi parlate un po' di questo genio?
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#2 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 23 marzo 2009 - 21:53

Mi parlate un po' di questo genio?


Ci provo, ma l'emozione è troppa.

Innanzitutto le opere che amo di più (anche se in realtà non esiste una composizione di Ravel che non mi piaccia):

- Tzigane 1924. La bellezza, l'edonismo di un violino, la perfezione dalla prima all'ultima nota, un delirio. Sentite qua. Consigliatissima anche la versione per violino e orchestra, che ho sentito fatta con Itzhak Perlman al violino. Eh vabè.

- Concerto per pianoforte e orchestra in G 1930. Apparentemente debitore alle intuizioni di Gershwin per le sue citazioni jazzistiche coinvolte in ambito classico orchestrale, questo pezzo è il miglior concerto per pianoforte e orchestra del '900. Punto. Ma anche se fosse solo pianoforte eh, non cambia.

- Il Bolero 1928. E' scontato citarlo? Non credo.

- Rapsodia spagnola 1907. Uno dei tanti esempi delle atmosfere uniche e tesissime emotivamente che riuscia a creare. Ravel era fondamentalmente malato di schizofrenia, sapeva passare dallo scherzo al dramma, dal virtuosismo gratuito alla prestazione corale, in un batter d'occhio. In questo senso imprevedibile, come Stravinsky, ma più umano.

Che emozioni.

Citerei anche I quadri di un'esposizione che nessuno avrebbe saputo orchestrare meglio di lui, ma alla fine si divide i meriti con Mussorgsky, però ragazzi, è come se avesse preso un bellissimo film in bianco e nero e l'avesse colorato dandogli nuova linfa, nuovi significati e portandone all'estremo la bellezza.

A volte la sua personalità musicale rischia di essere oscurata da quella di Debussy per i soliti futili motivi innovativi, della serie "è arrivato prima lui", in realtà il suo debito nei confronti della scrittura impressionista di Debussy rimane tutto da dimostrare, son dei grandissimi tutti e due, ma Ravel ha dalla sua una cosa che me lo fa amare ancora di più, e cioè questa immane capacità di colorare i suoni, come nessun altro, di rappresentare più sensazioni, possiede una tavolozza più ampia rispetto a Debussy, questo mi porta a pensare che abbiano due modi differenti di scrivere. L'ultima parte della sua carriera poi è davvero impossibile da etichettare.
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#3 Greed

    round control to major troll

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Inviato 23 marzo 2009 - 22:06

E i pezzi per pianoforte solo? Ne ho sentiti una decina su youtube, sono tutti belli e hanno quel sapore particolare che solo le sue opere hanno.

- Concerto per pianoforte e orchestra in G. Apparentemente debitore alle intuizioni di Gershwin per le sue citazioni jazzistiche coinvolte in ambito classico orchestrale, questo pezzo è il miglior concerto per pianoforte e orchestra del '900. Punto. Ma anche se fosse solo pianoforte eh, non cambia.

La sapete quella storia di Gershwin e Ravel? Gershwin voleva studiare meglio la musica e per questo decise di rivolgersi a Ravel. Ravel rifiutò dicendogli: "Perchè vuoi essere un Ravel di seconda classe quando sei già un Gershwin di prima?"
Fossi stato in Gershwin sarei tipo svenuto sul momento.

A volte la sua personalità musicale rischia di essere oscurata da quella di Debussy per i soliti futili motivi innovativi,

Se hanno qualcosa in comune è quella che sono i due compositori che per ora mi emozionano di più. Comunque mi sembra che dipingano in modo simile, ma che sulla tavolozza abbiano colori molto diversi [la mia incompetenza mi impone a parlare per metafore e solo giudicando dall'effetto che la musica mi fa].
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#4 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 23 marzo 2009 - 22:08


- Concerto per pianoforte e orchestra in G. Apparentemente debitore alle intuizioni di Gershwin per le sue citazioni jazzistiche coinvolte in ambito classico orchestrale, questo pezzo è il miglior concerto per pianoforte e orchestra del '900. Punto. Ma anche se fosse solo pianoforte eh, non cambia.

La sapete quella storia di Gershwin e Ravel? Gershwin voleva studiare meglio la musica e per questo decise di rivolgersi a Ravel. Ravel rifiutò dicendogli: "Perchè vuoi essere un Ravel di seconda classe quando sei già un Gershwin di prima?"
Fossi stato in Gershwin sarei tipo svenuto sul momento.


Uhm, questa storia l'avevo letta riguardo a Schonberg e Gershwin a dire il vero, ma si sa che nelle leggende i personaggi sono intercambiabili!  :D


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#5 Greed

    round control to major troll

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Inviato 23 marzo 2009 - 22:12

http://en.wikipedia....pean_influences

L'ho letto qui, però potrebbe comunque essere una storiella  ;)
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#6 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 23 marzo 2009 - 22:27

E i pezzi per pianoforte solo? Ne ho sentiti una decina su youtube, sono tutti belli e hanno quel sapore particolare che solo le sue opere hanno.


Amo Jeux d'eau che penso sia una delle sue prime composizioni (1901 mi pare), molto audace a livello compositivo e con una capacità descrittiva senza precedenti, cambi tonali repentini che creano una mutevole sensazione di movimento incessante, distogliendo da un baricentro tematico ma lavorando su sensazioni momentanee. Non ci sono evidenti dissonanze, eppure molti accordi innestati in un contesto armonico estraneo, e il risultato è appunto un gioco molto fluido, come suggerisce il titolo.

Anche i Miroirs sono splendidi, penso anche che siano qualcosa di nuovo a livello innovativo, esplorano davvero la tastiera del pianoforte con approccio molto più aperto rispetto a qualsiasi composizione precedente. E sono difficilerrimi.

In ogni caso come avrai capito forse, per me il picco di Ravel sta nelle opere orchestrali, o per strumento solista più orchestra, forse perchè il Ravel per piano solo lo vedo sempre troppo intento a costruire qualcosa di nuovo, a sperimentare giochi virtuosi nella tastiera, e lo trovo apprezzabile a livello più meramente esteriore. Però quando attacca con quei pezzi lenti e delicati per piano, mi viene il groppo in gola.
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#7 ravel

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Inviato 23 marzo 2009 - 22:53

La sapete quella storia di Gershwin e Ravel? Gershwin voleva studiare meglio la musica e per questo decise di rivolgersi a Ravel. Ravel rifiutò dicendogli: "Perchè vuoi essere un Ravel di seconda classe quando sei già un Gershwin di prima?"
Fossi stato in Gershwin sarei tipo svenuto sul momento.


L'episodio è vero durante la tournée di Ravel in America nel '28...
Ravel riteneva che Gershwin rischiasse anche di perdere (studiando accademicamente) il dono melodico e la freschezza della sua creatività...
Scrisse a Nadia Boulanger per "raccomandarglielo" ma le cose poi andarono diversamente...

Credo pensasse che Gershwin non avesse alcun motivo di nutrire inferiority complex verso la tradizione colta europea e quindi facesse meglio a restare quello che era...
Scrisse anche un articolo nel quale affermava esplcitametne che "il jazz andava preso sul serio"...
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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#8 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 23 marzo 2009 - 22:56



Ravel riteneva che Gershwin rischiasse anche di perdere (studiando accademicamente) il dono melodico e la freschezza della sua creatività...



Scrisse anche un articolo nel quale affermava esplcitamente che "il jazz andava preso sul serio"...



Era più avanti di testa di molta gente che nel 2009 scalda le cattedre dei migliori conservatori italiani.
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#9 satyajit

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Inviato 24 marzo 2009 - 00:21

Consiglio questo disco:

http://www.cdunivers...vakos, Nagy.htm

Ogni arcata di Kavakos è un brivido.


E anche qui non scherza (malgrado la scarsa qualità dell'audio):
http://www.youtube.c...h?v=bDziMWNrZj4
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#10 kingink

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Inviato 24 marzo 2009 - 08:17

compratevi questo:

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non ve ne pentirete!!!
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#11 123

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Inviato 24 marzo 2009 - 12:56

Ho appeno ripreso Ma mere l'Oye e Pavane pour une Infante défunte. Da piccola li ascoltavo all'infinito...

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#12 Notker

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Inviato 24 marzo 2009 - 16:02

di Ravel se n'è discusso più volte, sebbene mi sorprenda che non vi sia un thread dedicato.

inutile tessere ulteriori lodi per questo compositore fondamentale per lo sviluppo della musica nel 900; la sua capacità armonica, melodica, ritmica e, soprattutto, timbrica ancora oggi stupisce per audacia (il solo Rimskij-Korsakov ha maneggiato i timbri con egual maestria).
la ricerca timbrica in Ravel ha assorbito energie cospicue; la scelta di musicare i Tableax di Mussorgskij è esemplare da questo punto di vista.
la sua riscrittura del capolavoro russo è talmente efficace da far sembrare l'originale mussorgkiano quasi un canovaccio.
del resto, questa sua capacità di arricchimento timbrico progressivo (a partire da un'idea di base) la dimostrerà anche sulle sue composizioni: si provi ad ascoltare uno dei suoi massimi capolavori, La Valse, sia nell'originale per 2 pianoforti che nella versione orchestrale; se da un lato la composizione si arricchisce di colori superbi nella sua versione orchestrale (ascoltando l'intro non si può che rimanere folgorati dalla capacità quasi cinematografica di quelle pagine), dall'altro si rimane stupefatti dalla capacità timbrica che Ravel riesce a tirar fuori dal pianoforte.
Capacità che si manifesta imponente in un altro grandissimo capolavoro (ritenuto tale dallo stesso Ravel), Gaspard de la Nuit (del quale vi consiglio la lettura della Argerich piuttosto che quella di Michelangeli), nel quale il pianoforte finisce per emulare di volta in volta l'arpa, le campane, persino le nacchere, in un crescendo emotivo che fa del colore l'impalcatura dell'intera composizione... caso unico (insieme al coetaneo Skrjabin), fino ad allora, nella letteratura pianistica.
Rimanendo sulla questione, si ascoltino pure le due versioni (piano e orchestra) de Le Tombeau de Couperin o della Pavane, nel quale persino un certo manierismo antichizzante risplende di luce nuova e bizzarra.
il timbro e il colore sono gli elementi attraverso i quali necessariamente si deve leggere l'opera di Ravel; compresa questa cosa si schiude un forziere di sensazioni che difficilmente non lasciano il segno sull'ascoltatore.
Ravel ha avuto la capacità, il dono di proiettare la musica su dimensioni allora scarsamente percorse, realizzando un multiverso musicale del quale faranno tesoro le generazioni future.

i miei inevitabili consigli (lo stretto necessario):

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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#13 satyajit

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Inviato 24 marzo 2009 - 16:17

Nessuno che consiglia il Trio? Male!

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#14 kingink

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Inviato 24 marzo 2009 - 16:43

http://cfs4.tistory....1/47f9d046a4dd5


questo cd lo acquistai con un pelo di scetticismo; invece ascolto dopo ascolto mi sono dovuto ricredere e ammettere che Pierino su Ravel è valido.
Lo scetticismo mi derivava dal fatto che il suo stile troppo razionale/modernsita poco cangiasse con la musica di ravel dove, come già a ragione evidenziato nel topic, una tavolozza di colori infinita la fa da padrone.
Per esempio il suo Mahler tanto osannato a me non ha mai convinto proprio per una mancanza di plasticismo e una ridondanza eccessiva d'attenzione al dettaglio
Invece qui coadiuvato da un ottimo Zimermann tira fuori un' interpretazione di rara perizia e freschezza.
Già che ci sono vi consiglio anche questa incisione:

Immagine inserita

sulla argerich dico solo che periodicamente devo tornare su questa registrazione (che credo sia la medesima consigliata fa Gagà)

Immagine inserita

così come mi è sempre parso eccezionale il Jeux d'eau presente qua:

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#15 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 24 marzo 2009 - 17:29

sulla argerich dico solo che periodicamente devo tornare su questa registrazione (che credo sia la medesima consigliata fa Gagà)

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questa è diversa da quella che ho postato io; non solo vi è in più il superbo Concerto di Prokofiev ma pare che le pagine di Ravel siano state reinterpretate.

ne approfitto per ricordare la splendida esecuzione del Concerto di Ravel che la Argerich suonò agli Arcimboldi nel 2007 nell'ambito del MiTo.
Partita in sordina, quasi snobando (purtroppo le capita spesso), riuscì a suonare il Presto in un modo che mai avevo sentito prima. alla fine il teatro venne giù sotto un diluvio di applausi di circa mezz'ora... e lei andò via quasi scocciata... mah... che donna, però...
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#16 kingink

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Inviato 24 marzo 2009 - 17:42


sulla argerich dico solo che periodicamente devo tornare su questa registrazione (che credo sia la medesima consigliata fa Gagà)

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questa è diversa da quella che ho postato io; non solo vi è in più il superbo Concerto di Prokofiev ma pare che le pagine di Ravel siano state reinterpretate.


dici?
pensavo la DG avesse sostituito (senza reinterpretazioni) la Sonatina con il concerto 3 di Prokofiev. Vabbè  :)
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#17 Uma

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Inviato 24 marzo 2009 - 17:53

Non ascolto musica classica amplificata, quindi non so dare consigli discografici,
però lo scorso Novembre ho visto al Dal Verme una bella retrospettiva su Ravel. Il violino emergente rumeno Michaela Costea ha suonato la Tzigane, che è sicuramente uno dei capolavori di Ravel, se non altro per la modernità sconcertante di alcuni suoni del violino. Ma quello che mi ha colpito di più è senz'altro il Concerto in Sol maggiore per pianoforte ed orchestra (al piano c'era Enrico Pace, che nona vevo mai sentito nominare ma mi è sembrato piuttosto bravo). Mi ricordo che mentre suonavano in testa avevo l'immagine di un grosso Stainway messo in un salone, che però era in salita, cosicché degli uomini stavano cercando faticosamente di riportarlo a spinta in cima al salone. Bel trip.

Infine, non so se qualcuno lo sa, ma la "pavane" è un'antichissima danza medievale, una danza da cerimoniale di corte, che consisteva di due passi semplici e uno doppio in avanti, senza variazione. Se il Bolero ha una fonte d'ispirazione piuttosto chiara, la "Pavane pour une infante defunte" è molto più misteriosa.

Ultimissima osservazione: non capisco perché il "Bolero di Ravel" sia così popolare. Le vecchiette al concerto si infiammarono. Io lo trovo un pezzo altamente sperimentale, di una ripetitività alienante, che mi ha ricordato alcuni esperimenti molto successivi del minimalismo. Vecchiette avanguardiste.
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#18 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 24 marzo 2009 - 18:03

Tzigane, che è sicuramente uno dei capolavori di Ravel,

[...]

Ma quello che mi ha colpito di più è senz'altro il Concerto in Sol maggiore per pianoforte ed orchestra


Allora direi che possiamo essere amici anche se non mi piacciono i kraftwerk.
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#19 Uma

    Praxis Makes Perfect

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Inviato 24 marzo 2009 - 18:30


Tzigane, che è sicuramente uno dei capolavori di Ravel,

[...]

Ma quello che mi ha colpito di più è senz'altro il Concerto in Sol maggiore per pianoforte ed orchestra


Allora direi che possiamo essere amici anche se non mi piacciono i kraftwerk.


Ti piacerebbe, eh.
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#20 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 24 marzo 2009 - 18:33

Moltissimo.
Così almeno avrei qualcuno a cui chiedere di andare a vedere qualche concerto di musica classica, insieme.
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#21 fabio-uk

    Roadie

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Inviato 24 marzo 2009 - 18:38

a me ravel non piace lo trovo stucchevole non so che farci
di certo le sue celebrate opere orchestrali non mi prendono

l'unica cosa che trovo davvero eccezionale sublime è la sua musica da camera
questo doppio cd EMI è di riferimento (io ho la prima edizione con cover differente)
http://www.prestocla...k/r/EMI/5852552



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#22 Greed

    round control to major troll

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Inviato 24 marzo 2009 - 19:53

Ultimissima osservazione: non capisco perché il "Bolero di Ravel" sia così popolare. Le vecchiette al concerto si infiammarono. Io lo trovo un pezzo altamente sperimentale, di una ripetitività alienante, che mi ha ricordato alcuni esperimenti molto successivi del minimalismo. Vecchiette avanguardiste.


Innanzitutto basta un'ascolto per farti rimanere impressa la melodia e il crescendo...poi ha un colore molto particolare, ed è estremamente cantabile.
Mi sembra una composizione molto più immediata rispetto alle rapsodie spagnole ad esempio.
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#23 123

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Inviato 24 marzo 2009 - 21:09

di Ravel se n'è discusso più volte, sebbene mi sorprenda che non vi sia un thread dedicato.

inutile tessere ulteriori lodi per questo compositore fondamentale per lo sviluppo della musica nel 900; la sua capacità armonica, melodica, ritmica e, soprattutto, timbrica ancora oggi stupisce per audacia (il solo Rimskij-Korsakov ha maneggiato i timbri con egual maestria).
la ricerca timbrica in Ravel ha assorbito energie cospicue; la scelta di musicare i Tableax di Mussorgskij è esemplare da questo punto di vista.
la sua riscrittura del capolavoro russo è talmente efficace da far sembrare l'originale mussorgkiano quasi un canovaccio.
del resto, questa sua capacità di arricchimento timbrico progressivo (a partire da un'idea di base) la dimostrerà anche sulle sue composizioni: si provi ad ascoltare uno dei suoi massimi capolavori, La Valse, sia nell'originale per 2 pianoforti che nella versione orchestrale; se da un lato la composizione si arricchisce di colori superbi nella sua versione orchestrale (ascoltando l'intro non si può che rimanere folgorati dalla capacità quasi cinematografica di quelle pagine), dall'altro si rimane stupefatti dalla capacità timbrica che Ravel riesce a tirar fuori dal pianoforte.
Capacità che si manifesta imponente in un altro grandissimo capolavoro (ritenuto tale dallo stesso Ravel), Gaspard de la Nuit (del quale vi consiglio la lettura della Argerich piuttosto che quella di Michelangeli), nel quale il pianoforte finisce per emulare di volta in volta l'arpa, le campane, persino le nacchere, in un crescendo emotivo che fa del colore l'impalcatura dell'intera composizione... caso unico (insieme al coetaneo Skrjabin), fino ad allora, nella letteratura pianistica.
Rimanendo sulla questione, si ascoltino pure le due versioni (piano e orchestra) de Le Tombeau de Couperin o della Pavane, nel quale persino un certo manierismo antichizzante risplende di luce nuova e bizzarra.
il timbro e il colore sono gli elementi attraverso i quali necessariamente si deve leggere l'opera di Ravel; compresa questa cosa si schiude un forziere di sensazioni che difficilmente non lasciano il segno sull'ascoltatore.
Ravel ha avuto la capacità, il dono di proiettare la musica su dimensioni allora scarsamente percorse, realizzando un multiverso musicale del quale faranno tesoro le generazioni future.

i miei inevitabili consigli (lo stretto necessario):

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Il secondo ce l'ho. Di Pavane ho preso una versione di Abbado andrà bene?? Mi vengono sempre i dubbi quando devo scegliere.. :) :) :)
http://www.ibs.it/di...a-spagnola.html
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#24 ravel

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Inviato 25 marzo 2009 - 18:12

A me piace pressoché tutto (le opere orchestrali un po' meno, ma è un mio limite colla musica sinfonica in generale) ma se dovessi citare un lavoro solo citerei la sonata per violino e violoncello, seguito a un millimetro dal quartetto.
E dai Poemes de Mallarmé, da "Le tombeau de Couperin" per pf, dal trio, dai lavori per vl e pf...  :D

Purtroppo nella sua musica per pianoforte solo Ravel non ha trovato... il suo Michelangeli.
Qualcuno suona bene qualcosa (e nemmeno troppo, secondo me... ), nessuno tutto.
Su "Gaspard" ricorderei anche il Pogorelich degli anni belli (sempre che non ci siano troppi... "trucchetti" da studio di registrazione).

Per il trio forse citerei il Beaux Arts.
Del quartetto è interessantissima una registrazione storica (1928) del quartetto Capet (quello che Proust si faceva venire a casa la notte per suonargli fra gli altri, giustappunto di quartetto di Ravel... ), e il Quartetto Italiano.

Sul concerto in sol a me Argerich non piace poi troppo, ma vere alternative non mi pare ce ne siano (forse Ciccolini... ?).
Su quello per la mano sinistra poi buio fitto...

Il Boléro non piaceva tanto nemmeno a lui.
Sapeva che era un'opera geniale ma astratta, "intellettuale", nata diciamo così a tavolino... E Ravel non amava la musica fatta così quando era di altri, ma penso nemmeno se l'aveva scritta lui.
Nacque, forse lo saprete già, un po' per caso...
In uno dei suoi frequenti periodi di crisi creativa voleva orchestrare "Iberia" (un trucchetto per uscire dall'impasse... ), ma gli dissero che aveva già preso i diritti il compositore spagnolo Arbos.
Il quale quando lo seppe si precipitò a comunicare a Ravel che rinunciava volentieri, ma Ravel rispose a signorilità con signorilità rifiutando l'offerta...
E fu così che si mise a pensare a quello che poi sarebbe diventato il Boléro...
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#25 fabio-uk

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Inviato 25 marzo 2009 - 19:45



Purtroppo nella sua musica per pianoforte solo Ravel non ha trovato... il suo Michelangeli.

Qualcuno suona bene qualcosa (e nemmeno troppo, secondo me... ), nessuno tutto.
Su "Gaspard" ricorderei anche il Pogorelich degli anni belli (sempre che non ci siano troppi... "trucchetti" da studio di registrazione).


hai provato con Robert Casadesus?
http://www.youtube.c...h?v=QsiG6Dxuf08
http://www.youtube.c...h?v=Gl1-uFSVVx0



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#26 Greed

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Inviato 26 marzo 2009 - 16:09

Per il trio forse citerei il Beaux Arts.
Del quartetto è interessantissima una registrazione storica (1928) del quartetto Capet (quello che Proust si faceva venire a casa la notte per suonargli fra gli altri, giustappunto di quartetto di Ravel... )


Cioè poi dicono che i soldi non fanno la felicità.
Ieri sera sarei stato molto felice di avere un quartetto in camera a suonare Ravel, invece di mettere sul mio stereo il cd della sony da 5 euro. asd
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#27 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 26 marzo 2009 - 17:20


Del quartetto è interessantissima una registrazione storica (1928) del quartetto Capet (quello che Proust si faceva venire a casa la notte per suonargli fra gli altri, giustappunto di quartetto di Ravel... )


Cioè poi dicono che i soldi non fanno la felicità.
Ieri sera sarei stato molto felice di avere un quartetto in camera a suonare Ravel, invece di mettere sul mio stereo il cd della sony da 5 euro. asd


:D  :D

Ah... non credere che la pensi diversamente da te.
Peraltro non bisogna dimenticare che - soldi o non soldi - quello (di Proust) era l'unico modo per sentire un pezzo molto amato quando lo desideravi.
La possibilità di ascoltare musica registrata (e riproducibile a casa propria) non era ancora praticabile...
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#28 Greed

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Inviato 26 marzo 2009 - 20:07

In effetti da un certo punto di vista siamo fortunati...non ho mai sentito Proust parlare di giradischi o compact disc.

Comunque Ravel già al suo tempo è stato subito apprezzato e compreso? Ascoltandolo mi verrebbe da pensare che la gente del periodo fosse un po' scettica riguardo un compositore così particolare e (mi sembra proprio che lo sia) innovativo.
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#29 ravel

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Inviato 26 marzo 2009 - 21:42

Comunque Ravel già al suo tempo è stato subito apprezzato e compreso? Ascoltandolo mi verrebbe da pensare che la gente del periodo fosse un po' scettica riguardo un compositore così particolare e (mi sembra proprio che lo sia) innovativo.


No... Ravel ha goduto di un buon successo (esposto ad alcuni alti e bassi dovuti in parte anche alle "mode" che ogni tanto lo mettevano in ombra - il periodo dei Six, p. es., un fenomeno in parte "mediatico" si direbbe oggi...  ;D) e di amplissimi riconoscimenti soprattutto dopo la guerra quando (con Debussy scomparso) restava lui il n. 1 francese.
La tournée in America fu trionfale e altrettanto fu quella con la Long per il Concerto in sol ecc.

Resterebbe semmai da discutere se sia stato valutato correttamente e apprezzato per... i motivi giusti.
E su questo avrei qualche dubbio... Potremmo citare il caso Boléro come l'epitome di quello a cui alludo parlando di dubbi.

Il dogma "progressivo" (e quello più subdolo che indica dove debbano stare gli indici della progressività) di matrice adorniana (in estetica) lo ha giudicato in maniera frettolosa e a mio avviso inadeguata.
Un artista come Pollini (che di questa linea è l'incarnazione vivente... ) non mi risulta abbia mai suonato una sola nota del genio di Ciboure (sarei lieto di sbagliarmi ovviamente).
Peccato.
Per Pollini naturalmente...
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#30 kingink

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Inviato 28 marzo 2009 - 16:39

Su "Gaspard" ricorderei anche il Pogorelich degli anni belli


Immagine inserita

:-* :-* :-*
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#31 Guest_Pequod_*

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Inviato 30 marzo 2009 - 14:03




Purtroppo nella sua musica per pianoforte solo Ravel non ha trovato... il suo Michelangeli.

Qualcuno suona bene qualcosa (e nemmeno troppo, secondo me... ), nessuno tutto.
Su "Gaspard" ricorderei anche il Pogorelich degli anni belli (sempre che non ci siano troppi... "trucchetti" da studio di registrazione).


hai provato con Robert Casadesus?
http://www.youtube.c...h?v=QsiG6Dxuf08
http://www.youtube.c...h?v=Gl1-uFSVVx0




Immagine inserita

Già. Prova con questo.

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#32 Greed

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Inviato 01 aprile 2009 - 19:01

Qualcuno ha mai sentito questo?

http://www.ibs.it/di...mpleta-per.html
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#33 ravel

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Inviato 01 aprile 2009 - 21:50

Qualcuno ha mai sentito questo?

http://www.ibs.it/di...mpleta-per.html


No, non lo conosco.
Ma onestamente non mi attenderei granché (forse di questo disco ho letto una recensione anodina su una rivista... ).

Quella che mi interesserebbe, a dire la verità, è l'integrale di Angela Hewitt...
Che è canadese quindi di cultura "mista", che ha studiato con un maestro francese appassionato di Ravel (e che le ha trasmesso la passione) ed è una eminente esecutrice di Bach...
Tutti elementi che messi assieme mi renderebbero assai curioso di sentire come suona Ravel, confesso...

Anche se non sono né un appassionato né un esperto di esecutori e interpretazioni...
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#34 Uma

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Inviato 06 aprile 2009 - 10:48

Ho trovato una bella citazione di Ravel:


"Un compositore deve mettere sulla carta ciò che sente e come lo sente, liberamente e senza tener conto dello stile del momento.
La grande musica, così come ho sempre sentito, deve sgorgare dal cuore. La musica creata dalla tecnica e dal cervello non vale la carta su cui è scritta."
(Maurice Ravel)

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#35 fabio-uk

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Inviato 06 aprile 2009 - 11:04


Qualcuno ha mai sentito questo?

http://www.ibs.it/di...mpleta-per.html


No, non lo conosco.
Ma onestamente non mi attenderei granché (forse di questo disco ho letto una recensione anodina su una rivista... ).

Quella che mi interesserebbe, a dire la verità, è l'integrale di Angela Hewitt...
Che è canadese quindi di cultura "mista", che ha studiato con un maestro francese appassionato di Ravel (e che le ha trasmesso la passione) ed è una eminente esecutrice di Bach...
Tutti elementi che messi assieme mi renderebbero assai curioso di sentire come suona Ravel, confesso...

Anche se non sono né un appassionato né un esperto di esecutori e interpretazioni...


na zoccola
non diciamo puttanate
grazie

  • 0

#36 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 06 aprile 2009 - 13:04

Ho trovato una bella citazione di Ravel:


"Un compositore deve mettere sulla carta ciò che sente e come lo sente, liberamente e senza tener conto dello stile del momento.
La grande musica, così come ho sempre sentito, deve sgorgare dal cuore. La musica creata dalla tecnica e dal cervello non vale la carta su cui è scritta."
(Maurice Ravel)


E' un bel discorso, ed è vero fin ad un certo punto. Certo se una composizione non parte dal cuore vedo difficile che possa catturare davvero il cuore degli ascoltatori, ma nei pezzi di Ravel ci vedo anche parecchio cervello a livello formale.  Cuore + Cervello = Ravel.

Se i critici fossero tutti come Ravel leggerei più volentieri i discorsi dei critici e i magazine di musica, non dovrei sorbirmi quelle stroncature perchè "questa roba c'era già 3 anni fa", o le proclamazioni perchè "non si era mai sentito prima qualcosa del genere".  asd
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#37 mongodrone

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Inviato 06 aprile 2009 - 14:34

sembra una citazione di allevi  asd
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#38 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 06 aprile 2009 - 14:51

sembra una citazione di allevi  asd



>:( >:( >:(



In effetti un po' c'hai ragione asd
  • 0

#39 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 06 aprile 2009 - 17:33

Ho trovato una bella citazione di Ravel:


"Un compositore deve mettere sulla carta ciò che sente e come lo sente, liberamente e senza tener conto dello stile del momento.
La grande musica, così come ho sempre sentito, deve sgorgare dal cuore. La musica creata dalla tecnica e dal cervello non vale la carta su cui è scritta."
(Maurice Ravel)


Scusami da dove l'hai presa... ?

Ravel era antisentimentale e una frase come lo "sgorgare dal cuore" non è molto "sua"...
Ravel, però, era contro il sentimentalismo, che sta al sentimento come il similoro all'oro, non a favore dell'intellettualismo...

Più vera l'ultima affermazione, che risponde polemicamente in modo indiretto alle accuse che facevano a lui!
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#40 Uma

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Inviato 06 aprile 2009 - 17:57

L'ho presa da questo blog (che vi consiglio di leggere):


http://heinrichvontrotta.blogspot.com/


Magari la traduzione è un po' infelice ma credo che la fonte sia corretta.
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#41 Greed

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Inviato 06 aprile 2009 - 20:48

http://www.ibs.it/di...certo-per.html#

Di questo che ne pensate? Ci sono dei nomi abbastanza noti però boh  ;) Sono sempre titubante quando compro la musica classica.

C'è qualche mancanza significativa? Le Rapsodie Spagnole e Alborada del Gracioso le ho già in un altro cd.
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#42 dick laurent

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Inviato 27 aprile 2010 - 10:50

ho visto che in questo topic daphnis et chloe non è stato nominato manco una volta, che ne pensate?
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#43 ravel

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Inviato 27 aprile 2010 - 14:46

ho visto che in questo topic daphnis et chloe non è stato nominato manco una volta, che ne pensate?


"Che ne pensate" in quale senso... ?!

Nel senso dell'opera e del suo valore o delle interpretazioni della medesima (che è una po' la piega prevalente che avevano preso gli ultimi post)?!
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#44 dick laurent

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Inviato 27 aprile 2010 - 15:05

nel primo senso di valore dell'opera, comunque io ho sentito la versione diretta da boulez
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#45 Greed

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Inviato 27 aprile 2010 - 15:26


ho visto che in questo topic daphnis et chloe non è stato nominato manco una volta, che ne pensate?


"Che ne pensate" in quale senso... ?!


dick laurent, se gli dici che la suaopera è brutta Ravel si arrabbia  asd
  • 0

#46 ravel

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Inviato 27 aprile 2010 - 16:11



ho visto che in questo topic daphnis et chloe non è stato nominato manco una volta, che ne pensate?


"Che ne pensate" in quale senso... ?!


dick laurent, se gli dici che la suaopera è brutta Ravel si arrabbia  asd


:D  :D

Ma va' là... Non sono così egocentrico...

Anzi, come dicevo  non ho rapporti così eccezionali colla musica diciamo così ??sinfonica? o comunque per grande orchestra, nemmeno di Ravel, pur consapevole che costituisca uno dei vertici della sua produzione e soprattutto un campo estremamente favorevole all??oggettivazione delle sue ??doti? musicali e compositive.
??Daphnis et Chloé? ne è un ottimo esempio.
E?? un capolavoro, anche se probabilmente aveva ragione Djaghilev (il committente? ) a non considerarlo un vero balletto (anche se Ravel se ne adontò molto).
Sarebbe bene conoscere la vicenda narrata, appunto nel balletto che la musica doveva accompagnare, per apprezzare meglio i singoli quadri.

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#47 dick laurent

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Inviato 28 aprile 2010 - 11:41

preciso che chiedevo per capire come voi esperti lo inquadravate nel complesso della musica di ravel, a me per ora Daphnis et chloe è forse l'opera che mi è piaciuto di più, ci sono delle parti bellissime.
Per quanto riguarda Djagilev, a quanto ho letto Ravel se la prese più che altro perchè l'impresario decise arbitrariamente di togliere il coro nell'esecuzione della prima
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#48 ravel

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Inviato 28 aprile 2010 - 15:05

Per quanto riguarda Djagilev, a quanto ho letto Ravel se la prese più che altro perchè l'impresario decise arbitrariamente di togliere il coro nell'esecuzione della prima


Alla prima esecuzione privata che Ravel fece al pianoforte, era presente fra gli altri anche Stravinskij che lo racconta, Djagilev alla fine ruppe l'imbarazzato silenzio generale dicendo pressappoco: "Maestro è un capolavoro, però non è un balletto... ".
Ravel era molto orgoglioso e molto sicuro di sé e delle sue scelte musicali (e di solito aveva ragione, anche se non proprio proprio sempre, ovviamente... ).
Poi ci furono problemi anche quando finalmente il balletto si allestì, come ricordi anche tu (fra l'altro ci fu un enorme ritardo dovuto però principalmente al compositore che lo scrisse molto lentamente) ma io credo che le cose si siano guastate su quel giudizio (peraltro, credo, abbastanza giusto).
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#49 clapat71

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Inviato 30 aprile 2010 - 17:05

Lasciate perdere soluzioni strane, per il pianoforte di Ravel si può iniziare e finire con Samson François.
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#50 il mistico

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Inviato 08 maggio 2013 - 12:43

tra i lavori più spettacolari di ravel un posto di riguardo lo occupa senza dubbio sheherezade, capolavoro assoluto della musica vocale di fine 800, musiche oniriche, quasi ipnotiche, completamente atemporali, a casa ho l'edizione ormai storica con regine crespin , questa con bernarda fink diretta da nagano è una delle più recenti.


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