Matana Roberts - COIN COIN Chapter One: Gens de Couleur Libres
#1
Inviato 23 maggio 2011 - 10:25
Ho letto che il progetto COIN COIN dovrebbe prevedere (il condizionale è d'obbligo in questi casi) la realizzazione di 10 dischi ciascuno dei quali dedicato ad un antenato di Matana. I contenuti di questo primo capitolo sono, a farla breve, free-jazz / improvvisativi ma con un proprio, marcatissimo "quid" che affonda le radici (è proprio il caso di dirlo) negli spiritual, in uno spiccato sentimento religioso (la religione più militante che va di pari passo con la protesta e le recriminazioni sociali), nella musica nera più povera e rurale, quella degli schiavi del Sud (Libation For Mr. Brown fa venire in mente l'episodio più "traditonal" di Fig. 5 dei Jackie-O Motherfucker, quella Go Down Old Hannah che proprio come il pezzo di Matana si nutre di sole voci per poi aprirsi ad un finale "free").
Non sono uno che mangia pane e jazz a colazione ma questo disco mi ha folgorato, forse proprio perché mi arriva come trascendente l'ambito di riferimento fino ad aprirsi ad una sorta di totalità sonora / musica veramente globale, per gli elementi che in essa si fondono e per l'apporto dei musicisti coinvolti (più o meno una quindicina di elementi un paio dei quali - Thierry Amar e David Payant - meglio conosciuti per i loro trascorsi con Carla Bozulich, Silver Mount Zion, GYBE! e Vic Chesnutt).
Questo album mi aveva incuriosito e lo aspettavo da quando ho letto la notizia dell'uscita sul sito della Constellation, e direi che l'attesa sia stata ampiamente ripagata. Matana riesce a creare un linguaggio universale per comunicare la gioia il dolore l'orgoglio e tutta l'intensità della sua blackness, siano i toni incupiti dagli archi (qui si sente un po' il legame con il post-rock dissonante tipico della Constellation), oppure rallegrati da andature più festose, oppure molto intimi e raccolti (la ninna nanna di Lulla/Bye o la conclusiva How Much Would You Cost? dedicata alla madre). Su tutto permane una tensione nella varietà di accenti che raramente finisce in secca. Particolare non irrilevante: il disco è stato registrato live e conserva tutto il feeling della performance (anche se poi è stato editato / adattato al formato album). La sperimentazione non travalica mai la comunicazione dei sentimenti che Matana mette in gioco, complice anche un uso molto appropriato della voce che passa dallo spoken-word a contorsioni torturate e quasi Galàsiane. Come a dire che Human is the new Avant.
Ora attendo di ricevere la copia originale del disco, sperando che contenga i testi di Matana, i quali, da quel che ho captato, devono essere pregni di significato ed essenziali alla concettualità dell'opera.
Sul sito della Constellation si può, tra le altre cose, sentire il disco in streaming: http://cstrecords.com/coincoin/
http://soundcloud.co...rds/sets/cst079
#2
Inviato 23 maggio 2011 - 10:43
#3
Inviato 23 maggio 2011 - 10:58
#4
Inviato 02 luglio 2011 - 09:09
http://www.ondarock....tanaroberts.htm
Solo una perplessità:
Lode alla Costellation per aver impresso coraggio e innovazione alla musica jazz con alcune opere (Colin Stetson, Pat Jordache) capaci di riconciliare il pubblico della musica con un genere spesso considerato solo per addetti.
Io non l'ho ancora ascoltato ma da quel che ho letto non mi risulta che nell'album di Pat Jordache il jazz sia un elemento preminente...
Comunque disco intensissimo e sentitissimo quello di Matana....
#5
Inviato 02 luglio 2011 - 09:40
nel testo originale c'era jazz e noise, un refuso chè è solo colpa mia
#6
Inviato 06 luglio 2011 - 16:08
#7
Inviato 12 luglio 2011 - 10:24
disco da acquistare.
#8
Inviato 12 luglio 2011 - 12:33
#9
Inviato 02 settembre 2013 - 14:28
Matana Roberts - Coin Coin Chapter Two: Mississippi Moonchile (2013)
Preorder qui
Pezzuccio anteprima qui.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#10
Inviato 02 settembre 2013 - 14:35
#11
Inviato 17 settembre 2013 - 14:28
la mia classifica parziale di fine anno è:
autechre - exai
jandek - the song of morgan (avendone ascoltato 1/9)
jenny hval - innocence is kinky
dj sprinkles - queerifications & ruins
julia holter - loud city song
kanye west - yeezus
pete swanson - punk authority
matana roberts - coin coin chapter two (senza ascoltarlo, bisogna portarsi avanti)
#13
Inviato 17 settembre 2013 - 15:09
Finalmente il secondo capitolo di Coin Coin ha una data certa. 1 ottobre.
Matana Roberts - Coin Coin Chapter Two: Mississippi Moonchile (2013)
Evviva evviva. Mi riterrò soddisfatto se mi piacerà anche soltanto la metà del primo. Grazie per la dritta.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#14
Inviato 17 settembre 2013 - 20:44
#15
Inviato 18 settembre 2013 - 08:47
LO STO ASCOLTANDO
Dove, come, che te ne pare?
Rodotà beato te che sei morto
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Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#16
Inviato 18 settembre 2013 - 09:07
#17
Inviato 18 settembre 2013 - 09:21
per me è meglio del primo ma credo che in giro piacerà meno
Come mai? Meno accessibile?
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#18
Inviato 18 settembre 2013 - 11:27
#19
Inviato 18 settembre 2013 - 17:49
no, meno "spettacolare", più equilibrato, sono sei musicisti in tutto, completamente cambiato l'organico, c'è un tenore operistico che dà al suono un'impronta originalissima e le i temi (che pure ci sono e sono belli e fruibili) non svettano mai del tutto sul fluire organico della musica, è una suite molto coesa, un suono ricchissimo ma quasi senza picchi (a parte uno spiritual verso la fine). Secondo me proprio una grande opera, di grande maturità e gusto, ma non ha l'impatto titanico del disco precedente. Per me alla fine è un merito in più, ma come dicevo non credo che verrà letto in questo senso (positivo) specie dalle platee indie.
Già acquolina alla bocca. Ma tu dove/come lo hai ascoltato? In streaming?
Rodotà beato te che sei morto
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Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#20
Inviato 19 settembre 2013 - 08:34
#21
Inviato 19 settembre 2013 - 10:14
#22
Inviato 23 settembre 2013 - 16:16
#23
Inviato 01 ottobre 2013 - 10:00
È in stream:
http://thewire.co.uk...moonchile-album
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#24
Inviato 01 ottobre 2013 - 11:04
#25
Inviato 02 ottobre 2013 - 17:25
no, meno "spettacolare", più equilibrato, sono sei musicisti in tutto, completamente cambiato l'organico, c'è un tenore operistico che dà al suono un'impronta originalissima e le i temi (che pure ci sono e sono belli e fruibili) non svettano mai del tutto sul fluire organico della musica, è una suite molto coesa, un suono ricchissimo ma quasi senza picchi (a parte uno spiritual verso la fine). Secondo me proprio una grande opera, di grande maturità e gusto, ma non ha l'impatto titanico del disco precedente. Per me alla fine è un merito in più, ma come dicevo non credo che verrà letto in questo senso (positivo) specie dalle platee indie.
In effetti un ritorno dai toni inattesi, molto pacato, quasi "classico" in un certo senso. Sicuramente di gusto, però mi manca il clamore del primo volume - che pur con alcune pecche aveva un impatto assurdo. E' giusto comunque che una "saga" abbia dei capitoli ben distinti, e questo con "Gens de couleur libres" non ha certo molto a che spartire. Alla prossima sento che tirerà giù il mondo alla maniera della Fire Orchestra.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#26
Inviato 03 ottobre 2013 - 17:24
#28
Inviato 03 ottobre 2013 - 17:33
è sul sicchio a 320. jubilate.
Sìsì, preso iersera. <3
bella zio.
#29
Inviato 07 ottobre 2013 - 08:57
#30
Inviato 07 ottobre 2013 - 10:08
#31
Inviato 07 ottobre 2013 - 10:11
#32
Inviato 07 ottobre 2013 - 10:50
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#33
Inviato 07 ottobre 2013 - 10:58
#34
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:01
Si, tante volte lo spoken appesantisce molto il disco, a mio parere qui non accade, anzi, se possibile lo fa "vibrare" ancora di più anche perché restituisce l' impressione che da un momento all' altro possa scattare un accenno di canto, cosa che a volte accade anche.
Parli del primo o del secondo (che, per inciso, non ho ancora ascoltato)?
Rodotà beato te che sei morto
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#35
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:02
Si, tante volte lo spoken appesantisce molto il disco, a mio parere qui non accade, anzi, se possibile lo fa "vibrare" ancora di più anche perché restituisce l' impressione che da un momento all' altro possa scattare un accenno di canto, cosa che a volte accade anche.
Parli del primo o del secondo (che, per inciso, non ho ancora ascoltato)?
Scusate, del secondo
#36
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:03
#37
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:06
è sul sicchio a 320. jubilate.
Sìsì, preso iersera. <3
bella zio.
Mettetelo anche su un host, perdio, che non posso accedere a SS.
Comunque secondo me il primo ti piace Giubbo. Questo ancora non so perché non l'ho sentito.
#38
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:16
Slot, immagino tu abbia il promo del CD... ci sono i testi per caso? Perché mi spiacerebbe sentire uno spoken senza capirne il senso. Ah, altra domanda: io non sono tanto incline al jazz, soprattutto se free. Consigliereste comunque una musica del genere a uno poco avvezzo come me?
Testi mi pare non ci siano, tra l'altro il promo non è un promo ma è proprio il disco come - immagino - viene pubblicato, c'è però una lunga digressione di Matana su sua nonna, etc...
Altra storia l'inclinazione jazz, beh questo è un disco jazz, c'è poco da fare la "lingua" che parla questo disco è una lingua jazzistica, libera ma senza mai essere ostile. Il free non sarà l'ostacolo ma il jazz sì. Poi c'è proprio il senso dell'epopea, il calore di qualcosa di profondamente vissuto e scelte timbriche a mio parere vincentissime (la voce tenorile, in particolare). Detto ciò, a chi non ama troppo il jazz faccio fatica a consigliarlo, meglio dare un'ascoltata allo streaming su the Wire linkato lassù.
#39
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:17
Mettetelo anche su un host, perdio, che non posso accedere a SS.
Ma come mai? Scusa se chiedo, eh.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#40
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:18
Mettetelo anche su un host, perdio, che non posso accedere a SS.
Ma come mai? Scusa se chiedo, eh.
dall'ufficio non riesco. A meno di non rubare le credenziali all'admin
#41
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:19
#42
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:22
cioè, magari il disco dell'anno scorso di Neneh Cherry coi The Thing, che fu il disco hipster-jazz dell'anno
OT
però, scusate: questa idea (del disco "hipster-jazz" a giudizio tuo/vostro non ha portato a critiche eccessive al disco stesso? Voglio dire: non era poi così male! L'ho riascoltato giusto qualche giorno fa e continuo a pensare che, se non passerà alla storia, rimane comunque un disco godibile e con qualche soluzione originale.
Rodotà beato te che sei morto
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Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#43
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:40
La faccenda dell'hipster-jazz è un puro dato di cronaca, è semplicemente la versione attualizzata - alle specifiche classifiche di fine anno - di quelle classifiche globali dei dischi rock che immancabilmente trovano un posticino per "Kind of Blue" e "A Love Supreme". Questo non toglie un grammo al valore dei dischi in questione.
Penso che la storia dell'hipster-jazz, assolutamente priva di connotazioni di giudizio, meriti di la segnalazione perchè ha che fare con i canali mediatici e quelli della distribuzione, che sono molto importanti nel definire le "percezioni" di "cosa sia rock" e "cosa sia jazz", specie in un'epoca discograficamente caotica come quella attuale.
#44
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:50
La cosa buffa è che Lescalleet - a livello stilistico e iconografico - ha un potenziale rock notevole, è uno che viene dal noise (non dall'accademia o dall'improvvisazione radicale) e fa copertine che citano platealmente i Big Black, tipo questa:
http://www.google.it...24&tx=133&ty=33
Indubbiamente fa una musica più "difficile" rispetto a quella di Hecker e Fennesz, ma davvero faccio fatica a non pormi il dubbio di cosa succederebbe se avesse una distribuzione più ampia.
#45
Inviato 07 ottobre 2013 - 11:54
Questo secondo a quel che dici è più nell'alveo impro-jazz, quindi forse dovrebbe sbancare meno...
#46
Inviato 07 ottobre 2013 - 12:09
#47
Inviato 07 ottobre 2013 - 12:52
#48
Inviato 07 ottobre 2013 - 13:07
mi sembra che non l'abbia criticato nessuno!
La faccenda dell'hipster-jazz è un puro dato di cronaca, è semplicemente la versione attualizzata - alle specifiche classifiche di fine anno - di quelle classifiche globali dei dischi rock che immancabilmente trovano un posticino per "Kind of Blue" e "A Love Supreme". Questo non toglie un grammo al valore dei dischi in questione.
Ok, capito. Grazie.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#49
Inviato 07 ottobre 2013 - 13:10
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#50
Inviato 07 ottobre 2013 - 13:24
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