Io avrei anche lasciato perdere, ma per quanto mi riguarda tutta questa faccenda ha dell'assurdo.
Mi sembra che questo film vada a confermare uno dei più immarcescibili luoghi comuni a mezzo dei quali il Cinefilo viene puntualmente sfottuto dal pubblico medio: e cioè che la durata del film sia direttamente proporzionale all'interesse destato presso la suddetta categoria maiuscola.
Con questo titolo siete andati persino a scardinare la regola aurea che vorrebbe un'attesa di almeno un decennio prima della miliarizzazione.
Ebbene io sostengo che se questo stesso materiale non fosse uscito in forma di film (ancorché bipartito) della durata di 260 minuti, ma in una forma seriale/episodica, sarebbe stato reputato un prodotto medio-basso al pari di molte altre produzioni d'ambito ispanofono.
Tutti sti discorsoni sull'incrocio dei piani temporali, le narrazioni parallele, come se non fossimo nel 2024 e ben altre astuzie e complessità si fossero già viste nell'arte dell'intreccio filmico, senza con ciò gridare al miracolo.
Questo, in gergo, è soltanto un polpettone senza particolare interesse, scritto alla buona e recitato malaccio. E non ho visto nessuno slancio registico tale da giustificare gli entusiasmi di OC e dell’utenza. Dopodiché mi taccio, poiché per onestà devo ammettere di non essere neanche riuscito a finirlo.
“Nuovo Satantango” un cazzo.
esoteros
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)