Alcuni giorni fa ho letto su questo forum che i JOY DIVISION sono sopravvalutati o cose del genere. Ovviamente ogni persona ha le proprie idee sulla musica.
Il mio amore per la musica, dai BEATLES al rumore MERZBOWIANO, è totalizzante. Ho amato alla follia i JOY DIVISION quando ero più giovane, ma il mio amore di certo non si identificava (personalizzava) con le disavventure mentali del cantante o per certa cupezza della musica stessa. Semplicemente li adoravo.
L'ermeneutica ha scacciato per sempre ogni possibile evoluzione in campo filosofico, questa è davvero la sagoma più riuscita del Potere che controlla e svella la nostra attitudine alla libera scelta.
L'ermeneutica oggettiva in un certo qual senso irrigidisce gli stilemi della filologia, mentre la seconda si basa appunto sulle illogiche delle sensazioni umane, l'interpretazione che possa basarsi ancora a un brandello di umanità come avrebbe detto l'ultimo HUSSERL.
Ascoltare dovrebbe essere una esperienza assoluta, di stordimento sensoriale, che demolisce tutto quanto di simbolico ci affligge come esseri umani, ma non di escapismo, non si scappa mai dalla realtà, la trascendenza appartiene solamente ai Santi.
JOY DIVISION continua ad essere un gruppo che nonostante abbia composto solamente due capolavori, un post punk che portava questa catalogazione verso la morte, è il documento più vero in quanto a raggiungere la morte, davvero intesa come liberazione eterna ci è riuscito il cantante e portando alla vertigine i suoi compagni di avventura.. non è un ascolto per tutti, ma i nuovi mezzi di informazioni digitali hanno assorbito apparentemente quello che per abitudine definivamo difficile o inquietante.
Che ne pensate?