Aretha Franklin - I Never Loved a Man the Way I Love You - Deep Soul, Southern Soul (1967) 8
Il primo disco per la Atlantic, quello della svolta. Jerry Wexler, produttore della label, si rende conto di avere davanti una bomba soul inesplosa e le dà libertà d’espressione. Se è vero che già alla Columbia avevano ben presente le sue doti (e forse ci sarebbe qualcosa da recuperare anche da quel periodo), è indubbio che questa sia la “sua” veste, l’estensione della sua anima. Pochissime altre vocalist del genere, tecnicamente dotate, hanno saputo toccare le corde emozionali come ha fatto Aretha. Per di più è stata una musicista in senso lato: oltre ad essere una discreta pianista, ha firmato diversi pezzi (qui fra le altre Dr.Feelgood”, “Baby baby baby”) spesso con la sorella Carolyn, che le regalerà anche “Ain’t no way”.
David Bowie - Hunky Dory – Glam Rock (1971) 7 ½
Pienamente soddisfatto a metà. Si, perché il disco ha una parte di capolavori, assoluti, immarcescibili, e tutto quello che volete. Ma l’altra metà passa senza lasciare traccia o quasi. Quando provieni da “Life on mars” o “Quicksand” non ti accontenti di una “Fill your heart”. Altre note sparse: voce di Bowie deliziosa, in pieno stile glam, produzione ottima, esclusa la batteria. Mi capita con diversi album dell’epoca a dire il vero, quella batteria che pare quasi della bontempi, come nel debutto dei King Crimson. La cover poi è inarrivabile, un pezzo di storia del novecento.
Sagittarius - Present Tense - Baroque Pop, Psychedelic Pop, Sunshine Pop (1968) 7 ½
Ennesima produzione di spessore a firma Boettcher, in connubio con Gary Usher, altro personaggio di spicco di quella california dorata. Il risultato (pur con un pizzico di qualità in meno nella tracklist) è del tutto assimilabile a “Begin”, magari un filo più barocco e meno avveniristico nei suoni. “Song to the magic frog” è commovente, ciò che io intendo per brano pop perfetto.
Jan & Dean - The Complete Liberty Singles – Vocal Surf, Pop/Rock (2008) 6 ½
Se i Beach Boys sono i più grandi, famosi, celebrati, i Jan & Dean gli sono appena dietro. Nel dorato decennio dei 60’ i due gruppi hanno condiviso tanto: dalla fase surf sono passati entrambi verso un pop più barocco, ricercato, per poi giungere ad un loro idea di psichedelia. Escludendo quest’ultima e non particolarmente ispirata versione (Carnival of Sound), i Jan & Dean sono stati fenomenali; prima del loro delizioso concept barocco sulla pioggia (Save for a rainy day), hanno inciso una serie di singoli strepitosi. Brani come “The little old lady from Pasadena”, “My might Gto”, “The New girl in the school”, non temono il confronto con quelli coevi di Wilson (che in alcuni casi è coautore), anzi spesso li superano in quanto a produzione ed esecuzione. Jan Berry infatti, già prima di Wilson, si rivolgeva alla “Wreckin Crew” per l’incisione dei brani. Questa antologia ripercorre la fase d’oro del duo, con tutti i singoli rilasciati per la Liberty nell’originale formato mono, e con un’ottima qualità audio. Poco noto da queste parti, il duo spopolò nella California di quegli anni, al punto da presentare uno dei più grandi live di sempre, il T.A.M.I. Show.
Buddy Holly - From the Original Master Tapes - Rockabilly, Rock & Roll, Pop/Rock (1985) 7-
Venti brani con una discrete fetta di ciò che l’autore ha fatto. Il che non è affatto poco visto quanto il destino gli ha permesso di campare. L’eredità di Buddy Holly è nota a tutti e la sua irresistibile ed iconica vocalità è stata un’ispirazione per molti. Per me Buddy Holly aveva un talento squisitamente pop, ed è in quella direzione che si sarebbe mosso se l’aereo non fosse caduto. Basta ascoltare brani come “It doesn’t matter anymore” o “True Love Ways”, tra le sue ultime incisioni in assoluto. “Everyday” è un’altra gemma in questo senso, forse il mio brano preferito, e sintesi di quello che ancora avrebbe potuto fare. Limpida celesta in primo piano, chitarra in secondo, raffinato basso acustico, mentre il tempo è scandito da un geniale battito sulle ginocchia, che pare realmente il suono di qualcuno intento all’onanismo. La dolce voce di Buddy chiude perfettamente il cerchio. L’antologia è curata dal famoso ingegnere audio Steve Hoffman, la cui presenza è una garanzia di qualità in termini di resa sonora.