Posted 19 March 2019 - 18:00 PM
L'eventuale livello politico dei film e' piu' figlio dei generi di riferimento che non delle intenzioni degi autori: cosi' i film di Iron Man, che sono degli action coi robot al posto delle pistole, dagli action si portano dietro un certo grado di individualismo conservatore, i film di Capitan America si rifanno al cinema bellico e spionistico e di quei generi si portano dietro tanto un che di retorica patriottarda che un certo grado di disillusione (Winter Soldier e' quasi la versione supereroistica de "I tre gorni del Condor", c'e' pure Robert Redford), I Guardiani della galassia e Doctor Strange sono "la terza via" hippie e freakettona, Thor e' fantasy fiabesco e caciarone fuori da ogni possibile lettura politica, Spider-Man e' la commedia giovanilista un po' nostagica, i due Ant-Man degli heist-movie proletari, gli Avengers dei disater-movie un po' cinici e reazionari come era reazionario e cinico un po' tutto il cinema catastrofico.
"Black Panther" e' l'unico che si prende sul serio, l'unico che non si collega esplicitamente ad un genere, e infatti e' l'unico che fa cagare senza appello.
Così la penso anch'io. Facendo un passetto oltre: il cinema di genere, secondo me, si basa su una convenzione implicita per cui il mondo che rappresenta funziona effettivamente secondo il 'codice morale' più conveniente alla storia. In una storia mossa dalla contrapposizione bene-male, il bene e il male sono effettivamente distinguibili e contrapposti senza ambiguità. Le storie di vendetta privata alla 'giustiziere della notte' implicano un mondo dove effettivamente il singolo non può mai ricevere giustizia. Il problema sta nel voler applicare il codice del genere al mondo reale, e penso che più sia semplicistico e infantile il codice rappresentato più questa operazione sia impossibile.
Casomai il discorso ideologico andrebbe fatto sul perché una determinata epoca-società-fetta di popolazione trova intrattenente (e quindi non problematico) un certo codice. Se proprio si vuol leggere il cinema di genere in quest'ottica, è forse più come sintomo e come riflesso di modi di pensare, che come 'messaggio', propaganda o prescrizioni d'azione.
Non sempre dietro un contenuto c'è la volontà esplicita di propagandare una ideologia, il più delle volte c'è l'adozione di un modo di pensare diffuso e ingranato nella società. D'altra parte, molti dei film storici che più amiamo hanno dei 'messaggi' che fanno stortare il naso, che so magari un po' di razzismo casuale buttato lì. Buttato lì proprio perché era un cliché sociale che il regista ha usato senza problematizzarlo. Trovo quindi piuttosto ingenue le accuse di razzismo a questo o quel regista quando ad essere razzista era la società (poi c'erano anche registi personalmente razzisti, non lo nego).
Quel che come sintomo di una società mi dicono i film Marvel, casomai, è che sono il riflesso di una società che ha tanto bisogno di essere rassicurata e confortata. Se poi cercano di contenere qualche motivo di ambiguità o qualche tema più problematico (o si vendono come tali), allora l'effetto consolatorio si fa evidentissimo. Più che propaganda sono comfort food, e se vogliamo può essere molto preoccupante pure questo
(Confesso di usarli come comfort food. Un pochino me ne vergogno )
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.