Inviato 05 febbraio 2019 - 20:48
Sono stracontento che abbiate apprezzato! Per me è il disco della vita
Ecco, già abbiamo un problema; non può essere il disco della tua vita perché è già il disco della mia. Sono geloso, sai.
Un filo rosso che accomuna tutti i brani, secondo me, è la presenza di quello che in mancanza di una definizione più adeguata chiamerò il momento 'sì, cazzo, sì'. Quell'istante particolare, che può essere anche l'ennesima ripetizione del riff che in un determinato momento sembra più se stesso che in tutti i momenti precedenti, quel passaggio insomma che aspetti per tutto il brano. Che vorresti venisse ripetuto ma d'altra parte è così magico perché è unico. Ed è per questo che per ripeterlo ti riascolti tutto l'album da capo.
I momenti più magici, forse (e sottolineo forse), le schitarrate taglienti che si aprono in un canto a cuore aperto in "She Floated Away", o l'improvviso alzarsi di tono di "Up in the air". Poi c'è la conclusiva "You can live at home" che sembra il tentativo di avere un momento 'sì, cazzo, sì' praticamente lungo tutto il brano. Come a volere solo catarsi senza costruzione, e poi mandare tutto in vacca con una coda che a sua volta insegue l'epico, lo bracca, e lo scalcia più avanti.
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.