Hahahhaha
però sto giro funziona.
Sto provando le transizione più estreme:
Pharrell Williams - Ornette Coleman
Abba - Stockhausen
Marillion - Scott Joplin
Che è sta roba, ormai vale tutto
Non puoi immaginare,
in teoria andrebbe bene pure Kate Perry
Non conta la complessità, ma solo la maniera con cui scorre il tempo, se va dritto, se va circolare o se non si muove proprio.
Ci sono pezzi di Ligeti con una nota sola.
A parte gli scherzi, funziona! Ci sono solo tre modi per ascoltare la musica e per passare da uno all'altro ci vogliono relativamente pochi giorni. È molto disorientante, ma si può fare. Quello che non serve a niente è mischiare a cazzo di cane, bisogna prendere pazienza e accettare che per qualche settimana fai un mestiere, per altre settimane un altro eccetera...
L'altra sera mi sono sparato Glenn Branca, Slint, Nico, La monte young, i Royal trux, i Sonic Youth, Philip Glass.
E tre settimane fa ero una fotocopia di Succo, da Robert Johnson fino a Derek Trucks.
Vuoi capire davvero Mozart e ascoltarlo come lo ascoltavano i contemporanei? si può fare, ma devi accettare che in quelle ore i Beatles e i Hendrix ti faranno un effetto lassativo. E viceversa.
Vuoi capire davvero il blues? lo puoi fare, ma devi accettare che in quel momento Brahms ti farà dormire come non mai.
Il sistema adesso fornisce una prassi pratica per ottenere uno dei tre punti di vista in maniera sistematica. L'unica cosa veramente ripeto, molto disorientante, è cambiare.
Onestamente non farei più di uno switch all'anno. E il momento migliore per farlo è la mattina appena svegliati.
Perché è disorientante? Perché è vero che "scientificamente" è solo una roba di chimica del cervello, però di fatto è qualcosa che riguarda i nostri sentimenti. Cambiare gusti musicali è come lasciare una donna ed innamorarsi di un'altra. È bello, ma c'è sempre nostalgia.
Da un lato è inquietante il fatto che uno stesso fenomeno osservato da punti diversi crei delle prospettive così diverse, dall'altro è confortante che i punti di vista siano un numero discreto e relativamente basso. Addomesticare la soggettività è meglio del caos puro, se le maniere per osservare un fenomeno sonoro fossero infinite ci sarebbe il nichilismo completo; l'assenza di valore.
Invece, un valore condiviso da una particolare comunità è pur sempre una realtà solida su cui costruire.