il venom di tom hardy potrebbe essere il primo supereroe trumpiano, non a caso uno dei pochi film di supereroi in circolazione svincolato dall'egida della disney
eddie brock è un giornalista d'assalto che mette alla berlina il sistema liberal e globalista un po' alla breitbart news e lo fa a san francisco, la mecca dell'ideologia liberal americana, non a caso una città trasformatasi in una distopia vivente, dove c'è il più alto tasso di diseguaglianza, con i senzatetto che affollano le strade solcate dai veicoli uber delle tecnoelité della silicon valley
il villain è un pazzoide alla elon musk che somaticamente assomiglia al sindaco di londra
eddie brock/venom è un uomo bianco, solo, amante dell'alcool e arrabbiato: quindi ci siamo
il film ha chiaramente come modello deadpool, ma alla sony non hanno avuto il coraggio della fox e hanno optato per un classico PG-13 che purtroppo depotenzia il tutto. le parolacce sopra le media dei film di supereroi, le morti gratuite (seppur presente il "fattore terminator 2":
no, noi dobbiamo uccidere solo i CATTIVI!) fanno chiaramente capire che si voleva osare di più, ma è incredibile dopo tutti questi anni e tutti questi flop (leggi: amazing spider-man), le persone chiave alla sony (leggi: amy pascal, quella dello scandalo delle email leakate dai coreani) restano le stesse. contenti loro…
in realtà venom è stato un inaspettato successo. stroncato dalla critica leccaculo della disney, il pubblico affamato di supereroi non ha ascoltato (quando mai lo fa
) e ne ha decretato il successo al botteghino
il film mi ha ispirato parecchia simpatia perché sembra uscire direttamente dal 2003: è un film di supereroi old-school, quando i cinecomics non conoscevano universi condivisi, non si vergognavano di essere platealmente b-movie pompati con gli steroidi del cinema alla bay e non ammiccavano alla serie A con narrazioni "superiori". fosse stato R-rated gli avrei dato un voto in più, così come è strappa a malapena una sufficienza e un sorriso