L’emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia.
http://www.ondacinem...-mia-pelle.html
Inviato 17 settembre 2018 - 16:41
L’emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia.
http://www.ondacinem...-mia-pelle.html
Inviato 18 settembre 2018 - 12:36
Ma non l'ha visto nessuno?
Sono film che io di solito non guardo, ma vedo giudizi positivi da tutte le parti e mi è venuta un po' la curiosità. Cioè non me ne frega niente di vedere fatti di cronaca riportati fedelmente (ovviamente poi nessuno sa che cosa sia successo di preciso a Cucchi nei suoi ultimi 7 giorni, quindi fedelmente col cazzo, ma vaglielo a spiegare ai sostenitori di queste operazioni) però a quanto pare ha lasciato soddisfatti pure quelli più esigenti, quindi avrei voluto un parere anche d qualcuno qui dentro.
EDIT: in poche parole sto cercando giudizi negativi per eliminare quel 15% di voglia che mi è venuto di vederlo e tornare allo 0%
Inviato 19 settembre 2018 - 16:19
Asciutto e avrei detto anche rigoroso, se non ci fossero le sequenze dedicate alla famiglia e quindi estranee al punto di vista di Stefano (e quindi no, solo asciutto). Queste ultime spiegano la vicenda dalla loro prospettiva, abbastanza kafkiana (praticamente dopo il processo si ritrovano il figlio cadavere). Il modello abbastanza esplicito è "Hunger" di Steve McQueen, ma Cremonini rimane fisso sul corpo di Stefano, gli manca totalmente l'afflato bressoniano: la sua regia non è espressione di una vera "visione", di un linguaggio personale. Certo, si può dire sia una scelta, quella di documentare senza commentare, ma un'angolazione, un punto di vista un regista può assumerlo...anche se forse la vicenda è troppo recente. Alessandro Borghi veramente bravissimo. Fine. Non che sia un grande film, ma se lo si vede non è tempo buttato.
Inviato 21 settembre 2018 - 08:32
Inviato 01 ottobre 2018 - 15:03
C’è, anche, il rapporto malato con l’autorità armata che figlio e padre ben rappresentano ad un certo punto, un rapporto largamente condiviso, di fronte alla divisa senti di non avere diritti, di essere in balia di un arbitrio, hai solo paura e non ti difendi neppure, cerchi di minimizzare le ricadute.
Inviato 11 ottobre 2018 - 10:48
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