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Il Giustiziere Della Notte - La Serie Con Charles Bronson


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21 replies to this topic

#1 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 26 luglio 2018 - 21:51

*
POPOLARE

un omaggio al duro dei duri, ad uno dei più grandi attori del cinema d’azione (e non solo) attraverso una rassegna sulla sua “seconda pelle” cinematografica: il giustiziere paul kersey, protagonista di un capolavoro della storia del cinema che ha dato vita ad una delle serie action/crime più famose ed amate


IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE (1974) di m. winner

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la storia è semplice: dopo lo stupro della figlia e l’omicidio della moglie durante un’aggressione domiciliare, l’architetto paul kersey si trasforma in un giustiziere in una new york piagata dal crimine. passato alla storia come il fasciofilm per eccellenza, in realtà nella sua ambiguità morale mostra una maggiore complessità ideologica rispetto ai sequel e agli imitatori succedutisi negli anni. il film è in bilico tra cinema “serio” ed exploitation, tra denuncia politica e sensazionalismo. winner riesce a tenere bene insieme le diverse componenti e soprattutto non fa mai venire meno una vena di dissacrante cinismo. paul kersey non è, come gli starnazzanti critici denunciavano nelle loro recensioni, un “eroe”. c’è qualcosa di malsano, di perverso ed ovviamente di provocatorio – che sono sicuro a winner piaceva molto – nel ritratto della “trasformazione” di kersey: l’omicidio come cura contro lo sconforto, il lutto, la depressione. kersey non vuole fare giustizia: vuole solo sentirsi meglio, vuole provare quella scarica di adrenalina che parte quando impugni un’arma e stai per fare fuoco, come una dipendenza. invece di uscire di notte per andare a bere o a puttane come fanno tutti, kersey si trova l’hobby dell’omicidio. il “death wish”, il desiderio di morte del titolo originale, è proprio quello di kersey, che non si mette neanche sulle tracce degli aggressori della sua famiglia che infatti resteranno impuniti. il film però centra anche il punto “politico” alla base: denuncia l’isolamento e la solitudine delle vittime dei crimini, l’impotenza delle forze dell’ordine, l’insicurezza generale derivante dal proliferare del crimine, i limiti e le imperfezioni delle leggi che sembrano penalizzare solo chi quelle leggi le rispetta. e poi parla dell’america: kersey in fondo applica con zelo eccessivo il secondo emendamento e non è un caso che riscopri il proprio spirito pionieristico di cacciatore in un viaggio di lavoro in arizona dove torna ad impugnare un’arma dopo anni, gesto benedetto dalla frase “questo è un paese in cui si spara!” detta da un costruttore del luogo con la fascinazione per le armi e il disprezzo per i liberal di new york. come anche il finale testimonia, con quel mezzo sorriso di bronson verso la camera, pur essendo un film crudo e violento, ha un’anima irriverente e dissacrante da non sottovalutare

IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 2 (1982) di m. winner

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il sequel è pura exploitation. la produzione passa da de laurentiis alla cannon di golan/globus. l’ambientazione si sposta da new york a los angeles. winner, che non aveva più messo a segno una hit al box office proprio dai tempi del primo death wish, ritorna alla regia su insistenza di bronson, ma mostrando ancora un certo interesse nelle tematiche trattate. il “motore” violento della storia è uno stupro se possibile ancora più raccapricciante ad opera di una gang di criminali dipinti come dei perversi e sadici mostri da ghetto. come se non bastasse, dopo un ulteriore stupro, la figlia di kersey – che ricordiamolo è stata ridotta al mutismo dopo lo shock dell’aggressione nel primo film – nel tentativo di fuggire dai suoi aguzzini, salta da una finestra e finisce impalata nella ringhiera di un cancello. credo sia difficile trovare qualcosa di più cinico in circolazione. winner conferma la propria fama di maestro dello shock-cinema, mentre bronson trasforma il proprio personaggio in una sorta di vendicativo antieroe rispetto al vigilante del primo film: kersey infatti abbatte uno ad uno i membri della gang per vendicarsi, ma sembra non mostrare alcun interesse verso tutte le altre varie specie di criminali che incontra sulla propria strada. rispetto al primo film, death wish 2 è un action strutturalmente più convenzionale, ma resta comunque il migliore della serie dopo il prototipo

IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 3 (1985) di m. winner

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il 3° film è un puro prodotto alimentare per chi vi ha partecipato: winner gira con la mano sinistra e bendato; bronson non finge neppure di essere totalmente disinteressato e apatico; la produzione raschia il fondo del barile tentando di ricostruire un quartiere di new york in inghilterra, per contenere i costi, con risultati demenziali e surreali (tralasciando il fatto che si tratta di un quartiere dove ogni 3 secondi c’è uno scippo, ogni 2 un’aggressione e i criminali sembrano usciti da una puntata di ken il guerriero); la sceneggiatura non è pervenuta; il montaggio è imbarazzante, a livelli amatoriali. eppure anche questo episodio ha avuto successo e c’è chi lo ha pure rivalutato nell’ottica di divertimento trash. no, mi dispiace: insalvabile

IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 4 (1987) di j. lee thompson

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death wish 4 torna ad essere perlomeno un prodotto dignitoso ed accettabile dal punto di vista tecnico, con la regia che passa nelle mani del veterano thompson. torna anche un minimo di realismo e di aggancio all’attualità, con kersey che si ritrova a los angeles in lotta con la mafia del narcotraffico. certo ormai kersey è un personaggio a metà strada tra rambo e james bond, ma una storia più elaborata del solito, un pizzico di ironia assente in precedenza, rendono la pellicola un divertente b-movie. bronson è l’unico attore che a 66 anni riesce ad essere ancora credibile in un ruolo del genere. tuttavia il film non riuscì a mantenere le aspettative al botteghino, in un periodo in cui la cannon non navigava in buone acque a causa di alcuni flop (avrebbe dichiarato bancarotta due anni dopo)

IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 5 (1994) di a. goldstein

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death wish 5 esiste essenzialmente come disperato tentativo di far incassare qualche soldo alla nuova casa di produzione di menahem golan dopo la bancarotta della cannon. per bronson il 4° film doveva essere l’ultimo della serie ed obiettivamente sarebbe stata una chiusura più che dignitosa, con un bellissimo finale. la saga di death wish però continuava a tirare parecchio nel mercato home-video, così golan riuscì a convincere bronson a rientrare in pista alla bellezza di 73 anni offrendogli uno stipendio che da solo si “mangiava” il 90% del budget del film che si aggirava sui 5 milioni di dollari. il film è girato in canada, perlopiù in interni e ha in tutto e per tutto lo stile di un tv movie. si capisce che ormai i tempi sono cambiati (anzi: finiti) anche dal fatto che è l’episodio meno violento della serie. un fallimento al botteghino e presso la critica (ma questo non stupisce più di tanto). dispiace pensare che è l’ultimo film al cinema di bronson
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#2 Max Stirner

    Scaruffiano

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Inviato 27 luglio 2018 - 06:44

grandissimo paul


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"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"

#3 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 27 luglio 2018 - 07:16

Ottima disanima Cine.

La coppia Bronson/Winner negli anni 70 era un must del cinema d'azione, la serie Death Wish nonostante un primo episodio notevole e un secondo più che dignitoso (confesso di non saper distinguere gli altri della seria uno dall'altro) secondo me segna un po' il declino di questa collaborazione che ha prodotto un capolavoro come Chato, revenge western duro e potente che gira come un orologio svizzero e un altro grande film come il primo Professione: Assassino

Bronson stesso è stato purtroppo marchiato a fuoco dal successo di Death Wish ma era in realtà un attore sicuramente non molto ecclettico ma molto dotato, carismatico e professionalissimo (Sergio Leone lo definì addirittura il miglior attore con il quale avesse lavorato), fondamentale per l'evoluzione dell'action hero hollywoodiano.

Gli ultimi episodi della seria comunque penso li abbia accettati anche per pagare le cure alla moglie malata, nelle pochissime interviste rilasciate si percepiva ormai un certo disagio per il personaggio e per la serie che l'hanno consacrato.


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#4 Tom

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Inviato 27 luglio 2018 - 07:47

Riporto quanto scritto in un altro forum anni fa sul primo film...

 

locandina.jpg

 

Rivisto dopo qualche era geologica.
Film nel bene e nel male epocale, che segnò una svolta nella storia del cinema poliziesco. E bollò per sempre la carriera di Charles Bronson. In un' ipotetica classifica dei film più imitati di tutti i tempi, sicuramente questo film si piazzarebbe almeno sul podio. Eppure come molti prototipi è stato un modello tra i più travisati dai suoi imitatori e dai suoi stessi sequel (un altro esempio che mi viene in mente è Rambo). Innanzitutto, non è certo un truce rape and revange, ma un film lento, ambiguamente psicologico, con quelle atmosfere grigie e invernali tipiche di tanti film anni 70. Un film quasi anti-spettacolare. Infatti, a parte l'agghiacciante massacro iniziale (ancora oggi un pugno nello stomaco), la violenza è piuttosto contenuta e asciutta, con scene d'azione secche e veloci. E il finale sospeso è quasi spiazzante nella sua beffarda rinuncia a qualsiasi soluzione catartica.

 

Intendiamoci, resta un film sensazionalistico, in cui i meccanismi sociali e psicologici vengono descritti in modo grezzo e semplicistico. Eppure lo sguardo distaccato e gelido scelto da Winner, donano all'insieme una salutare ambiguità, con diversi tocchi d'ironia (le scenette televisive, l'opportunismo dei politici), tanto che a tratti il film sembra quasi più un' opera satirica che un poliziesco.

Il succo del discorso e' reso esplicito nelle scene ambientate in un villaggio del vecchio West, quando decide di impugnare la pistola in fondo Bronson fa esattamente quello che facevano i pioneri e gli sceriffi dei Bei Tempi Andati, perchè un brav'uomo americano non dovrebbe ricorrere alla violenza privata in un paese che la mitizza ponendola come fondamento della propria Storia? (Occhio alla scena in cui Bronson prende in mano per la prima volta una pistola: sullo sfondo si nota il manifesto de "Io sono la legge" dello stesso Winner.)

 

Il romanzo di Brian Garfield (che odiò il film, bollandolo come spazzatura fascista) da cui il film è tratto è molto diverso. Il protagonista alla fine è uno squilibrato pericoloso quanto i criminali a cui da la caccia. Un personaggio per certi versi più simile allo svitato taxista intepretato da De Niro in "Taxi Driver".

 

IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 3 (1985) di m. winner

il 3° film è un puro prodotto alimentare per chi vi ha partecipato: winner gira con la mano sinistra e bendato; bronson non finge neppure di essere totalmente disinteressato e apatico; la produzione raschia il fondo del barile tentando di ricostruire un quartiere di new york in inghilterra, per contenere i costi, con risultati demenziali e surreali (tralasciando il fatto che si tratta di un quartiere dove ogni 3 secondi c’è uno scippo, ogni 2 un’aggressione e i criminali sembrano usciti da una puntata di ken il guerriero); la sceneggiatura non è pervenuta; il montaggio è imbarazzante, a livelli amatoriali. eppure anche questo episodio ha avuto successo e c’è chi lo ha pure rivalutato nell’ottica di divertimento trash. no, mi dispiace: insalvabile

 

E' una merda. Ma e' una merda totalmente consapevole. Tanto la non-regia di Winner che la non-recitazione di Bronson trasudano un cosi' totale disprezzo verso tutta la faccenda da meritare un ghignante rispetto.

Beninteso che la visione del film puo' essere tranquillamente sostituita da un video come questo...

 

 

ashd


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#5 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:13

La coppia Bronson/Winner negli anni 70 era un must del cinema d'azione, la serie Death Wish nonostante un primo episodio notevole e un secondo più che dignitoso (confesso di non saper distinguere gli altri della seria uno dall'altro) secondo me segna un po' il declino di questa collaborazione che ha prodotto un capolavoro come Chato, revenge western duro e potente che gira come un orologio svizzero e un altro grande film come il primo Professione: Assassino


forse professione assassino è il mio preferito della coppia

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cosa ne pensate invece di un raffronto tra questa e la serie di dirty harry? sono due delle serie action/poliziesche più famose di sempre ed hanno anche alcuni punti in comune (l'accusa di fascismo ashd , l'appartenere alla stessa epoca cinematografica e culturale, essere composte entrambe da 5 film, ecc). certo anche notevoli differenze: i film di callaghan sono tutti film di serie A supervisionati da un autore con i controcoglioni come eastwood, mentre i sequel di death wish sono b-movie ai limiti dell'exploitation

per me direi superiore la serie di dirty harry però sono anche molto affezionato a paul kersey
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#6 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:22

Hai detto tutto tu, superiore decisamente la serie eastwoodiana, pur con il grande rispetto dovuto al duo winner/bronson.

 

Comunque l'avevi già accennato nel tuo post iniziale, la cosa che oggi da rimpiangere un autore come Winner è il suo essere totalmente e anarchicamente oltraggioso, provocatorio, dissacrante.

I registi di oggi, anche quelli considerati più fuori dagli schemi, in confronto sembrano tutti dei bravi scolaretti, lui era veramente uno che non guardava in faccia nessuno, andava in guerra e non faceva prigionieri, prendere o lasciare.


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#7 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:28

dei suoi anni 70, da citare anche l'horror the sentinel che va a completare il quartetto dei suoi classici

ma invece c'è qualcosa di altro da salvare dopo o sono tutti film alimentari (vedo che ha diretto fino al 1998)?
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#8 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:33

Anche Improvvisamente un uomo nella notte col suo grande amico Brando è molto interessante, astenersi anime belle ovviamente asd

Notevolissimi i due western Io sono la Legge e Chato, l'Assassino di Pietra, altro classico bronsoniano mi manca così come tutta la produzione inglese che è generalmente molto quotata, Marlow indaga e Bocca da Fuoco li ho visti secoli fa ma me li ricordo come film di livello medio-basso, i film più tardi non li ho proprio visti.

So che Kristofferson è un esperto in materia, quando torna operativo magari ci saprà dire.


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#9 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:36

Anche Improvvisamente un uomo nella notte col suo grande amico Brando è molto interessante, astenersi anime belle ovviamente asd


ah cazzo è vero: questo mi manca, lo devo sempre recuperare da una vita!

dai dicci qualcosa su brando ashd
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#10 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:47

Manco uno me ne ricordo e non li ripropongono mai in tv. Mi è venuta voglia di cercarli in rete.
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#11 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 27 luglio 2018 - 13:48

Cine, ne avevo scritto tempo fa brevemente, è una specie di horror psicoerotico, diciamo che i due ci vanno giù pesante com'è nella loro indole, all'epoca si parlò di film perverso quando non pornografico.

In realtà è un'opera molto potente e ben fatta dotata di un fascino effettivamente morboso e nerissimo.

Brando con tanto di accento irlandese è volgare e rivoltante e costantemente sopra le righe ma funziona lo stesso alla grande e Stephanie Beacham ha un'anatomia che non si dimentica asd

 

nightcomers3.jpg


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#12 Tom

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Inviato 27 luglio 2018 - 14:40

"L'assassinio di pietra" era uno dei miei polizieschi preferiti da ragazzino. Ora non lo rivedo da minimo un quarto di secolo, ma lo metterei tranquillamente tra i classici winneriani, poliziesco seventies che piu' seventies non si puo', con basettoni, maglie a collo alto, templi hippies e un finale fuori dagli schemi alla "Il braccio violento della legge". Vedendo il trailer direi che faccio bene a ricordarmelo una figata...

 

 

"Marlowe indaga", me lo ricordo abbastanza tremendo, ma qui nel forum una volta lo ha difeso a spada tratta Dest, da allora sarei curioso di rivederlo, cosa che non ho ancora fatto.  

 

Concordo che il confronto con Callaghan e' abbastanza impietso verso il povero Kersey, anche se e' vero che l'andamento delle due saghe e' molto simile. Ma con Callaghan abbiamo: un capolavoro iniziale, due ottimi prodotti di genere (il 2 e il 4), un prodotto medio ben fatto (3), un ultimo capitolo svogliato fuori tempo massimo. Con il Giustiziere abbiano "solo" un bel film, con gia' il secondo che parava nell'exploitation piu' grezza (e' in questo che c'e' lo stupro della cameriera latina che durera' tipo cinque minuti?) e il terzo che, appunto, precipitava nel trash piu' autodistruttivo. Forse non ho mai visto il quarto... i film anni 80 di Bronson non sono facilmente distinguibili. Onestamente mi tengo lontano dall'ultimo: per me Bronson aveva dato un degno addio al cinema con la parte del padre dei protagonisti del bellissimo "Lupo solitario" di Sean Penn.  


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#13 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 27 luglio 2018 - 15:02

In effetti L'Assassino di Pietra sembra proprio una figata.

Di Bronson ricordo con piacere un notevole e fascinoso thriller francese, L'uomo venuto dalla pioggia di Rene Clement con Marlene Jobert, in cu il vecchio  Charlie regala al suo classico ruolo di duro un tocco di inusitata malinconia.


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#14 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 27 luglio 2018 - 15:04

Il primo è imprescindibile altroché, **1/2 su ****. Registicamente è notevole, anche se dovrei rivederlo per dare un giudizio più preciso. "Politicamente" invece è sicuramente un po' ambiguo.

Il secondo non l'ho mai visto, mentre purtroppo ho visto il terzo (invotabile) e il quinto (idem), sul quarto non posso giurare niente e questo dice tutto asd .

 

Dirty Harry è su un altro pianeta: i due diretti da Don Siegel e da Eastwood stesso sono da ***, il secondo da **1/2, il terzo è già un po' scialbo ma merita comunque **. solo l'ultimo con Jim Carrey che crepa d'overdose ( ashd ) va sotto le due stelle.

 

Mereghettic Axe


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#15 cinemaniaco

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Inviato 27 luglio 2018 - 15:11

Il primo è imprescindibile altroché, **1/2 su ****


e meno male che è imprescindibile, se non lo era quanto gli davi? ashd
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#16 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 27 luglio 2018 - 15:15

Son severo nei giudizi asd .

E' imprescindibile perché manifesto di un'epoca. Non si può ignorare solo perché sospetto di tendenze "fasciste".


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#17 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 27 luglio 2018 - 15:17

comunque a me death wish 2 piace (si @tom, la scena è proprio quella): non so se questo fa di me una qualche sorta di pervertito ashd

ragazzi recuperatevi anche il 4, secondo me è divertente e fatto bene (con un finale però duro e cattivo)
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#18 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 28 luglio 2018 - 12:09

Ricordo un Bronson in inseguimento su motocross vestito con giacchetta e dolcevita, ma poi ho girato canale, non avevo il morale adatto per una cosa del genrre.
Che film era secondo voi?
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Caro sig. Bernardus...

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#19 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 30 luglio 2018 - 20:42

Ricordo un Bronson in inseguimento su motocross vestito con giacchetta e dolcevita, ma poi ho girato canale, non avevo il morale adatto per una cosa del genere.
Che film era secondo voi?


Sicuro che avessi cenato leggero quella sera?
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#20 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 31 luglio 2018 - 07:06

Possiamo dire che in questo caso (ma anche in quello dell'ispettore Callaghan) il titolo italiano è molto più bello di quello originale?


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#21 Reynard

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Inviato 31 luglio 2018 - 08:48

Possiamo dire che in questo caso (ma anche in quello dell'ispettore Callaghan) il titolo italiano è molto più bello di quello originale?

 

Questo è alla pari; l'ispettore Callaghan non te lo passo.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#22 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 04 agosto 2018 - 09:38

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