Allarme: post polemico e trombone.
Jurassic World – Il regno distrutto. Voto: 0
Che cos’è il cinema mainstream oggi? Un mostro, qualcosa di orribile come gli stupidi dinosauri mutanti di questa nuova trilogia giurassica. Un’appendice ad altro: costruzioni lego, giochi Mattel, cazzate.
Il film è un’interminabile esposizione del peggio dell’estremo bigottismo americano e un dito medio gigante all’intelligenza dello spettatore, che, a giudicare dagli incassi, lo osserva apatico ed esclama: “Non male per essere fatto in cgi”, un grande e fracassone dito nel culo.
La trama ed i dialoghi non esistono nel senso che è tutto prevedibile, battuta per battuta. Intendo che ogni singolo secondo è anticipabile. Da un certo punto in poi io e la mia ragazza riuscivamo ad anticipare ogni situazione ed ogni dialogo. Parola per parola. E non sono mica tanto intelligente. Non potevamo crederci. Quindi la storia è nulla, frasi fatte. Dire una cosa equivale a dirne qualsiasi altra. La sorpresa del racconto negata.
Il buonismo estremo toglie qualsiasi sussulto emotivo: nessun protagonista muore, soprattutto nessuno di questi sembra mai essere realmente in pericolo, solo i cattivoni e i personaggi inutili schiattano, i dinosauri non possono essere ritratti come animali selvaggi e pericolosi, sono anzi cagnolini, cuccioli ammaestrati, fanno smorfie, fanno le fusa (giuro!), ridono (rigiuro!) e allora perché non farli cantare e ballare? Qui l’altro problema: la vuoi mandare in vacca? Eccomi non aspetto altro, mi son goduto Street Trash proprio ieri sera, mi guardo il peggior Lenzi e Top Gun, ma invece no: Ti devi mettere un freno anche in questo, facciamo finta che sia qualcosa di serio. Il gatto sauro che fa le fusa non è trash, è perché “guai toccare gli animali” o “uccidimi la mamma ma non il cane”… Roba per robe così. E al gattosauro ci si crede: i dinosauri facevano le fusa e ammiccavano, però cantare non esageriamo. Non lo sai che si sono estinti appena prima dei beatles?
La serietà: la serietà non esiste più. Tre quarti del film (non esagero, ri ri giuro), sono un tentativo di fare commedia e comicità. Ma che cazzo: dinosauri, morte, distruzione, questioni filosofiche (è giusto clonare animali estinti e nell’eventualità che rischino una nuova estinzione è giusto salvarli?) ma tutti ridono. Tutti fanno battute, tutto il film è comico. La serietà è una roba da tromboni. “Deve avere un garage bello grande” dice il faccia di culo mentre la tettona gli dice dove stanno portando i dinosauri e giù tutti a ridere.
Le facce di culo: non c’è un solo attore che sembri appartenere alla storia, che sia plausibile per quel ruolo, più appiccicati e posticci dei dinosauri stessi. Scienza, filosofia, paleontologia, questioni organizzative e tecniche complicatissime e son tutti trentenni bellissimi senza l’ombra di un titolo di studio. La spalla comica di colore, la veterinaria occhialuta sudamericana (truccata da nerd ma si vede che è tipo miss Colombia 2017). Spalla comica nel senso letterale: presente nel 75% delle inquadrature a far battute idiote.
Il buonismo fa il giro completo e diventa cinismo insostenibile. Bayona. Bayona poverino sarebbe anche un discreto mestierante, nasce dall’horror e povero cristo si vede che avrebbe voluto tornare al jurassic park dei raptor in cucina o in mezzo ai campi di mais, del t-rex che fa tremare l’acqua nel bicchiere della Ford explorer. Ma non si può Bayona, il sangue è scorretto. E però è un cazzo di film con dinosauri allo stato brado in mezzo agli umani, dovrà pur crepare qualcuno. E allora ecco che l’intrigante sequenza iniziale che sembra proprio richiamare atmosfere horror si chiude con una gag: il tizio aggrappato alla scaletta dell’elicottero che esulta felice perché è scampato al t-rex e… Zac! Ecco che salta fuori un enorme dinosauro marino e se lo magna. Grasse risate in sala. Un tizio muore, ma la giriamo facendo ridere. Rivoltante.
L’isola esplode, i dinosauri moriranno: lo facciamo vedere in dissolvenza, il pisellino di un giapponese pixellato è più distinguibile. Morte cruenta solo al cattivissimo dino incrocio, chissenefrega, era proprio stronzo. Era proprio irreale.
Tra l’altro questa continua autocensura porta a grotteschi strafalcioni tecnici: certe scene di morte sono chiaramente accorciate e tagliate con stacchi di montaggio errati da un punto di vista di sintassi cinematografica. Cazzi tuoi, le vedrai bene nell’extended version in blu ray, tanto hai pagato solo 9 € e 60 cents di biglietto.
Gli effetti speciali. GLI EFFETTI SPECIALI. Dio d’un dio d’un dio. L’unica cosa alla quale aggrapparsi no? Il pil dell’intera Africa come budget, la tecnologia che avanza inarrestabile, 25 anni di vantaggio sul prototipo, ormai preistoria sul serio e... Niente. Non c’è un solo secondo in cui un dinosauro appaia realistico. Illuminazione sbagliata, movimenti grotteschi, iterazione con le riprese dal vero discutibile. Niente, una merda.
Io non sono intelligente, non sono laureato, ho buchi culturali incolmabili, ecc. Però ieri sera mi sono sentito il cervello stuprato, mi sentivo in colpa per averci portato la mia ragazza, che poverina non sapeva più da che parte girarsi durante le scene pseudocomiche, avvertivo la pelle d’oca dal disagio sulle sue braccia.
Ok, ora ripartite punto per punto per riabilitare il film, perché non posso credere che siamo arrivati a questo. Magari non ho capito. Risollevatemi il morale.