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Commedianti italiani: basterebbe studiare un pò di più


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2 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 20 agosto 2006 - 13:40

Vengo giustappunto dalla re-visione de Il mio miglior nemico di Carlo Verdone...e allora, colto come al solito da inarrestabile vena polemica, vorrei lanciare un dibattito nazional-popolare, stavolta...

Se osserviamo i dati del cinema più commerciale italiano, e più specificamente all'interno del genere commedia, ci rendiamo conto che la totalità dei nostri campioni d'incasso sono artisti tutto-fare...scrivono soggetto e sceneggiatura, si riservano il ruolo di protagonista del film e, soprattutto, si mettono pure dietro la macchina da presa e fanno i registi...tutto ciò sta portando il panorama nazionale del genere sull'orlo del disastro...

Non metto in dubbio che come interpreti tutti questi personaggi abbiano il loro perchè: dal vertice costituito da Benigni e Verdone, fin giù giù nei più fetidi ambienti frequentati da Pieraccioni, Nuti, Salemme, Benvenuti (no anzi Benvenuti mettiamolo più sopra) ecc. tutti hanno lo stesso problema: l'inguaribile incapacità di sentirsi parte di un sistema più grande di loro...l'abilità di ammettere che si stanno invadendo spazi non propri, in cui professionisti ben più quotati potrebbero dare una mano a risollevare il prodotto...

E così, anche quando, e devo ammettere che ormai i casi sono veramente pochi, il soggetto in sè potrebbe oroginare un film abbastanza originale, il tutto, di fronte ad un occhio minimamente critico, naufraga miseramente...la regia in pratica non c'è, le riprese sono incredibilmente fisse, prevedibili e superficiali...si assiste ad una sequenza di scambi di battute tra attori, niente di più, come se si stesse girando una di quelle televendite della eminflex...

Se aggiungiamo a questo il fatto che molti nostri brillanti autori si sono impigriti anche come scrittori, soprattutto quando vediamo il grande Verdone che si arrabatta con sceneggiature degne di fiction di secondo livello, capiamo come chi ama il cinema, senza parteggiare necessariamente per quello nostrano, non può far altro che sbellicarsi quando i suddetti nomi rivendicano il diritto ad ottenere pari dignità agli autori commedianti di altri paesi del mondo..
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#2 Zarathustra

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Inviato 20 agosto 2006 - 14:39

Questo accade perchè a richiamare il pubblico italiano non è (più) il regista importante, ma l'attore personaggio. Il quale si può così permettere di appropiarsi degli altri ruoli per mettere il film al servizio della sua personalità.
Inoltre se mancano le idee, non si può certo fare del soggetto o della regia il punto di forza del proprio film.
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#3 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
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  • 23089 Messaggi:

Inviato 21 agosto 2006 - 13:24

Questo accade perchè a richiamare il pubblico italiano non è (più) il regista importante, ma l'attore personaggio. Il quale si può così permettere di appropiarsi degli altri ruoli per mettere il film al servizio della sua personalità.
Inoltre se mancano le idee, non si può certo fare del soggetto o della regia il punto di forza del proprio film.


Sì ma il fatto che a richiamare di più sia il nome altisonante del protagonista non impedisce all'autore di essere meno superficiale nella lavorazione del film...
Secondo poi, è vero che la regia non può nulla di fronte ad un inarrestabile crollo delle idee, però quando le due cose addirittura si fondono (e l'ultimo film di Verdone ne è una triste dimostrazione), il senso di vergogna dello spettatore è veramente enorme..
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