Il Divo
#51
Inviato 15 febbraio 2009 - 11:45
Magari le penose fiction nostrane fossero così! Magari!
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#52
Inviato 15 febbraio 2009 - 12:14
Fiction?
Magari le penose fiction nostrane fossero così! Magari!
appunto. a questo film potete imputare di tutto, ma non che sia una fiction. addirittura il presidente dell'Accademy ha paragonato "Il divo" a "Il padrino"...se questo non è cinema
#53 Guest_Giovanni Drogo_*
Inviato 15 febbraio 2009 - 14:11
Fiction?
Magari le penose fiction nostrane fossero così! Magari!
appunto. a questo film potete imputare di tutto, ma non che sia una fiction. addirittura il presidente dell'Accademy ha paragonato "Il divo" a "Il padrino"...se questo non è cinema
E' una sensazione che ha dato a me, non pretendo che il mio parere debba essere in linea con la critica cinematografica, o che acquisti particolare rilevanza rispetto ad altre opinioni più autorevoli.
#54
Inviato 15 febbraio 2009 - 17:33
Fiction?
Magari le penose fiction nostrane fossero così! Magari!
appunto. a questo film potete imputare di tutto, ma non che sia una fiction. addirittura il presidente dell'Accademy ha paragonato "Il divo" a "Il padrino"...se questo non è cinema
E' una sensazione che ha dato a me, non pretendo che il mio parere debba essere in linea con la critica cinematografica, o che acquisti particolare rilevanza rispetto ad altre opinioni più autorevoli.
E scusami, che aspetti della fiction hai trovato ne "Il Divo"?
#55 Guest_Giovanni Drogo_*
Inviato 15 febbraio 2009 - 18:14
E scusami, che aspetti della fiction hai trovato ne "Il Divo"?
In particolare la sceneggiatura e la (limitata) grandezza del personaggio che costituisce il motivo del film: entrambi non mi sono sembrati all'altezza di un grande lavoro cinematografico (come può essere per esempio Il Padrino).
#56
Inviato 15 febbraio 2009 - 18:32
E scusami, che aspetti della fiction hai trovato ne "Il Divo"?
In particolare la sceneggiatura e la (limitata) grandezza del personaggio che costituisce il motivo del film
quindi un personaggio che per 50anni è stato protagonista o, comunque, potente eminenza grigia della politica italiana, intorno al quale girano innumerevoli nodi irrisolti della nostra storia, non ti sembra interessante?
#57 Guest_Giovanni Drogo_*
Inviato 15 febbraio 2009 - 18:43
E scusami, che aspetti della fiction hai trovato ne "Il Divo"?
In particolare la sceneggiatura e la (limitata) grandezza del personaggio che costituisce il motivo del film
quindi un personaggio che per 50anni è stato protagonista o, comunque, potente eminenza grigia della politica italiana, intorno al quale girano innumerevoli nodi irrisolti della nostra storia, non ti sembra interessante?
Allora capiamoci: dove volete portarmi con queste domande a senso unico?
Un personaggio che per 50 anni è stato eminenza grigia (più che protagonista. E se lo è stato, lo è stato suo malgrado a mio parere) a me non comunica niente, mi lascia indifferente, quando lo vedo e gli sento fare certi discorsi sbadiglio, ma specifico: non è che mi dia fastidio come personaggio, è proprio che mi ha sempre dato l'impressione di essere un mediocre. Per me non è un personaggio da cinema, che ci vuoi fare, mi stona vederlo sul grande schermo.
#58
Inviato 15 febbraio 2009 - 19:00
Ma infatti il tono fortemente satirico, grottesco, caricaturale del film sottolinea quello che dici, la bassezza del personaggio; non capisco come possano esservi paragoni con il Padrino...Un personaggio che per 50 anni è stato eminenza grigia (più che protagonista. E se lo è stato, lo è stato suo malgrado a mio parere) a me non comunica niente, mi lascia indifferente, quando lo vedo e gli sento fare certi discorsi sbadiglio, ma specifico: non è che mi dia fastidio come personaggio, è proprio che mi ha sempre dato l'impressione di essere un mediocre. Per me non è un personaggio da cinema, che ci vuoi fare, mi stona vederlo sul grande schermo.
Non è un film che canta l'epica e le gesta del personaggio, tutt'altro, lo dipinge come uno che più o meno volontariamente è stato per tanto tempo il divo, l'idolo delle malsane scene italiane di allora.
E' chiaro che il film può non piacere, però l'originalità del taglio scelto per la rappresentazione cinematografica è notevole e, a mio parere, ultra-apprezzabile.
#59
Inviato 15 febbraio 2009 - 19:03
#60 Guest_Giovanni Drogo_*
Inviato 15 febbraio 2009 - 19:06
Ma infatti il tono fortemente satirico, grottesco, caricaturale del film sottolinea quello che dici, la bassezza del personaggio;
Mmh, sono parzialmente in disaccordo: specialmente nella seconda parte del film (che è quella pessima a mio parere, la prima non è male) ne esce fuori un ritratto un po' diverso, che sfocia in questo flusso di coscienza:
http://www.youtube.c...h?v=hcFV59Z2K5s
Mi suona strano come Andreotti abbia potuto lamentarsi di questo film, per me riesce a nobilitare parzialmente la sua figura rispetto all'immagine pubblica che molti ne hanno. Ma evidentemente manco di questo di accorge, da quanto rimbambito è.
non capisco come possano esservi paragoni con il Padrino...
Non ne ho fatti, qualcuno l'ha citato prima di me.
#61 Guest_Giovanni Drogo_*
Inviato 15 febbraio 2009 - 19:09
uno che dice "il potere logora chi non ce l'ha"
Tra l'altro questa frase mi pare parzialmente contraddetta nel film, perchè alla fine non mi pare che Andreotti non sia logorato dalle continue persecuzioni giudiziarie che deve subire, anzi, il film suggerisce che lo abbiano profondamente mortificato (e questo costituisce il lato più umano).
#62
Inviato 16 febbraio 2009 - 14:44
Non credo che però conoscerli sia essenziale per apprezzare appieno il film di Sorrentino.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#63
Inviato 16 febbraio 2009 - 15:38
uno che dice "il potere logora chi non ce l'ha"
Tra l'altro questa frase mi pare parzialmente contraddetta nel film, perchè alla fine non mi pare che Andreotti non sia logorato dalle continue persecuzioni giudiziarie che deve subire, anzi, il film suggerisce che lo abbiano profondamente mortificato (e questo costituisce il lato più umano).
molto parzialmente: in un certo senso il suo fisico è provato. ma la volontà di restare al comdando è ferrea.
#64
Inviato 16 febbraio 2009 - 15:55
#65 Guest_Giovanni Drogo_*
Inviato 16 febbraio 2009 - 17:05
Giovanni, comunque guarda che il mio apprezzamento per il film sta tutto nella sua messa in scena (a dir poco spettacolare), più che per il personaggio di Andreotti in sè...perchè ero piccolo o addirittuta non ero ancora nato quando certi avvenimenti si sono verificati e professo la mia quasi completa ignoranza su tali argomenti.
Non credo che però conoscerli sia essenziale per apprezzare appieno il film di Sorrentino.
Credo che se dovessi commentare le singole scene slegate dal film (magari presentate come dei corti) ne godrei anch'io dell'estetica ricercata e virtuosa, quello che non mi ha convinto per niente è l'impianto strutturale, il filo logico.
Dicendo che non trovo Andreotti un soggetto da cinema non intendo dire che non si possa parlarne all'interno di una storia, intendo invece affermare che nel momento in cui questa storia si basa unicamente su un personaggio storico con un'immagine poco forte (perchè il personaggio Andreotti rappresenta anche il filo logico che tiene intrecciate tutte le vicende storiche e le scene del film) secondo me si tratta di una storia debole. Non mi interessa la fedeltà storica nel momento in cui il film è riuscito (e non solo a livello estetico), non dev'essere in effetti un documentario, ma il problema storico nasce quando viene preso il personaggio sbagliato a pretesto per suscitare un certo tipo di spettacolo e di enfasi. Spero di aver chiarito la posizione, penso di non essermi espresso molto bene, è una differenza che faccio fatica a spiegare.
#66
Inviato 21 marzo 2009 - 00:05
Mi è piaciuto molto, il giudizio è positivo.
Oltre alla grande regia, ricca di spunti e squisitezze tecniche, con colori meravigliosi e movimenti macchina eccellenti mi soffermerei sul "senso" dell'opera, che in questi lidi pare abbia colpito molto.
Mi pare che nessuno qua abbia pronunciato la parola magica: "pop".
La straordinarietà del film è proprio questa: prendere un personaggio epocale della nostra storia, credo il più importante degli ultimi 50 anni, e metterlo in un (corto)circuito a base di video e musica e ritmo e tagli molto moderni, "eccessivamente" moderni.
Chi parla di "senso" in questi anni 2000 non centra il punto, il senso non c'è, e se c'è è marginale.
Il film è straordinario perchè supera a destra ogni "giudizio": il miglior cinema riflette sempre su se stesso, ed ogni film d'autore mette in mostra principalmente l'autore.
Resta il fascino, la grandezza e la pericolosità di un personaggio come Andreotti.
Sorrentino ha capito che l'azione di Andreotti è incentrata sul potere per il potere, ma è anche sull'"io ho fatto del male per fare del bene" (la frase più importante del film), che in altri termini non è altro che "politica reale": l'accordo con le mafie, gli omicidi, i loschi traffici, gli accordi trasversali hanno assicurato (forse) al paese la stabilità , la resistenza al potere russo-comunista, la salvezza da una guerra civile, la pace sociale.
Come giudicare quindi l'operato di quest'uomo? Tutto il resto è "pop".
La recensione del film ad opera di Ian Smith non è sbagliata, si sofferma forse troppo sulle "cose", sui "fatti", quando i fatti in questo film sono più sognati che reali in un vortice d'(in)coscienza, l'errore è nel giudicare "senza qualità " un personaggio come Andreotti, un giudizio che Sorrentino non fa percepire in nessun modo, segno che il recensore porta con sè già un giudizio che poi appiccica al film per riuscire ad avere (almeno) una chiave di lettura.
Secondo il recensore Andreotti "diventa simbolo spaventoso, imperdonabile e inassolvibile della mediocrità dell'uomo medio al potere: senza qualità e proprio per questo adattissimo a governare": una tesi talmente banale e scontata che sarebbe bastato un qualsiasi bambino con una telecamera in mano, Servillo invece opera una soluzione superiore, oserei dire "post" (!), fresca, moderna, che ha zero a che vedere con tutti i film di denuncia girati in Italia finora (l'unico che può venirmi in mente come assonanza e grandezza è "Buongiorno Notte" di Bellocchio).
#67
Inviato 21 marzo 2009 - 12:11
#68
Inviato 21 marzo 2009 - 13:44
Appena visto, l'ho volutamente lasciato decantare fra clamori e critica per potermelo gustare a bocce ferme.
Mi è piaciuto molto, il giudizio è positivo.
Oltre alla grande regia, ricca di spunti e squisitezze tecniche, con colori meravigliosi e movimenti macchina eccellenti mi soffermerei sul "senso" dell'opera, che in questi lidi pare abbia colpito molto.
Mi pare che nessuno qua abbia pronunciato la parola magica: "pop".
La straordinarietà del film è proprio questa: prendere un personaggio epocale della nostra storia, credo il più importante degli ultimi 50 anni, e metterlo in un (corto)circuito a base di video e musica e ritmo e tagli molto moderni, "eccessivamente" moderni.
Chi parla di "senso" in questi anni 2000 non centra il punto, il senso non c'è, e se c'è è marginale.
Il film è straordinario perchè supera a destra ogni "giudizio": il miglior cinema riflette sempre su se stesso, ed ogni film d'autore mette in mostra principalmente l'autore.
Resta il fascino, la grandezza e la pericolosità di un personaggio come Andreotti.
Sorrentino ha capito che l'azione di Andreotti è incentrata sul potere per il potere, ma è anche sull'"io ho fatto del male per fare del bene" (la frase più importante del film), che in altri termini non è altro che "politica reale": l'accordo con le mafie, gli omicidi, i loschi traffici, gli accordi trasversali hanno assicurato (forse) al paese la stabilità , la resistenza al potere russo-comunista, la salvezza da una guerra civile, la pace sociale.
Come giudicare quindi l'operato di quest'uomo? Tutto il resto è "pop".
La recensione del film ad opera di Ian Smith non è sbagliata, si sofferma forse troppo sulle "cose", sui "fatti", quando i fatti in questo film sono più sognati che reali in un vortice d'(in)coscienza, l'errore è nel giudicare "senza qualità " un personaggio come Andreotti, un giudizio che Sorrentino non fa percepire in nessun modo, segno che il recensore porta con sè già un giudizio che poi appiccica al film per riuscire ad avere (almeno) una chiave di lettura.
Secondo il recensore Andreotti "diventa simbolo spaventoso, imperdonabile e inassolvibile della mediocrità dell'uomo medio al potere: senza qualità e proprio per questo adattissimo a governare": una tesi talmente banale e scontata che sarebbe bastato un qualsiasi bambino con una telecamera in mano, Servillo invece opera una soluzione superiore, oserei dire "post" (!), fresca, moderna, che ha zero a che vedere con tutti i film di denuncia girati in Italia finora (l'unico che può venirmi in mente come assonanza e grandezza è "Buongiorno Notte" di Bellocchio).
Forse non qua, ma su riviste e webzine non è sfuggita la parolina pronunciata da Sean Penn: POP
Btw, I agree with you...
saluti
krisis
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon
#69
Inviato 01 maggio 2009 - 00:39
1. If Stanley Kubrick, Martin Scorsese, and Federico Fellini had a love child, Sorrentino would be it.
2. He makes politics beautiful.
3. His movies are all about change.
4. His films are all about debt.
5. He's got a pair the size of Italy.
http://nymag.com/dai...sorrentino.html
#70
Inviato 01 maggio 2009 - 00:43
O_O"5 ragioni per cui Paolo Sorrentino salverà il cinema mondiale"
1. If Stanley Kubrick, Martin Scorsese, and Federico Fellini had a love child, Sorrentino would be it.
2. He makes politics beautiful.
3. His movies are all about change.
4. His films are all about debt.
5. He's got a pair the size of Italy.
http://nymag.com/dai...sorrentino.html
#71
Inviato 02 maggio 2009 - 14:35
http://www.youtube.c...h?v=zmJIqHRvXHA
ne proiettano uno spezzone (quello finale) al cinema prima di ogni spettacolo
dimostra, casomai ce ne fosse bisogno, che mai come ora Sorrentino è in uno stato di grazia totale: riesce a rendere visivamente meravigliosa anche una partita di rubgy O_O
#72
Inviato 02 maggio 2009 - 15:39
perchè, senza Sorrentino non è visivamente meravigliosa?riesce a rendere visivamente meravigliosa anche una partita di rubgy O_O
#73
Inviato 03 maggio 2009 - 19:45
perchè, senza Sorrentino non è visivamente meravigliosa?
riesce a rendere visivamente meravigliosa anche una partita di rubgy O_O
ahaha ovviamente no, è uno sport spettacolare a prescindere, che sia chiaro
intendevo dire piuttosto che ormai Sorrentino ha acquisito una tale padronanza del "mezzo tecnico" che potrebbe anche filmare due vecchietti che giocano a tressette al bar e riuscirebbe comunque a trasformare la scena in qualcosa di magistrale.
#74
Inviato 03 maggio 2009 - 21:26
OT: ma questo l'avete visto?
http://www.youtube.c...h?v=zmJIqHRvXHA
ne proiettano uno spezzone (quello finale) al cinema prima di ogni spettacolo
dimostra, casomai ce ne fosse bisogno, che mai come ora Sorrentino è in uno stato di grazia totale: riesce a rendere visivamente meravigliosa anche una partita di rubgy O_O
Bellissimo grazie per il post, una chicca.
Sorrentino davvero può essere qualcosa di grande in ambito internazionale, l'importante è che non si renda conto di essere troppo bravo, e tenga a bada quella telecamera, nel senso che non la faccia svolazzare troppo e non cerchi obbligatoriamente l'effetto e la ripresa originale.
Ecco, bisogna "tenerlo", diventerà uno tosto.
#75
Inviato 10 maggio 2009 - 05:17
i David per il miglior film e la miglior regia vanno a Garrone; trattandosi di due film molto importanti per il cinema italiano, avrei preferito che il David della regia andasse a Sorrentino.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#76
Inviato 10 maggio 2009 - 08:47
intanto i film di Sorrentino e Garrone (Gomorra) si aggiudicano ben 7 David a testa.
i David per il miglior film e la miglior regia vanno a Garrone; trattandosi di due film molto importanti per il cinema italiano, avrei preferito che il David della regia andasse a Sorrentino.
Il messaggio andrebbe nel thread di "Gomorra".
Tutti i quotidiani hanno sbandierato questo parimerito dei due film, quando invece ha vinto "Gomorra". I premi che contano sono quelli per il miglior film e per la miglior regia e "Gomorra" ha giustamente trionfato (pur essendo "Il divo" un ottimo ed importante film).
#77
Inviato 11 maggio 2009 - 06:03
#78
Inviato 11 maggio 2009 - 07:01
Ma i David hanno un qualsivoglia valore artistico o è tipo il telegatto? Chiedo senza ironia eh
teoricamente dovrebbero essere il massimo riconoscimento del cinema italiano, ma a mio avviso hanno perso totalmente di credibilità . premiazioni fatte a tavolino, suddivisioni pensate per non scontentare nessuno e adesso pure un premio a Cristian De Sica per i 25 "cinepanettoni" (la cosa che mi fa rizzare le carni è che premiano il modo più svilente di fare cinema), con Boldi che si sente escluso:
«Ventâ??anni di cinepanettoni fabbricati insieme tutti finiti nelle fauci di Christian... Ci sono rimasto male davvero», sospira Massimo Boldi. No, quel David Speciale assegnato a De Sica per lâ??insieme dei film di Natale dall'Accademia del Cinema su proposta del presidente Gian Luigi Rondi, a lui non va proprio giù. «Ma come â?? si indigna â?? quelle pellicole le abbiamo fatte insieme, una dopo lâ??altra. Nel 2000 ci hanno addirittura dato un David di coppia "per aver portato al cinema 50 milioni di spettatori". Insieme abbiamo vinto 17 Biglietti dâ??oro. Ma ora premiano solo lui, come se io non fossi mai esistito. Mi ignorano. Peggio che fossi morto».
Eâ?? così arrabbiato Boldi che ha dato incarico al suo legale, lâ??avvocato Alberto Pojaghi, di procedere a tutela dei suoi diritti. «Certo, lâ??omissione è innegabileâ?? conferma questâ??ultimo â??. Bisogna vedere se ci sono gli estremi per una denuncia ». «Non avrei mai creduto... » prosegue Boldi, in questi giorni impegnato tra Lodi e dintorni sul set di I fratelli Benvenuti, fiction di sei puntate per Canale 5. La motivazione del David a De Sica parla di 25 film di Natale, mentre insieme ne avete girati «solo» 20. «La nostra collaborazione si è interrotta con Natale a Miami, nel 2005. Dopo, ciascuno ha girato altri film natalizi per conto suo. Cinque Christian, cinque io. Siamo pari». Come la spiega allora? «Intanto perché sono milanese. Un corpo estraneo in un ambiente romanocentrico. Poi câ??è la rottura con Christian e con Aurelio De Laurentiis, produttore potentissimo. Dopo la morte di mia moglie avevo bisogno di ricominciare da capo. Loro se la sono presa moltissimo ».
Ma con Christian come sono rimasti i rapporti? «Ci sentiamo, lui è venuto a vedere ilmio La fidanzata di papà , io avevo pensato di proporgli un seguito del film che ci fece incontrare tanti anni fa, Yuppies... Ma in privato non ci siamo mai frequentati, non siamo mai stati amici veri. Troppo diversi. Lui è un De Sica, un abile salottiero, una Mara Venier del cinema... Io vengo da una famiglia comune, mi sono fatto le ossa nel cabaret, mi invento le battute. Sono stato io, quando lui era un ragazzo grassottello e sconosciuto, a dargli per primo una mano. E adesso... Lui ha preso il David per un successo per metà anche mio».
Ritirando la statuetta, De Sica ha detto: «La divido idealmente con registi e produttori». Nessun cenno a Boldi. «E pensare che lâ??anno scorso Rondi mi invitò ai David per consegnare il premio alla Buy. Stavolta neanche una telefonata». La facciamo noi. Presidente Rondi, perché il David solo a De Sica? «Perché ha partecipato a tutti e 25 i titoli di Natale ». Però 25 ne ha fatti anche Boldi... «Beh, ma Christian in questo momento è più famoso: oltre che attore è regista e fa anche il musical. Insomma una figura più completa dal punto di vista dello spettacolo. Però ho anche grande simpatia a di Boldi, così pulito e perbene. Con lui ho girato lâ??unico film in cui appaio, nei panni di me stesso: Festival di Pupi Avati. Se ci è rimasto male mi spiace davvero. Cercheremo di rimediare».
mah! siamo alla frutta. e Rondi probabilmente avrà avuto un bell'assegno con almeno cinque zeri :-\
#79
Inviato 11 maggio 2009 - 13:31
mah! siamo alla frutta. e Rondi probabilmente avrà avuto un bell'assegno con almeno cinque zeri :-\
ma fantastica è stata la giustificazione del Rondi, qualcosa tipo:
"De Sica è più famoso, è un attore ma anche un regista, e fa musical.
Boldi è una persona perbene, è pulito, ma poi basta."
#80
Inviato 04 giugno 2009 - 08:05
Per quanto riguarda Il Divo, io adoro Sorrentino e qualcuno dice che questo film è un piccolo manuale di cinema. Concordo in pieno: una tecnica invidiabile che si nota in ogni sua pellicola.
Purtroppo i non appassionati al lato estetico di un film avranno un po' da ridire sulla seconda parte del lavoro di Sorrentino, in cui effettivamente diventa un po' complicato seguire i tantissimi intrecci che legano la storia italiana alla figura del divo Giulio.
Ma complessivamente un film riuscitissimo.
#81
Inviato 07 luglio 2009 - 20:07
Alcune considerazioni sparse.
Il Divo e' un'icona pop. Il titolo e' da prendersi nel suo significato piu' ovvio e comune. E' un personaggio, il personaggio di una gigantesca pantomima spettacolare, grottesca, iperrealistica e francamente incredibile al tempo stesso.
L'Italia di Andreotti sembra una pessima fiction, un poliziesco a forti tinte, una tragedia elisabettiana minore, una riduzione di Macchiavelli da romanzo d'appendice. L'effetto e' chiaramente voluto e straordinariamente rivelatore.
L'Andreotti disegnato da Servillo e' una serie di maschere, dietro le quali non si cela alcun volto. Anche nei momenti piu' intimi, anche in perfetta solitudine, indossa una maschera. Maschere sotto maschere sotto maschere. Il film raggiunge il suo climax con la furiosa, apparentemente onesta ma in realta' arrogante e orgogliosa confessione. Altra maschera, quella che regge tutte le altre. Ed il film infatti prosegue, promette svelamenti ma non svela, affida una fine alle parole di Moro ma non e' la fine, e' solo una fine, il semplice riconoscimento di un gioco di maschere che non ha altro motivo di esistere che se stesso.
La coorte di vassalli di Andreotti e' degna del Basso Impero.
Sorrentino pare voler proiettare sullo schermo non cio' che e' accaduto, ma cio' che e' parso accadere. Alla fin fine, quel che ha voluto rendere e' la sensazione di caos, di mistero strisciante ed onnipresente, di ossessivita' patologica, tutta incarnata in una figura che viene fatta carico dell'impossibilita' di una limpida autocoscienza dell'Italia repubblicana. Andreotti e' l'incarnazione del velo che impedisce di riconoscere il nostro stesso volto.
Un film aggressivo, colorato, sopra le righe, surriscaldato. Per quanto sembri narrare con precisione i fatti, l'effetto che ottiene e' quello di una accumulazione di orrori quasi senechiana, di un esplosione di irrazionalita' e potere che pare quasi avere la risonanza di un oscuro destino. Sorrentino usa strumenti da cultura pop, una sequenza iniziale esageratamente sbandierata, montaggi alternati che suggeriscono piu' di quanto dicano, in un calco evidente di cliche' da poliziesco, interminabili corridoi del potere, spazi oscuri e insondabili, raccordi scattosi e frenetici.
Sono rimasto ammirato dalla tecnica registica. Mi sono innamorato della colonna sonora.
Ho letto il topic ed ho trovato molte indicazioni che confermano l'impressione che ne ho avuta. Quando avrò tempo vorrei citarne un po' e approfondire alcuni aspetti.
Mi ha colpito una circostanza: la straordinaria convergenza dei giudizi, non solo nell'apprezzamento della pellicola ma soprattutto nella sua interpretazione (e non mi riferisco solo agli utenti di questo sito, mi è capitato raramente di vedere interpretazioni così solidali in commenti a caldo).
#82 Guest_Terzo_*
Inviato 15 novembre 2009 - 08:33
#83
Inviato 16 novembre 2009 - 14:57
Sono davvero sorpreso che abbia ricevuto tutti questi commenti positivi. A me è sembrato un film ruffiano, qualunquista, caricaturale e macchiettistico, come ha già detto qualcuno, ma non in maniera intelligente: mi sembra una specie di campionario degli stereotipi degli uomini di potere (che senso ha una scena come quella in cui Andreotti si fa la barba davanti a quelle persone?). Non c'è nessun emozione, nessuna scena memorabile, i dialoghi son banali, è tutta roba già sentita e già vista, le inquadrature, per quanto qualcuno sia anche bella, sono plasticose così come gli attori (Pomicino/Buccirosso è una roba indecente).
All'anima: io avrei scritto ESATTAMENTE IL CONTRARIO di quello che hai scritto tu. Esattamente e pure quasi nello stesso ordine O_O
#84 Guest_Terzo_*
Inviato 16 novembre 2009 - 15:35
#85
Inviato 16 novembre 2009 - 16:15
#86
Inviato 22 novembre 2009 - 02:11
Sono davvero sorpreso che abbia ricevuto tutti questi commenti positivi. A me è sembrato un film ruffiano, qualunquista, caricaturale e macchiettistico, come ha già detto qualcuno, ma non in maniera intelligente: mi sembra una specie di campionario degli stereotipi degli uomini di potere (che senso ha una scena come quella in cui Andreotti si fa la barba davanti a quelle persone?). Non c'è nessun emozione, nessuna scena memorabile, i dialoghi son banali, è tutta roba già sentita e già vista, le inquadrature, per quanto qualcuno sia anche bella, sono plasticose così come gli attori (Pomicino/Buccirosso è una roba indecente).
Credo che in molti abbiano già risposto alla simile critica di Astro mesi fa, ma avendolo visto di recente anche io ne approfitto per spender la mia dose di tardivi elogi.
Spesso l'impatto di un film è determinato dall'approccio con cui lo si guarda.
Un film del genere secondo me non va analizzato nella sua sostanza, ma vissuto sulla pelle in modo leggero, lasciando che ti prenda senza necessità di convincerti del suo essere veritiero, contro o pro qualcosa, duro o banalizzante.
Rimbaud giustamente parlava del suo essere squisitamente "pop". Andreotti è uno strumento, non il fine, tanto quanto la Marilyn di Warhol.
Su Andreotti molti hanno conoscenze o idee diverse, ma il clichè - la macchietta - il pregiudizio, quello appartiene a tutti.
E mentre la conoscenza di fatti storici è un elemento superficiale che dipende dalla cultura o interesse del singolo spettatore, la macchietta e il luogo comune sono estremamente più radicati in profondità dentro ciascuno.
Sorrentino lo ha sfruttato come chiave per poter lavorare ad un livello quasi puramente estetico. Cosa che sarebbe stata impossibile in un film con qualsiasi presunzione di storicità che sfuggisse al banale perchè avrebbe preso il sopravvento: se il soggetto è banale e arcinoto tutta l'attenzione passa dal "cosa" viene raccontato al "come"... e il "come" è, per quanto mi riguarda, fantastico.
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi