di per sè la notizia non sarebbe di quelle eclatanti (da quanto tempo si sanno certe cose?) se non fosse che, primo, tra gli "eccellenti" evasori vi sono alcuni politici e, secondo, che a gestire la famigerata black list è il pluricrocifisso Visco, che oggi se la ride sotto i baffi (fatti crescere per l'abbisogna).
dei succitati politici, per il momento, il solo "filosofo" Buttiglione ha gettato la maschera, affermando che sono pochi spiccioli frutto di alcune "consulenze" per l'università del Liechtenstein.
e pensare che quest'uomo ha spontaneamente deciso di non ricandidarsi...Vincenzo Visco, che ha in cassaforte la black list con i 150 nomi eccellenti con patrimoni occultati nelle banche del Principato, registra il terremoto con un misto di soddisfazione, ma anche di preoccupazione: "Questa vicenda è la conferma che noi, in questi due anni di governo, abbiamo cominciato a fare la cosa giusta. La lotta all'evasione ha dato e sta dando i suoi frutti. Ora la novità clamorosa è che si sta muovendo l'Europa. L'inchiesta avviata dalla Germania segna una svolta politico-culturale: un Paese serio queste battaglie le fa, con tutto il peso del suo sistema politico e del suo apparato istituzionale. Anche noi avevamo cominciato. Ma ora, se con le elezioni cambia il quadro politico, che fine farà questo nostro impegno per la legalità fiscale?".
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E mai come stavolta il palazzo delle Finanze sembra trasformato, non solo simbolicamente ma anche fisicamente, in una trincea. I centralini sono in tilt. E il telefono dello stesso Visco squilla in continuazione. Chiamate bipartisan, che ruotano tutte intorno a una sola domanda: in quella lista ci sono politici? Il viceministro risponde con cautela. Sa di manovrare una bomba innescata, che può trasformare la campagna elettorale in una crociata esattoriale.
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"Stiamo verificando se questi contribuenti hanno dichiarato i loro conti a Vaduz, e in questo caso non c'è nulla da addebitargli, oppure se non li hanno dichiarati, e in questo caso scatta invece l'ipotesi di reato e l'accertamento fiscale automatico. Stiamo incrociando i dati su queste posizioni estere con le dichiarazioni fiscali effettuate in Italia. Insomma, stiamo facendo tutte le verifiche necessarie su questi elenchi, che oltre tutto potrebbero essere anche parziali e incompleti. Finito questo lavoro, manderemo i fascicoli sugli eventuali illeciti alle procure, e a quel punto i nomi saranno di pubblico dominio".
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Senza voler vestire i soliti panni del Torquemada delle tasse, Visco considera questi primi esperimenti di collaborazione fiscale transnazionale come la positiva conferma del lavoro avviato in Italia in questi due anni. "Checché ne dicano i critici, abbiamo recuperato 20 miliardi di evasione fiscale. E le ultime operazioni, come l'inchiesta su un'importante società di consulenza di Milano che proprio in queste ore ha portato a 30 arresti con accuse che vanno dalla frode fiscale all'associazione a delinquere, dimostrano che la "macchina" funziona e dà risultati". Ma dimostrano anche che il lavoro da fare, per combattere l'evasione, è ancora tanto. Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che il sorriso di Visco si incrina, e il suo sigaro smette di sbuffare: "Ho solo un rammarico: che ne sarà di tutto questo lavoro che abbiamo impostato, nei prossimi mesi?". Se vincerà il centrodestra, la risposta è già scritta. Ma se vincesse il centrosinistra, secondo il viceministro, la risposta non è ancora chiara".
ps: QUA l'articolo completo di Giannini su La Repubblica