Non ho controllato se se ne sia discusso in altri thread, nel caso si aggiunga pure quel che segue.
Sto ascoltando con regolarità questo disco da inizio anno, ho voglia di condividere con voi alcune mie impressioni.
Non è certo con quest'ultima prova che Moriah Rosa Pereira, in arte Poppy, ha iniziato a far parlare di sé: è trascorso qualche anno da quando è divenuta celebre sul web come artista concettuale all'epoca di YouTube.
Ma la vera vocazione della ragazza è sempre stata quella di fare musica, e farla nel modo più strambo e concettuale possibile: dopo un inizio incerto, è con il disco "Am I Girl?" che la sua arte inizia a prendere forma. La sua idea è quella di unire in una formula di folle postmodernismo l'electropop quando non proprio il dance pop delle varie Kylie Minogue, Britney Spears, ecc. con l'alternative e il nu metal più sanguinari. È soprattutto in canzoni quali Play Destroy (per quel che mi riguarda probabilmente il miglior contributo di Grimes alla musica) o X che viene fuori quest'attitudine: il resto del disco infatti si muove per lo più su coordinate mainstream pop, synth funk ed electropop, che dimostrano a tratti una buona penna ma non ancora in grado di stagliarsi in maniera definitiva nel panorama più o meno indipendente.
Queste ed altre informazioni sono contenute nella bella recensione scritta per il sito da Antonio Silvestri su "I Disagree", l'ultimo album di Poppy.
La recensione descrive piuttosto bene le caratteristiche del disco, ma si dimostra fin troppo timida nel dar loro il giusto peso: la verità è che un disco del genere non si è mai sentito, e l'artista coadiuvata dai suoi musicisti è riuscita ad andare ben oltre il metal postmodernista della pur interessante Scary Mask. Laddove infatti in questo pezzo o nella sopra menzionata X si ricercava lo shock a tutti i costi, e ad esso veniva data più importanza rispetto ad una coerenza compositiva d'insieme, in "I Disagree" si ha a che fare con una formula giunta alla sua piena maturità.
Solamente l'iniziale Concrete contiene rimandi al passato di Moriah, e mette in mostra una volta di più anche il luccicante sunshine pop a la Beach Boys che spesso fa capolino nei suoi pezzi e di cui non si parla poi molto.
Nel resto del disco compare letteralmente di tutto, e ad una velocità spiazzante: nella title track c'è una Lana Del Rey formato National Anthem che incontra riff alternative metal, ripetutamente si ascoltano rigurgiti industrial alla Trent Reznor o Skinny Puppy (Bloodmoney), momenti dreampop (andrebbe discusso su quanto veramente la voce della nostra ricordi Britney Spears anziché varie chanteuse indie, dream e shoegaze), il boogie woogie industrial glam di Marylin Manson, r&b alla Janet Jackson o contemporaneo, black e trash metal, ambient, elettronica 90s, eccetera.
Tale è la mole di influenze presenti che non ho dubbi a definire "I Disagree" come un disco di pop progressive in grado di fornire una moltitudine di stimoli estetici sull'America, vampirizzata da una ragazza estremamente lucida nella sua arte. Per me si tratta del disco più bello ed interessante del 2020 so far, e ci sono buone probabilità che resti tale a fine anno.