Se l'intento era chiuderla con un meme potevi pure andarci giù direttamente con quello, sarebbe stato anche più apprezzabile
No, è nato spontaneamente, grazie al tuo ultimo contributo, non sono così macchinoso
Inviato 16 maggio 2021 - 14:35
Se l'intento era chiuderla con un meme potevi pure andarci giù direttamente con quello, sarebbe stato anche più apprezzabile
No, è nato spontaneamente, grazie al tuo ultimo contributo, non sono così macchinoso
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
Inviato 16 maggio 2021 - 15:45
Inviato 16 maggio 2021 - 16:38
Ma a questo punto ci sarebbe da discutere (ancora) sull'arrivare a tutti i costi al momento dell'uscita, anziché lasciar decantare un tantino di più e offrire una visione più ponderata di un disco complesso. Ovviamente le dinamiche delle webzine le conosco bene, ma giacché su tante uscite si arriva comunque tardi, tanto vale farlo per dischi "irrecensibili" in tempi brevi. Tanto mi risulta che non siate ancora pagati per farlo, o magari sono rimasto indietro.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 16 maggio 2021 - 16:51
Ma a questo punto ci sarebbe da discutere (ancora) sull'arrivare a tutti i costi al momento dell'uscita, anziché lasciar decantare un tantino di più e offrire una visione più ponderata di un disco complesso. Ovviamente le dinamiche delle webzine le conosco bene, ma giacché su tante uscite si arriva comunque tardi, tanto vale farlo per dischi "irrecensibili" in tempi brevi. Tanto mi risulta che non siate ancora pagati per farlo, o magari sono rimasto indietro.
I miei due cent: in attesa di essere pagati (e potrebbe anche accadere prossimamente), c'è sempre il desiderio di essere competitivi con le altre riviste musicali che ne parlano, di offrire ai lettori un nostro punto di vista, benché inevitabilmente (o forse no, non è detto) meno ponderato di come sarebbe tra 3 mesi. C'è sempre poi la possibilità di tornare sui giudizi e magari calibrarli meglio con più informazioni e più ascolti: succede anche a me, per dire, con dischi che ho recensito dieci anni fa e di cui magari oggi riesco a cogliere sfumature diverse.
Inviato 16 maggio 2021 - 16:59
Inviato 16 maggio 2021 - 17:00
Io non scrivo pressoché mai — più per impossibilità materiale e distanze di genere — di dischi hyped, almeno in quello che immagino essere nostro "giro" di lettori, ma capisco e condivido la scelta di uscire quanto prima sulle novità più attese. Un sito di informazione consolida la sua posizione se riesce a mostrare competenza nella tempestività (o tempestività nella competenza, forse è la stessa cosa). Certamente non è facile e tutto sommato non mi spiace non sentire mai la pressione di dover per forza scrivere il pezzo entro il giorno X. Ma mi pare che la recensione di Valerio non sia lacunosa e — soprattutto — non cerchi di vender fumo. Inquadra il disco in maniera utile, dando un chiaro parere personale che però non pretende di essere onnicomprensivo. Ed è proprio di questo che può esserci bisogno, a ridosso dell'uscita di un disco.
Inviato 16 maggio 2021 - 17:02
in attesa di essere pagati (e potrebbe anche accadere prossimamente)
Ho scritto prossimamente e non a caso. Staremo a vedere come andrà, ma qualche buon presupposto già c'è.
Inviato 16 maggio 2021 - 18:37
togliete il nome di Iosonouncane e questo album sarebbe andato perduto nel gorgo del web assieme a milioni di altri.
Concordo.
Si potrebbe dire l'opposto. Fosse stato scritto da uno sconosciuto molti che oggi storcono il naso avrebbero potuto dire "è un genio e l'ho scoperto io"
Inviato 16 maggio 2021 - 19:25
Inviato 16 maggio 2021 - 19:49
Si potrebbe dire l'opposto. Fosse stato scritto da uno sconosciuto molti che oggi storcono il naso avrebbero potuto dire "è un genio e l'ho scoperto io"
Di questo non sono affatto convinto. Solitamente quando un disco è così faticoso d'ascoltare, e questo al di là del giudizio che se ne può dare lo è, accade quasi sempre che sia solo il nome blasonato a far insistere con gli ascolti per entrarci a tutti i costi.
Celebri qui sul forum un tot di "ci sono arrivato al decimo-quindicesimo-ventesimo ascolto", che sono quasi diventati dei meme per quanto furono assurdi: ecco, senza il nome di peso che ti costringe a tornarci, a chi li concedi dieci, quindici, venti ascolti insoddisfatti?
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 16 maggio 2021 - 20:21
Inviato 16 maggio 2021 - 20:24
Questo c'entra poco. Si sta parlando della nostra bolla ovviamente e nella bolla suddetta da tre giorni non si parla d'altro, anche sui social sembra l'invasione delle cavallette.
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 16 maggio 2021 - 20:32
Si potrebbe dire l'opposto. Fosse stato scritto da uno sconosciuto molti che oggi storcono il naso avrebbero potuto dire "è un genio e l'ho scoperto io"
Di questo non sono affatto convinto. Solitamente quando un disco è così faticoso d'ascoltare, e questo al di là del giudizio che se ne può dare lo è, accade quasi sempre che sia solo il nome blasonato a far insistere con gli ascolti per entrarci a tutti i costi.
Celebri qui sul forum un tot di "ci sono arrivato al decimo-quindicesimo-ventesimo ascolto", che sono quasi diventati dei meme per quanto furono assurdi: ecco, senza il nome di peso che ti costringe a tornarci, a chi li concedi dieci, quindici, venti ascolti insoddisfatti?
In linea di massima concordo, e anche io pur trovando stimolante il what if di Valerio tendo a pensare che no, se fosse stato uno sconosciuto non ci sarebbe stata nessuna sconcertante inversione (sarebbe rimasto sconosciuto).
Segnalo però che in questo caso la peculiarità è che di capolavoro assoluto disco emozionantissimo epocale ecc si parlava letteralmente dopo poche ore dall'uscita, e dopo singoli ascolti o mezzi ascolti. Su FB qualcuno scriveva "alla seconda traccia mi è venuto da piangere". Insomma, alcune reazioni non sono proprio del genere "devo ascoltare e riascoltare per farmelo piacere". Poi ci saranno senz'altro anche i riascolti autoimposti, ma la componente più vistosa al momento dell'apertura del thread era un'altra.
Inviato 16 maggio 2021 - 20:44
Ripensando a Il corpo del reato e La macarena su Roma, in effetti, anche a me veniva un po' da piangere.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 16 maggio 2021 - 20:56
Inviato 16 maggio 2021 - 21:03
Inviato 16 maggio 2021 - 21:07
A quanto pare no. Sembra una cosa inconcepibile.Non potrebbe semplicemente essere che è piaciuto a molti perchè è un bel disco e molto ben curato?
Senza tirare in ballo chissà che fastidi, hype, controhype, bolle, social, artisti sconosciuti affini e altro?
Inviato 16 maggio 2021 - 21:17
Inviato 16 maggio 2021 - 21:21
Ma in cosa consiste la lesa maestà nell'osservare che se un post sulla pagina FB di questo sito conquista nel giro di poche ore dall'uscita centinaia di interazioni e decine e decine di commenti estasiati — molto di più di quello che un usuale post raggranella in un giorno e passa — ci sono sicuramente di mezzo delle dinamiche che vanno oltre il puro e semplice aspetto sonoro? È del tutto evidente che chi scrive commenti entusiastici lo fa perché entusiasta, mica si sta accusando nessuno di malafede. Parimenti dovrebbe apparire chiaro come il sole che un entusiasmo così diffuso e tempestivo possa prodursi solo in presenza di un hype che spinge tanti a rapportarsi all'ascolto di un disco appena uscito come alla discesa del messia. Non c'è nulla di male, la musica pop funziona così, anche quando è indie, anche nell'era dell'internet. Vi sembrano dietrologismi inutili? Lasciateli perdere, che ve frega. Ad alcuni risulta un livello di lettura interessante. Se preferite "parlare di musica", beh fatelo. La conversazione si sposta su altri lidi perché di interventi strettamente musicali se ne sono visti pochi.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:24
Inviato 16 maggio 2021 - 21:26
Sottoscrivo tutto. Mi ricorda il thread su New Road dei Black Country. Uno ci entra per farsi un minimo un'idea di ciò che potrebbe trovare dentro il disco e ti ritrovi a leggere un topic sugli Slint
Ok che siamo un sito verboso e supponente ma uno s'aspetterebbe che questo tipo di servizio lo si cerchi nelle recensioni, più che nelle discussioni di un forum che, si sa, a livello di analisi musicale non è che si spinga spesso a chissà quali elevatissimi livelli.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:28
A quanto pare no. Sembra una cosa inconcepibile.Non potrebbe semplicemente essere che è piaciuto a molti perchè è un bel disco e molto ben curato?
Senza tirare in ballo chissà che fastidi, hype, controhype, bolle, social, artisti sconosciuti affini e altro?
Poi sul discorso: "se questo disco l'avesse inciso X..." che già mi fa storcere il naso in partenza e potrei accettarlo, con riserva, da chi a malapena conosce i queen e/o ha comprato al max dieci dischi in tutta la sua vita, non di certo in questo forum
Soprattutto da parte di utenti redattori. Come ho già scritto precedentemente: visto che ci piace tanto questo giochino, proviamo a fare l'esperimento inverso e pensarlo come un album dei Radiohead. Ne parlerebbero anche al Tg5. Altro che finire nei meandri di Bandcamp.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:30
Non è vero. Quando vi ci mettete siete piuttosto bravi sotto questo aspetto. Tu soprattutto. Ma ormai la deriva è questa e vabbè...Sottoscrivo tutto. Mi ricorda il thread su New Road dei Black Country. Uno ci entra per farsi un minimo un'idea di ciò che potrebbe trovare dentro il disco e ti ritrovi a leggere un topic sugli Slint
Ok che siamo un sito verboso e supponente ma uno s'aspetterebbe che questo tipo di servizio lo si cerchi nelle recensioni, più che nelle discussioni di un forum che, si sa, a livello di analisi musicale non è che si spinga spesso a chissà quali elevatissimi livelli.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:39
E vabè ma allora fatti un giro, no? Che due maroni.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:39
Tony, considera anche una cosa. Ci sono messaggi più facili e messaggi più difficile da scrivere. Botta e risposta come questo qui richiedono poco impegno e soprattutto non prevedono un riascolto del disco. Si va a memoria, a buonsenso, si riallacciano fili di discussioni o riflessioni già avute (e sì, in un certo senso è sempre lo stesso discorso che di volta in volta torna a galla).
Discutere in maniera analitica di tracce, suoni, stili musicali personali richiede uno sbatti maggiore e spesso anche (per avere cose aggiuntive da dire rispetto a quelle che già si sono dette) nuovi ascolti. Non è strano che i sociologismi da bar prevalgano sulle considerazioni più strettamente musicali.
Io francamente trovo interessanti le une e le altre, quindi non lo trovo un grave problema. Però ecco, se di "deriva" si deve parlare anche questi messaggi ne fanno parte, no? Il modo per arginarla è prendersi lo sbatti e, invece che replicare all'ennesima esegesi para-antropologica, scrivere di musica e sensazioni da questa suscitate.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:44
Inviato 16 maggio 2021 - 21:49
Ma in cosa consiste la lesa maestà nell'osservare che se un post sulla pagina FB di questo sito conquista nel giro di poche ore dall'uscita centinaia di interazioni e decine e decine di commenti estasiati — molto di più di quello che un usuale post raggranella in un giorno e passa — ci sono sicuramente di mezzo delle dinamiche che vanno oltre il puro e semplice aspetto sonoro? È del tutto evidente che chi scrive commenti entusiastici lo fa perché entusiasta, mica si sta accusando nessuno di malafede. Parimenti dovrebbe apparire chiaro come il sole che un entusiasmo così diffuso e tempestivo possa prodursi solo in presenza di un hype che spinge tanti a rapportarsi all'ascolto di un disco appena uscito come alla discesa del messia. Non c'è nulla di male, la musica pop funziona così, anche quando è indie, anche nell'era dell'internet. Vi sembrano dietrologismi inutili? Lasciateli perdere, che ve frega. Ad alcuni risulta un livello di lettura interessante. Se preferite "parlare di musica", beh fatelo. La conversazione si sposta su altri lidi perché di interventi strettamente musicali se ne sono visti pochi.
Inviato 16 maggio 2021 - 21:50
E vabè ma allora fatti un giro, no? Che due maroni.
Ok, prima però butto al cesso (quasi) tutta la discografia dei Cocteau Twins perché E.F. Farfuglia parole a caso.
Come se in quel caso l'effetto non fosse cento volte più efficace ed evocativo che nel caso di Incani.
Io comunque due considerazioni due sul contenuto musicale le ho fatte, invece tu non hai fatto altro che lagnarti da quando hai messo piede in questo thread. Vedi un po' tu.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 16 maggio 2021 - 21:56
Eppure all'inizio ci hai provato. Quando hai parlato dei synth utilizzati in modo deludente ecc... Forse ti riferivi al fatto che abbia scelto di smanettare con i suoni con un approccio più armonico che melodico, o cose del genere.
Eh, ma certo. Quel che avevo da dire al primo ascolto lo ho scritto. Quel che avevo da dire al secondo, anche. Poi le cose da dire sulla base di due ascolti finiscono
Il mio problema colle tastiere comunque è che sono usate come generatori di atmosfera, e che però queste atmosfere mi risultano nel complesso troppo monotone per appagare la mia attenzione stando in primo piano. Ho ascoltato il disco andando al lavoro in bicicletta (*), dunque sostanzialmente con gran parte del focus mentale indirizzato sul suono, e l'ho trovato una palla sconfinata. Risentito lasciandolo in sottofondo ad attività che lasciano meno libera l'attenzione, mi è invece arrivato in maniera più godibile.
Non ho la pretesa di generalizzare alla percezione di altri però, perché la pretesa iniziale che il disco fosse da ascoltare come ascolto un disco pop o prog o metal o folk nasceva da una mia aspettativa errata (nella mia mente Incani era ancora sostanzialmente quello di La Macarena su Roma, DIE l'ho ascoltato poco). E con la musica "d'atmosfera" io ho da sempre problemi, quindi non sono la persona più indicata per fornire ulteriori elementi d'analisi.
Comunque immagino che dal vivo l'effetto possa essere anche per me decisamente coinvolgente. In quella veste lo ho molto apprezzato agli esordi (se ben ricordo l'ho visto tre volte) e credo che sia la componente visiva della performance che il banale aspetto del volume potrebbero contribuire a fare dell'esecuzione live un'esperienza magari altrettanto monocorde, ma più piena rispetto al semplice ascolto in cuffia.
(*) È opportuno precisare che da casa mia a dove lavoro è praticamente tutta ciclabile, non rischio la vita — cioè, sì, la rischio ma meno che se pedalassi in mezzo alla statale
Inviato 16 maggio 2021 - 22:08
Inviato 16 maggio 2021 - 22:59
In linea di massima concordo, e anche io pur trovando stimolante il what if di Valerio tendo a pensare che no, se fosse stato uno sconosciuto non ci sarebbe stata nessuna sconcertante inversione (sarebbe rimasto sconosciuto).
Segnalo però che in questo caso la peculiarità è che di capolavoro assoluto disco emozionantissimo epocale ecc si parlava letteralmente dopo poche ore dall'uscita, e dopo singoli ascolti o mezzi ascolti. Su FB qualcuno scriveva "alla seconda traccia mi è venuto da piangere". Insomma, alcune reazioni non sono proprio del genere "devo ascoltare e riascoltare per farmelo piacere". Poi ci saranno senz'altro anche i riascolti autoimposti, ma la componente più vistosa al momento dell'apertura del thread era un'altra.
Quelli che dici tu sono i mega-fan che sapevano già da prima avrebbero reagito così. E che però consigliano agli altri di "tornarci su, alcuni brani si svelano anche dopo anche cinque-dieci-quindici-trenta ascolti": il numero varia a seconda del fanatismo di chi scrive la frase, ma me l'hanno già detto in più d'uno riguardo a questo disco.
Ecco, piuttosto che dare quindici ascolti a questo mattone, mi ascolto altri trenta dischi che hanno molta più possibilità di piacermi. Il tempo non è infinito regà.
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 17 maggio 2021 - 08:02
Allora, premesso che sono mie considerazioni e che valgono ciò che valgono (cioè quasi un cazzo, direi).
Il disco mi sta piacendo molto. Si sente una cura importante del dettaglio, nel senso che ogni cosa pare compositivamente pensata, un lavoro di rimuginazione durato anni - questo lo si sa. Questa ricerca del dettaglio però non appesantisce, non diventa mero intellettualismo, ma funzionale a quello che con questo disco pare - dico pare perchè sono interpretazioni mie - a quello che si voleva comunicare. Insomma, c'è un buon equilibrio.
E' vero che i semi primigeni di questo disco erano presenti anche in DIE - penso a Tanca e a Mandria, ad esempio -; semi che qui paiono sbocciati definitivamente, andando a caratterizzare un po' tutto il lavoro: un certo richiamo ad una sorta di ritualismo e primitivismo, sicuramente risultato delle tante esperienze sonore che Incani ha fatto in questi anni (in particolare credo la collaborazione con Angeli non sia stata solo un passaggio, ma qualcosa che ha messo radici). Se Die era un po' un "Anima Sarda", questo Ira mi pare che parta dalla Sardegna per spostarsi un po' per tutto il mediterraneo. D'altronde certi richiami alla musica nordaafricana sono li da sentire, anche solo a livello di certi temi di synth (Ashes, Foule, Jabal...), o anche alla Spagna (Sangre). il tutto filtrato con la personalità di Incani, ovviamente.
A livello di scrittura, trovo che ci siano dei gran pezzi e non ho ravvisato cadute di tono, cosa che per un disco di 2 ore non mi pare poco. Ognuno avrà i suoi gusti: a me hanno colpito particolarmente "Nuit", "Horizon" (che è un bellissimo bozzetto protoambient, una "Paesaggio" immersa nelle nebbie) , "Piel", ma insomma di cose citabili ce ne sarebbero tante.
Anche a livello di influenze c'è un mondo abbastanza ricco, e sarebbe inutile fare un elenco di nomi. Ma si sente che in questo lavoro ribollono molte cose, molti ascolti, molta "testa": e questo non è certo un problema; l'idea del musicista "buon selvaggio" che arriva sulla terra e innova da zero non ha senso. Tutti si fanno influenzare e tutti rimasticano: l'importante è come lo fai e capire quanto quella cosa sia utile a ciò che vuoi dire.
Il lavoro sulle parole lo trovo interessante, ma vero che può essere apprezzato più con i testi sottomano. Comunque in questa sua ricerca di un metalinguaggio e di unione tra parole europee e medioorientali mi ha un po' ricordato Battiato.
Ottimo il lavoro di mix e mastering - su questo IRA mi sembra meglio di DIE.
Insomma, per ora è un grande si. Poi cosa succederà con sto disco, dove porterà, se tra un paio di settimane si rivelerà un buco nell'acqua, se non aprirà porte non lo si può dire ora e mi interessa il giusto; cosi come se piace "perchè me l'ha consigliato Mariagiulia di cui sono innamorato" o se "mi fa schifo perchè non mi capacito di come si lodi Incani e non gli Kjetil André Aamodt, grande ma purtroppo misconosciuto gruppo norvegese che si esibisce in tuta da sci" .
[Posto che ripeto: sto discorso lo capirei se si parlasse di un disco dei Radiohead*, non di Iosonouncane, che avrà gli ascolti che avrà...]
Mi sembra però un lavoro fatto da una buona testa, che ha un'ottima capacità di filtrare gli ascolti che fa e riassumerli in una sua poetica. Non mi pare poco.
Già Die era notevole, con questo Ira mi sembra che si possa dire, al netto di tutto, che Incani ha talento e gusto.
* Che poi vorrei sapere che male han fatto al mondo i Radiohead, ma ho un po' paura della risposta...
[Edit: attualmente, nonstante la lunghezza indubbia del lavoro, il minutaggio non mi pesa. Sarà che su disco è spalmato su 2 tempi, che funzionano molto bene, con il primo che va da hiver a horizon e il secondo da piel alla fine, ma credo che la questione sia anche nel fatto che in questi brani c'è molto "spazio" sonoro, cosa che secondo me lo rende meno denso, e forse meno pesante epidermicamente]
Inviato 17 maggio 2021 - 08:13
Bell'intervento. Ti chiedo, come chiedo ad altri che hanno menzionato questo aspetto, in che cosa senti riflessa questa cura del dettaglio a cui fai riferimento. Io sento un bel lavoro sulla registrazione in sé, una cura dell'amalgama in modo che suoni coeso ma anche distintamente stratificato, e che le frequenze dei singoli strumenti siano valorizzate. Però mi fermo lì. Per il resto, compositivamente, tendo a vedere i brani come un "tanto al chilo" (*) in cui, appurato che gli ingredienti iniziali siano tutti al loro posto, si va avanti un tot, si varia un altro tot, ma sostanzialmente non si sviluppano chissà quali costruzioni armoniche, ritmiche, melodiche o per l'appunto timbriche (l'aspetto più curato del disco, direi). Ci sono passaggi specifici in cui ti dici "minchia, genialata" o noti effettivamente l'emergere di un'idea distinta?
Avendolo approcciato "distrattamente" (per scelta, come dicevo facendolo attentamente il risultato era stato fallimentare) sono elementi che non ho potuto osservare. Nella musica che ascolto in genere queste sono cose che richiamano l'attenzione anche quando il 90% di quella sta da un'altra parte, ma mi rendo conto che qua non è per forza così.
(*) Sembra dispregiativo ma c'è un tot di musica che adoro che descriverei allo stesso modo. Ci esco pazzo, ma non la chiamerei "attenta al dettaglio".
Inviato 17 maggio 2021 - 09:54
La cura al dettaglio è appunto una cura al dettaglio, ma intesa in senso compositivo, che poi diventa cura nel dettaglio di postproduzione, dato che mi sembra che Incani sia un discreto smanettone. Mi pare che nei suoi lavori ci sia un fil rouge tra suono acustico e lavoro postproduttivo come elemento della composizione. In questo evidentemente pesano i suoi ascolti di musica elettronica e che probabilmente rendono Incani un po' un corpo estraneo nella scena cantautoriale italiana.
Ma detto questo, per risponderti, io nella cura al dettaglio penso alla cura nella scelta del timbro, ad esempio della percussione messa li dove sta perfettamente (non so, penso alle percussioni di Pirére, quel suono di woodblock sotto la batteria, molto efficace nel fare da controcanto alla batteria stessa), a quella di cosa di sapere chi far suonare chi in ogni momento, alla scelta di suono (che non è una cosa che si fa solo in produzione, il suono lo scegli in partenza...), ad una certa organizzazione abbastanza ariosa delle varie parti.
Sinceramente non ci sento quasi nulla di poco pensato, mi sembra un disco ragionato in ogni parte. La cosa bella però è che nonostante ciò il disco mantiene un aria viscerale che lo fa sfuggire all'eccessiva pretenziosità. Segno che l'idea sonora era quella e che il lavoro compositivo sia una "semplice" messa su carta di un'idea primigenia.
Quanto alle armonie/melodie/ritmi è presto per fare un'analisi seria, per ora mi sono semplicemente limitato ad "ascoltare" questo lavoro, a vederne il lato comunicativo.
Posto che mi sbilancio parzialmente e secondo me ci sono anche dei passaggi di melodia davvero belli.
Incani ha citato tanto il jazz come ascolto preponderante: ecco, sonoricamente di jazz non ne trovo - se non proprio certe cose, come la chitarra di ojos o i synth di nuit, che se fossero arrangiati per fiati...vabbè ma qui ammetto che sto facendo un volo pindarico - però ce lo ritrovo nello spirito, nella volontà di destrutturare. Insomma, quella libertà mentale che spesso l'ascolto del jazz ti mette nel bagaglio.
A questo si unisce una seriosità compositiva - che mi pare sia testimoniata da chi al disco ha lavorato; di roba buttata la ne vedo davvero poca -, creano un bell ibrido tra libertà e forma, anche un dentro un disco di 2 ore (!)
Ripeto, io non so se Iosonouncane sia un genio, ma io un bravo per lui glielo dico.
Inviato 17 maggio 2021 - 10:01
Comunque i primi 30 secondi di Foule sono un remix di power spot di jon hassell
aha sono saltato sulla sedia, quando l'ho sentito.
Mentre l'inizio di Cri è un brano di roedelius
Inviato 17 maggio 2021 - 10:59
La cura al dettaglio è appunto una cura al dettaglio, ma intesa in senso compositivo, che poi diventa cura nel dettaglio di postproduzione, dato che mi sembra che Incani sia un discreto smanettone. Mi pare che nei suoi lavori ci sia un fil rouge tra suono acustico e lavoro postproduttivo come elemento della composizione. In questo evidentemente pesano i suoi ascolti di musica elettronica e che probabilmente rendono Incani un po' un corpo estraneo nella scena cantautoriale italiana.
Ma detto questo, per risponderti, io nella cura al dettaglio penso alla cura nella scelta del timbro, ad esempio della percussione messa li dove sta perfettamente (non so, penso alle percussioni di Pirére, quel suono di woodblock sotto la batteria, molto efficace nel fare da controcanto alla batteria stessa), a quella di cosa far suonare chi in ogni momento, alla scelta di suono (che non è una cosa che si fa soo in produzione, il suono lo scegli in partenza...), ad una certa organizzazione abbastanza ariosa delle varie parti.
Sinceramente non ci sento quasi nulla di poco pensato, mi sembra un disco ragionato in ogni parte. La cosa bella però è che nonostante ciò il disco mantiene un aria viscerale che lo fa sfuggire all'eccessiva pretenziosità. Segno che l'idea sonora era quella e che il lavoro compositivo sia una "semplice" messa su carta di un'idea primigenia.
Quanto alle armonie/melodie/ritmi è presto per fare un'analisi seria, per ora mi sono semplicemente limitato ad "ascoltare" questo lavoro, a vederne il lato comunicativo.
Posto che mi sbilancio parzialmente e secondo me ci sono anche dei passaggi di melodia davvero belli.
Incani ha citato tanto il jazz come ascolto preponderante: ecco, sonoricamente di jazz non ne trovo - se non proprio certe cose, come la chitarra di ojos o i synth di nuit, che se fossero arrangiati per fiati...vabbè ma qui ammetto che sto facendo un volo pindarico - però ce lo ritrovo nello spirito, nella volontà di destrutturare. Insomma, quella libertà mentale che spesso l'ascolto del jazz ti mette nel bagaglio.
A questo si unisce una seriosità compositiva - che mi pare sia testimoniata da chi al disco ha lavorato; di roba buttata la ne vedo davvero poca -, creano un bell ibrido tra libertà e forma, anche un dentro un disco di 2 ore (!)
Ripeto, io non so se Iosonouncane sia un genio, ma io un bravo per lui glielo dico.
Inviato 17 maggio 2021 - 11:26
Personalmente sta crescendo parecchio (crescecongliascolti), tra i riferimenti io ci metterei anche i clipping, specie in Ashes, che non so se contenga qualche campionamento nella parte simil-rappata intorno a 2:30. Pezzo spaziale
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
Inviato 17 maggio 2021 - 11:34
Inviato 17 maggio 2021 - 12:20
Perché ti senti tirato in ballo? E poi sarei io quello prevenuto. Sul resto tralascio perché dovrebbe essere sempre senza offesa, giusto? Però intanto offendi.
"eh, ma guarda che X 'ste cose le faceva 20 anni fa" non è che siano da meno. Non mi riferisco ovviamente solo ad IRA.
Ma mica intendevo questo! I paralleli mica servono solo per sminuire o smontare un hype? Vedi che sei prevenuto? Non aggiungo altro perché la qualità della tua tesi è troppo spicciola e pure pretestuosa. Magari riprova fra qualche anno o con le lenti a contatto, che dirti..
A proposito di essere prevenuti
Ma se rispondi ai miei post! Siamo messi malissimo oggi, eh. Offesa? Parli di poca lucidità per pochissimo, quindi beccati pure le conseguenze senza sentirti offeso.
Io mi devo beccare le conseguenze di ciò che scrivo, non di quello che capisci tu. Che hai ancora il dente avvelenato per chissà cosa. E poi ti permetti pure di dare del prevenuto agli altri.
E chiudiamola qui.
Questo in realtà dovrei dirlo io visto che hai frainteso, attaccando per primo con scemenze gratuite tipo "poca lucidità" e così via. Tra l'altro, leggo anche altri che soffrono di questo tuo modo di interagire così equivoco e poco conciliante in questo thread. Quindi fatti e facci un favore: non sparare frasi tanto per rispondere. Nessuno ha il dente avvelenato, inoltre. Ecco: quest'ultima è un'altra uscita/deduzione insensata, immaginaria e pretestuosa. Dai, ce la puoi fare.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
Inviato 17 maggio 2021 - 12:44
Anche per me più lo ascolto e più sono convinto di non aver preso abbagli. Forse l’unico errore commesso è nel genere (avant-rock), Forse sarebbe stato più giusto elettronicaPersonalmente sta crescendo parecchio (crescecongliascolti), tra i riferimenti io ci metterei anche i clipping, specie in Ashes, che non so se contenga qualche campionamento nella parte simil-rappata intorno a 2:30. Pezzo spaziale
Inviato 17 maggio 2021 - 12:55
Ma no va benissimo avant-rock dai, elettronica manco è un genere se vogliamo dirla tutta.
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 17 maggio 2021 - 12:57
non ci riesco raga.
sto al terzo o quarto tentativo, sto provando anche con lo shuffle e ad approcciare random ai brani, ma dopo 3/4 pezzi mi addormento o comincio a martellarmi i coglioni.
ok, parliamo di musica. non è un problema di genere, visto che ne ascolto molte di cose simili. si può dire "simili"? senza che qualcuno si alteri, grazie
dicevo, non è un problema di genere, ma proprio di sviluppo dell'idea. io capisco che per molti questo approccio più cerebrale alla composizione possa essere sintomo di maggior cura, perchè in fondo è uno stereotipo insito in tutti noi, che peraltro è anche vero in diversi casi: oh, è un lavoro molto complesso perchè è pensato.
ok, ci ha pensato molto e ammetto che si senta, però non credo lo abbia sviluppato al meglio. le idee di fondo si sviluppano in modo piuttosto ( occhio che arriva) banale e prevedibile. nessuna delle evoluzioni, tra i brani e all'interno dello stesso brano, mi ha mai fatto alzare la testa e farmi venire qualche brivido di interesse.
c'è anche una componente sonora che ritengo interessante, nella sua incapacità di prendermi. io ho trovato l'album molto monocorde, con soluzioni timbriche spesso fatte con il copia/incolla, cupo e affogato (la copertina è perfetta), ma senza rendermi interessante l'esperienza sonora. ecco, è un disco affogato, in cosa non l'ho ancora capito ma quando lo ascolto non riesco a respirare bene
Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto
Inviato 17 maggio 2021 - 13:13
Perché ti senti tirato in ballo? E poi sarei io quello prevenuto. Sul resto tralascio perché dovrebbe essere sempre senza offesa, giusto? Però intanto offendi."eh, ma guarda che X 'ste cose le faceva 20 anni fa" non è che siano da meno. Non mi riferisco ovviamente solo ad IRA.
Ma mica intendevo questo! I paralleli mica servono solo per sminuire o smontare un hype? Vedi che sei prevenuto? Non aggiungo altro perché la qualità della tua tesi è troppo spicciola e pure pretestuosa. Magari riprova fra qualche anno o con le lenti a contatto, che dirti..
A proposito di essere prevenuti
Ma se rispondi ai miei post! Siamo messi malissimo oggi, eh. Offesa? Parli di poca lucidità per pochissimo, quindi beccati pure le conseguenze senza sentirti offeso.
Io mi devo beccare le conseguenze di ciò che scrivo, non di quello che capisci tu. Che hai ancora il dente avvelenato per chissà cosa. E poi ti permetti pure di dare del prevenuto agli altri.
E chiudiamola qui.
Questo in realtà dovrei dirlo io visto che hai frainteso, attaccando per primo con scemenze gratuite tipo "poca lucidità" e così via. Tra l'altro, leggo anche altri che soffrono di questo tuo modo di interagire così equivoco e poco conciliante in questo thread. Quindi fatti e facci un favore: non sparare frasi tanto per rispondere. Nessuno ha il dente avvelenato, inoltre. Ecco: quest'ultima è un'altra uscita/deduzione insensata, immaginaria e pretestuosa. Dai, ce la puoi fare.
Inviato 17 maggio 2021 - 14:37
ok, ci ha pensato molto e ammetto che si senta, però non credo lo abbia sviluppato al meglio. le idee di fondo si sviluppano in modo piuttosto ( occhio che arriva) banale e prevedibile. nessuna delle evoluzioni, tra i brani e all'interno dello stesso brano, mi ha mai fatto alzare la testa e farmi venire qualche brivido di interesse.
questo è lecitissimo, ovviamente.
Su questo invece
io capisco che per molti questo approccio più cerebrale alla composizione possa essere sintomo di maggior cura, perchè in fondo è uno stereotipo insito in tutti noi, che peraltro è anche vero in diversi casi: oh, è un lavoro molto complesso perchè è pensato.
Per come la intendo io, che sia pensato lo penso indipendetemente dal fatto che sia un lavoro più o meno complesso. Semplicemente si nota che è un lavoro che ha richiesto sforzo; ma è una cosa che si può dire - e si dice - anche di dischi esteticamente più "semplici".
Tutto ciò ricordando che un lavoro può piacere indipendentemente da tutti questi fattori psicologici o di subconscio.
Sennò torniamo al discorso delle "pietre di paragone", che spesso si desumono assenti se un lavoro guadagna popolarità
(che poi in sto caso non mi pare chissà che popolarità)
Non è affatto detto che se lo apprezzano più persone tutti lo apprezzino perchè non hanno sentito altro; lo apprezzano perchè lo hanno sentito e gli piace.
Inviato 17 maggio 2021 - 14:58
Il fatto che abbia "richiesto sforzo", signori, vale per qualunque album strutturato che non sia solo una raccolta di canzoni registrate in cameretta. La descrizione di Piper mi sembra calzante, e il lavorìo dietro una raccolta musicale di queste dimensioni è praticamente indiscutibile; ciò che si può discutere è l'esito, il fatto che in fondo non ci sia un concept così forte alla base del disco e che suoni tutto piuttosto monocorde, con pochi sviluppi che ti facciano drizzare le orecchie e magari anche qualche pelo delle braccia (tragiche soddifazioni arrivo).
Se non mi sono addentrato ulteriormente in IRA è perché non c'è stato nulla che mi abbia invitato a farlo, cosa che invece mi succede con molti altri dischi sui quali mi riprometto regolarmente di tornare. Può sembrare un ossimoro, ma la percepisco come una densità vacua, volutamente (ripeto) sfocata e perciò dentro la quale ci si può vedere più o meno tutto, o niente. Nel mio caso, pressoché nulla.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 17 maggio 2021 - 15:17
Il fatto che abbia "richiesto sforzo", signori, vale per qualunque album strutturato che non sia solo una raccolta di canzoni registrate in cameretta.
Ovvio, anche se concorderai che la cosa può variare.
Poi il fatto che sia pensato non è necessariamente e sempre indice di alcunchè; solo che personalmente mi sembra che questo sforzo di cura sia utile alla riuscita del lavoro (di questo lavoro). Che poi è l'unica roba che conta.
Se Incani mi dice che ha lavorato come un cretino per anni dietro ai singoli beat, beh, io, sentendo il risultato, un po' ci credo.
Ed è, am io avviso stata una buona mossa.
Cosi come poteva esserlo, per un altro tipo di album, approcciarsi diversamente.
Inviato 17 maggio 2021 - 15:20
ciò che si può discutere è l'esito, il fatto che in fondo non ci sia un concept così forte alla base del disco e che suoni tutto piuttosto monocorde, con pochi sviluppi che ti facciano drizzare le orecchie e magari anche qualche pelo delle braccia (tragiche soddifazioni arrivo).
Che se ne possa discutere è indubbio, ma più che di questo mi piacerebbe capire come mai per uno che non ci ha sentito nulla di elettrizzante ce ne sia un altro che invece ce ne ha sentiti eccome di quei momenti (presente). Che ovviamente ci sta, anzi, mi sembra del tutto naturale e rientra nella soggettività, gusto, percezione individuale ecc...però certo è molto particolare che ci siano poche vie di mezzo ma il giudizio si divida più o meno tra pallaalcazzo e monumentale
Il fatto che piper abbia provato e riprovato (come tanti altri) secondo me è emblematico del fatto che non ci troviamo di fronte ad un disco qualsiasi, nel senso che da come lo ha descritto sembra che l'esperienza sia stata fallimentare fin da subito, ma abbia comunque voluto tentare e ritentare. Secondo me questo non succede con tutti gli album brutti che si ascoltano, quanti ne cestiniamo dopo i famosi 20 secondi di wago? direi una marea. In questo caso non succede e potrebbe essere un indizio (ma di cosa non so ).
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
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