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Registi Da Grandi/medie/piccole Speranze Dei Moribondi 10S


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#51 Tom

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Inviato 02 ottobre 2018 - 09:57

Green_Room.jpg
 
Jeremy Saulnier
Il miglior regista horror che non ha ancora diretto un vero horror. L'orrore nei suoi film e' quello di un'America con troppe armi e troppi tribalismi, piena di linee di confine invisibili e fatali. Ispirato: uno dei miei pupilli.
2007 Murder Party
2013 Blue Ruin
2016 Green Room

 

HTD_01297_RC_1.jpg

 

2018 Hold the Dark

Su una sceneggiatura dell'amichetto Macon Blair (vedi il mio post qui sopra) tratta da un romanzo, Saulnier alza il tiro con un thriller cerimoniale, cupissimo e apocalittico, una specie di "Wind River" sotto peyote, rimanendo fedele ai suoi temi. Anche qui c'e' il personaggio che sconfina (anche se questa volta volontariamente) in un'Altra America dove le normali regole di convivenza e leggi sembrano non esistere. Conferma quindi in pieno di essere uno dei "miei" registi americani del decennio e, con una grossa mano dei paesaggi dell'Alaska, rilancia pure con una notevole carica visiva.

Detto cio', a un quarto d'ora dalla fine ero convinto di trovarmi davanti a un Signor Filmone, ma poi c'e' appunto il quarto d'ora finale... e boh, devo riflettere se e' una gran presa per il culo, se era finito il budget o se e' un finale coraggiosamente spiazzante.


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#52 pooneil

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Inviato 02 ottobre 2018 - 17:59

leggo che ha diretto i primi due episodi della nuova stagione di True Detective, buon segnale dato che trovo abbia uno stile adatto

 

https://www.indiewir...rts-1201945625/


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#53 Tom

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Inviato 02 ottobre 2018 - 21:44

Non lo sapevo. In effetti quest'ultimo potrebbe anche essere considerato una prova generale se la nuova stagione sara' simile come mood alla prima.


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#54 Giubbo

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Inviato 03 ottobre 2018 - 08:57

 

2018 Hold the Dark

Su una sceneggiatura dell'amichetto Macon Blair (vedi il mio post qui sopra) tratta da un romanzo, Saulnier alza il tiro con un thriller cerimoniale, cupissimo e apocalittico, una specie di "Wind River" sotto peyote, rimanendo fedele ai suoi temi. Anche qui c'e' il personaggio che sconfina (anche se questa volta volontariamente) in un'Altra America dove le normali regole di convivenza e leggi sembrano non esistere. Conferma quindi in pieno di essere uno dei "miei" registi americani del decennio e, con una grossa mano dei paesaggi dell'Alaska, rilancia pure con una notevole carica visiva.

Detto cio', a un quarto d'ora dalla fine ero convinto di trovarmi davanti a un Signor Filmone, ma poi c'e' appunto il quarto d'ora finale... e boh, devo riflettere se e' una gran presa per il culo, se era finito il budget o se e' un finale coraggiosamente spiazzante.

 

 

visto ieri.

 

mi sono piaciuti i toni e la regia, ma la sceneggiatura sinceramente non l'ho capita, e non a livello razionale, ma a livello emotivo...

 

D'ora in poi SPOILER!!!

 

Perchè quel bagno di sangue? Non ho proprio capito perchè vengono ammazzati tutti, per raggiungere l'obiettivo di trovare lei.

E perchè una volta trovata lei si rimettono insieme come se non fosse successo niente prima?

credo ci siano delle metafore sulla natura dell'uomo che non mi sono arrivate.

 

a livello di regia, peccato che dopo una scena incredibile come quella della sparatoria, cruda, lunghissima, cupa, fatta apposta per prendere a cazzotti lo spettatore, nella scena dopo lo sceriffo e l'uomo dei lupi parlino con un tale candorre cha pare discutano su una cosa da poco appena successa.


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#55 Tom

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Inviato 03 ottobre 2018 - 09:20

Boh, il bagno di sangue come una sorta di cerimoniale per "abbracciare le tenebre"?
Il tipo chiede al protagonista se sa "resuscitare i morti", sembra una battuta cinica, ma alla luce (poca) del finale forse non lo era.
Per aumentare le domande aggiungo quello che secondo me e' un indizio di trama che resta inespresso: i due biondi probabilmente sono fratello e sorella: lei dice di non ricordare quando l'ha conosciuto, ma di ricordarlo da sempre, mentre l'eremita indiano nota che si assomigliano molto. Quindi il bambino era frutto di un incesto?
Il finale che ti lascia di merda alla fine ho deciso che mi ci puo' stare, ma la sensazione che manchino dei pezzi e' forte. Pero' non mi ha lasciato l'idea di un film furbo che complica le cose tanto per. Diciamo che siamo a meta' strada tra Outer Dark di McCarthy (che e' la storia di un fratello che ricerca la sorella con cui ha fatto un figlio) e i misteri di certe serie tv misteriosamente misteriose.


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#56 Giubbo

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Inviato 04 ottobre 2018 - 10:28

Boh, il bagno di sangue come una sorta di cerimoniale per "abbracciare le tenebre"?
Il tipo chiede al protagonista se sa "resuscitare i morti", sembra una battuta cinica, ma alla luce (poca) del finale forse non lo era.
Per aumentare le domande aggiungo quello che secondo me e' un indizio di trama che resta inespresso: i due biondi probabilmente sono fratello e sorella: lei dice di non ricordare quando l'ha conosciuto, ma di ricordarlo da sempre, mentre l'eremita indiano nota che si assomigliano molto. Quindi il bambino era frutto di un incesto?
Il finale che ti lascia di merda alla fine ho deciso che mi ci puo' stare, ma la sensazione che manchino dei pezzi e' forte. Pero' non mi ha lasciato l'idea di un film furbo che complica le cose tanto per. Diciamo che siamo a meta' strada tra Outer Dark di McCarthy (che e' la storia di un fratello che ricerca la sorella con cui ha fatto un figlio) e i misteri di certe serie tv misteriosamente misteriose.

 

non so, per un film interamente sorretto sui pilastri-concetti dell' "istinto animale insito nell'uomo" e della "sete di vendetta" (così dicono le recensioni) io non ho capito dove stia l'istinto animale nell'uomo in questo film (l'animale non uccide a casaccio, come dice giustamente il protagonista), e non ho capito il motivo della vendetta (ossia il bagno di sangue - che cosa avranno mai hanno fatto le vittime a Vernon?). mica poco.

 

tu dici cerimoniale. allora io non capisco a quale dio / concetto / natura sia dedicata la cerimonia.

 

dovrei bocciarlo quindi. e invece per qualche strana alchimia è un film che tutto sommato mi è piaciuto.


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#57 lazlotoz

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Inviato 12 ottobre 2018 - 19:12

 
The_Raid_Redemption_2011_720p_Bluray_Brm
 
Gareth Evans
Poche balle: il regista di botte del decennio. E che regista. E che botte. "Ovviamente" e' disoccupato da cinque anni e su di lui incombe il rischio del solito cinefumetto del cazzo.
2009 Merantau
2011 The Raid
2013 V/H/S/2, segmento: Safe Haven
2014 The Raid 2: Berandal
 

 

Oh, intanto oggi (abbastanza a sorpresa per me) è uscito su Netflix il suo ultimo film, che mi sparerò al più presto. Passa all'horror. E non so ma credo che mi mancheranno le botte. Ma The Raid è un capolavoro, e lui forse fa bene a cambiare...

 

 

Edit: Santo Iddio che roba immonda che è l'ultimo. 

Incredibile quanto sia basso il livello di Netflix, pare lo streaming dei film del pomeriggio di Raidue.


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#58 cinemaniaco

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Inviato 14 ottobre 2018 - 09:55

Edit: Santo Iddio che roba immonda che è l'ultimo. 
Incredibile quanto sia basso il livello di Netflix, pare lo streaming dei film del pomeriggio di Raidue.


si, non è piaciuto nemmeno a me. mi ha sorpreso - in negativo - più che altro vederlo scegliere un soggetto così abusato e prevedibile - comunità religiosa puritana ed autoritaria, film in costume, mistero soprannaturale in odore di fantasy, the wicker man + the conjuring + silent hill + torture

tecnicamente è molto buono, ci sono solo due sequenze di botte e sono la cosa meglio girata perché evans è nato per questo, ma parlare di qualità al livello di rai 2 è un po' eccessivo secondo me...

è semplicemente un film sbagliato: trama confusa, personaggi stereotipati, prevedibilità , il sadismo è più accennato che realmente mostrato… peccato, primo passo falso
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#59 lazlotoz

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Inviato 14 ottobre 2018 - 13:12

Beh, sì diciamo che questo su raidue non potrebbero metterlo in onda nel pomeriggio... ma la mia frase era riferita più a Netflix in generale. 

Questo di Evans pare essere un film sbagliato su quasi tutti i fronti (tanto che l'unica cosa che mi viene in mente e la tizia con i capelli rossi), raffazzonato e poco curato. Con una sceneggiatura che sembra scritta da uno studente di cinema al primo anno. 

Ho già letto in giro comunque gente entusiasta, la critica per ora tace. Basta un Gervasini che lo liquida in poche righe per dire.


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#60 cinemaniaco

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Inviato 14 ottobre 2018 - 14:31

quest'anno sono stati più i film che ho visto su netflix di quelli che ho visto al cinema. questo vuol dire che netflix è ormai una realtà. non è una questione di pigrizia o di disaffezione alla sala, molto semplicemente scorrendo la lista dei film in programmazione ti cadono le palle. al contrario netflix sta investendo molto e si sta assicurando collaborazioni con i registi di cui vorresti vedere il nuovo film

tra aspirazioni e risultati finora il gap è ancora ampio, ma vedere in lizza collaborazioni come quelle con coen, cuaron, scorsese, mi fa capire che netflix stia cambiando marcia, pronta ad ampliare il proprio target di pubblico (che finora è stato prevalentemente il 20-30enne serializzato), consci di potersi mangiare una bella fetta di mercato che la grande distribuzione non tiene più

quindi volenti o nolenti netflix ormai ha già cambiato le regole. certo anche io spererei in qualcosa di più. qualche film originale netflix buono c'è, ma c'è più quantità che qualità finora
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#61 Giubbo

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Inviato 15 ottobre 2018 - 07:33

quest'anno sono stati più i film che ho visto su netflix di quelli che ho visto al cinema. questo vuol dire che netflix è ormai una realtà. non è una questione di pigrizia o di disaffezione alla sala, molto semplicemente scorrendo la lista dei film in programmazione ti cadono le palle. al contrario netflix sta investendo molto e si sta assicurando collaborazioni con i registi di cui vorresti vedere il nuovo film

tra aspirazioni e risultati finora il gap è ancora ampio, ma vedere in lizza collaborazioni come quelle con coen, cuaron, scorsese, mi fa capire che netflix stia cambiando marcia, pronta ad ampliare il proprio target di pubblico (che finora è stato prevalentemente il 20-30enne serializzato), consci di potersi mangiare una bella fetta di mercato che la grande distribuzione non tiene più

quindi volenti o nolenti netflix ormai ha già cambiato le regole. certo anche io spererei in qualcosa di più. qualche film originale netflix buono c'è, ma c'è più quantità che qualità finora

 

si, però Netflix finora è solo potenzialità: io un vero film bello-bellissimo devo ancora vederlo. e capisco se puntassero al basso budget, ma ultimamente Netflix sta puntando a sceneggiature / cast altisonanti, quindi ci starebbe il film "pezzo da 90". invece per un motivo o per l'altro c'è sempre qualcosa di "sbagliato", qualcosa che ti fa dire "si però...".

 

ad esempio "Hold the Dark", di Jeremy Saulnier... finora aveva sempre fatto film interessantissimi. Ora Netflix (probabilmente) gli concede un budget più alto del solito, e lui che fa? un film super confusionario, pur avendo potenzialità incredibili.

 

sembra che Netflix a contratto debba partorire film gravemente imperfetti.

 

forse i Coen e Cuaron saranno i primi film che alzeranno finalmente l'asticella.


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#62 lazlotoz

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Inviato 15 ottobre 2018 - 08:59

Non andiamo OT, che magari di Netflix dovremo aprire un thread dedicato (soprattutto per consigliarsi cose belle, visto che l'algoritmo di suggerimenti fa cacare).

 

Ma ad ora di quelli messi in elenco Registi Da Grandi/medie/piccole Speranze Dei Moribondi 10S chi è passato su Netflix?

 

Jeremy Saulnier che non ho visto, ma mi pare di capire abbia deluso abbastanza 

Gareth Evans che lasciamo perdere va

Alex Garland che non ha proprio brillato

David Michôd che non ho visto 

 

e credo che ce ne siano molti altri, questi son i primi che mi vengono in mente.

 

Un'altro che sfora un po' il topic è Bong Joon Ho che proprio su Neflix ha fatto il suo primo passo falso (che caso!).

 

Poi occhio al discorso prodotto da/distribuito da...

 

 

p.s. Non è che son contro netflix, lo pago pure eh. Semplicemente mi fa cacare il 95% della loro offerta. E credo che stia visivamente rincitrullendo il pubblico. Però ripeto, apriamone un thread apposito.


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#63 Giubbo

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Inviato 15 ottobre 2018 - 10:06

secondo me non siamo OT, perchè è ormai chiaro che Netflix stia facendo scouting tra i nuovi talenti per scritturare in esclusiva film per la piattaforma stessa. quindi parlare di Netflix in questo caso equivale a parlare di come proseguano le carriere dei "Registi dei moribondi 10s".

 

e in questo caso Netflix sembra che dica a questi registi "abbiamo visto i tuoi firlm e ci piacciono, ora ti proponiamo di fare un film per noi: ti diamo più soldi di prima, ma mi raccomando: deve essere peggio di quanto hai fatto finora".


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#64 cinemaniaco

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Inviato 15 ottobre 2018 - 10:57

Non andiamo OT, che magari di Netflix dovremo aprire un thread dedicato


ovviamente c'è già :cool: http://forum.ondaroc...ne-audiovisiva/
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#65 Tom

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Inviato 15 ottobre 2018 - 11:28

Jeremy Saulnier che non ho visto, ma mi pare di capire abbia deluso abbastanza 

Gareth Evans che lasciamo perdere va

Alex Garland che non ha proprio brillato

David Michôd che non ho visto

 

E Duncan Jones.

Che aveva gia' deluso con il fantasy, pero' li' potevano essere i compromessoni dovuti ai soldoni, ma deludere con la fs a basso costo quando per mezzo mondo eri diventato una promessa con un film di fs a basso costo e' il tonfo da cui potresti non piu' rialzarti.

 

Occhio e croce e' una questione di progetti pensati in velocita' e necessita' di finirli il prima possibile.

 

Poi occhio al discorso prodotto da/distribuito da...

 

Infatti stavo scrivendo che quel gran mito di de la Iglesia era stato l'unico netflixato a non deludere con "El bar", ma poi sono andato a vedere e Netflix si e' sola accaparrata i diritti di distribuzione (fuori dalla Spanga, credo).

 

Sull'ultimo Evans mi avete fatto tanto male. Ma, ahime', gia' il trailer mi aveva abbastanza smontato. 


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#66 cinemaniaco

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Inviato 15 ottobre 2018 - 14:47

Jeremy Saulnier che non ho visto, ma mi pare di capire abbia deluso abbastanza 
Gareth Evans che lasciamo perdere va
Alex Garland che non ha proprio brillato
David Michôd che non ho visto

 
E Duncan Jones.


e si possono ancora aggiungere adam wingard e mike flanagan

il punto è questo ragazzi: un giovane regista che fa il botto con uno o due indie, ha due scelte davanti. o gira per una major il 25° star wars, il 75° avengers, ecc, oppure gira per netflix. fino a uno o due anni fa eravamo tutti ben consci del fatto che ormai nel cinema americano non esistessero più le mezze misure: o giri gli avengers, o giri l'indie con quattro soldi, mi pare avesse recitato come epitaffio (riuscito) il buon william blake. oggi in questa equazione è entrata netflix, ed è vero magari i film non hanno migliorato la carriera di nessuno di questi, ma perlomeno gli hanno sicuramente dato più libertà di esprimere il proprio cinema più di quanto avrebbe fatto la major di turno, con budget decorosi e assicurando una distribuzione planetaria che la sala si può solo sognare (pensate anche ai film italiani tipo il film su cucchi che lo stanno vedendo in tutto il mondo, o la serie suburra)
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#67 eugenio_barba

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Inviato 15 ottobre 2018 - 16:25

 

Sull'ultimo Evans mi avete fatto tanto male. Ma, ahime', gia' il trailer mi aveva abbastanza smontato. 

 

 

Boh i regaz dei 400 calci (per me per il cinema di genere ci sono solo loro e Nocturno) su Facebook ne stanno già tessendo le lodi, come reinterpretazione personale e imprevedibile e anarchica dei clichè più vari, ma a sto giro anche io, e lo dico a malincuore perchè i 2 Raid sono 2 dei miei film preferiti di sempre, non sono d'accordo: oltre alle singole scene c'è anche tutto il resto del film che, almeno a me, non ha né coinvolto né appassionato né inquietato né spaventato: in ogni caso la messa in scena è sempre molto densa, lo rivedrò sicuramente, ma dubito cambierò idea.


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#68 An Absent Friend

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Inviato 15 ottobre 2018 - 16:35

 

 

 

Boh i regaz dei 400 calci (per me per il cinema di genere ci sono solo loro e Nocturno) su Facebook ne stanno già tessendo le lodi, come reinterpretazione personale e imprevedibile e anarchica dei clichè più vari,

 

 


  • 6

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#69 100000

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Inviato 18 ottobre 2018 - 11:27

Del dramma delle produzioni-Netflix ne avevamo già parlato nel topic, ricordo anche di aver già chiesto se qualcuno sapeva del perché i film prodotti da Netflix, anche di registi notevoli, facessero cagare. E ora che la lista si allunga sono contento che qualcun altro si ponga la stessa domanda.
Tom espandi la tua ipotesi, vorrei capire, davvero.


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#70 Tom

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Inviato 18 ottobre 2018 - 11:56

Non e' che ho molto da espandere. I budget pur contenuti sono piu' che dignitosi, non sembra che ci siano limitazioni creative ne' particolari censure, quindi presumo sia una questione di tempi di lavorazione strettissimi, non tanto al momento di girare, quanto per la pre-produzione (ho la sensazione che vadano spesso a girare con sceneggiature ancora da sistemare) e la post-produzione (vedi i tanti effetti speciali scadenti e certi montaggi finali poco limati). Insomma, mi sa che Netflix e' una specie Asylum con molti piu' soldi e velleita', ma con la stessa dannata fretta di buttar continuamente roba sul piatto.


  • 0

#71 Giubbo

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Inviato 18 ottobre 2018 - 13:08

Non e' che ho molto da espandere. I budget pur contenuti sono piu' che dignitosi, non sembra che ci siano limitazioni creative ne' particolari censure, quindi presumo sia una questione di tempi di lavorazione strettissimi, non tanto al momento di girare, quanto per la pre-produzione (ho la sensazione che vadano spesso a girare con sceneggiature ancora da sistemare)

 

in effetti questo spiegherebbe il fatto che tutti i sopracitati film siano scadenti soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura. come appunto Hold the Dark (che come regia invece è impeccabile) e come Anon, di Andrew Niccol (un altro finito moribondo?)


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#72 cinemaniaco

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Inviato 22 ottobre 2018 - 13:07

Boh i regaz dei 400 calci (per me per il cinema di genere ci sono solo loro e Nocturno) su Facebook ne stanno già tessendo le lodi


sul sito però hanno pubblicato una recensione che dice le stesse cose che abbiamo detto noi: http://www.i400calci...ntarci-apostle/
  • 0

#73 William Blake

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Inviato 22 ottobre 2018 - 14:52

ho già detto che scrivere di cinema """""""ignorante"""""" in maniera ignorante-ma-autoironica-facendo-intuire-che-la-si-sa-lunga sia un'idea un po' da superare? (per quanto divertente etc etc)


  • 1
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#74 Tom

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Inviato 24 ottobre 2018 - 15:53

S. Craig Zahler
Colui che mi ha ispirato il topic, copio e incollo quanto scritto stamattina: con due film Zahler ha gia' uno stile peculiare e riconoscibilissimo, a perfetta meta' strada tra cinema d'autore e cinema di genere duro e puro: forse davvero potenzialmente l'unico erede di Tarantino, anche se diversissimo come modi e toni.
2015 Bone Tomahawk
2017 Brawl in Cell Block 99
2018 Dragged Across Concrete

 

vlcsnap-2012-05-06-00h52m42s164.png
Quando lavori in un manicomio e uno dei matti ha la faccia di Richard Brake cosa potra' mai succedere di male?
 
2011 Asylum Blackout / The Incident di Alexandre Courtès
Assolutamente da aggiungere alla filmografia del sempre piu' presidente onorario di Violenzolandia Zahler questa bomba di inzio decennio, da lui solo scritta e non diretta, ma assolutamente "sua", a cominciare dalla presenza dei cliche' di genere usati in modo strano e autoriale. E' un altro viaggietto all'inferno dei suoi. Stavolta il protagonista non deve far molta strada per arrivarci, dato che gia' ci vive, lavorando come cuoco in un manicomio criminale, separato dal mondo "altro" solo da una vetrata e una porta. Quando a causa di un blackout le barriere cedono indovinate un po' che bella giornatina lavorativa aspetta lui e i suoi colleghi.
 
La regia e' di un videoclipparo francese, piu' patinata e convenzionale di quella di Zahler, ma serve bene la storia, non ne smorza la violenza e (col senno di adesso) rispetta tutti i tratti tipici di Zahler: lentezza preparatoria con un inizio quotidiano e realista pieno di segnali inquietanti, parte centrale che e' un survival carpenteriano dall'atmosfera surreale e metafisica, con la rivolta che non viene mai direttamente mostrata, finale con la solite badilate di ultra-violenza, follia a go-go e sequenze che mettono a dura prova i nervi dello spettatore. Su tutto l'incrollabile fede di Zahler sull'esistenza del Male dentro l'uomo, con conseguente visione della follia politicamente scorrettissima.

 

maxresdefault2.jpg

Non esattamente un handicap-movie in cerca di oscar.

 

:metal:


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#75 cinemaniaco

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Inviato 26 ottobre 2018 - 14:06

interessante segnalazione! appena posso lo guarderò

io aspetto questo sempre del nostro nuovo amico ashd


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#76 cinemaniaco

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Inviato 28 ottobre 2018 - 11:51

2011 Asylum Blackout / The Incident di Alexandre Courtès


visto. uhm non mi ha entusiasmato

uno dei problemi è sicuramente la regia, come fai notare. non ha il coraggio di portare le situazioni all'estremo come fa (farà) zahler. si, è un film violento, ma non è abbastanza violento per differenziarsi e sollevarsi dalla massa. ormai per me zahler è lo standard attuale in fatto di viuuulenza, quindi se non vedo almeno una testa fracassata a calci o un corpo smembrato ad accettate , non son contento ashd

non mi ha convinto però nemmeno il twist finale. scappatoia mindfuck stra-abusata che non sopporto più. per citarti, non è un bel film "dritto" come saranno poi le sue regie

insomma, per me, per chi è avvezzo a questo tipo di cinema, è una visione che non si solleva troppo dal buon mestiere e da certe convenzioni (cosa che invece poi faranno le due regie di zahler)
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#77 Tom

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Inviato 28 ottobre 2018 - 15:16

Adesso pero' non facciamone solo una questione di livello di violenza, anche perche' poi va a sensibilita' personale. Tipo che a me la sequenza del dito in questo ha disturbato piu' di quanto visto in BT e B99. Che poi questo sia solo un thriller-horror convenzionale ok, anche se decisamente fatto meglio della media.


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#78 cinemaniaco

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Inviato 28 ottobre 2018 - 18:21

no, per carità, è che secondo me anche l'uso della violenza in questo film mostra una direzione sicuramente più convenzionale rispetto ai film di zahler regista. non l'ho specificato, ma naturalmente io ho visto questo film avendo in testa freschi freschi bone tomahawk e cell block, a questi l'ho costantemente rapportato. è ovvio che rispetto al film con liam neeson che ho visto ieri, questo the incident è un capolavoro ashd

poi comunque non ne facevo solo una questione di violenza. come ho scritto, non mi ha convinto nemmeno il finale. ecco, un buon film , ma non mi ha entusiasmato, esaltato. è nella media di certo cinema di genere indipendente di questo decennio IMHO

p.s: la scena in cui si mangia il dito è tremenda, si asd
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#79 eugenio_barba

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Inviato 29 ottobre 2018 - 10:43

 

Boh, il bagno di sangue come una sorta di cerimoniale per "abbracciare le tenebre"?
Il tipo chiede al protagonista se sa "resuscitare i morti", sembra una battuta cinica, ma alla luce (poca) del finale forse non lo era.
Per aumentare le domande aggiungo quello che secondo me e' un indizio di trama che resta inespresso: i due biondi probabilmente sono fratello e sorella: lei dice di non ricordare quando l'ha conosciuto, ma di ricordarlo da sempre, mentre l'eremita indiano nota che si assomigliano molto. Quindi il bambino era frutto di un incesto?
Il finale che ti lascia di merda alla fine ho deciso che mi ci puo' stare, ma la sensazione che manchino dei pezzi e' forte. Pero' non mi ha lasciato l'idea di un film furbo che complica le cose tanto per. Diciamo che siamo a meta' strada tra Outer Dark di McCarthy (che e' la storia di un fratello che ricerca la sorella con cui ha fatto un figlio) e i misteri di certe serie tv misteriosamente misteriose.

 

non so, per un film interamente sorretto sui pilastri-concetti dell' "istinto animale insito nell'uomo" e della "sete di vendetta" (così dicono le recensioni) io non ho capito dove stia l'istinto animale nell'uomo in questo film (l'animale non uccide a casaccio, come dice giustamente il protagonista), e non ho capito il motivo della vendetta (ossia il bagno di sangue - che cosa avranno mai hanno fatto le vittime a Vernon?). mica poco.

 

tu dici cerimoniale. allora io non capisco a quale dio / concetto / natura sia dedicata la cerimonia.

 

dovrei bocciarlo quindi. e invece per qualche strana alchimia è un film che tutto sommato mi è piaciuto.

 

 

Allora, sono d'accordo con Giubbo: nemmeno a me è arrivato il messaggio metaforico che, sicuramente, al di là del classico "l'uomo che si perde nella wilderness diventa un animale puramente pulsionale e istintivo", esiste nelle continue analogie tra i comportamenti del branco di lupi e del branco di uomini; credo che mi sfuggano i riferimenti alla cultura e allo spiritismo dei nativi, di cui comunque ci sono riferimenti sparsi nei dialoghi; inoltre, inizialmente, mi ha un po' infastidito la recitazione, del tipo gente che dice "Cose Importanti" bisbigliando in tono solenne, che si scioglie un po' quando entra in campo la polizia.

Però, a pelle, la fotografia fredda e cupa e isolata, che accentua il senso di solitudine e alienazione di un'intera comunità frammentata ai confini della civiltà, e la messa in scena che mette in mostra l'inevitabile decadenza e disgregazione della comunità stessa, che il progresso involontariamente trascura per spostarsi altrove e lontano dalle miniere dell'antica Gold Rush mi ha colpito sottopelle; e, secondo me, la chiave di lettura, banalissima, sta tutta qui: è alle radici di questi arbusti degli Stati Uniti, cresciuti in ecosistemi ostici e pericolosi e progressivamente sempre più isolati, mentre il progresso che ne beneficiava si spostava altrove, che sono fioriti i germi dell'abbandono (il risentimento e la vendetta nei confronti della polizia) e della psicosi che ha infettato i frutti più fertili e fragili (incesto, bestialità).

 

Però, a pensarci bene, mi sfuggono i dettagli di quello che ho capito: il senso di abbandono da parte del marito/fratello acuisce la schizofrenia (il demone del lupo) e lei si trasforma in un animale; ma, il branco di lupi divora il suo simile per la fame; perché lei uccide il figlio? A che pro? La sua parte umana e razionale chiede continuamente punizione, prima di dissolversi sul finale; lui, da uomo ancora sul crinale, torna e cerca vendetta e punisce chiunque abbia permesso l'omicidio del figlio o favorito la fuga della moglie: al momento del ricongiungimento finale avviene il definitivo abbandono della parte umana residua per abbracciare, a sua volta, la parte animale; quindi parrebbe che, infine, entrambi come due lupi si dirigano nel loro habitat naturale, gli spazi dell'Alaska: ma perché decidono di trascinarsi dietro il figlio? Gli animali abbandonano le carcasse dei propri simili o congiunti.

A tutto ciò, non saprei dare risposta.


  • 1

#80 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 29 ottobre 2018 - 11:41

ecco appunto, bravo eugenio: in sintesi, mi pare si vogliano mostrare grandi concetti senza però saperli supporare con la concretezza necessaria.


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#81 Tom

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Inviato 21 novembre 2018 - 23:42

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Ammettiamolo: solo lui.
 
Panos Comatos
2010 Beyond the Black Rainbow
2018 Mandy
 
New entry, e anche bella alta, nella lista delle mie preferenze con solo due film scoperti giusto stasera: Panos Cosmatos, figlio del non proprio memorabile italo/greco/canadese George P. Cosmatos (Rambo 2, Cobra, Tombstone). Dunque molto associabile a John Hyams, di cui avevamo parlato: entrambi figli di registi "artigiani" degli anni 70-80-90, che da una parte seguono le orme paterne nei generi, dall'altra scardinano tutto con una messa in scena visionaria e fuori di zucca.  

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Vedo Mandy di quest'anno, incuriosito dal trailer messo da qualcuno sul forum tempo fa. Mi aspettavo un po' la solita roba con Cage, giusto in salsa arty, e in fondo lo e' pure, solo che e' anche uno dei film piu' cazzuti che ho visto ultimamente e in generale uno dei film piu' lisergici e "trip" che mi siano mai capitati. Praticamente un revenge movie sotto LSD dalla prima all'ultima inquadratura, diretto come fosse un film fantasy, in definitiva uno dei migliori sword and sorcery mai girati, solo con le motoseghe al posto degli spadoni, motociclisti pervertiti al posto di orchi e troll e Nicolas Cage con la panza da birra a fare "Conan".
 
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Visto il tripudio di luci al neon, sintetizzatori gelidi e ritmo lento e iertaico, mi ero convinto che Cosmatos fosse un buon discepolo dell'ultimo Refn e, appunto, di John Hyams, e invece no: nel 2010 aveva gia' girato Beyond the Black Rainbow, dove gia' sfoggiava lo stesso stile ultra-grafico e cerimoniale. Dunque se mai ha clamorosamente anticipato tutto il revival degli anni 80 "al neon" (entrambi i film sono ambientati nel 1983). Il film del 2010 e' un'algida cronenbergata da lustrarsi gli occhi, ma anche tutto un omaggio allla fantascienza piu' fredda e inquietante dei 70 / 80, un mix per me fulminante di Fury, Rabid, L'uomo che cadde sulla terra, Andromeda, Generazione Proteus, Dark Star.
 
Non per tutti i gusti, come si dice. Per i miei di sicuro.
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#82 pooneil

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Inviato 22 novembre 2018 - 19:29

molto bello Beyond the Black Rainbow


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#83 lazlotoz

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Inviato 24 novembre 2018 - 22:26

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Ammettiamolo: solo lui.
 
Panos Comatos
2010 Beyond the Black Rainbow
2018 Mandy
 
 

 

Visto al TFF Mandy, le mie due righe sul diario di OC:

 

Il film è un delirio, in tutto e per tutto, e va preso per quello che è, altrimenti si rischia di falsarne il giudizio. Le scelte registiche e soprattutto nella postproduzione/color correction esaltano l'antinaturalismo, rimischiando alcune derive refniane con una dose massiccia di ironia e il fare giocoso di chi non si prende troppo sul serio.
Panos Comatos, figlio d'arte, canadese nato in Italia, evidentemente non si trattiene e mette su un film con due parti ben distinte. Una dilatata, lenta, colorata e deviata. L'altra frenetica, violentissima e parodistica. Non si offendano i puristi dell'horror, o quelli che credono che dopo Sam Raimi non si possa più far ridere con le teste mozzate.
L'LSD è la base di tutto il viaggio. Un trip deviato e sporco. Che però lascia un paio di momenti di altissimo livello, su tutti il dialogo fra Jeremiah Sand (un incrocio fra Charles Manson e Owen Wilson in Zoolander) e Mandy e soprattutto l'ultimo sorriso di Nicolas Cage nella scena conclusiva.
 
Fuor di metafora, il film è una cazzatona, ma di quelle gustose.
 
Voto: 7

  • 1

#84 William Blake

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Inviato 26 novembre 2018 - 18:36

"Mandy": lisergico e cazzone, ma anche lento, macchinoso e per troppo tempo si prende pure un sacco sul serio con le sue sospensioni, con i suo giochetti di postproduzione. nel frattempo Cosmatos mi aveva abbondantemente perso: mi sono riavuto giusto quando Nic Cage sclera in mutande nel cesso. per il resto terribile e frutto di un'estetica sterile.


Jeremy Saulnier: scoperta della settimana. All'inizio il deludente "Hold the Dark" che mi è parsa la classica montagna che partorisce il topolino (perfetto sunto delle produzioni Netflix?). Belle le atmosfere iniziali, intrigante l'intreccio, almeno finché Alexander Skarsgård  non torna dall'Iraq: dopodiché al di là di alcune sequenze la narrazione piega verso un'allegoria posticcia e inconcludente. Ma non mi sono perso d'animo, così ho recuperato "Green Room" che mi ha tenuto sulle spine per un'ora e mezza: sarà che l'assedio è un meccanismo thrilling che su di me ha sempre presa, ma questa volta il Carpenter di "Distretto 13" non viene citato invano. Inoltre, anche qui il film di genere si fa allegoria dell'America ma la questione mi pare ben più centrata e chiara.


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#85 Earl Bassett

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Inviato 05 dicembre 2018 - 10:26

cazzo che film cell block 99

mesi fa avevo provato a vedere bone tomahawk, ma la combo western + ritmo liturgico sembrava proprio non fare per me, forse non era la giornata giusta non so, ma dopo 10 minuti ho deciso di spegnere. cell block invece aveva tutti i crismi per piacermi: ambientazione contemporanea, genere crime… è anche andato oltre: mi ha stupito

anche questo è un film decisamente lento. oserei dire dilatato. zahler sembrerebbe uno che non sa a cosa serve il montaggio e la post-produzione perché lascia intermezzi, digressioni, che normalmente verrebbero tagliate per rendere il film più fluido. e invece tutto questo diventa una cifra stilistica riconoscibile e personale. per fare un esempio concreto: un film più "convenzionale" (non lo sto usando per forza di cose in maniera negativa) avrebbe fatto a meno di tutto il rituale di procedure all'arrivo di bradley nella prigione. ma senza queste lungaggini paradossalmente il film, per come è stato costruito, ci avrebbe perso. è un momento fondamentale perché è una sequenza quasi semi-documentaristica, coerente con il realismo della prima parte di film, nella quale il regista fa pensare allo spettatore di vedere un determinato film, salvo poi far detonare tutte le sue aspettative nella seconda parte di film

lo ha già accennato tom nel post che mi precede, ma il film parte come un drama/crime realistico e si conclude come un torture-porn. e non si percepisce più di tanto nemmeno lo scarto. nella rappresentazione della violenza, guarda caso si percepisce l'influenza di due dei più influenti film degli anni 2010s: c'è un po' dei combattimenti realistici e brutali di the raid , e un po' della violenza art gory di drive (e di refn in generale… del resto anche a gosling in quel film piaceva spappolare a calci i crani della gente). vaughn inedito per come usa quel corpo meglio di un'arma: è incredibile che prima d'ora mai nessun regista me lo aveva fatto percepire per quella spaventosa montagna che in realtà è

mi sa che devo provare a recuperare bone tomahawk

 

Avete detto tutto tu e Tom, io mi sbilancio un po' di più: è un serio contendente alla palma di miglior film degli anni 10.

Zahler azzecca tutto, soprattutto si prende i suoi tempi, non ha fretta ma neanche indugia oltre il necessario, i personaggi sono tutti splendidamente delineati, alcuni lo hanno definito un'opera divisa in due ma non è affatto così, il ritmo lento, contemplativo, quasi rituale non cambia praticamente mai e da al film un'incredibile unità stilistica, Vaughn nel ruolo della vita.


  • 0

#86 kristofferson

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Inviato 05 dicembre 2018 - 13:52

Bone Tomahawk e Brawl in Cell Block 99 sono due film simmetrici e speculari: in entrambi c’è un lungo percorso di avvicinamento, costruito meticolosamente in sceneggiatura, e varie divagazioni prima di giungere all'escalation che porta al cuore pulsante del film, e che lo trasforma in tutt'altra roba. Entrambi di un rigore formale impressionante - ma il secondo per me è molto più convinto e convincente - e che sublimano la serie B in un percorso d’autore (si, in questo Craig. S. Zahler può ricordare Tarantino e Winding Refn). Grandissime aspettative per Draged Across Concrete (solo il titolo è fenomenale: trascinato nel cemento)


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#87 lazlotoz

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Inviato 09 dicembre 2018 - 17:57

Rodrigo Sorogoyen, di Madrid, classe 1981 (ottima annata).

 

Ha fatto tre film, più uno in codirezione. I primi due non li ho visti, e il secondo dal trailer manco mi viene voglia. Però:

 

Que Dios nos perdone (2016)

 

30.jpg

 

Rubare a tutti i film del genere in giro per il mondo (da Seven a Memories of Murder) per fare una roba molto spagnola non è una cosa da poco. Son due ore di indagini, in mezzo c'è pure il papa (quello con il passato da giovane nazi) che va a Madrid, vecchiette violentate, un silenzio assordante sui giornali. Due sbirri, uno violento l'altro sfigato e represso, ben tratteggiati che funzionano alla grande. 

Sorogoyen verso la fine se ne esce con una sequenza (quella del salto dal balcone) che è una discreta bomba. Il resto tiene benissimo.

Vero, come dicevo all'inizio, c'è tanto del cinema già visto, alcune scelte paiono quasi copiate (da Seven l'incontro con il possibile assassino) ma va bene così, se il risultato fila così liscio.

 

A ripensarci la scena del gattino in strada, forse se la poteva giocare meglio in sceneggiatura... va bene la fantomatica sospensione... ma diobono in tutta madrid?

 

 

El Reino (2018)

 

el-reino-1536240315.jpg?resize=480:*

 

Corruzione, politica. Binomio bello che pronto in un'epoca grillina. Ma se si esclude la parte finale che (anche ben fatta) vuol metter su la morale (e io non ne ho voglia) il film è un continuo pressante e asfissiante di ribaltamenti di fronte. Pure qui, niente di nuovo. Ma per me, fino alla scena della macchina, era davvero un thriller perfetto.

Sarà che non sapevo che aspettarmi, ma mi ha tenuto bello in tensione. Specie per l'evoluzione del protagonista (fino a un certo punto, che non sto qui a dire per la questione spoiler, ma diciamo sempre la scena della macchina).

 

 

A sto punto Sorogoyen e ovviamente la co-sceneggiatrice Isabel Peña vanno tenuti d'occhio. Gli elementi ci son tutti. Devono solo spingere un po' di più sull'originalità e siamo a posto, due autori di genere belli cazzuti.


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#88 100000

    Enciclopedista

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Inviato 10 dicembre 2018 - 15:42

Ma nessuno ha citato Dennis Hauck?

Ho preso il consiglio dal thread di Netflix e mi sono visto Too late. Clamoroso e senza il forum di  :OR: non l'avrei mai scoperto.


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#89 lazlotoz

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Inviato 10 dicembre 2018 - 15:47

Ma nessuno ha citato Dennis Hauck?

Ho preso il consiglio dal thread di Netflix e mi sono visto Too late. Clamoroso e senza il forum di  :OR: non l'avrei mai scoperto.

 

Beh, di là ne abbiamo parlato. Effettivamente è una bomba Too late.

Ma Hauck ha il "problema" di aver fatto solo quello come lungometraggio (nel 2015 tra l'altro quindi chissà). Comunque certo che sì, va inserito in questo Thread.


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#90 cinemaniaco

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Inviato 23 dicembre 2018 - 13:49

ma io mandy non lo trovo da nessuna parte … ma è programmata una uscita in italia?
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#91 George Kaplan

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Inviato 23 dicembre 2018 - 22:49

Non ancora, che io sappia, ma dovrebbe essere distribuito da Leone Film Group... comunque sui torrenti si trova agevolmente


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#92 Sandor

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Inviato 24 dicembre 2018 - 11:21

Timo Tjahjanto con l'ultimo "La notte su di noi" si conferma come il regista da menare numero uno di questo decennio superando Gareth Evans e confermando il cinema indonesiano come l'ultima frontiera del cinema d'azione.

Conosciuto anche come The Mo brothers ,vedi l'ottimo "Killers", Timo mi aveva incuriosito con Headshot e con il suo segmento  di VHS2 ma con questo "La notte su di noi" mi ha convinto totalmente:2 ore matte di botte e massacri di ogni genere con coreagrafie

da paura con poca cga;attori ,tra cui il grande Iko Uwais,più che credibili come interpreti e atleti spaziali.

La storia conta il giusto naturalmente ma per gli amanti del genere dico solo che siamo come minimo al livello di "The raid",forse meno elegante ma altrettanto adrenalinico e sorprendente.

Nel 2018 Timo ha fatto anche un horror satanico "May the devil take you",sembra sia orribile ma ancora non sono riuscito a vederlo.


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#93 cinemaniaco

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Inviato 24 dicembre 2018 - 12:19

Non ancora, che io sappia, ma dovrebbe essere distribuito da Leone Film Group... comunque sui torrenti si trova agevolmente


lo cercavo in streaming subbato… io ormai non scarico più niente da tempo. amen, lo attenderò in italia se non compare prima


__________________________________________________________________


a latere:

attraverso quello strumento straordinario che è IMDB (e la sua app che consulto almeno 1 volta all'ora), mi sono creato una lista in cui ho inserito (e continuo a farlo) i miei film preferiti dal 2000 ad oggi…

e magari non ci crederete, ma mi sono accorto che, contrariamente a quanto pensavo, questo decennio ormai agli sgoccioli è stato decisamente superiore ai primi anni 2000

può essere che degli anni 2000 mi piacciano i film sbagliati ashd ma mi pare che in questi anni 2010s sia rinato un certo cinema di genere cazzuto (pensiamo anche al proliferare senza tregua degli horror) e più in generale siano usciti parecchi registi molto poco allineati con il mainstream che hanno portato qualcosa di originale

alla fine se guardo i primi anni 2000, l'inizio del decennio e sino ad almeno metà, è ancora dominato da nomi "novecenteschi". non è che siano comparsi molti soggetti originali (su tutti per me: ayer, zombie, roth, ma anche aronofsky e comunque nolan su versante più strettamente hollywoodiano)

invece in questo decennio, al di là di villeneuve che è il corrispettivo di nolan per gli anni 2010s, sono usciti tanti pazzerelli, magari molto discontinui e troppo eclettici, ma che hanno sicuramente "rotto" con le forme consolidate dei decenni precedenti

che dite?
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#94 Tom

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Inviato 22 gennaio 2019 - 17:07

john_wick_skip.png
 
Chad Stahelski, David Leitch
Con tre film - uno insieme e poi uno a testa - hanno fatto gia' scuola, gli action "alla John Wick" sono una piccola moda (effimera?) degli ultimi anni. Leitch > Stahelski, forse. Incombe, ahime', il cinefumetto.
2014 John Wick
2017 John Wick: Chapter 2 (Stahelski)
2017 Atomic Blonde (Leitch)

 

E invece devo ricredermi, Deadpool 2 e' divertentissimo e un passo in avanti coerente nella loro filmografia. Il primo sopravvalutato Deadpool per me era solo una stronzatina simpatica, ma davvero niente di piu' che un generico film con un supereroe politicamente scorretto che dice le parolacce e tromba. Il secondo la butta invece di fuori in un mix coloratissimo di action, splatter moderato, fantascienza e demenziale alla Abrahams e Zucker. Appartiene a quello stretto club di film di supereoi in cui i produttori sembrano essersi distratti un attimo e i registi ne hanno approfittato per mettere su dei loro cine-luna park personali senza (troppe) regole, tipo Iron Man 3 e Guardiani della galassia 2 (non a caso titoli odiati dai talebani cinefumettisti): questo non ha lo stile del primo e non e' matto come il secondo, ma e' un'operina davvero freak, con gag al limite (Hitler neonato), personaggi simpatici (il punto debole a tratti e' proprio il perennemente idiota Deadpool) e almeno una sequenza d'antologia: l'arruolamento e la prima e ultima missione del supergruppo piu' imbecille mai visto. Resta una stronzata pure questo, ovvio, ma cagata con stile.

 

Bravo Leitch, sotto Stahelski...

 


  • 1

#95 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 22 gennaio 2019 - 19:30

Boh ma ci sta, come da tradizione ogni John Wick è un lancio al rialzo rispetto al precedente. Il 3 sarà esattamente ciò che deve essere: John Wick contro TUTTI. Con stile. C'è la possibilità che il film sia scarso solo se provano a trattenersi (e a fare qualche rivelazione sul suo passato).


  • 1

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#96 Tom

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Inviato 23 gennaio 2019 - 23:33

Mi sono preso coraggio e ho visto la netflixata di Gareth Evans, Apostle.
Dopo un'ora e un quarto stavo gia' rimuginando il post polemico contro le stroncature lette in questo topic: pur con i suoi evidenti difetti, mi stavano intrigando la splendida atmosfera, il tono da esoterico 70s, la costruzione comunque talentuosa di molte sequenze. Ma poi c'e' l'ora successiva e, purtroppo, c'avete ragione voi. Non che il film peggiori chissa' che, ma quando avrebbe dovuto scoppiare si ingolfa e inizia a tergiversare in mezzo a particolari inutili, dialoghi goffi, scene melodrammatiche (e Dan Stevens e' davvero un cagnaccio).

Per carita', il suo lavoraccio da onesto horror lo fa, non fosse un film di un regista da cui era lecito aspettarsi molto, moltissimo, di piu' credo saremmo stati tutti piu' clementi. Pero' si', un flop. Non mi fa perdere le speranze su Gareth ma me le fa parecchio ridimensionare, quello si'.


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#97 Tom

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Inviato 26 gennaio 2019 - 12:47

E mentre a casa sua Evans delude, nel frattempo in Indonesia...

 

The-Night-Comes-For-Us01.jpg

 

The Mo Brothers (ovvero Timo Tjahjanto e Kimo Stamboel che non sono fratelli ne' manco veri indonesiani.)

Proprio autori non sono. Anzi, il film "d'autore", Killers, l'hanno cannato alla grande, nell'impossibile imitazione dei thriller-noir coreani e giapponesi. Pero' sono diventati gli amichetti preferiti di Iko Uwais, che dopo Evans si sta affidando a loro per mettere in pericolo la vita di piu' stuntman possibili e rendere ricchi i fornitori di sangue finto e protesi da spaccare. Ok, i film di Evans sono capi perche' alla spettacolarita' e al senso dell'azione orientali univano un'asciutezza di toni tutta occidentale. Questi invece sono film dal gusto tutto orientale. Il che significa che tra una scena d'azione da urlo e l'altra assistiamo a scene di gente che piange, perche' tra le quaranta persone che hanno appena ammazzato c'e' anche un loro amichetto del campetto che non vedevano da vent'anni con cui avevano sognato un futuro migliore e bla bla bla. Ma chissenefrega, le trame sono totalmente gratuite, canovacci usati per mettere in scena piu' violenza e scene d'azione mozzafiato possibile.

 

2009 Rumah Dara (Macabre)

2014 Killers

2016 Headshot

2018 May the Devil Take You

2018 The Night Comes for Us

2020 May The Devil Take You: Chapter Two

 

L'esordio Macabre e' un horror low budget, ultra-basico e ultra-violento, che cita tutto il citabile, ma che funziona alla stragandissima, a cominciare dal personaggio dalla mamma assassina...

maxresdefault.jpg

...credetemi, vi sentireste piu' al sicuro con Leatherface che con lei.

Pur meno viulento e folgorante, May the Devil Take You e' un altro efficace horroraccio, dalle parte del Raimi degli Evil Dead. Headshot e' il loro Jason Bourne. Assassino smemorato e dottoressa stragnocca si innamorano, gli ex-complici la rapiscono e lui ammazza tutti. L'ho fatta anche troppo complicata la trama: film alla Bruce Lee (senza purtroppo il suo distacco ironico) dove a combattimento entusiasmante segue combattimento entusiasmante. Con The Night Comes for Us alzano il tiro e si confrontano direttamente con i film di Evans. Altra trama men che pretestuosa al servizio di uno spettacolo iper-violento da cavarsi gli occhi. Il doppio massacro centrale e' 'na roba  che da la paga a tutto il cinema d'azione occidentale del decennio.

 

Altra loro caratteristica fondamentale: a giudicare dai loro film l'Indoensia e' popolata solo da stragnocche vertiginose, a cominciare dalla loro attrice feticcio Julie Estelle (presente anche in The Raid 2)...

 

model-sekaligus-artis-peran-julie-estell

In quattro film le avro' visto uccidere un centinaio di persone. :wub:


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#98 cinemaniaco

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Inviato 26 gennaio 2019 - 13:36

vidi headshot sulla scia dei due the raid e non mi convinse. grandissimo come sempre il maestro iko uwais, le botte, l'iper-violenza, ma come dici il problema è quello che c'è tra una scena d'azione e l'altra…

the night comes for us in wachlist da mesi, non l'ho ancora recuperato
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#99 cinemaniaco

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Inviato 27 gennaio 2019 - 21:53

the night comes for us in wachlist da mesi, non l'ho ancora recuperato


recuperato

un'orgia non-stop di violenza, persino più violento di the raid. forse il punto massimo raggiunto da questo filone cinematografico ma solo il tempo ce lo confermerà o meno. porta a saturazione la formula codificata dal film di evans ormai quasi 10 anni fa. ma questa volta mi sento di dire che per i mo brothers c'è anche un film attorno. nulla di particolarmente originale intendiamoci, motivi visti e rivisti nel cinema asiatico. in particolare ho sentito echi del cinema di hong kong: un po' del crime rarefatto di johnnie to e un po' del classico heroic bloodshed di john woo, ma l'estetica è indubbiamente contemporanea e le botte sono indonesiane. quello che fa iko uwais sullo schermo è pura fantascienza. ma non solo lui, ovviamente. pazzesco

stavo riflettendo sul fatto che in ogni decennio una differente cinematografia orientale ha marchiato a fuoco l'immaginario cinematografico ed influenzato significativamente anche l'occidente: nei 90 il cinema di hong kong; nei 2000 il cinema della corea del sud; nei 2010 il cinema indonesiano
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#100 cinemaniaco

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Inviato 01 febbraio 2019 - 17:43

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Chad Stahelski, David Leitch
Con tre film - uno insieme e poi uno a testa - hanno fatto gia' scuola, gli action "alla John Wick" sono una piccola moda (effimera?) degli ultimi anni. Leitch > Stahelski, forse. Incombe, ahime', il cinefumetto.
2014 John Wick
2017 John Wick: Chapter 2 (Stahelski)
2017 Atomic Blonde (Leitch)


sarà sopravvissuto al cinefumetto, ma non credo sopravvivrà a questo ashd


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