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Parasite (Bong Joon-Ho, 2019)


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157 replies to this topic

#1 100000

    Enciclopedista

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Inviato 28 ottobre 2019 - 09:14

*
POPOLARE

La rece di Ondacinema c'è, il film è una bomba, parliamone.

 

Per lanciare la provocazione potrei dire che è il Joker sudkoreano, ma ovviamente è mille volte meglio, da qualunque punto di vista.

Eppure qualche punto di contatto (tematico) c'è: uno scontro (molto più che una lotta, quella è fra i poveri, letteralmente) fra ricchi e poveri, sublimato alla fine in un'esplosione di violenza (qui molto più piccola, domestica, che non è un film americano), ovviamente non risolutiva, e persino la risata del prefinale. Vabbè, diciamo che sono entrambi figli di una società simile e di una crescente consapevolezza degli stridori della stessa, delle sue irredimibili disuguaglianze, ma finiamola qui coi paragoni. Che poi il finale-finale con quel flashback-flashforward fa malissimo e non ha (quasi) niente a che vedere con manicomi e cinefumetti: qui è una realtà crudissima, per quanto grottesca.

A proposito del grottesco, marchio di fabbrica di Bong Joon-Ho (e di buona parte del cinema sudkoreano? non me ne intendo abbastanza per dirlo), ci sono tempi comici perfetti, si ride amaro, black comedy eccetera, ma se voi pensate che la famiglia ricca sia esagerata o esasperata, non avete mai fatto gli schiavi dei ricchi. Chi si è trovato esattamente nella situazione dei protagonisti della pellicola (presente) può tranquillamente dirvi che la realtà (nel cuore dell'Europa) è molto peggiore della fantasia.

 

Dal punto di vista registico ovviamente stellare, Bong Joon-Ho è veramente di un altro pianeta.

Sceneggiatura interessantissima nelle sue svolte, che riescono sempre a deragliare da quanto sarebbe lecito aspettarsi, scivolando da un genere all'altro, da uno schema (e un tono) cinematografico all'altro, con una grazia che è sempre tipica del nostro regista sudkoreano preferito (non ho votato nell'apposito topic perché conosco troppo poco gli altri).

Una fotografia che piacerà anche a solar, una colonna sonora perfetta nel suo straniamento.

Interpreti noti e perfetti nelle loro parti.

 

Insomma: vedetelo a tutti i costi e fatene 30 pagine di discussione!


  • 16

#2 ucca

    CRM

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Inviato 28 ottobre 2019 - 15:40

Si volevo vederlo in effetti, grazie della recensione!


  • 0

www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#3 Zpider

    Procrastinatore

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Inviato 01 novembre 2019 - 17:05

Di suo conoscevo solo Snowpiercer che mi era risultato indigesto da molti punti di vista.

Questo è un capolavoro, per fattura, scelte, concept. Va visto assolutamente.


  • 0

#4 100000

    Enciclopedista

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Inviato 01 novembre 2019 - 17:24

Zpider, recuperati TUTTI i suoi film sudkoreani (sono solo quattro).

Quelli in terra americana sono i suoi più deboli.


  • 1

#5 Il Cappellaio Matto

    mainstream Star

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Inviato 01 novembre 2019 - 17:55

A partire da "Memories Of Murder".


  • 2

#6 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 04 novembre 2019 - 14:47

Chi distribuisce in Italia?  A Torino è già scomparso dalle sale dopo 2 giorni


  • 0

#7 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 04 novembre 2019 - 18:09

Esce il 7
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#8 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 04 novembre 2019 - 21:03

C'è il torrente.

Comunque filmone, mi sono innamorato perdutamente della sorella del protagonista (si, probabile che le due cose siano consequenziali)


  • 0

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#9 neuro

    king (beyond the wall)

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  • Locationqua

Inviato 08 novembre 2019 - 00:58

no vabbe di che stiamo parlando

l'analisi formale la faccio domani, ma quand'è che esci dal cinema dopo due ore travolgenti a questo modo. contiene le scene più divertenti quelle più tristi e quelle girate meglio viste quest'anno
  • 1
apri apri, apri tutto!

#10 verdoux

    mainstream Star

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Inviato 09 novembre 2019 - 12:06

È tempo di cinema coreano, quasi contemporaneamente vediamo sui nostri schermi tre film notevoli: “Burning”, “Mademoiselle” e “Parasite”. Questo ultimo addirittura vincitore della palma d'oro 2019, troppa grazia forse, è film valido quando non esagera e esaspera, e gli capita spesso, specie nella seconda parte che non trova giusto equilibrio equilibrio tra farsa e realtà. Leitmotiv del trittico coreano è la lotta di classe, in Parasite rivediamo schemi già collaudati nella storia del cinema, i servitori soffrono confinati nei sotterranei, i ricchi padroni giocano e si divertono nei piani alti; i padroni sono di una ingenuità disarmante soprattutto la asessuata padroncina, così simpatica ed affabile che non riesce a farsi odiare, tanto sembra inconsapevole innocente della realtà sociale che la circonda. I servitori sono più furbi e più politicizzati, falsi e cortesi, curano cinicamente il loro interesse. L'esplosione splatter finale mi pare un po' campata in aria e non giustificata dallo svolgimento del film e non mi pare liberatoria, come invece lo era quella di “Burning”, film che comunque preferisco.


  • 1

#11 blackwater

    Scaruffiano

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Inviato 09 novembre 2019 - 20:19

Cavalcando schemi visti, rivisti e iper collaudati in ogni forma d'arte che provi a raccontare i disagi della realtà sociale, il tipo dietro la macchina da presa sceglie come filtro preferito il grottesco, e quindi esagera, esaspera, brutalizza e così facendo giunge a qualcosa di differente, che sorprende, che lascia anche attoniti, che crea straniamento, all'improvviso, perché non te l'aspetti e non sai come reagire. 

 

Dalla commedia, persino con risvolti comici al pianto funereo, alla presa di coscienza, al già lo sapevo ma porca miseria...

 

Capolavoro galattico


  • 1

... sei solo chiacchiere e Baraghini 

 


#12 razzledazzle

    Classic Rocker

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Inviato 10 novembre 2019 - 09:24

 

Comunque filmone, mi sono innamorato perdutamente della sorella del protagonista (si, probabile che le due cose siano consequenziali)

 

Io ho ormai c'ho 'na certa, e ho preferito la madre ricca.

 

A parte l'ottima regia di Bong, soggetto e sceneggiatura mi sembrano a prova di bomba, mi aspetto più di qualche remake locale, che probabilmente sarà incapace di mantenere gli equilibri di questo. 

 

Comunque *****/5. Nel multisala lo hanno incastrato nella sala peggiore di tutte, ma di gente ce n'era abbastanza, e all'uscita tutti (quelli che ho origliato) erano entusiasti. Forse dura in programmazione anche la prossima. 


  • 0

#13 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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  • Location1991

Inviato 10 novembre 2019 - 19:42

Vi devo ringraziare perché se non fosse stato per l'entusiasmo che ho letto qui sopra, probabilmente mi sarei perso questo capolavoro EPOCALE.

Epocale in senso letterale, è un film che descrive alla perfezione l'epoca attuale, una rappresentazione straordinaria del concetto di guerra fra poveri.

C'è incomunicabilità a tutti i livelli, spaziali e morali ("Come fai a vivere qua sotto?" dice colui che vive praticamente nelle fogne).

 

Cosa dire della resa fisica e materiale del concetto di puzza-sotto-il-naso che si manifesta anche di fronte alla morte, che cazzo di scena geniale è? Quel prefinale è straordinario proprio perché non è liberatorio, proprio perché perdono tutti. 


  • 7

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#14 Fox la testa parlante

    Mr. Alphabet says

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Inviato 11 novembre 2019 - 09:26

Vado in (parziale) controtendenza:

 

È un film grottesco, esplicitamente politico. In realtà oltre il politico: antropologico (o forse entomologico) nella misura in cui nega qualsiasi orizzonte di progresso o alterità rispetto al dato della disuguaglianza socioeconomica. I poveri sono ratti che si insinuano nelle case dei ricchi, ne occupano le fogne e gli scantinati, e si disputano tra di loro con ferocia le briciole della dispensa. A mancare è forse persino l'aspirazione a sostituirsi ai facoltosi (Il sogno di Ki-woo nel disperato prefinale è consapevolmente irrealizzabile). L'unico barlume di coscienza di classe è il gesto di Ki-taek; ma è una reazione puramente emotiva, che lui stesso non saprà spiegarsi successivamente.

 

La regia rigorosa e le continue invenzioni di soggetto e sceneggiatura impediscono che il film si faccia fagocitare dal piano metaforico e mantengono alti la partecipazione e il divertimento (amaro).

 

Cosa non mi ha convinto fino in fondo nemmeno io saprei spiegarmelo chiaramente, ma ho avuto come la sensazione che il film sia troppo denso, troppo pieno di cose, e non ci sia il tempo per lo spettatore di lasciar sedimentare emotivamente le situazioni. Manca forse il respiro che fa di un'opera cinematografica un classico.

 

Quindi sì, è un mezzo capolavoro. Però al termine della visione di -esempio a caso su temi simili- Anatomia di un rapimento mi ero alzato ben più sazio e soddisfatto, vai a sapere perché. Magari mi ricrederò alla seconda visione.


  • 3

"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"

 

(Don't be afraid

There's no marmalade)


#15 100000

    Enciclopedista

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Inviato 11 novembre 2019 - 09:35

Fox, il tuo primo paragrafo è perfetto, per il resto io forse mi sbilancio perché avendo vissuto sulla mia pelle situazioni mooolto simili le sento molto vicine, ma emotivamente mi ha colpito e affondato.

Inoltre ribadisco: grottesco lo è nei toni, non nei fatti. Per quanto simbolici e perfettamente funzionanti nell'impianto teorico, sono tutte situazioni e scambi crudelmente realistici (ok a parte forse quello che vive nascosto nello scantinato per anni, ma alla fine non mi stupirebbe neanche più di tanto).


  • 1

#16 William Blake

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Inviato 11 novembre 2019 - 11:45

 
Cosa non mi ha convinto fino in fondo nemmeno io saprei spiegarmelo chiaramente, ma ho avuto come la sensazione che il film sia troppo denso, troppo pieno di cose, e non ci sia il tempo per lo spettatore di lasciar sedimentare emotivamente le situazioni. Manca forse il respiro che fa di un'opera cinematografica un classico.
 


La scrittura lavora sul meccanismo, sulla concatenazione. Meccanismo oliato, a orologeria, tale da mostrare il proprio disegno, il pattern. e questo secondo me è un po' l'unico vero limite del film che, per regia e recitazione (nel trailer il doppiaggio di Sang mi ha fatto sanguinare le orecchie), viaggia su livelli assoluti. Senza dubbio uno dei pochi film di quest'anno di cui ci ricorderemo anche nel prossimo decennio
  • 1
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#17 lazlotoz

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Inviato 11 novembre 2019 - 22:59

Bentornato Bong Joon-ho! A dieci anni dal suo capolavoro ritorna finalmente in patria e carico di esperienze altre piazza su un film notevolissimo. 

Son in buona parte d'accordo con Fox, nel senso che alla mia esperienza di spettatore è mancato qualcosa rispetto al passato. Non so definirlo ma è come ci fosse qualcosa che stona. Ora penso al fatto che il nascondiglio usato nel finale era facile da scoprire dalla polizia. So che è un elemento inutile ma è una di quelle cose che vuol dar forza alla metafore scaricando di tensione il plot narrativo.

Son pronto a ricredermi però.

 

Detto questo, qui si racconta una nuova lotta di classe, quella contemporanea. Quella dove i poveri perdono per forza di cose perché non riescono a togliersi l'odore di metropolitana e muffa. E non basta fingersi altro, non basta reagire con una coltellata. Perché la sconfitta ormai è genetica.

 

Come si dovrebbe dire è questo un film formalmente perfetto. 

 

Due appunti: 

- non ho trovato i momenti così divertenti, anzi tutto per me era ammantato di una tristezza nerissima. Negli altri suoi precedenti film era molto più spinto quell'aspetto eccessivo/parodistico/grottesco

- i ricchi non erano così insopportabili come leggo in giro. E in quello Bong Joon-ho secondo me è stato molto bravo a non caricarli eccessivamente. 

 

Un grandissimo film, finalmente!


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#18 Zpider

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Inviato 12 novembre 2019 - 02:42

Vi devo ringraziare perché se non fosse stato per l'entusiasmo che ho letto qui sopra, probabilmente mi sarei perso questo capolavoro EPOCALE.

Epocale in senso letterale, è un film che descrive alla perfezione l'epoca attuale, una rappresentazione straordinaria del concetto di guerra fra poveri.

C'è incomunicabilità a tutti i livelli, spaziali e morali ("Come fai a vivere qua sotto?" dice colui che vive praticamente nelle fogne).

 

Cosa dire della resa fisica e materiale del concetto di puzza-sotto-il-naso che si manifesta anche di fronte alla morte, che cazzo di scena geniale è? Quel prefinale è straordinario proprio perché non è liberatorio, proprio perché perdono tutti. 

 

Per me uno degli aspetti più interessanti e meglio rappresentati è l'ambiguità del sentimento dei poveri verso i ricchi, che è un continuo e schizzofrenico intervallarsi di ammirazione, disprezzo, soggezione, complessi d'inferiorità, emulazione, invidia, gratitudine (RESPECT!!!).

Una bomba emotiva letteralmente nascosta "sotto terra", e coperta da finzione, regole sociali e autocensura morale, tanto che nemmeno nel breve momento in cui si tramuta in odio viscerale possiede qualche forma di consapevolezza, pianificazione o coscienza di classe.

Poi non so, vengo da 6 mesi nel sud est asiatico, e questo film mi ha colpito molto perché sembra descrivere qualcosa che in più occasioni ho percepito nitidamente e che non ero riuscito a razionalizzare.


  • 7

#19 Tom

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Inviato 12 novembre 2019 - 12:54

E' un tale tripudio generale per questo film che non c'ho voglia di mettermi li' a vederlo. ashd

 

Soprattutto perche' quasi ovunque vedo tirato in ballo "Snowpiercer" come titolo da cui Joon-Ho doveva redimersi (insieme al piu' comprensibile "Okja"), quando invece e' un gran film e uno dei pochi veri film di fantascienza del morente decennio. Tra l'altro quando usci' venne accolto molto bene, il che la dice lunga su i tiramenti del momento su questo o quell'altro film.


  • 1

#20 rudic

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Inviato 12 novembre 2019 - 13:29

E' un tale tripudio generale per questo film che non c'ho voglia di mettermi li' a vederlo. ashd

 

Soprattutto perche' quasi ovunque vedo tirato in ballo "Snowpiercer" come titolo da cui Joon-Ho doveva redimersi (insieme al piu' comprensibile "Okja"), quando invece e' un gran film e uno dei pochi veri film di fantascienza del morente decennio. Tra l'altro quando usci' venne accolto molto bene, il che la dice lunga su i tiramenti del momento su questo o quell'altro film.

 

 

pienamente d'accordo, "Okja" è l'unico titolo non memorabile che ho visto fra i suoi lavori. "Snowpiercer" fra l'altro è interessante perché vi si ritrovano espressi chiaramente tutti i temi principali della sua produzione: lotta di classe, crisi ecologica, nuclei familiari disfunzionali e incompleti, corruzione di governi e forze di polizia, uso disumano della tecnologia...


  • 0

#21 Zpider

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Inviato 12 novembre 2019 - 14:40

Sì... in Snowpiercer c'è tutta quella roba, ma l'ambientazione e l'espediente narrativo sono così spinti e paradossali da risultare freddi e privi di qualsiasi umanità. E' una caratteristica dell'opera da cui è tratto, non tanto del lavoro del regista.

Trovo che il modo in cui gli stessi temi vengono affrontati in questo caso, come anche in Burning di Chang-dong, sia più affascinante e delicato, portando a un risultato decisamente più forte e convincente.


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#22 rudic

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Inviato 12 novembre 2019 - 14:56

se si parla di delicatezza sicuramente "Burning" si piazza davanti, e a livello personale incontra di più i miei gusti. ma il denominatore nella filmografia di Joon-ho, al di là di generi e soggetti, è il pedale grottesco. da questo punto di vista "Parasite" è un film eccezionale, malgrado gli sviluppi siano al limite della surrealtà e del paradosso, il récit si sviluppa in maniera perfettamente organica e coerente, tanto che visti nell'insieme risultano quasi naturali.

comunque interessante che autori diversi ci riportino una visione piuttosto coesa della Corea e più in generale delle società sviluppate dell'est asiatico, se magari includiamo anche Jia Zhangke. una visione di solitudine irredimibile, forti contrasti economici abbinati a zero mobilità sociale, rapporti familiari devastati e impatto catastrofico delle tecnologie avanzate


  • 0

#23 100000

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Inviato 12 novembre 2019 - 15:14

Ma solo il sudest asiatico? A me sembra applicabilissimo a tutto il mondo occidentale che conosco. E quale sarebbe la surrealtà qui? (Ok a parte gli anni nello scantinato)
  • 0

#24 Zpider

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Inviato 12 novembre 2019 - 16:20

Ci sono elementi comuni a tutta la società moderna ma secondo me l'impatto sulla cultura asiatica e il modo in cui vengono scontate certe dinamiche in quel contesto è molto particolare.

La pressione che la società e la famiglia imprimono nei giovani è infinitamente maggiore di quella che è percepibile qui (Europa).
La competitività esasperata fin dai primi cicli scolastici, il concetto stesso di fallimento, la necessità di "avere un piano", un progetto di emancipazione o comunque di adesione a percorsi prestabiliti, il carico di aspettative e responsabilità verso la famiglia stessa (al contrario di qui dove anzi si tende a una disillusione dolce e pigra in cui la famiglia è un rifugio, non una responsabilità).
 

 


  • 5

#25 rudic

    mainstream Star

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Inviato 12 novembre 2019 - 16:31

Condivido abbastanza quello di cui sopra, in più i registi citati sembrano insistere sull'impossibilità di migliorare la propria condizione sociale e sulla corruttela/incapacità delle forze di polizia, fattori che non mi paiono così drammatici nelle società occidentali... in "Parasite" è molto interessante l'elemento delle "scale": sono quasi sempre inquadrate, sia all'esterno che negli interni. simbolicamente rimandano a una condizione di mobilità ma nei fatti risultano il luogo più pericoloso del film, che chiude il racconto principale con una plongée su Kitaek che discende una rampa...


  • 2

#26 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 12 novembre 2019 - 18:30

Soprattutto perche' quasi ovunque vedo tirato in ballo "Snowpiercer" come titolo da cui Joon-Ho doveva redimersi (insieme al piu' comprensibile "Okja"), quando invece e' un gran film e uno dei pochi veri film di fantascienza del morente decennio


ma poi, da quel poco che conosco la sua filmografia , mi sembra che con naturalezza alterni film di genere e/o per un pubblico più ampio e trasversale (the host, snowpiercer, okja) ad opere che invece si inseriscono in un filone più "autoriale" del cinema orientale che è poi come lo conosciamo tradizionalmente noi occidentali, ossia attraverso i festival (mother e quest'ultimo). e mi pare che in korea i suoi film vadano anche molto bene al botteghino, se non sbaglio detiene anche qualche record nazionale

insomma, come sempre, mi sembra più ingessato e stereotipato il pubblico occidentale

p.s: snowpiercer grande film anche per me, un instant-classic lo definii quando lo vidi (mi autocito, che pezzo grosso ashd )
  • 0

#27 Zpider

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Inviato 12 novembre 2019 - 19:04

 

Soprattutto perche' quasi ovunque vedo tirato in ballo "Snowpiercer" come titolo da cui Joon-Ho doveva redimersi (insieme al piu' comprensibile "Okja"), quando invece e' un gran film e uno dei pochi veri film di fantascienza del morente decennio


ma poi, da quel poco che conosco la sua filmografia , mi sembra che con naturalezza alterni film di genere e/o per un pubblico più ampio e trasversale (the host, snowpiercer, okja) ad opere che invece si inseriscono in un filone più "autoriale" del cinema orientale che è poi come lo conosciamo tradizionalmente noi occidentali, ossia attraverso i festival (mother e quest'ultimo). e mi pare che in korea i suoi film vadano anche molto bene al botteghino, se non sbaglio detiene anche qualche record nazionale

insomma, come sempre, mi sembra più ingessato e stereotipato il pubblico occidentale

p.s: snowpiercer grande film anche per me, un instant-classic lo definii quando lo vidi (mi autocito, che pezzo grosso ashd )

 

 

Probabilmente è una mia idiosincrasia: ho un problema con i film che contengono villain monodimensionali o peggio momenti "spiegone". 
Quando le due cose si fondono (e qui avviene a più riprese) schiumo dalle orecchie. Poi ripeto che non è un problema della regia, ma del soggetto da cui è tratto.


  • 0

#28 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 13 novembre 2019 - 12:21

molto bello!

più che alla lotta di classe però, come ispirazione, ho pensato a La Morte non sa Leggere, Ruth Rendell (magari nella versione cinematografica di Chabrol), mescolato alle commedie più riuscite di Louis de Funes. 


  • 2

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#29 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 17 novembre 2019 - 02:10

Filmone, e peccato che Park abbia apparecchiato tutto quello splendore, che a mio avviso dopo un'ora abbondante di film stava sui 10/10, per incanalare una perla siffatta a vantaggio di una plebaglia invereconda. Peccato davvero, da un regista che si è già distinto per una preoccupazione morale corrente pari a sottozero, e che casca proprio lì, dove gli sarebbe stato più difficile cascare. Peccato perché poteva essere un podio tutto Giallo del Sud (col solo von Trier a lottare per noi).

La Corea del Sud si conferma terra dove pensare dei film è semplice, e farli è quasi il meno quando ti bacia il talento.

E Bong si conferma, con una famiglia-canaglia-simpa come quella di Kore'eda, con un proprio alfabeto, più oscuro del codificato Morse ma altamente performativo, che traduce in significato produttivo pure il cazzeggio più spinto dell'enciclopedia della Rete.

Che mestiere fa il signore in Merceds? Quello prima di lui almeno era un architetto, e almeno ha realizzato un bunker; ma questo, questo, in cosa si identifica? Guarda dei campioni di accessori, e non è chiaro in base a quali parametri li promuove sul mercato, intuiamo solo che le sue scelte sono azzeccate, e a Natale ci sono tanti e preziosi regali per tutti. Ma, detto questo, è in balia totale della vita e dei suoi più attrezzati "parassiti", che lo giocano come un calzino infeltrito. Una persona di successo, riflette Bong, è una persona  che non serve a niente e a nessuno, neanche alla sua stessa sopravvivenza.
E Bong arma questa gentaglia delle armi formidabili del cinema: carrelli, panoramiche, focali cortissime, cinepresa a mano, cinepresa a seguire, laddove i Gangnam sono frammentati nel montaggio, dal flou, dai controcampi vuoti che sono la loro totale ignoranza.

Una visione del mondo, discutibile finché si vuole, ma precisa come il gol de Turone.


  • 8

#30 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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  • LocationLa Callaretta della Colla

Inviato 17 novembre 2019 - 03:17

A me l’ora abbondante sui 10/10 di piersa ha fatto pensare a Tartuffe, quindi, figuriamoci, sono d’accordo. È un film che gioca molto (non me l’aspettavo) sulle attese dello spettatore, e forse la tragedia non ha la stessa misura della commedia, ma d’altronde non viviamo nel mondo delle fiabe, e se la mettiamo così...
  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#31 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 17 novembre 2019 - 08:46

Filmone, e peccato che Park abbia apparecchiato tutto quello splendore, che a mio avviso dopo un'ora abbondante di film stava sui 10/10, per incanalare una perla siffatta a vantaggio di una plebaglia invereconda. Peccato davvero, da un regista che si è già distinto per una preoccupazione morale corrente pari a sottozero, e che casca proprio lì, dove gli sarebbe stato più difficile cascare. Peccato perché poteva essere un podio tutto Giallo del Sud (col solo von Trier a lottare per noi).

La Corea del Sud si conferma terra dove pensare dei film è semplice, e farli è quasi il meno quando ti bacia il talento.

E Bong si conferma, con una famiglia-canaglia-simpa come quella di Kore'eda, con un proprio alfabeto, più oscuro del codificato Morse ma altamente performativo, che traduce in significato produttivo pure il cazzeggio più spinto dell'enciclopedia della Rete.

Che mestiere fa il signore in Merceds? Quello prima di lui almeno era un architetto, e almeno ha realizzato un bunker; ma questo, questo, in cosa si identifica? Guarda dei campioni di accessori, e non è chiaro in base a quali parametri li promuove sul mercato, intuiamo solo che le sue scelte sono azzeccate, e a Natale ci sono tanti e preziosi regali per tutti. Ma, detto questo, è in balia totale della vita e dei suoi più attrezzati "parassiti", che lo giocano come un calzino infeltrito. Una persona di successo, riflette Bong, è una persona  che non serve a niente e a nessuno, neanche alla sua stessa sopravvivenza.
E Bong arma questa gentaglia delle armi formidabili del cinema: carrelli, panoramiche, focali cortissime, cinepresa a mano, cinepresa a seguire, laddove i Gangnam sono frammentati nel montaggio, dal flou, dai controcampi vuoti che sono la loro totale ignoranza.

Una visione del mondo, discutibile finché si vuole, ma precisa come il gol de Turone.

 

piersa for president


  • 0
apri apri, apri tutto!

#32 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 17 novembre 2019 - 08:51

A me l’ora abbondante sui 10/10 di piersa ha fatto pensare a Tartuffe, quindi, figuriamoci, sono d’accordo.


Penso che piersa si riferisse a Mademoiselle di Park
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#33 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 17 novembre 2019 - 13:36

 

A me l’ora abbondante sui 10/10 di piersa ha fatto pensare a Tartuffe, quindi, figuriamoci, sono d’accordo.


Penso che piersa si riferisse a Mademoiselle di Park

Sì, è vero, ma non capivo da dove l’avesse ripreso, Park, e poi funzionava anche con il film del topic. asd


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#34 rudic

    mainstream Star

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Inviato 17 novembre 2019 - 19:58

[...]

Una visione del mondo, discutibile finché si vuole, ma precisa come il gol de Turone.

 

... che era fuorigioco. :) 


  • 0

#35 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 22 novembre 2019 - 14:13

Grandissimo film, pur avendolo visto di notte in aereo non sono riuscito a interrompere. L'unica scena che mi è sembrata un pelo esagerata, non saprei dire se una caduta di stile o un momento di "emozione registica", è quello in cui il padre ricco si tappa il naso per raccogliere le chiavi della macchina, per il resto mi unisco docilmente a chi grida al capolavoro.


  • 0

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#36 Zpider

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Inviato 22 novembre 2019 - 14:55

Beh senza quell'elemento perdeva di senso mezzo film, o perlomeno l'epilogo. 


  • 0

#37 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 22 novembre 2019 - 15:14

Non mi sembra che ci siano contenuti in quel gesto messaggi che non siano presenti nel resto del film (quello dell'odore c'è uguale in un'altra scena), o che non ci fossero altri modi di immaginare e girare quella scena (banalmente evitando il gesto del naso, per esempio), dai.


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#38 Zpider

    Procrastinatore

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Inviato 22 novembre 2019 - 17:47

[pippone non richiesto e banallizzante]

 

Io penso che forzato o meno quel particolare sia di una potenza devastante.

Il film descrive una società completamente disgregata e competitiva, nella quale i tentativi di emancipazione sociale sono illusori e votati al fallimento, e nella quale la famiglia rimane forse l'unica struttura sociale di riferimento.

Le due famiglie povere si scontrano fino alle estreme conseguenze nel tentativo di mantenere il loro posto al servizio dei ricchi, senza mai mostrare segni di collaborazione o empatia tra di loro.

Quel momento è l'unico in cui il padre pare riconoscersi nell'altro, che pure gli ha appena accoltellato la figlia, come di appartenente alla stessa "classe". Condividono lo stesso odore, lo stesso destino e provocano lo stesso disgusto. Per un attimo sono uguali e il vero nemico è altrove, colui che non riesce a trattenersi dallo schifarsi nemmeno in quella circostanza.
Nella costante guerra tra poveri si manifesta per un istante un senso di appartenenza, una consapevolezza di classe, come un momento di follia che si esaurisce in un gesto, e che condanna il suo autore a ritirarsi, in modo definitivo, nel buco dal quale stava tentando di uscire.

 

[/pippone non richiesto e banallizzante]


  • 8

#39 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 05 dicembre 2019 - 15:40

E chi mai poteva assumersi il ruolo di bastiancontrario in un sifatto coro di lodi sperticate? Ma ovviamente il vecchio Harry Caul, professione rompicoglioni asd
Non che il film non mi sia piaciuto eh, trovo solo esagerati i peana per quella che è a tutti gli effetti una commedia grottesca efficace e fin troppo accattivante basata su una sorta di darwinismo nichilista e apocalittico applicato alla società dei consumi e alla lotta di classe, il rischio, non del tutto evitato, è che la tesi didascalicamente sottolineata per tutto il film e addirittura spiattellata in maniera francamente evitabile nella scena dell’ubriacatura generale (in vino veritas) si mangi la storia soprattutto perchè il regista opta per la riduzione dei personaggi (tutti, indistintamente) a marionette inoffensive e patetiche e per sovrappiù rende il processo di intrusione e sostituzione così meccanico e preordinato da fargli perdere quasi del tutto il fascino polanskiano della progressiva perdita di sè.
Salva il film da queste secche pericolose una sceneggiatura comunque ben congegnata e la solida regia di un Bong sempre sul pezzo anche se a mio parere sin troppo controllato (riesce a mettere insieme un’unica scena veramente memorabile, quella della discesa nei bassifondi sotto il diluvio) , come se allentando un po’ le redini avesse paura di perdere di vista la componente di critica sociale che era quella che gli stava evidentemente più a cuore, vedi anche la telefonatissima catarsi splatter finale, troppo educata e compunta per colpire veramente duro come dovrebbe.
Tengo buono il paragone col Joker fatto da 100000 in apertura di thread, con cui condivide sia alcune grossolanità di base sia il mio giudizio finale: un buon film e nulla più, seiemezzo.
  • 1

#40 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 05 dicembre 2019 - 15:50

Mi accodo.
 

non trova giusto equilibrio tra farsa e realtà.

 
Sintesi perfetta, per quanto mi riguarda. Forse partivo da aspettative troppo alte, ma non nascondo la delusione (se fossi partito da aspettative basse, magari adesso sarei entusiasta). O più probabilmente non mi piacciono le metafore troppo scoperte e sottolineate. Insomma, la mia impressione dopo averlo visto può essere sintetizzata in due parole: tutto qui? Oh film valido, senza dubbio, ma trovo ci sia molto di meglio nel cinema coreano, anche all'interno della filmografia dello stesso Bong Joon-Ho.
  • 0

#41 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 05 dicembre 2019 - 16:08

Ho amato la prima ora (10/10), ma il film non mi ha entusiasmato a partire dal ritorno della domestica - mi ritrovo assolutamente con quello che dice The Man, però rimane un gran bel vedere. 

Certo Memories of a Murder rimane intoccabile. 


  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#42 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 05 dicembre 2019 - 16:39

Il regista ci sa ovviamente fare quindi bene o male cade sempre in piedi però sì la prima parte è decisamente la migliore piena di indizi inquietanti e domande senza risposta, quando mette le carte in tavola perde di fascino e diventa un film a tesi un po' troppo meccanico e anche forzato, senza neanche il coraggio di sbracare veramente.

E pensare che quando c'è stata la scena della prima discesa nel rifugio sotterraneo per un momento ho sperato che Bong avesse deciso di andarci giù pesante ed ero pronto a qualche racapricciante rivelazione lovecraftiana tipo un'intera popolazione di derelitti mutanti e cannibali che viveva sotto la casa invece ho dovuto accontentarmi di una festicciola di compleanno al sangue un po' anemica. Va beh, sempre meglio di niente.... asd


  • 0

#43 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 05 dicembre 2019 - 17:25

Mah, la potenza metaforica e politica della servitù 'del sottosuolo' non mi pare una buttarla in caciara. Invece è vero, l'avevo scritto anche io, che il film lavora troppo attraverso un meccanismo i cui ingranaggi sono scoperti...infatti, alla revisione un po' ci perde. Mi pare però assurdo criticare la regia, che, insieme, alla recitazione, è l'elemento più poderoso dell'opera
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#44 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 05 dicembre 2019 - 17:34

Ma si, era una boutade, non è che mi aspettassi Brian Yuzna eh... asd
Comunque ottima regia però mi aspettavo anche in questo comparto qualche colpo d'ala, un cambio di passo, un po' di nerbo o di fascino in più...non so mi è sembra forse troppo, come dire, "corretto" ecco...
  • 0

#45 Giuseppe Bergman

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Inviato 05 dicembre 2019 - 18:51

il terzo film da 10elode del 2019.

 

Gli altri quali son stati?


  • 0

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#46 PDeVo

    Classic Rocker

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Inviato 05 dicembre 2019 - 18:52

Suspiria
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#47 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 07 dicembre 2019 - 15:09

Mi unisco al partito dei vecchi brontoloni: è un film senz'altro bello, ma non epocale né un capolavoro. Ora, non mi spingo a dire che Snowpiercer (uno dei pochi film decenti di fantascienza degli ultimi anni, anni in cui la sci-fi è stata letteralmente assorbita e cannibalizzata dai calzamagliati) fosse meglio, ma forse lo penso.
  • 0

#48 pooneil

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Inviato 08 dicembre 2019 - 14:09

vecchio brontolone anche io, sicuramente un film bello e ce ne fossero di più (ma ce ne sono, solo che sono pigro io ad andarli a cercare). tenendo da conto anche qualche passaggio minore che non mi ha soddisfatto, è il tema centrale del film che ho trovato vetusto e non aggiornato all'oggi, tema su cui il Kurosawa di High and Low e Chabrol con La Cérémonie si sono espressi meglio.

 

Non concordo poi sulla supposta visione nichilista che ha Bong della famiglia, dato che ho risconstrato tre nuclei familiari sì atipici ma uniti e solidali fra di loro.

Probabilmente se il parassita fosse stato solo uno, ad esempio uno dei due figli, che attraverso l'inganno avrebbe voluto esprimere la sua volontà di abbandonare la famiglia di origine per inserirsi, mediante il matrimonio per il figlio maschio, nel contesto sociale più elevato, magari per avere una connessione 4G stabile, allora avrei trovato il soggetto più al passo coi tempi, secondo la mia sensibilità europea, rispetto a questo Miseria e Nobiltà gore.


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#49 lazlotoz

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Inviato 08 dicembre 2019 - 14:18

mmm boh, può essere vetusto perché non si parla più di lotta di classe, e i poveri si devono fottere.

Invece io l'ho trovato molto attuale. Specie perché poi i poveri pure se combattono poi devono tornare nei buchi che quello è il luogo adatto per loro all'interno di un sistema capitalistico.

La possibilità di modificare il proprio status è solo il motore, che poi è la roba più forte per chi sta sotto: vedere quanto bene si può stare lassù. E allora ci si ingegna per arrivarci (infatti i 4 parassiti dimostrano di avere capacità e competenze non da poco).

 

Snowpiercier raccontava in maniera diversa la stessa cosa. Là c'era un movimento orizzontale, sinistra-destra, dalla coda alla testa del treno. Qui verticale, alto-basso, dagli scantinati al piano terra in cima alla collina. 

Là della speranza, qui no.


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#50 pooneil

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Inviato 08 dicembre 2019 - 14:27

tra i film recenti, ho trovato Elysium di Blomkamp e In Time di Niccol (che già si era espresso al riguardo con Gattaca) più efficaci nel trattare la sempre verde lotta di classe con un tocco più moderno (che/se poi quei film siano peggiori sotto il punto di vista cinematografico mi interessa solo ex-post) , essenzialmente perchè in quei film la dimensione familiare era più in controluce se non del tutto assente, quindi più significativi sulla solitudine dell'uomo contemporaneo.


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