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Climax (Noé, 2019)


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11 replies to this topic

#1 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 16 giugno 2019 - 17:15

climax-locandina.jpg

 

http://www.ondacinem...climax-noe.html

 

 

Ricordo che dopo averlo visto volevo subito postare qua qualche considerazione, poi ho dimenticato di farlo e in tutta onestà ho pure dimenticato buona parte del film. Riprendo adesso che il film è uscito pure in Italia, dunque! Due erano le considerazioni/filoni interessanti, uno più banale che più o meno si sintetizza con 

 

Spoiler

 

insomma nulla di nuovo pero alcune scene riuscite bene. Ben più interessante è il lato più strettamente da film horror seriale, ovvero la presenza del cattivo alla Freddy Krueger/ Jason/ Hellraiser, etc

 

Spoiler

 

vi lascio dunque con Supernature

 

 


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#2 Tom

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Inviato 03 aprile 2020 - 11:04

Climac-No.jpg

 

Solito Noé: spunto di partenza intrigantissimo, impianto visivo impressionante, performance artistiche ammirevoli (mezzo film e' un unico allucinato piano sequenza), ma sostanza davvero scarsa (nonche' parecchio ambigua*). Gratta gratta, sembra un buon mockumentary horror, anche abbastanza standard. Anche vero pero' che non ha senso separare un film di questo tipo dalla sua patina arty. Dunque, al netto di qualche stramberia gratuita (tipo mettere i titoli di coda all'inzio e quelli di testa a meta' film), il film e' obiettivamente un trippone di alto livello, che per altro NON mette in scena le visioni dei personaggi, ma mostra solo le conseguenza che LSD ha su di loro. Notevole, in tutti i sensi, Sofia Boutella che si vede essere una vera ballerina e che porta a casa due o tre scene di bell'impatto tossico. Limiti e pregi del film si riassumono tutti nelle immagini finali con la cinepresa capovolta: da una parte e' davvero geniale la visione infernale di questi corpi che sembrano pendere dai soffitti, d'altra parte quando Noe' insiste sulla cosa per quasi un quarto d'ora uno sbadiglio lo si rischia. 

 

*Cioe', ditemi voi: compagnia di ballo multietnica, dove sono tutti gay o bi-sex (nei dialoghi la cosa e' sottolineatissima, tutti parlano quasi solo di sesso), pigliano la dddroga senza passare dalle droghe leggere, e mica si sballano o muoiono pieni di overdose, no regrediscono a belve umane e iniziano a massacrarsi o a fare sesso perverso. Lasciamo perdere la visione de La Droga, che manco Muccioli e Giovanardi in tandem, e restiamo al discorso esplicito del film, che vuole chiaramente essere una satira della pentola a pressione sociale che e' la Francia: sullo sfondo - sottilissima metafora - capeggia un'enorme tricolare. Pero', dico io, metti in mano 'sto film a l'elettore medio dei Le Pen o di Salvini e dimmi se (a parte annoiarlo a morte) non gli conferma tutti gli stereotipi possibili e immaginabili su artisti, drogati, negri, froci, immigrati vari e donne-che-scopano.


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#3 Edgewalker

    The storm is upon us

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  • LocationWhere the Iron Crosses Grow

Inviato 03 aprile 2020 - 11:26

Il punto non è se queste cose le facciano o meno [perchè le fanno, e ne vanno anche orgogliosi], il punto è la chiave di lettura nella quale vengono presentate le cose. Non so se e come sia schierato Noè, ma se non altro dalle tue parole mi sembra che almeno dia una visione della cosa lontano a quella del magic elf che va tanto in questi casi.

 

 

Invece di cose come quella in grassetto ne ho viste sempre poche e mi piacerebbe vederne di più, anche se non siano poi belle da vedere, proprio per gusto di provocazione formale fine a se stessa. Tipo che ne so, quei titoli di testa che intervallano una presentazione di personaggi e intreccio ma che magari poi continuano per tutto il film.


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The core principle of freedom
Is the only notion to obey


#4 Tom

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Inviato 03 aprile 2020 - 11:51

Il punto e' che se Noe' voleva mostrare il lato oscuro di un certo tipo di ambiente sociale (comunque l'ambientazione e' anni 90) allora il film e' troppo superficiale e troppo pieno di luoghi comuni per affondare il coltello. Lo spunto di partenza, oltre ad essere molto da leggenda urbana (quando mai gente fatta di LSD si e' massacrata?), e' troppo pretestuoso e gratuito, era la stessa cosa se dicevano che c'era di mezzo il demonio o arrivavano i soliti zombi. Ecco, gli zombi, nel film c'e' infatti lo slittamento "romeriano" di cause e effetti: dove la' il problema non sono mai veramente gli zombi, ma quello che gli zombi scatenano nei rapporti dei personaggi, qui verrebbe da dire che il Male che vediamo emergere e' gia' interno a quel tipo di ambiente. E quali sono i punti su cui Noe' martella per tre quarti d'ora e in ogni singolo dialogo per descriverci quell'ambiente? Che sono tutti gay o cripto-gay, che scopano tutti con tutti, che le donne abortiscono spesso e non vogliono avere figli, e che tutti diffidano di bandiera e religione. L'unico personaggio vagamente positivo e' il musulmano osservante che in quanto tale non beve alcolici. Per dire un altro particolare ambiguo che mi sovviene: qual'e' il primo personaggio a strippare sul serio e a diventare violento? Un nero. :firuli:

Questo a prendere il film sul serio. Ma, come sempre con Noe', mi sa che e' tutto solo un pretesto per i suoi giochi con la cinepresa, coi colori, le luci, e le performance attoriali.


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#5 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 03 aprile 2020 - 12:59

è una lettura politica del film che a me francamente non ha proprio neanche sfiorato l'anticamera del cervello

però magari è un limite mio

è sicuramente un regista ambiguo come un po' tutti gli esponenti di quella che veniva definita sino al decennio scorso la "new french extremity". ora non so neanche se esiste più questa scena, direi di no

i contenuti trasgressivi - anche di questo film - sembrano fatti apposta per shockare proprio l'elettore medio della le pen. dall'altra tutto questo nichilismo può travalicare facilmente in un irrazionalismo anti-umanista che ha molto in comune con le ideologie di estrema destra

se c'è una ambiguità, per me è voluta. detto che noé secondo me, per quel che lo conosco (e ho comunque visto tutti i suoi film), è semmai un entusiasta della droga. questo è il suo primo film nel quale mette in scena un bad trip, probabilmente per interesse a sperimentare il lato "orrorifico" della situazione. è infatti il suo film più simile ad un horror, anche se - paradossalmente - è probabilmente il suo film più moderato in fatto di sesso e violenza
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#6 William Blake

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Inviato 03 aprile 2020 - 13:14

dato che ne ho già scritto nella recensione cercherò di non dilungarmi.

questo per me è un gran bel parto di Noé, sui livelli di "Irreversible". è indubbio che lui sia un provocatore, uno che proprio si diverte a sfidare lo spettatore schiaffeggiandolo con idee e immagini trasgressive e scioccanti (e a volte alla fine inciampa nelle sue stesse trappole). mi pare altresì vero che la sua posizione sia piuttosto semplice: bianchi o neri, uomini o donne, alle persone basta una semplice spintarella per cadere nella follia/violenza; di base, però, gli uomini sono peggio (e infatti tutti i loro dialoghi sono improntati sulla prevaricazione "mi sono scopato quella, inculo quell'altra etc etc."). la mascolinità rappresentata nei film di Noé è sempre ultra-tossica, anche quando è fragile (vedi il professore di "Irreversible") è capace delle azioni più abiette. la droga libera qui tutti gli istinti ANCHE quelli peggiori: il concept riguarda il rituale dionisiaco (alla performance artistica liberatoria e vitale, succede la seconda parte autodistruttiva). comunque sono d'accordo con cine quando dice che l'ambiguità è voluta: a una lettura politicamente reazionaria non ci avevo pensato ma sicuramente una simbologia politica c'è: banalmente mi ero fermato all'idea della Francia come incubatrice di una violenza sociale solo apparentemente sopita... Noé nelle interviste ha più volte detto che a lui interessava l'idea della comunità che si autodistrugge dopo aver creato insieme qualcosa di bello, il che alla fine si integra a quanto detto. in soldoni non ci vedo un'analisi di un certo tipo, ambientale o sociologica che sia


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#7 Tom

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Inviato 03 aprile 2020 - 14:30

Non ho visto nessuno dei due film e tu probabilmente li ha visti entrambi: potrebbe essere un film che espone il fianco allo stesso modo di Cruising?

Un pò mi hai messo la pulce nell'orecchio, nonostante l'ultimo Noè che ho visto fosse il "solito" film non porno ma un pò pornaccioso per il gusto del realismo [Love: invece Enter The Void lo ricordo sempre con piacere]. Però di default a me questa umanizzazione non dispiace; voglio dire, persino gli insider ne danno descrizioni simili, non penso sia allora problematico dire che il gruppetto di questo film possa ascoltarsi queste cose. Ci sarà mai allora un modo per rappresentare queste persone in qualsiasi contesto senza vincoli o si dovrà passare per una censura preventiva perchè si è preoccupati di come un certo tipo di identikit di audience [che probabilmente, e lo diremmo anche con sprezzo, non guarderebbe comunque questo film] possa travisarlo?

 

Un po' si', ma piu' che altro no.
Quello di Friedkin era un vero film di genere, quindi alla fine pur sempre un thriller col serial killer, dove la deformazione allucinata degli ambienti fa parte del gioco. Noe' e' invece il classico autore europeo (anzi, "orgogliosamente francese" come da didascalia iniziale) che usa certe cose dell'horror, ma non soddisfa nessuna regola del genere, per cui si presume che tutto faccia parte della sua "visione".

 

In Cruising ci sono due punti vista molto forti. Quello interno del protagonista, cioe' un poliziotto etero che si deve immergere in ambienti per cui prova repulsione e attrazione. Quindi la visione "malata" degli ambienti e' quella del personaggio. Naturalmente all'epoca si dava per scontato che lo spettatore medio fosse in sintonia col sentire del protagonista, che e' quello che rende oggi il film irricevibile per la cultura del political correct, ma che allo stesso tempo era cio' che all'epoca lo rendeva coraggioso, visto che comunque trattava un argomento tabu'. Poi c'e' il punto di vista esterno di Friedkin, un autore che ha sempre dipinto ambienti decadenti, marci e senza coordinate morali, persino nelle sue commedie, quindi anche i quartieri gay di New York dell'epoca non facevano eccezione nella sua visione.

 

In Climax la storia non esiste, i personaggi sono sagome corrispondenti a qualche stereotipo (anche se il film spende molto tempo nel presentarli), il genere e' usato e rigettato. L'ambiguita' che esce da tutto questo e' sicuramente voluta, come dicono Cine e William, del resto neanche mi importa piu' di tanto di dove il regista volesse andare a parare politicamente.

Pero' mi incuriosisce e un po' mi fa sorridere il sospetto che, usando gli stereotipi del genere, forse l'Autore neanche si sia reso conto delle trappole sematiche in cui cade. Perche' e' davvero un tripudio di stereotipi sessual-razziali, persino divertente da elencare. [SPOILER anche se mi fa ridere parlare di spoiler per film come questo] Come dicevo, il primo personaggio a diventare davvero violento? La nera piu' nera di tutti. Chi fa i dialoghi piu' pesanti e machisti? Due neri. Chi regredisce ad una sessualita' piu' animalesca? Fratello e sorella neri. Di contro notare che il ragazzo bianco che durante la presentazione sembrava il piu' agressivo e misogino finisce per essere una vittima ed e' l'unico che ha un soprassalto di lucidita' e tenta di dividere fratello e sorella che stanno scopando. L'unico personaggio apparentemente positivo? Il musulmano... e quindi si va contro lo stereotipo? Eh insomma, lo si identifica come positivo perche' e' astemio e sembra l'unico serenamente etero. La piu' roboticamente fuori di testa? La valchiria russa col caschetto da KGB. Il piu' infoiato e checca? Il gay vergine. La piu' stupida e impanicata? L'orientale. E naturalmente la pseudo-final girl, o comunque l'unico personaggio con cui lo spettatore a tratti puo' un pelo identificarsi, e' bianca e figa.


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#8 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 03 aprile 2020 - 16:25

ti ripeto, la tua lettura è suggestiva e non penso possa neanche essere ritenuta sbagliata contando che è un film privo di un messaggio/lettura univoci

[per inciso: a me il film non ha entusiasmato granché. meglio di love, ma il miglior noé è lontano]

volendo si può anche andare a ritroso nella sua filmografia e vedere se si può applicare ad altro

un film sull'elettore-tipo dell'allora fronte nazionale del papà jean-marie lo ha già fatto ashd è seul contre tous . alla fine può succedere che personaggi squallidi e miserabili finiscano per diventare "eroi" . soprattutto se ci fai un film intero sopra

se non ricordo male anche irreversible fu accusato di qualsiasi nefandezza

la critica non è mai stata granché benevola con lui - pur non facendo un cinema così diverso ad esempio da un lars von trier - però alla fine si è rivelato uno degli autori europei più influenti. non ai livelli di un refn , certo
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#9 Mr. Atomic

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Inviato 04 aprile 2020 - 10:34

Ma siete sicuri che era LSD? Io mica mi ricordo

Poi oh, io non sono certo un chimico, ma l'LSD non dovrebbe, in teoria, scogliersi nel alcool con questi effetti
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#10 William Blake

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Inviato 04 aprile 2020 - 12:47

Sì, viene detto chiaramente che si tratta di LSD
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#11 gwoemul

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Inviato 04 aprile 2020 - 13:49

Come dicevo, il primo personaggio a diventare davvero violento? La nera piu' nera di tutti. Chi fa i dialoghi piu' pesanti e machisti? Due neri. Chi regredisce ad una sessualita' piu' animalesca? Fratello e sorella neri. Di contro notare che il ragazzo bianco che durante la presentazione sembrava il piu' agressivo e misogino finisce per essere una vittima ed e' l'unico che ha un soprassalto di lucidita' e tenta di dividere fratello e sorella che stanno scopando. L'unico personaggio apparentemente positivo? Il musulmano... e quindi si va contro lo stereotipo? Eh insomma, lo si identifica come positivo perche' e' astemio e sembra l'unico serenamente etero. La piu' roboticamente fuori di testa? La valchiria russa col caschetto da KGB. Il piu' infoiato e checca? Il gay vergine. La piu' stupida e impanicata? L'orientale. E naturalmente la pseudo-final girl, o comunque l'unico personaggio con cui lo spettatore a tratti puo' un pelo identificarsi, e' bianca e figa.

 

 

Io la vedo più come William Blake. Comunque se proprio vogliamo fare questo gioco è la tedesca ariana a innescare il tutto mettendo "la droga nei bicchieri"  asd


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#12 John Trent

    Genio incomprensibile

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Inviato 26 aprile 2020 - 15:37

Visto e lo promuovo, però in effetti dato il tema e conoscendo Noè mi aspettavo una discesa negli inferi più estrema, come dice Cine è il suo film più moderato a livello  visivo, l'unico vero pugno nello stomaco è la vicenda del bambino.

Discorso Tom: occhio che però la protagonista (Boutella) è algerina così come la sua amica incinta, poi Noè quando parla di certe cose non si capisce mai quanto ci creda o quanto ti stia prendendo per il culo. Alla fine devo dire che mi hanno gasato più che altro tutte le cose meta e tecniche (i titoli, le coreografie, lo stile) che le varie vicende della trama. A proposito della trama, sicuri che sia tutto così facile da capire? A un certo punto smatta anche la tipa incinta che non ha bevuto e questo farebbe saltare anche il discorso bigotto sulla droga.


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