1. Roberto Bolano - 2666
I detective selvaggi mi era piaciuto moltissimo ma questo mi ha totalmente conquistato. Ci sono diverse affinità con il lavoro precedente (la letteratura tra i temi fondamentale della storia; la ricerca di un misterioso personaggio; alcune ambientazioni; la divisione del libro in più parti), ma 2666 si caraterizza per una minore confusionarietà e una maggiore linearità del racconto. Poi vabbè, sul libro ci sarebbe da discutere fino a domani. Un capolavoro? Mi sa di sì.
2. Alexander Lurija - Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla
Piccolo ma straordinario libro sull'analisi di S., un giornalista russo dalla memoria prodigiosa. Lurija scoprirà che la capacità mnemonica di S. non è certo la sua unica caratteristica degna di nota.
3. Grimm - Fiabe
Bellissimo. Interessante notare come spesso sia difficile capire se una fiaba sia una variante di un'altra o se semplicemente partano dallo stesso archetipo letterario.
Racconto preferito
Il prode piccolo sarto (Sette in un colpo)
Premio politicamente scorretto
L'ebreo tra gli spini
Premio simpatia
La saggia Greta
4. Nick Drnaso - Beverly
Lavoro d'esordio di questo promettente fumettista. I temi? Critica alla società dei consumi; alienazione; tristezza adolescenziale; mancanza di comunicazione e tutte quelle robe là. Insomma, il classico lavoro che sprizza felicità come solo La piccola fiammiferaia sa fare. Ovviamente Chris Ware è entusiasta del ragazzo. Oh, comunque nonostante i temi siano abbastanza a rischio stucchevolezza, c'è da dire che sono affrontati molto bene e con profondità. Non so perchè ma non è comunque scattata la scintilla. Comunque decisamente consigliato.
5. Thomas Pynchon - Un lento apprendistato
Viene confermata la mia impressione sull'autore. Pynchon ha infatti bisogno di un discreto quantitativo di pagine per poter esprimere al meglio sè stesso: la creazione di fatti; personaggi; rimandi; la sensazione di perdersi in un piacevolissimo marasma, e, più in generale tutto il "Mondo Pynchon", sono infatti qualcosa che funziona sul lungo, motivo principale per cui la durata esigua dei racconti di Un lento apprendistato non è certo il suo massimo capolavoro ma l'onestissima prova di un maratoneta sui cento metri. Bello, e si vede già informa niente affatto embrionale tutto quello che poi avrebbe successivamente affrontato con i suoi lavori. Da segnalare l'introduzione in cui il nostro si butta merda da solo e spiega alcuni errori fatti nella stesura dei racconti che fanno cascare le palle (come per esempio quando confonde i gradi Celsius con quelli Fahrenheit)
5. Richard Lewis - Un'amiciza da nobel
Storia e analisi dei rivoluzonari studi degli psicologi Daniel Kahneman (premio nobel per l'economia) e Amos Tversky sulle capacità decisionali e di ragionamento umane. Nonostante il libro in sè sia buono, ho letto in giro che è quasi una copia di Pensieri lenti e pensieri veloci dello stesso Kahneman; motivo per il quale forse conviene direttamente buttarsi su quest'ultimo. Anche perchè di fatto era quello il saggio che volevo prendere ma non essendoci in libreria ho optato per questo come seconda scelta. Tra gli allievi di Kahenman e Tversky da segnalare Richard Tahler, altro nobel per l'economia e autore di almeno due libri che mi toccherà prendere.
Ma quanto cazzo costano i libri della Raffaello Cortina?
6. Clive Barker - Schiavi dell'inferno
Una delusione. Non una schifezza, ma mi aspettavo molto di più. I personaggi sono costruiti con la cartapesta e alcune cose proprio non tornano. Julia, per esempio, viene descritta come una donna dolce quando di fatto di dolce non fa trasparire niente di niente. Ok, il libro gioca moltissimo sui lati oscuri e marci dell'essere umano e quindi ci sta eccome un'evoluzione del personaggio in tal senso, però ecco, qua per l'appunto non si parla di evoluzione ma proprio di incongruenza. Oltre a questo ci sono almeno un paio di situazioni a mio avviso ben poco credibili. Comunque dai, il libro è molto scorrevole e soprattutto è bastardissimo. Penso che proverò a leggere altro dell'autore, visto che questo, pur essendo il suo romanzo più famoso (immagino grazie al film Hellraiser), non dovrebbe essere il migliore. Peccato che le cose che mi interessino più di Barker, usato a parte, si facciano fatica a trovare.
7. James Hillman - Il codice dell'anima
Siamo quasi ai livelli di Wanna Marchi.