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Yves Tumor - Serpent Music (Pan, 2016)


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27 replies to this topic

#1 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 11 gennaio 2017 - 13:39

*
POPOLARE

Mi è piaciuto talmente tanto che ci apro pure il thread.

 

E spero piaccia anche a voi, soprattutto a tutti gli amanti di PAN e Non Records. 

 

E' un disco stranissimo, eppure a suo modo profondissimo. Il ragazzone mescola soul e in alcune tracce cose esotiche un po' glitch alla Four Tet, poi spazia tra beat incontrollabili e tamarri in scia Anni Ottanta a certa psichedelia industrial come se nulla fosse.

 

Qui la recensione.

 

Qui lui:

yves-tumor.png


  • 10

"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#2 Damy

    pophead

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Inviato 11 gennaio 2017 - 17:59

Davvero molto "confusionario", ho fatto una discreta fatica ad arrivare in fondo se devo essere sincero. Certo ha un suo fascino alquanto indiscreto, ma come spesso accade per questo genere di musica dai bordi così spettacolarmente indefiniti, a conti fatti le suggestioni personali si fanno più soggettive ed estreme che mai. Quindi formalmente non posso non apprezzare un personaggio come lui, con tutte le idee che butta nel calderone, ma sul disco dovrò tornarci su quando ho proprio voglia.


  • 0
OR

#3 khonnor

    xy

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Inviato 11 gennaio 2017 - 19:56

dal vivo: "babyfather" ctrl+c ctrl+v.


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

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#4 kingsleadhat

    कगलु विपश्यना बाद वैश्व

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Inviato 11 gennaio 2017 - 20:34

vuvu c'ho sentito solo io spruzzate di Gonjasufi (nei riflessi vagamente "souleggianti") e Actress?

 

"Role In Creation" per me su tutte.


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#5 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 12 gennaio 2017 - 10:26

La recensione racconta bene il disco ma io non condivido l'esaltazione, abbastanza collettiva, che circonda il personaggio. In estrema sintesi (perchè adesso non ho tempo) sposo una linea vagamente gozeriara (che storicamente non mi appartiene) e dico che dagli anni dell'hypna in avanti il lo-fi è diventato troppo "una scusa". Da pratica di "decostruzione musicale" quale era, è divenuto un mero escamotage concettuale per ammantare di presunta "profondità" la produzione di musicistii che mancano di "manico" e che lavorano per lo più di suggestione (in fondo sia l'hypnagogic-pop che la seguente e in parte molto diversa vaporwave sono comunque musiche "ambient", nella sostanza musicale, meri sottofondi o quasi).

Attenzione, non c'è nulla di male in sé, ma se la visibilità di cui gode gente come Tumor ma anche Dirty Beaches, the Caretaker e altri che fanno simili operazioni finisce per sdoganare l'idea che il "saper suonare classico" sia più un male che un bene, beh, alla fine fa dei danni.

 

Tumor, come dice vuvu, si muove in modo lo-fi-concettuale-dark-underground su musiche quintessenzialmente mainstream o quasi. Nel suo caso r'n'b-soul, acid-jazz in senso molto lato, wonky, derive hip-hop e i suoni che innervano bene o male l'immaginario del nostro presente, rigurgitati in questa marcissima visione lo-fi, genericamente underground. Ora, qualcosa di molto simile l'avevano già fatto gli Hype Williams alcuni anni fa. James Ferraro faceva operazioni simili coi Lamborghini Crystal agli albori dell'era ipnagogica, ma lo faceva impestando pop-mainstream bieco anni '80 con una naivetee spudorata (in un certo senso era più punk e meno furbescamente ambiguo di Tumor), mentre Ariel Pink sottoponeva al medesimo trattamento (deforme, sporco, irrisolto, male editato...) il pop da fm americano anni '70 e '80, solo che Ariel si è rivelato anche un OTTIMO autore di canzoni, quando è uscito dalla bassa fedeltà.

In sostanza, a Ferraro riconosco un'indole punk e concettuale autentica, ad Ariel Pink riconosco il talento musicale e compositivo vero, agli Hype Williams riconosco la primogenitura della formula di Tumor, quindi l'originalità.

In questo senso Tumor mi sembra un po' paraculo, e l'uscita su Pan (etichetta che a mio avviso sta ottenendo riscontri inversamente proporzionali alla qualità del suo catalogo, che anni fa era ottimo) è un altro indizio a sostegno della mia tesi.

 

Se poi andiamo a guardare al sound di Tumor, sarà che io ascolto da anni artisti giapponesi che col wonky hanno poco a che vedere ma invece ne hanno molto con la decostruzioni delle grammatiche soul-jazz e il suono e l'immaginario patinato alla Radio Montecarlo. Gente come Naruyoshi Kikuchi, Yosio Ootani, certe cose degli Gnu, i canadesi Skylark Quartet (prodotti da un giapponese) lavorano a un'esplorazione decostruttiva delle "profondità" della musica patinata (in un certo senso lo fanno anche i ben più noti americani Badbadnotgood). Lo fanno da anni e lo fanno con capacità musicali e strumentali da jazzisti veri. Nel disco di Tumor per esempio c'è una intro che secondo me potrebbe avere un bello sviluppo musicale - diciamo in senso fusion-jazz -, ma Tumor sceglie di farla morire lì, dopo un minuto e mezzo. Lo fa perchè i suoi intenti sono depistanti e concettuali o lo fa perchè non sarebbe di grado di svilupparla in altra maniera?

 

Ai posteri l'ardua sentenza, ma in questo caso io propendo per fazione gozeriana, cioè che non è capace di fare altro e utilizza il depistaggio concettuale come "scusa" per ammantare la sua musica di una profondità solo virtuale.


  • 3

#6 vuvu

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Inviato 12 gennaio 2017 - 15:42

Sulla componente live devo confessarvi che non ho mai avuto chissà quali pretese. Di questa cosa ne parlammo recentemente anche in radio. Ovviamente meglio se sono perfetti ed esaltanti, e ci mancherebbe. Ma se un musicista fa schifo dal vivo non intacca minimamente la sensazione che magari ho provato ascoltandolo in studio. Sarà che non sono un grandissimo patito delle esibizioni dal vivo e della dimensione live in sé (eccetto i festini house, techno, etc., e parte dell'universo rock). Tra l'altro, moltissimi dei miei paladini dal vivo fanno decisamente cacare. Su tutti Robert Owens, che appartiene pure alla categoria citata da cui mi aspetto giustamente tanto soprattutto dal vivo. E non vi dico gente come Richard Youngs, così come il 90% dei musicisti pop/indie che ho visto da vicino. Questa comunque è una cosa tutta mia, quindi va beh. Buona lì.

 

Per quanto concerne invece la visione gozeriana (federico ci manchi! anche se conoscendoti questo disco ti farà sicuramente cacare asd) espressa dal buon sloth, in derive come queste credo che sia difficile, se non impossibile, tirare fuori un discorso a suo modo più generale sul fenomeno da un punto di vista meramente stilistico, perché subentra a gamba tesa l'approccio e il rapporto che ognuno di noi ha con le singole contaminazioni che via via si ripetono o meno nelle vari proposte, spesso e volentieri attraverso le più "accreditate" etichette del "settore" (in questo caso PAN e Non, ad esempio). Spesso si tratta di rivisitazioni uniche nel loro genere. Al di là del modo con cui avviene la fusione con stili del passato, mediante campionamenti, ritmi etc., secondo me nei sound collage conta soprattutto ciò che singolarmente si prova entrando in contatto con le varie derive. Tumor mi esalta perché mescola soul e industrial alla sua maniera. E quindi tocca corde lontane del mio piacere musicofilo. Forse sarà sicuramente questo. Insomma, non riesco a mettere tutti nello stesso mood, pur essendoci contatti con l'hypna dei bei tempi e certa witch house dissoltasi in un lampo almeno un lustro fa. Nel mio caso, ad esempio, a sembrarmi molto paraculo a suo tempo fu proprio Ariel Pink, e forse proprio perché cerca di scrivere anche delle canzoni vere e proprie. Paradossalmente questa sua "compiutezza" non mi ha mai trasmesso nulla, o molto poco. Quindi è una percezione che si pone sulla griglia di partenza esattamente in direzione contraria. E questo vale anche per la necessità di un determinato sviluppo sonoro, melodico, costruttivo all'interno di una singola traccia. In proposte alienate e tremendamente autoreferenziali come questa, se una traccia finisce in un modo o non si sviluppa in un altro per me conta poco. Nel senso che non deve esserci obbligatoriamente una ragione, figurarsi una presunta carenza di maestria. In questo caso il depistaggio non si pone, perché muore a monte. Almeno nei termini di quel che provo io ascoltando questa roba. Perché pur sempre di "roba" si tratta. : D

 

 

 

vuvu c'ho sentito solo io spruzzate di Gonjasufi (nei riflessi vagamente "souleggianti") e Actress?

 

"Role In Creation" per me su tutte.

 
Sì, Gonjasufi in parte. Giusto qualche spruzzata da sciamano perduto qua è là.  Actess soprattutto per l'inafferrabilità di certe derive ritmiche. 

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#7 slothrop

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Inviato 12 gennaio 2017 - 15:57


""""""""" secondo me nei sound collage conta soprattutto ciò che singolarmente si prova entrando in contatto con le varie derive. Tumor mi esalta forse perché mescola soul e industrial alla sua maniera. E quindi tocca corde lontane del mio piacere musicofilo. Forse sarà sicuramente questo. Insomma, non riesco a mettere tutti nello stesso mood. """""""""""

 

 

Ma anche secondo me è così, una roba personalissima. Quello che un po' mi (dis)turba è la forte convergenza di consensi su un personaggio che ha appunto un'idea musicale che se ne sbatte completamente del "talento" (da intendersi in senso classico) e che fa leva su suggestioni, immaginario, idee e concetti e davvero pochissimo altro. Gli altri che ho citato secondo me hanno elementi in più: che siano il pionierismo o il talento (vero o presunto, ma di certo Ariel Pink si è realmente misurato "in altri campionati"). Voglio dire che esistono ragioni più """oggettive""" per considerare Ferraro, PInk e magari anche gli Hype Williams come musicisti degni di approfondimento. Con Tumor secondo me siamo al puro gusto personale, che è sempre pienamente legittimo, ma quando un progetto così intrinsecamente di nicchia incontra favori mediatici inattesi bisogna interrogarsi sul perchè. E per il momento l'adesione un po' paracula a certe mode del presente e un alone di cialtronesco "mistero" costruito ad arte sul suo personaggio (caratteristica ben nota nella storia della musica industriale...) sono le uniche spiegazioni che riesco a darmi.

Il che non toglie un grammo di legittimità a chi lo apprezza, sia chiaro, i gusti restano sempre gusti al di là di tutto.


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#8 vuvu

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Inviato 12 gennaio 2017 - 16:11

Quello che un po' mi (dis)turba è la forte convergenza di consensi su un personaggio che ha appunto un'idea musicale che se ne sbatte completamente del "talento" (da intendersi in senso classico) e che fa leva su suggestioni, immaginario, idee e concetti e davvero pochissimo altro. Gli altri che ho citato secondo me hanno elementi in più: che siano il pionierismo o il talento (vero o presunto, ma di certo Ariel Pink si è realmente misurato "in altri campionati"). Voglio dire che esistono ragioni più """oggettive""" per considerare Ferraro, PInk e magari anche gli Hype Williams come musicisti degni di approfondimento. Con Tumor secondo me siamo al puro gusto personale, che è sempre pienamente legittimo, ma quando un progetto così intrinsecamente di nicchia incontra favori mediatici inattesi bisogna interrogarsi sul perchè. E per il momento l'adesione un po' paracula a certe mode del presente e un alone di cialtronesco "mistero" costruito ad arte sul suo personaggio (caratteristica ben nota nella storia della musica industriale...) sono le uniche spiegazioni che riesco a darmi.

Il che non toglie un grammo di legittimità a chi lo apprezza, sia chiaro, i gusti restano sempre gusti al di là di tutto.

 

 

Ma forse i consensi in questo caso nascono dalla totale diversità degli elementi fusi nelle varie tracce. E il fatto che siano così trasversali deve aver avuto il suo peso. Però non saprei dirti di più nello specifico. Circa il talento, riuscire a creare solo suggestioni e immaginari ammiccanti comunque non è affatto semplice, soprattutto con questo tipo di musica. Giocare altri campionati per me poi non vuol dire obbligatoriamente giocare meglio. Per intenderci: il Pescara gioca peggio del Benevento. Eppure è in massima serie. Esistono, e su questo sono totalmente d'accordo con te, di certo ragioni più """oggettive""" per valutare Pink e gli Hype Williams, ma secondo il mio modesto parere sono legate essenzialmente al formato canzone. Tumor al momento giace ancora su altri piani. Che siano più bassi o meno non riesco ancora a dirtelo con esattezza. Aspetto magari cosa ci combinerà in futuro. Del resto è ancora giovane. : - )


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#9 Damy

    pophead

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Inviato 24 ottobre 2017 - 13:03

Esce sempre talmente tanta musica ogni anno che uno le cose poi le perde o le dimentica. Yves Tumor ha dato alle stampe (si fa per dire - è tutto autoprodotto e in free download) un nuovo stratificato lavoro di ambient zeppo di campionamenti, strumenti, voci e concetti, chiamato Experiencing The Deposit Of Faith. Non è mai facile porsi in maniera univoca di fronte progetti del genere, si va totalmente di suggestioni personali e fascinazioni a pelle che possono lasciare totalmente indifferenti così come destare pensieri e associazioni reconditi nel proprio animo. Fate voi, insomma :)

 

 

Tracklist:

 

1. Synecdoche

2. Ayxita, Wake Up

3. E. Eternal

4. My Nose My Lips Your Head Shape

5. Anya's Loop

6. Dry Guillotine

7. AfricaAshes

8. Child Of Rage

9. Prosperity Awareness

10. Paigon Hunting

11. Conflict Of Interest

12. Love Is The Law


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#10 xone89

    mainstream Star

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Inviato 24 ottobre 2017 - 14:15

L'avevo ascoltato una volta appena uscito e per l'appunto me ne ero pure dimenticato, mentre Serpent Music mi era piaciuto molto, sopratutto nei momenti "caldi", magari ci torno su almeno un altra volta...


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#11 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 24 ottobre 2017 - 14:32

Damy per come l'hai presentato sembra il gemello di Paradiso di Chino Amobi che ti era piaciuto tanto asd
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A chemistry of commotion and style

#12 Damy

    pophead

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Inviato 24 ottobre 2017 - 15:05

Damy per come l'hai presentato sembra il gemello di Paradiso di Chino Amobi che ti era piaciuto tanto asd

 

Per carità asd No no Tumor è sbrodolone, ma impiega suoni "belli"!


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#13 Damy

    pophead

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Inviato 25 luglio 2018 - 15:49

E ora la svolta... rock:

 

 

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#14 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 25 luglio 2018 - 17:37

Beh, figo, però gli artisti queer hanno francamente sfrantumato i maroni


  • -2

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#15 Damy

    pophead

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Inviato 04 marzo 2020 - 17:18

Sta ritornando, altro pezzo rock cantato e con chitarre inacidite alla Childish Gambino + un video molto figo:

 


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#16 vuvu

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Inviato 04 marzo 2020 - 17:22

Sta ritornando, altro pezzo rock cantato e con chitarre inacidite alla Childish Gambino + un video molto figo:
 

Io però vedo Achille Lauro..
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#17 Damy

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Inviato 04 marzo 2020 - 17:24

Hai ragione anche tu, ho cambiato ashd 


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#18 Damy

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Inviato 30 marzo 2020 - 20:47

Arrivati alla terza traccia in anticipazione (che poi stando alla tracklist sono quattro, visto che il video qui sotto ne monta due in una), ormai si può quasi decretare che, dalle concettualate collagiste PAN/NON di qualche anno fa, Yves Tumor sta piuttosto diventando il nuovo Lenny Kravitz:

 

 

Su Kerosene c'è pure un assolo di chitarra, e la voce della tipa che duetta con lui (tale Diana Gordon, già co-autrice addirittura per Beyoncé dell'era Lemonade) ha un timbro vocale praticamente identico a quello della Morissette, il che rende il tutto ancor più rock anni 90:

 

 

Disco in uscita questo venerdì. Ormai sono troppo curioso di ascoltarlo tutto, questa svolta dall'ambient terzomondista al baggy rock chitarra/basso/batteria è una delle cose più assurde e curiose degli ultimi tempi. Certo, già il disco precedente un po' l'aveva annunciata con certi momenti praticamente brit-pop, ma non mi aspettavo che un tipo volatile e cazzeggiatore come lui la continuasse con tale convinzione ;)


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#19 vuvu

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Inviato 30 marzo 2020 - 21:26

Ormai ha preso la tangente, direzione soul futurista (quanto odio questa definizione, ma devo usarla per arrivare al punto). Ha spiccato il volo una percentuale delle sue prime smanie in modalità collage. Certo, c'è pure una maggiore compiutezza (e il contrario era il suo forte in origine, bisogna metterlo in conto), visto che ormai insegue una direzione precisa. "Kerosene!" ha quell'andatura stralunata garbata, la seconda parte è forse il suo momento più "definito", quantomeno finora (l'assolo gigione dice tutto). Curioso di ascoltare le altre.  


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

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#20 Damy

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Inviato 03 aprile 2020 - 14:39

Primo ascolto, opinioni a caldo: direi che siamo definitivamente arrivati alla trasformazione di Tumor in rockstar da palcoscenico sudato e suonato. Chi non avesse mai sentito nulla del suo passato potrebbe tranquillamente pensare di essere di fronte a un "normale" cantante rock, il che penso per molti sia pure un punto a favore. Devo essere sincero però, io speravo in un po' di glam, di brit-pop o anche di funk, per stare in linea col suo personaggio esoso e i suoi look alla Prince, invece dalla traccia uno alla otto compresa ho sentito piuttosto tanti Pavement, il primo Beck, forse anche gli Stereophonics, un sound anni 90/primi anini 00 che oggi come oggi proprio non mi manca per nulla. Lui è bravo e ha carattere, ma è davvero venuto meno quel suo spirito libero un po' pazzo e imprevedibile che tutto sommato mi piaceva. L'ultimo Gambino a confronto è una sinfonia, ecco, è come se si fossero invertiti i ruoli. Dalla traccia nove in poi (Folie Imposée, per intenderci, che ha una produzione fighissima ma non è una "canzone") le cose un po' cambiano, ci sono suoni più elettronici, uno strumentale tutto sommato avanguardistico e due specie di lenti/ballad melliflue e sinuose che mi piacciono molto.

 

La copertina comunque è bellissima:

 

Heaven%20to%20a%20Tortured%20Mind_Yves%2

 

A voi  ;D


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#21 sfos

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Inviato 04 aprile 2020 - 09:33

Per me una delusione enorme dopo lo splendido "Safe in the hands of love". Se quel disco era un bignami di come si dovrebbe fare musica sperimentale al giorno d'oggi, vera e propria esperienza sensoriale a 360°, questo "Heaven to a tortured mind" suona come un goffo tentativo di stabilire un continuum con il glam-rock e lo psychedelic-soul anni '70. Che mi sta anche bene nelle intenzioni, ma allora esigo di più dal songwriting e dalla struttura delle canzoni. Invece è come se Yves avesse voluto mantenere il suo stile un po' free-form in un contesto che però richiederebbe ben altra qualità di scrittura e senso melodico. Insomma, non so esattamente cosa farmene di questo album e come "leggerlo". Non abbastanza sperimentale da suscitare la mia curiosità, non abbastanza solido dal punto di vista delle canzoni per sopperire all'assenza di innovazione. Il risultato è un disco pasticciato e senza direzione. Non dico sia orrendo, per carità, ma cocente delusione per quanto mi riguarda.


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"The sun was setting by the time we left. We walked across the deserted lot, alone. We were tired, but we managed to smile."

#22 Damy

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Inviato 04 aprile 2020 - 20:26

Sì, concordo. Ma al di là della scrittura deboluccia, tu ce li senti davvero glam-rock e psych-soul in questo disco?


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#23 sfos

    utente unisalento

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Inviato 10 aprile 2020 - 14:24

Psych-soul onestamente sì, ma come se fosse stato campionato. Certe fanfare/tastiere/drums sembrano più che altro provenire da un disco di hip-hop alla Madvillain che non da un disco soul alla Sly And Family Stone. Glam-rock in effetti no, forse negli intenti ma non nella riuscita. Concordo sulle influenze brit-indie, anche se non direi Stereophonics. Non mi viene in mente chi mi ricorda.

 

Devo dire che l'ho un attimino rivalutato, ma la seconda parte è troppo moscia e neanche il finale riesce a risollevarlo. Ha giocato le cartucce migliori tutte nella prima parte, soprattutto con i singoli.


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#24 bosforo

    ¬`¬`

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Inviato 14 aprile 2020 - 13:48

Concordo con voi: melodie francamente debolissime. Per fare una musica cosi' "arrogante" e sfacciata serve una scrittura forte che lui non ha.

 

Poi mi ricorda un gruppo anni '00 ma non so esattamente quale...


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#25 floods

    l'utente main$tream

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Inviato 19 maggio 2020 - 12:00

Per me disco bellissimo! :D


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RYM enafffffffiiiiooooooooolllll

#26 Damy

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Inviato 03 marzo 2022 - 21:17

Ecco questa non mi dispiace affatto, magari per via di quel nervosismo darkwave di sottofondo:

 

 

Lui da compositore ambient anonimo si sta trasformando nel Rocky Horror Picture Show, ma onestamente sta troppo bene con tacchi e cerone asd


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#27 Damy

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Inviato 02 febbraio 2023 - 12:08

Rieccoci

 


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#28 sfos

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Inviato 20 marzo 2023 - 10:51

Carino il nuovo, con Alan Moulder in cabina di regia. Produzione top, lui cincischia ancora con le melodie più di quanto arrangiamenti così immediati richiederebbero. Ma rispetto al pretenzioso disco precedente è decisamente più fresco. "Lovely Sewer" gioiellino.


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