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Classifica O Lista Filosofi Viventi E Di Come Valutano L'attuale Condizione Dell'uomo Nel Mondo


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175 replies to this topic

#51 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 06 gennaio 2018 - 12:53

Io cerco filosofi per sapere come vivere, in senso etico/politico.
Teoria per la prassi.
Terrorismo.
L'ontologia -fra virgolette- non mi interessa nella fisica, figuriamoci Severinate etc.
Per la mente, indiani e buddhisti purtroppo filtrati dagli occidentali, ma meno la cosa è "spirituale" e meglio sto.
I filosofi della mente nostri non li riesco a leggere direttamente, penso dicano cose molto simili e poco importanti, fra quelle non dicibili dagli scienziati.
#postaleatorio

 
Vorrei capire in che modo la "prassi" può uscire dal circolo vizioso nichilistico senza che venga affrontata seriamente la questione del nichilismo. Che è quello che fa Severino. Se non c'è un fondamento saldo, allora tutta la "prassi" è vera e falsa nello stesso tempo.

Le azioni non sono vere o false e comunque non mi interessa, non è un giudizio su S. e non voglio parlarne
 
è chiaro che hai capito cosa intendevo dire...

È chiaro che non hai capito cosa mi interessi
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#52 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:01

di certo, non ti interessa discutere seriamente...


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#53 Reynard

    No OGM

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:03

Qualcuno ha letto qualcosa di Fodor (fra l'altro scopro proprio ora che è morto l'anno scorso :o )? Io è da mesi che sto cercando La mente modulare, ma la versione italiana non riesco proprio a trovarla... perlomeno su Internet e che sia nuova; mi sa che devo buttarmi sull'usato anche se a una prima occhiata non ho trovato lo stesso nulla.

 

"La mente modulare" è edita dal Mulino, si dovrebbe trovare in giro (io ce l'ho). Fodor ha il pregio della chiarezza, non è però molto profondo. Ho presente bene la sua teoria del linguaggio e mi pare una soluzione semplicistica al problema del riferimento, come molte di quelle di matrice 'naturalistica' (compreso Putnam, che pure è un altro livello, almeno prima che riscoprisse il pragmatismo).


  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#54 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:15

 

Qualcuno ha letto qualcosa di Fodor (fra l'altro scopro proprio ora che è morto l'anno scorso :o )? Io è da mesi che sto cercando La mente modulare, ma la versione italiana non riesco proprio a trovarla... perlomeno su Internet e che sia nuova; mi sa che devo buttarmi sull'usato anche se a una prima occhiata non ho trovato lo stesso nulla.

 

"La mente modulare" è edita dal Mulino, si dovrebbe trovare in giro (io ce l'ho). Fodor ha il pregio della chiarezza, non è però molto profondo. Ho presente bene la sua teoria del linguaggio e mi pare una soluzione semplicistica al problema del riferimento, come molte di quelle di matrice 'naturalistica' (compreso Putnam, che pure è un altro livello, almeno prima che riscoprisse il pragmatismo).

Mi aspettavo proprio una tua risposta (ma tu fai ricerca in ambito cognitivo? Mi pare che avessi anche parlato di un analisi che avevi fatto su studi relativi a bias). Comunque, purtroppo, l'edizione del Mulino non si trova più. Su Amazon l'ultima recensione è datata a Dicebre 2016, ergo il libro è scomparso recentemente... ho avuto un tempismo perfetto, non c'è che dire ashd


  • 0

#55 Reynard

    No OGM

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:19

(ma tu fai ricerca in ambito cognitivo? Mi pare che avessi anche parlato di un analisi che avevi fatto su studi relativi a bias). 

 

 

Si, anche, sto facendo una ricerca sul confirmation bias nell'informazione medica online. 

(Da freelancer perché non sono in nessuna struttura accademica, ma l'argomento mi interessa e quindi...)


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#56 PDeVo

    Classic Rocker

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:31

Per natale mi è stato regalato l'Anti-Edipo, ha senso per me leggerlo avendo solo basi del liceo di filosofia o è meglio lasciar perdere?


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#57 Gonzo

    Twenty-Three Lubed Up Schizophrenics With Delusions of Grandeur

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:32

Devo dire che nella mia relativa ignoranza, Fodor ei suoi figli mi sono sempre sembrati la versione sofisticata dei frenologi che furono.
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the best ever death metal band out of Denton
never settled on a name.
but the top three contenders, after weeks of debate,
were Satan's Fingers, and the Killers, and the Hospital Bombers.


#58 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:37

Succo di Carlo Galli ascolta questa conferenza top

 

alcuni buoni spunti si


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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#59 bachi

    aspirante indie

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Inviato 06 gennaio 2018 - 13:41

ot. ultimo da parte mia. =)


Spoiler

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#60 Ronald Regaz

    ritardato mentale

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Inviato 06 gennaio 2018 - 16:25

Io cerco filosofi per sapere come vivere, in senso etico/politico.
Teoria per la prassi.
Terrorismo.
L'ontologia -fra virgolette- non mi interessa nella fisica, figuriamoci Severinate etc.
Per la mente, indiani e buddhisti purtroppo filtrati dagli occidentali, ma meno la cosa è "spirituale" e meglio sto.
I filosofi della mente nostri non li riesco a leggere direttamente, penso dicano cose molto simili e poco importanti, fra quelle non dicibili dagli scienziati.

 

sottoscrivo circa tutto.

 

per me oggi la 'filosofia' non ha molto senso come disciplina unitaria (d'altronde in Grecia 'filosofo' significava semplicemente 'intellettuale' e anche 'scienziato', in una cultura che non conosceva ancora specializzazioni del sapere), vedo piuttosto una serie di campi o tendenze distinte che per me hanno status e interessi molto diversi:

- metafisica e supercazzole: per me davvero non ha più senso oggi, come dice Elle di questioni ontologiche si occupano i fisici o comunque più in generale gli scienziati, è da loro che posso sperare di capire qualcosa su questo universo e sul nostro posto in esso.

- logica-linguistica: cioè tutta la roba studiata dalla filosofia analitica, in soldoni. la rispetto ma non mi appassiona. le riconosco comunque una funzione strumentale importante, tener pulito l'armamentario del ragionamento. ma poi bisognerà pur ragionare su qualcosa. in particolare, di tutte le questioni linguistiche preferisco si occupino, veh un po', i linguisti.

- roba che sa di sociologia: m'interessa il giusto, ma - di nuovo - anche se fatta bene è comunque... sociologia, non filosofia.

- psicanalisi e affini: fascinosa, ma è una pseudoscienza.

- filosofia della mente: di nuovo cf. il post quotato.

- critica della cultura: m'interessa molto, se fatta bene. e se fatta senza far finta di fare della metafisica. vuoi criticare "la tecnica"? benissimo, c'è tanto da dire, ma non farlo in questi toni oracolari da Parmenide.

- trip privati dell'autore stile filosofia continentale: posso assimilarla alla critica della cultura, e allora ok, e/o prenderla come pura letteratura se è più il fascino dello stile che la solidità delle idee. d'altronde la migliore letteratura qualcosa sull'uomo e sul mondo te l'insegna sempre senza pretendere d'esser filosofia.

- estetica: super ok.

- etica: ecco! la 'filosofia' che m'interessa è questa. alla luce delle migliori e più complete conoscenze sulla realtà che possiamo avere al momento attuale (e che dalla scienza ci verranno), come bisogna vivere? ne vale la pena? che senso ha fare questo o quell'altro? qual è la scelta migliore?

 

quindi: Severino o Heidegger o chi per lui, se devo leggermi 10 suoi libri per capire qualcosa dell'11esimo non è un bene, vuol dire che non hanno un valore oggettivo le cose che dice, significa solo che una volta entrato a forza nel suo ordine d'idee, nel suo gergo, etc., capirò un po' di più cosa dice, e grazie al cavolo. benissimo: ma mica parliamo di uno scrittore di fiction (che devo imparare a conoscere il suo stile, i suoi personaggi, le trame, il suo mondo)! un filosofo si suppone parli del nostro mondo, non è Tolkien che ovviamente non posso giudicare se non so, o direttamente da suoi libri o da altre fonti, due cose su Terra di Mezzo, hobbit, lingue elfiche.

chiaro se ricattatoriamente mi si dice: comincia a ragionare come Severino se vuoi esprimere un giudizio su di lui, non ci sto. se un filosofo non scrive cose che, con la giusta dose d'impegno, risultino chiare e convincenti a una persona intelligente molto abituata a leggere e con una buona preparazione culturale a tutto tondo, allora dice supercazzole, sì.

 

e infatti anche Hegel (comunque di tutt'altra importanza, direi) era così. non a caso il mio modello è, tipologicamente, Schopenhauer, che con la faccia di Hegel non si sarebbe soffiato il naso. lui e tutti quelli che si sono posto problemi analoghi ai suoi. Schopenhauer si basava sui dati della scienza (chiaro, quelli del suo tempo, per cui oggi molte premesse specifiche su cui basa il ragionamento appaiono sbagliate) e di una cultura umanistica solidissima, e scriveva bene, in uno stile al tempo stesso chiaro e avvincente.


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#61 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 06 gennaio 2018 - 17:07

Succo tu che sei un'artista(Forse è un po' introduttiva ma alcune idee non sono male)

 


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#62 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 gennaio 2018 - 17:31

grazie

posso dire che le tutte uguali conferenze di umerto galimberti non mi sono affatto dispiaciute?


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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

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#63 Trickster017

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Inviato 06 gennaio 2018 - 17:34

Un filosofo italiano vivente?

Lucio Colletti.
Voi direte: ma è morto!
Conformisti! E le prove che è morto le avete? Eh?!
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Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen


#64 Reynard

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Inviato 06 gennaio 2018 - 18:33

 

- logica-linguistica: cioè tutta la roba studiata dalla filosofia analitica, in soldoni. la rispetto ma non mi appassiona. le riconosco comunque una funzione strumentale importante, tener pulito l'armamentario del ragionamento. ma poi bisognerà pur ragionare su qualcosa. in particolare, di tutte le questioni linguistiche preferisco si occupino, veh un po', i linguisti.

 

 

In fondo mi è andata meglio che ad altri asd

 

Sulla 'funzione strumentale', un lievissimo fastidio mi è sempre stato causato da chi mi fa implicitamente capire che, essendo la filosofia analitica 'meramente strumentale', meglio farei ad occuparmi d'altro (tipo l'etica, che è anche per me l'ambito pedagogicamente più rilevante). Ma se il mio talento va lì? Se quando si parla di filosofia del linguaggio riesco a tirare fuori buone idee, perché dovrei scrivere del destino dell'uomo nel mondo, argomento infinitamente più interessante ma su cui non ho niente di nuovo da dire?

Ma questa è una questione personale.

 

Invece qualcosa da dire lo avrei su "metafisica e supercazzole". Premettendo che questa è una idea mia: ma penso proprio che, in qualsiasi ambito si faccia filosofia, andando abbastanza oltre inevitabilmente si incappa in questioni ontologiche (e di converso, partendo dalla ontologia e andando abbastanza in fondo non si può fare a meno di trovarsi tra le mani una logica, un'etica ecc.). Le questioni si richiamano l'una con l'altra, e quindi non sono neanche d'accordo con l'affermazione che la filosofia non sia unitaria, sia costituita di ambiti distinti (lo sembra essere per l'enorme ampiamento del campo, per la specializzazione accademica, e soprattutto se si prendono le teorie filosofiche 'da utenti' senza provare a teorizzare a propria volta). E al fondo di questi richiami ci sono strutture concettuali notevolmente astratte che si mostrano non tanto in un insieme di affermazioni quanto nel modo di organizzare principi, leggi e concetti in ogni altra disciplina.

E qui rientra in gioco l'ontologia.

Non so, ho come l'impressione che per molti 'metafisica' sia un sinonimo di filosofia naturale, una specie di surrogato della scienza che gioca sullo stesso terreno, o al limite una disciplina separata con leggi diverse e più 'generali'. Cosa che è (o è stata), anche, in parte, come suo ambito di applicazione privilegiato. Ma questo è solo un aspetto.

Ad esempio, quando dite che a far l'ontologia oggi sono gli scienziati: sono d'accordo, in parte. Ma intendiamoci: non è la teoria scientifica a prendere il ruolo funzionale dell'ontologia, ne è la struttura categoriale in cui è espressa. Semplificando al massimo: l'ontologia degli scienziati non è la fisica delle particelle, è la matematica; e la loro metafisica non è la teoria del multiverso, è l'uso del concetto di causa e le peculiari declinazioni di esso nella pratica scientifica. 

E sono d'accordo in parte perché da altri ambiti disciplinari possono nascere altre ontologie. La logica e l'analisi linguistica, in Russell e in Wittgenstein diventano un'ontologia. Che poi si è esplicata nel modo di strutturare il discorso matematico. L'analisi della vita emozionale umana, in Heidegger, diventa un'ontologia. Che poi si è esplicata in un modo di vedere il linguaggio poetico (tra le altre cose) come emancipato dal legame ai linguaggi denotativi. E così via.

E studiando Peirce mi sono affacciato a una semiotica che è un'ontologia, capace di assorbire e l'ontologia degli analitici un buon numero di istanze dei continentali. Peccato che sia rimasta un'opzione di minoranza.

E pure per quanto riguarda certi "trip dei continentali", per cui ho sempre avuto un'istintiva antipatia: leggendoli con alle spalle una conoscenza più ampia della storia della filosofia, che è una premessa indispensabile al loro uso proficuo (e qui sono d'accordo, questa estrema referenzialità ad altri testi è un limite, non un pregio), mi sono accorto quanto nei loro voli pindarici da un ambito all'altro ci sia la tensione a individuare strutture soggiacenti, che (a un grado sufficiente di astrazione) sono formalmente simili. Un percorso magari metodologicamente poco rigoroso ma indubbiamente produttivo.

Anni fa, leggendo un libro di Paul Veyne, ho trovato un esempio di applicazione di uno di questi motivi 'ontologici' (preso da Deleuze, ho capito poi, o meglio dalla lettura deleuziana di Bergson). Era introdotto con un esempio fisico, superficiale e inesatto e che fa sospettare come questo motivo cozzi con l'ontologia soggiacente alle scienze fisiche; ma era poi applicato a una circostanza storica, mostrando una via nuova e molto liberatoria alla costituzione dei fatti storici, del discorso storico.

 

E concludo questo trip fatto di supercazzole dicendo che (sempre come idea personale) non ritengo indispensabile l'ontologia per 'dare un fondamento' alle altre discipline. La ritengo indispensabile perché ogni disciplina, ogni discorso, ha la tendenza ad 'autofondarsi', a darsi una ontologia implicita, e quindi fare della ontologia esplicita quando si studia un qualsiasi ambito serve a scoprire le carte.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#65 Stephen

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Inviato 06 gennaio 2018 - 18:42

Schopenhauer si basava sui dati della scienza

E' più vicino al vero il contrario, visto che nella biblioteca di Hegel ci sono testi sul calcolo infinitesimale di cui purtroppo capiremmo zero (0) ma va bene. E la sua applicazione (non solo conoscenza) della nascente biologia era avanguardistica (parte seconda dell'Enciclopedia, un unicum nel XIX secolo); ma ripeto, va bene.

 

Avanzo la richiesta di bandire le citazioni di Ugo Tognazzi.


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#66 neuro

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Inviato 06 gennaio 2018 - 18:53

Io cerco filosofi per sapere come vivere, in senso etico/politico.
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Terrorismo.
L'ontologia -fra virgolette- non mi interessa nella fisica, figuriamoci Severinate etc.
Per la mente, indiani e buddhisti purtroppo filtrati dagli occidentali, ma meno la cosa è "spirituale" e meglio sto.
I filosofi della mente nostri non li riesco a leggere direttamente, penso dicano cose molto simili e poco importanti, fra quelle non dicibili dagli scienziati.

#postaleatorio

 

 

ecco allora vedi che ti interessa Toni Negri!

 

Di quale altro filosofo vivente italiano si può dire

 

Toni Negri fu poi processato per i reati di insurrezione armata contro i poteri dello Stato, formazione e partecipazione a banda armata, promozione di associazione sovversiva, violazione delle norme sulle armi, tentativo di procurata evasione, sequestro di persona, lesioni personali, violenza privata a pubblici ufficiali, devastazione e saccheggio, furto. Nel 1984 al processo di primo grado venne condannato in contumacia a 30 anni di carcere[115]. Nel 1986 gli vennero attribuite pene supplementari (fino a cinque anni)[3] per responsabilità morale in atti di violenza fra attivisti e polizia negli anni Sessanta e Settanta. Negri fu riconosciuto colpevole, in particolare, di concorso morale nella fallita rapina di una banca ad Argelato, episodio in cui fu assassinato un carabiniere[109].

 

(da Wikipedia)


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#67 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 06 gennaio 2018 - 19:01

 

Schopenhauer si basava sui dati della scienza

 

E' più vicino al vero il contrario, visto che nella biblioteca di Hegel ci sono testi sul calcolo infinitesimale di cui purtroppo capiremmo zero (0) ma va bene. E la sua applicazione (non solo conoscenza) della nascente biologia era avanguardistica (parte seconda dell'Enciclopedia, un unicum nel XIX secolo); ma ripeto, va bene.

 

Avanzo la richiesta di bandire le citazioni di Ugo Tognazzi.

 

 

Questo è vero. La compianta Vanni Rovighi aveva sottoposto la parti scientifiche di Hegel a un matematico, il quale aveva confermato che la conoscienza scientifica di Hegel, benché ormai datata era all'avanguardia per l'epoca. Ecco ho trovato, cito dalla nota 47 pag 845 di Storia della Filosofia moderna della Vanni:

 

Un matematico da me consultato, il prof. C.Melzi, dopo aver letto le pagine sul calcolo infinitesimale, fu ammirato della cultura di Hegel che, disse, dimostra di conoscere tutte le trattaioni dei suoi tempi.

 

Certo va aggiunto che il tal Melzi si

 

dimostrò stupito delle interpretazioni fantasiose che Hegel dà delle teorie matematiche.


  • 0

#68 Stephen

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Inviato 06 gennaio 2018 - 19:01

Che poi il libro bello che Toni Negri ha scritto è un libro di "ontologia", quindi sottoscrivo il consiglio di neuro ché mi pare che Elle abbia qualche preconcetto a riguardo.

 


Per natale mi è stato regalato l'Anti-Edipo, ha senso per me leggerlo avendo solo basi del liceo di filosofia o è meglio lasciar perdere?
Certo: ci sono i meme e le parolacce. (Avrai tanta difficoltà senza una solida base su Marx e Freud e tantissima se non hai presente il clima sbarazzino dell'epoca asd ).

  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#69 simon

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Inviato 06 gennaio 2018 - 20:32

L'ontologia è un insieme di regole che auto-denotano la limitatezza dell'orizzonte umano. Siamo un abozzo o un immane incubo del subcosciente divino.

 

A me è piaciuto moltissimo l'intervento di Reynard e non a caso ho sempre amato i filosofi fuori dalle regole, come l'immaginifico Franz Xaver von Baader o l'orizzonte topologico di un filosofo da riscoprire assolutamente come Schurmann... Deleuze ha saputo portarsi ben oltre il concetto di Storia per inseguire il fantasma di Nietzsche che lo ha trasvolato in una incandescente meta-analisi sull'immanenza (anche estetica).

 

Che cosa è la filosofia (oggi)? Una scelta di fornire domande altamente selezionate senza badare alla spesa della risposta a buon mercato, una immane fortezza ove custodire o de-processare il linguaggio fino a trasformarlo in un etere intra-dinamico. La società (filosofica) non mi interessa, mi piacerebbe trovare un nuovo Husserl che sappia indagare sulle derive intra-coscienziali dossastiche con la stessa cibernetica grazia e non farmi intristire dal Marx "classico" inseguendo la Filosofia della Rivelazione di Schelling. 

 

Quando manca il bios ci troviamo di fronte a mostri eccitati di nequizia espositiva come Pomponazzi e non sempre, nello sciagurato scalpo secolare, siamo riusciti a contrappuntarne l'esosa erudizione con i Bruno o i Valla... fantastiche comete che purtroppo sono state immiserite da un calderone statista di morte temporale.

 

Cacciari è stato l'unico teoretico italiano di certo valore europeo negli Ottanta... Sini ha avuto un grande coraggio nei suoi preziosi percorsi su Derrida... lo stesso Vattimo seppur nella sua perfetta metodologia filologica ci ha saputo dire qualche cosa di originale (assieme a un noto concittadino dello scrivente) su quel pensiero debole che prima di assumere tonalità va inquadrato come essente, come co scienza ma il percorso umano è stato distruttivo, morfologicamente distruttivo e la Storia stessa è valore imprecisato, che riposa tra stratigrafie dell'impossibile e il Terrore.


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#70 bELLE ELLEish

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Inviato 06 gennaio 2018 - 20:47

Stephen spiegati meglio su quello che dici a me.
Io ho il file di Millepiani e ho letto qualcosa di bellissimissimo, ma poi non so davvero dove andare a parare.
Però grazie neuro che suggerisce qualcosa
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

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#71 Stephen

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Inviato 06 gennaio 2018 - 21:12

Stephen spiegati meglio su quello che dici a me.

Scusa, volevo scrivere qualcosa di concreto ma mi venivano solo cose noiose*. Ho pure cercato su YouTube Tremonti che cita Toni Negri da Santoro ma niente. asd

Però tipo in Mille Piani non hai trovato un'"ontologia" più fluida, meno rigida, difficilmente inscrivibile nello schema "disciplinare" che hai delineato?

Mi ha divertito molto la metafora di Gonzo sulla filo della mente asd

*In modo über-naif (e anche un po' criptico alla fine) perché mi va così asd : per esempio a me risulta forzatissimo che la filosofia possa "insegnare a vivere" e cose del genere. Poi approfondisco più tardi, promesso, ma a me sembra che faccia qualcosa di molto più modesto, e allora parafraso il Reinardo poco sopra con termini che sento più "miei" e dico che la filosofia dice qualcosa sul mondo, essenzialmente su quella parte del mondo che sono discorsi, cioè una specie di griglia/struttura dalla quale trai cose e modalità che scrivi e che fai; in pratica si occupa della storicità dell'essere parlante, quindi se ci dev'essere una filosofia prima questa è la filo politica.
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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#72 bELLE ELLEish

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Inviato 06 gennaio 2018 - 22:16

Gonzo?
Boh, Millepiani rimane là, non sento di avere il tempo e le basi per andare oltre la lettura di Geologia della Morale, ma voglio farlo. Se ho inteso che dici a riguardo, va bene così: non mi aspetto il nome del partito da votare nella scheda, va benone qualcosa di liquido se posso recepire (anche male) qualcosa di più solido.
Ronald Regaz è stato molto più preciso e non ho adesso le condizioni per verificare nelle singole precisioni se sono d'accordo e posso sbilanciarmi, però credo ci siamo capiti sul senso che do nella volontaria ignoranza per metafisiche e ontologie, roba che per quanto superficialmente sento di aver già giustificato a me stesso.
Poi non ho pretese così grosse, altrimenti leggerei molto di più, ma ecco, non fare l'errore di dare tante cose per scontate perché ti sembro sveglio, colto non sono né mi concedo di diventarlo su una marea di cose, quindi ho capito un infinitesimo del tuo post.
Deve essere chiaro che cerco un surplus (un plusgodimento acefalo asd), non chiedo davvero al filosofo di dirmi come vivere perché tra l'altro penso si tratti sempre per metà, almeno, di letteratura, e metà dell'altra metà è filosofia raggiungibile col proprio amore e la propria dedizione a organizzare le suggestioni del pensiero.

#postnonlucidissimo
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

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#73 Connacht

    :.::

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Inviato 07 gennaio 2018 - 05:32

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Un saggio che riflette su possibili motivi per cui la specie umana abbia evoluto (biologicamente prima che culturalmente) la tendenza innata ad avere un lato spirituale/religioso, a formulare sentimenti morali, a credere in un dio creatore e nell'esistenza ultraterrena e di riflesso anche in vari fenomeni sovrannaturali. La tesi portata parte dall'ipotesi dei "rilevatori di causalità", ovvero dei geni che regolano il comportamento (tramite lo sviluppo del cervello e delle sinapsi) che sarebbero stati selezionati positivamente nel corso dell'evoluzione perché vantaggiosi nell'ambiente selvatico popolato dai nostri antenati. L'esempio banale è quello di un ominide del pleistocene che si aggira nella savana e sente un fruscio da un cespuglio o vede un ramo spezzato per terra. Potrebbe fermarsi a riflettere sulle possibili cause, come una particolare inclinazione del vento che soffia nella sua direzione, oppure potrebbe istintivamente credere ci sia un predatore nei paraggi e scappare. Se si fosse sbagliato pensando a un predatore quando era il vento, non sarebbe successo niente, ma se si fosse sbagliato mettendosi a meditare sulla fenomenologia delle perturbazioni che spezzano ramoscelli quando c'era un leone nascosto lì vicino, sarebbe probabilmente morto e non avrebbe potuto trasmettere i propri geni alla sua discendenza.

"In tutti gli animali si è evoluta la tendenza a sintetizzare rapidamente una causa per ogni evento a fini della sopravvivenza: se ad un'azione segue un fatto, l'azione deve essere la causa del fatto medesimo. Dove c'è relazione temporale noi siamo programmati dalla selezione naturale per cercare una relazione causale. Con lo sviluppo abnorme del cervello nella specie Homo sapiens si è creata un'ipertrofia del sistema e si è quindi evoluto un modo di spiegare tutte le cose in senso teleologico (causale, funzionale). Questo ha favorito il credere nelle divinità, ma anche nei fantasmi, nelle maledizioni, nel non avvicinarsi a case abbandonate o stagni isolati perché tabù (in realtà perché pericolanti o contaminate da patogeni). Saremmo teisti in modo innato, tanto che già i bambini piccolissimi cercano delle cause per spiegare le cose, dalle nuvole alle pietre ai fiori."

 

Maggiori approfondimenti: https://www.cicap.or...o.php?id=273887


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You're an island of tranquillity in a sea of chaos. :.:: Last.fm

 

jazz-sebastian-bach-2.png

 

The sun is far away
It goes in circles
Someone dies
Someone lives
In pain
It is burning
Into the thin air
Of the nature
Of a culture
On the dark side
Under the moon

#74 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 07 gennaio 2018 - 09:10

Ok ma questo va in Tutto-scienza o come si chiama l'apposito topic
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#75 frankie teardrop

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Inviato 07 gennaio 2018 - 10:22

Pensare alla filosofia senza l'ontologia significa pensare a qualcosa che non è più filosofia. Ogni questione umana è monca senza l'orizzonte ultimo che tutto fonda. E questo orizzonte ultimo è proprio ciò che Severino chiama "struttura originaria", l'incontrovertibile. E' proprio questa struttura originaria che è impossibile da negare. Sto chiedendo proprio questo, infatti: di mostrare la negazione della "struttura originaria". In tal senso, essa è l'OGGETTIVO per eccellenza.
Pensare, poi, alla filosofia senza l'ontologia significa proprio accogliere il mondo come un insieme di parti slegate tra di loro. Che è quanto Severino mostra da sempre. Ma se le parti appaiono come slegate, evidentemente deve comunque apparire ciò rispetto a cui esse appaiono come slegate. Deve apparire, insomma, cià che tutto lega pur nella loro "divisione". IL fondamento. La "struttura originaria".
Ed è veramente impossibile additare Severino come non-oggettivo da posizioni che negano la Totalità. Infatti, se tutto è in-fondato, in che modo è possibile pensare di poter dare un valore all'"oggettivo", che, per definizione, è ciò che non è soggetto a interpretazioni? La filosofia è cosa seria. RIGOROSA.
Che è quanto Severino va mostrando dal 1958 almeno. Ed è anche quanto tantissimi pensatori non sono riusciti a negare, perché la stessa negazione della struttura originaria, per essere tale, deve essere fondata, per non risultare, insieme, vera e falsa.
 


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#76 bELLE ELLEish

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Inviato 07 gennaio 2018 - 10:36

Ok, non neghiamola, si può andare avanti? Si deve tutti per forza passare dall'iniziazione misterica o da tutti i passaggi logici incintrovertibili di Severino e dal discuterne nei tuoi termini con te per sapere cosa ne pensa chi "pensa per lavoro" ad esempio sul GENDER?
È vero che l'universo è uno e siamo fatti di atomi, ma a nessun medico si può chiedere di studiare la matematica della teoria delle stringhe per seguire il paziente diabetico.
E scelgo come analogia la teoria delle stringhe perché tratta del fondamentale ma è ancora distante assai dal concreto e si dirama quanto possono diramarsi i pensieri metafisici di filosofi che partano assieme da Parmenide.

frankie l'unica cosa che mi può interessare è se ci racconti la tua prassi derivata da S., senza necessariamente spiegarne la derivazione. Altrimenti continua nel topic Filosofeggiando e chi vuole ti risponde di là.
A me l'appello di succo interessa, se non puoi rispondere ai nostri bisogni o accettare che la tua risposta non ci interessi, e che le nostre prassi siano quindi in contraddizione con la teoria fondamentale che sottende l'ontologia tua e di S. e che pure noi comunque viviamo, segnàlaci.
Io tra poco schiaccio il bottone di Trump
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#77 Reynard

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Inviato 07 gennaio 2018 - 10:59

È vero che l'universo è uno e siamo fatti di atomi, ma a nessun medico si può chiedere di studiare la matematica della teoria delle stringhe per seguire il paziente diabetico.
E scelgo come analogia la teoria delle stringhe perché tratta del fondamentale ma è ancora distante assai dal concreto e si dirama quanto possono diramarsi i pensieri metafisici di filosofi che partano assieme da Parmenide.
 

 

L'analogia è a rischio di essere fuorviante, perché sembra sottendere che l'ontologia o entra in gioco in tutta la sua forza e purezza parmenidea o non entra in gioco affatto; che è il punto di Severino, in effetti, ma t'assicuro non il mio né quello di molti altri.

Una analogia più vicina a quel che penso io, anche se forse altrettanto fuorviante, è con la matematica: il medico a un certo punto avrà bisogno di far della statistica, per capire gli studi epidemiologici. Non è la stessa matematica della teoria delle stringhe ma è pur sempre matematica.

Fuor di analogia: prendi un esempio molto concreto e molto vicino alla prassi, il problema dell'aborto. A un certo punto della discussione salterà fuori la domanda su cosa è persona, cosa è un essere umano, chi è portatore di diritti, e queste sono domande ontologiche. Pensi che un laico favorevole all'aborto possa discutere con un antiabortista cristiano senza chiedergli che concetto ha della persona e senza confrontarlo con il suo, per capire se ci sono basi comuni? Auguri.

Poi non serve risalire fino alla questione dell'essere e del divenire per iniziare la discussione (anche se frankie ti dirà il contrario: problema suo), ma comunque è ontologia pure quella.

 

Per dire, quante discussioni nelle sezioni artistiche del forum si sono tramutate in dialoghi tra sordi perché i partecipanti non si rendevano conto di avere idee diversissime su cosa sia un'opera d'arte? Poi non serve leggersi "Essere e tempo" prima di essere in grado di articolare una risposta in merito, vero, ma magari "L'origine dell'opera d'arte" dello stesso Heidegger qualche spunto lo dà. E chiudo l'OT e torno all'argomento principale consigliando questo libro (si, lo so, il buon Martin non è vivente, ma vedendo quanti autori viventi partono da lui, specie parlando d'arte, è una lettura da consigliare).


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#78 frankie teardrop

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Inviato 07 gennaio 2018 - 11:09

Appurato che senza ontologia non si va da nessuna parte e che la struttura originaria è innegabile, si dica anche questo: ogni discussione che voglia cercare di trovare una strada dentro il percorso nichilistico della nostra società non può fare a meno di interrogarsi su quanto ho esposto più sopra. Detto questo, a me la filosofia non serve come "puro stato della mente", ma come prassi essenziale. E' grazie ad essa, infatti, che ho compreso cher non è assolutamente vero che tutto è interpretabile. Nel senso che ALMENO il mio essere in diretta connessione con il mondo è innegabile. Io non parlo di una separazione tra me e il mondo che, ad un certo punto, viene a risolversi in un nesso. IO parlo di un nesso originario che non è mai "iniziato" (mai è apparsa in me l'inizio del mio essere al mondo) e mai finirà (mai apparirà in me la mia negazione). Dunque, ecco l'esperienza qui ed ora dell'eternità. Avevo, non a caso, citato Meister Eckhart, ma anche Agostino, Plotinbo, Juan de La Cruz, etc., etc., avevano avuto intuizioni in tale direzione. Nessun misticismo di quarta mano, ma esperienza concreta di un fondamento ultimo impossibile da negare, esperienza dell'eternità come impossibilità che "io" sia conteso tra la sua provenienza dal nulla e la sua distruzione. Ecco, quindi, l'esperienza dell'arte come tentativo di "dire" questa intuizione.

Cos'è, poi, la morale senza un fondamento? Nulla. Vedi quello che accade intorno a noi, giorno dopo giorno... in seguito alla progressiva distruzione di tutti gli immutabili.
La percezione della Totalità, inoltre, è la percezione del nostro essere in relazione con il tutto. Un tutto che in me appare, sempre e comunque (interessanti, in tal senso, le inuizioni di Luigi Vero Tarca). Gli uomini lo hanno dimenticato. E vagano senza sosta. Errano. Senza sosta. Contenti di farlo? Amen.
Ma non si pretenda di dire qualcosa di "oggettivo" quando, nello stesso tempo, si nega qualsiasi fondamento. Che, poi, la negazione del fondamento, non si impone essa stesso come unica "verità"? Verità negabile... ma, comunque, percepita come "verità":
 


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#79 bachi

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Inviato 07 gennaio 2018 - 11:28

(tanto per cominciare,reynard, il post che hai scritto ieri è molto bello. complimenti anche per l'autonomia della ricerca di cui parlavi qualche pagina fa, merita rispetto)

non viene messo in discussione l'oggetto, ma il metodo. tu, giustamente, sostieni il primato della forma matematica sul suo "significato" fisico, ed è proprio quello che alla filosofia viene contestato: la forma. le tue considerazioni mi ricordano quelle che lessi in un pamphlet di alessandro padoa, un allievo di peano:

"when we begin to formulate the theory, we can imagine that the undefined symbols are completely devoid of meaning and that the unproved propositions (instead of stating facts, that is, relations between the ideas represented by the undefined symbols) are simply conditions imposed upon the undefined symbols. Then the system of ideas that we have initially chosen is simply one interpretation of the system of undefined symbols; but from the deductive point of view this interpretation can be ignored by the reader, who is free to replace it in his mind by another interpretation that satisfies the conditions stated by the unproved propositions. And since the propositions, from the deductive point of view, do not state facts, but conditions, we cannot consider them genuine postulates."

l'oggetto è sempre lì, intatto, non sfiorato e non sfiorabile da qualunque indagine umana, e quella scientifica non fa eccezione. sia che lo si identifichi con l'essere (ananke omerica, ka vedico) sia che lo si identifichi con la coscienza (nous, atman).
il varco che si è aperto fra filosofia e ontologia non è causato da un sopraggiunto disinteresse per ciò che è, né da un qualche ridimensionamento delle regole logico-deduttive , ma dalla consapevolezza che le nozioni con cui lavora la filosofia (comprese le discipline che hai elencato) sono spurie. costruire un discorso razionale partendo da postualti imprecisi, non chiari e distinti, lontani dalla struttura su cui la coscienza organizza la realtà : questo è il vizio del procedimento filosofico.

eppure la matematica esaurisce solo una parte dell'esperienza - non comprende certo "tutti i toni di voce , tutti i modi di camminare , di tossire , di soffiarsi il naso , di starnutire" (oppure li comprende solo a livello teorico). sarebbe questo, ci si chiede, il luogo della ricerca filosofica? a mio avviso, la risposta è nuovamente no. l'astrazione , la dimostrazione , la coerenza sistematica sono inutili nell'intuizione delle sfumature del molteplice . questa "altra" ontologia è governata da forme ancora più lontane dall'analisi filosofica di quanto lo siano quelle matematiche, e sono quelle del mito ,del rito e della cosiddetta "arte" (se preferisci una formulazione di nietzsche: del sogno e del gioco). ovvero l'insieme delle funzioni mentali che esemplificano e fissano l'esperienza in miriadi di metafore, e individuano nel caos un ordine non oggettivo ma nemmeno completamente soggettivo [un esempio molto intuitivo è la musica, che esprime una una quantità di proporzioni minute che non possono essere trattate matematicamente , eppure inducono in ciascuno di noi una risposta neurofisiologica, in gran parte non volontaria. "trattare matematicamente" non equivale né allo studio dell'armonia né a una spiegazione biologica del perché alcuni accordi ci piacciono e altri stonano , cosa che prima o poi risuciremo a fare, ma stabilire leggi , modelli che traducano e prevedano lo svolgimento di una sinfonia di mahler , che sarebbe come applicare quelle stesse leggi al "portamento" o all' "amicizia", cioè pazzia].
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#80 Reynard

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Inviato 07 gennaio 2018 - 14:12

Considerazioni molto interessanti: sul metodo non mi ero espresso, un po' perché allo stato attuale non esiste un metodo filosofico individuabile (anzi c'è un'anarchia metodologica che ha invaso anche il campo tradizionalmente piuttosto rigoroso della filosofia analitica), un po' perché sono favorevole a un pluralismo metodologico (di logico-deduttivo, nel tardo Wittgenstein, per dire, c'è ben poco). Non vorrei che fosse passata una visione ristretta delle forme che può assumere una domanda ontologica; se è così, è dovuta al fatto che la mia formazione è quella che è e che nell'affrontare certi stili non sono del tutto a mio agio.

Però sollevi questioni importanti.

 

Incidentalmente, visto che hai evocato Vailati, non ho potuto fare a meno di pensare a Peirce, e mi son chiesto che ne avrebbe pensato lui del non 'poter trattare matematicamente' quel che si potrebbe definire l'aspetto 'sensibile' dell'esperienza. Oh, lui sarebbe stato in disaccordo. E no, non nel senso di cercare leggi che prevedano lo svolgimento di una sinfonia. 

 

Però questo è incidentale. Per quanto riguarda invece l'"altra" ontologia che si esprime in metafore, in miti, in riti ecc., non è tema escluso dalla filosofia, anzi. Ricoeur per esempio è andato studiando la "natura del male" impostando la ricerca come uno studio sulle forme di rappresentazione e significazione (culturale, metaforica, mitica) del male. Vado quindi di altro consiglio: "La simbolica del male".

C'è anche Blumenberg che ha indagato le metafore fondamentali con cui l'uomo ha tentato di fissare la sua esperienza. Lui però non l'ho letto quindi non so se consigliarlo.


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#81 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 07 gennaio 2018 - 15:31

grazie

posso dire che le tutte uguali conferenze di umerto galimberti non mi sono affatto dispiaciute?

 non dite nulla?

 

 

Succo tu che sei un'artista(Forse è un po' introduttiva ma alcune idee non sono male)

 

stasera ci riprovo, all'inzio credevo fosse uno scherzo, poi mi sono addormentato

 

 

 riguardo a Carl Shmitt

Mick volevi farmi conscere Galli o Shmitt? Shmitt è davvero notevole in ciò che viene spiegato dall'ottimo Galli


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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#82 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 07 gennaio 2018 - 15:39

Volevo farti conoscere Schmitt commentato dall'ottimo Galli


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#83 bachi

    aspirante indie

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Inviato 07 gennaio 2018 - 16:08

una volta che si abbandona il metodo deduttivo, ma l'opera non acquisisce la sovranità dello stile - quello di nietzsche , chateaubriand, stirner, il voltaire saggista... - il rischio è che quell'opera parli dell' argomento anziché essere l'argomento, che diventi eteroreferenziale, "accessoria".
va precisato che lo "stile" non è solo belles lettres, ma soprattutto metafora, corrispondenza , analogia, espressione.
ora, io leggo volentieri autori come ricoeur e blumenberg, però restano autori "utili". e la filosofia non è nata per essere "utile", lo sai meglio di me e l'hai anche accennato.
una nota sullo stile, uso le parole di calasso , molto migliori delle mie :

"guide capricciose ed elusive, sono però gli unici a conoscere passo per passo il terreno: quando leggiamo i saggi di baudelaire o di proust, di hofmannsthal o di benn, di valery o di auden, do brodskij o di mandel'štam , di marina cvetaeva o di karl kraus, di yeats o di montale, do borges o do nabokov, di manganelli o calvino, di canetti o kundera, avvertiamo subito - anche se ciascuno poteva detestare l'altro , o ignorarlo o muovergli contro - che tutti parlano della stessa cosa. nom per questo sono ansiosi di nominarla. protetti da molteplici maschere, sanno che la letteratura di cui parlano si riconosce, più che dall'ossequio a una teoria, da una certa vibrazione della frase (o del paragrafo, della pagina, del capitolo, del libro intero). quella specie di letteratura è un essere che basta a sé stesso. ma questo non vuol dire che sia solo autoreferenziale, come vorrà una nuova specie di bigotti, speculare a quella degli ingenui realisti [...]. non si può sensatamente che la letteratura sia autoreferenziale: come potrebbe non esserlo una forma? ma al tempo stesso è onnivora, simile allo stomaco do certi animali, dove si incontrano chiodi, cocci ,fazzoletti. talvolta intatti, insolenti memento che qualcosa è successo, laggiù in quel luogo composto di molteplici, divergenti e mal definiti realia , che è l'alveo di tutta la letteratura. ma anche della vita in genere".


io penso che alla filosofia contemporanea spetti un compito essenzialmente "religioso". a questo tra l'altro sono arrivati un po' tutti quelli dell'ultima grande generazione : heidegger, wittgenstein, jaspers, jung (e aggiungo l'allievo hillman), weil , ecc.
dal secondo dopoguerra a oggi si percepisce un progressivo ottundimento , un inselvatichimento delle menti. siccome io trovo questa condizione altamente innaturale , credo si dovrà arrivare a un punto in cui nuove metafisiche , diverse da quelle precedenti, emergeranno in occidente (o, come è già successo col cristianesimo, verranno trasmesse da oriente). penso che la filosofia dovrà avere un ruolo in tutto questo. come vedi sono pensieri vaghi, in realtà non capisco bene dove si va a parare.

se ti va e hai tempo (anche non oggi perché capisco che è complesso) , estenderesti quel discorso su peirce e la trattazione matematica di una sinfonia (o di un modo di camminare, per riprendere l'esempio di pascal)?

altra cosa, che non c'entra molto. tu hai per caso dimistichezza col tolstoj "filosofo"? se sì, non mi dispiacerebbe chiacchierarne con te. qui o in un altro topic.
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#84 Reynard

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Inviato 07 gennaio 2018 - 17:39

Capisco quel che intendi . Anche lo stile, visto in quel modo, è un modo d'indagine (non uso la parola 'metodo' perché evoca brutte cose, ma potrei farlo), almeno se non serve solo a rivestire di belle parole un'idea già elaborata altrove. 

Per come la vedo io "quella certa vibrazione della frase" è una struttura formale (Calasso parla di forma, no?) tanto quanto un 'modo di organizzare concetti, principi e leggi'. Si tratterebbe quindi non di descriverla ma di agirla/farla agire.

In questo il Wittgenstein delle Ricerche ci rientra, anche se è naturalmente diversissimo dagli autori che citi tu. La sua scrittura è fortemente performativa, impensabile separarne le 'idee' dall'appello continuo al lettore ad eseguire certi passi per presentarle in maniera manualistica.

 

Tolstoij è un gigantesco buco nella mia cultura :  :  :

(Fosse l'unico : )

 

Su Peirce provo a riassumere, ma lo faccio di là, nel topic della filosofia, se no qui monopolizzo il thread.


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#85 bachi

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Inviato 07 gennaio 2018 - 18:04

Si tratterebbe quindi non di descriverla ma di agirla/farla agire.


hai centrato il punto. che è anche quello che dice calasso quando scrive : "dicono la stessa cosa, ma non sono ansiosi di nominarla".

allora aspetto il tuo intervento nel topic della filosofia.
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#86 frankie teardrop

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Inviato 07 gennaio 2018 - 19:32

costruire un discorso razionale partendo da postualti imprecisi, non chiari e distinti, lontani dalla struttura su cui la coscienza organizza la realtà : questo è il vizio del procedimento filosofico.
 

 

Questo è il vizio del procedimento filosofico a cui non interessa fondare ciò che va enunciando... Perciò richiamavo l'attenzione, con forza, sulla "struttura originaria" di Severino.
Io parto da questo presupposto: al di fuori del nesso Io-Mondo (un nesso in cui non si dà ma "io" senza "mondo" e viceversa), l'oggetto è un non-problema, un impossibile... nel senso che non appare mai l'"oggetto" senza il "soggetto" che lo lascia apparire. Noi non siamo "soggetti" che hanno di fronte un "mondo". Noi siamo il "nesso" in cui l'"io" e il "mondo" si danno simultaneamente.
E vorrei capire in che modo questa "verità" può essere negata. Cioè, sono davvero interessato a comprendere se è possibile mostrare che quel "nesso" è solo un'interpretazione. 
 


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#87 bELLE ELLEish

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Inviato 07 gennaio 2018 - 19:43

frankie, io ti avevo quasi messo in ignore, poi ti sei salvato col post che ti jo piùato, ma adesso chiamo la polizia.
Perché quello che stai (ri)scrivendo è non solo un principio più vecchio di te e S., ma è pure un principio con cui concordo e che però tiri fuori in ogni discussione lanciando solo una sfida a nichilisti probabilmente assenti, sfida a confutare, etc.

Possiamo andare oltre? Mi racconti che cosa succede dopo? Non chi siano i nemici, soprattutto quelli per voi ignari di esserlo etc. Mi racconti a livello di prassi, oltre la lettura dei libri di S., cosa ti muove e guida la lettura di S.?

Se no giuro che mi ammazzo
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#88 frankie teardrop

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Inviato 07 gennaio 2018 - 21:13

ho semplicemente risposto a Bachi...

se vuoi ammazzarti, fallo pure, ma la mia risposta non sfida nessuno: ho anche scritto che è mio interesse comprendere se è possibile uscire da quel "nesso"...


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#89 bachi

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Inviato 07 gennaio 2018 - 23:27

sintetizzando: "io" , "mondo" , "nesso" non sono idee rigorose (a differenza di "punto" , "retta" , "numero") , quindi non possono supportare costruzioni logiche coerenti e universali. nessuno sa dire quando appare "l'io" nel mondo, precisamente. o quando scompare. i suoi limiti sono vaghi. è impossibile tracciarne le mutazioni , non dico durante una vita, ma anche solo nell'arco di 24 ore. e così via. eppure non si può neanche affermare , come si fa a volte, che l' "io" sia una "convenzione" o un'illusione.

forse dovrei sviluppare meglio le argomentazioni, ma lo trovo noioso per me e per gli altri.
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#90 Mr. Atomic

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Inviato 08 gennaio 2018 - 12:37

Jurgen Habermas

 

Slavoj Zizek

 

 

Habermas noioso come pochi. Tra quelli che si limitano alla filosofia politica avrei detto Laclau, ma ho scoperto che é morto recentemente.

 

Zizek é un grandissimo divulgatore. Quello che dice lui é quasi sempre irrelevante (soprattutto le idee politiche) ma come comunicazione pop ha fatto bingo. Ormai é quasi un personaggio mainstream  asd

 

consiglio il suo libro su Hegel, si legge in pochissimo e senza la pesantezza dei colleghi. Anche quello su Lacan é ottimo. 


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#91 frankie teardrop

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Inviato 08 gennaio 2018 - 19:02

sintetizzando: "io" , "mondo" , "nesso" non sono idee rigorose (a differenza di "punto" , "retta" , "numero") , quindi non possono supportare costruzioni logiche coerenti e universali. nessuno sa dire quando appare "l'io" nel mondo, precisamente. o quando scompare. i suoi limiti sono vaghi. è impossibile tracciarne le mutazioni , non dico durante una vita, ma anche solo nell'arco di 24 ore. e così via. eppure non si può neanche affermare , come si fa a volte, che l' "io" sia una "convenzione" o un'illusione.

forse dovrei sviluppare meglio le argomentazioni, ma lo trovo noioso per me e per gli altri.

 

Io e mondo sono semplicemente lo "stesso". Infatti, non si dà mai io senza mondo e viceversa. Se appare un albero, quell'albero appare ad un soggetto, altrimenti, a rigor di logica, non si può nemmeno parlare di "apparire". Eccolo, il nesso: Soggetto-Oggetto. La simultaneità dei due è il nesso ineludibile. Un nesso che consente anche al "numero", alla "retta" e a tutte le idee possibile di essere ciò che sono. Infatti, se non appare lo sfondo ultimo (l'Apparire trascendentale), come può apparire un qualsiasi "ente"? 
Alla base della "struttura originaria", vi è sia l'immediatezza logica che quella fenomenologica. L'albero che appare è "albero" perché, insieme , non-è "qualcos'altro". Il suo apparire presuppone, insieme, l'apparire di uno sfondo (il Soggeto = Coscienza) e l'apparire dell'Oggetto. Soggetto e Oggetto = nesso.

Tu dici che nessuno sa dire quando l'io(-mondo) appare e quando scompare. Appunto: è impossibile, per un Io, sperimentare sia il proprio inizio che la propria fine. Ergo, l'Io è "eterno". Vedi Meister Eckhart. L'"io" non sperimenta mai la propria origine (non appare mai, in me, il mio "primo momento di coscienza"), e nemmeno la propria fine (non appare mai, in me, il mio "ultimo momento" --- > se apparisse, non sarebbe l'ultimo...).
 

P.s.: che, poi, se "io", "mondo" e "nesso" sono idee non rigorose, lo sono perché appaiono a qualcuno come tali... appaiono, come tali, ad un "io"... Ma se l'"Io" non è un'idea rigorosa, nemmeno "numero" o "linea" possono apparire "rigorose", venendo meno lo sfondo ultimo in cui ogni idea può apparire. Insomma, non si capisce in che modo un'idea qualsiasi possa apparire come "rigorosa" o "non rigorosa" se non si dà fondamento RIGOROSO allo sfondo ultimo dell'apparire. Se, ancora, la coscienza che mostra "a me" il mondo è una semplice astrazione, allora tutto è una semplice astrazione, anche la negazione della stessa coscienza. Ma, dunque, a chi appare il carattere "astratto" della coscienza se non alla coscienza stessa? Dunque, almeno la coscienza (nesso Io-Mondo) è ineludibile fondamento...


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#92 bELLE ELLEish

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Inviato 08 gennaio 2018 - 19:25

Forte Schopenhauer
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

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#93 ravel

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Inviato 11 gennaio 2018 - 18:48

1)Si ha una strana coscienza delle leggi del pensiero se si pensa che i discepoli debbano decostruire(in che accezione poi?) Il pensiero del loro maestro.
2)Il fatto che non si abbia esperienza del nulla, non implica, come laconicamente diceva un mio professore, che abbiamo esperienza dell'annientarsi delle cose. Cosa che Severino sa benissimo(é la prima critica che gli fece Bontadini), per questo cercò di porre una peza al sistema tramite il concetto di orizzonte dell'apparire. Ma questa è un altra questione.
3) Succo non so quanto scherzosamente ha detto che quando noi discutiamo non capisce nulla. Ora se legge la struttura originaria non può capire nulla. Quindi altri filosofi/libri,anche dello stesso Severino(che comunque essendo scaltro come una faina ha pubblicato un numero impressionante di libri di merda, proprio loffi con rizzoli e invece si è riservato la possibilità di pubblicare poi quelli 'seri' da Adelphi. Già questo a me fa scendere il personaggio, che è cmq 30 anni buoni se non di più che si è trincerato dietro una storia della metafisica stile Heidegger dei poveri, che giustamente nessuno caga, dato che la sua ciccia filosofica è chiusa in un periodo molto limitato di tempo,la sua prima produzione) mi sembrano più adatti a quanto lui andava chiedendo.
4) L'atteggiamento più odioso è poi quello dei severiniani. Gente che imperterrita continua a ripetere sempre le stesse (2) cose, sorda a ogni critica. Che poi è una cosa che a 20 anni tutti facciamo, e tutti quella prima di noi con i rispettivi padri filosofici hanno fatto, poi si capisce che le cose non stanno come si pensa, e si incomincia a filosofare(che non vuol dire abbattere Cartagine e gettare sale sul terreno), significa partire da una posizione e magari superarla, integrarla, dire 'si ok, però'. E ragazzi quando uno comincia a dire però si aprono le cateratte. Questo non vuol dire che non si può essere fedeli a certe premesse(anche Severiniane). Discepoli ferventi andate via, abbiamo bisogno di pensare non di ripetere!

 

Quoto abbastanza.

 

E' dal '54 (anno di Ritornare a Parmenide, se non erro) che ripete la stessa cosa. Bontadini ci ha provato a farlo ragionare ma poi l'ha data su anche lui, arrendendosi alla monomania paranoica...
Clemente Rebora fu riformato a una visita militare durante la prima guerra mondiale, con la diagnosi (sic) di "mania dell'eterno", ma mi sa che la diagnosi sarebbe più adatta per il bresciano...
Fa molta scena (e molta impressione agli adolescenti).

 

Va be', come diceva quello là, "mo' me lo segno Emanuè... ".


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#94 frankie teardrop

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Inviato 11 gennaio 2018 - 18:59

Bontadini provò a farlo ragionare cercando di negare i fondamenti del pensiero severiniano, ma senza riuscirci. Questo è un altro discorso. MI piacerebbe leggere qualcosa di concreto contro il pensiero di Severino, non parole che fanno "solo scena". 


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#95 ravel

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Inviato 11 gennaio 2018 - 19:00

 

grazie

posso dire che le tutte uguali conferenze di umerto galimberti non mi sono affatto dispiaciute?

 non dite nulla?

 

 

Guarda, quello che ti posso dire è una cosa a favore di Severino, per una volta.

 

E cioè che diversi suoi allievi hanno sviluppato una personalità originale e non disprezzabile. Galimberti è uno di questi (ma penso anche a Ruggenini...).
In fondo mi pare un bel complimento in definitiva...


  • 0

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Moriremotuttista


#96 frankie teardrop

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Inviato 11 gennaio 2018 - 19:02

carino, grazie...

ma non vedo altro...


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#97 reallytongues

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Inviato 11 gennaio 2018 - 20:15

ho aperto sto topic con una richiesta e siete partiti per la tangente senza un minimo rispetto per ciò che veniva ingenuamente a voi affidato

 

NON SI POTREBBE SEMPLIFICARE per un novizio (è evidente nel titolo del topic l'intento di restare in superficie) la visione del mondo dei filosfi contemporanei?

 

cazzo, la metterei come compito per la tesi di laurea questa richiesta


  • 1

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#98 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 11 gennaio 2018 - 20:38

 

NON SI POTREBBE SEMPLIFICARE per un novizio (è evidente nel titolo del topic l'intento di restare in superficie) la visione del mondo dei filosfi contemporanei?

 

 

No. Non si può semplificare (tutto).

 

Se vuoi semplificare, se vuoi restare in superficie ci sono già i giornalisti e i sociologi.


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Moriremotuttista


#99 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 11 gennaio 2018 - 20:44

 

 

NON SI POTREBBE SEMPLIFICARE per un novizio (è evidente nel titolo del topic l'intento di restare in superficie) la visione del mondo dei filosfi contemporanei?

 

 

No. Non si può semplificare (tutto).

 

Ci sono già i giornalisti e i sociologi per quello.

 

ma figurati dai

non c'è stato lo sforzo, perchè ci si è messi subito a litigare, perdendo l'occasione di far amare ciò in cui si crede


  • 0

Caro sig. Bernardus...

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#100 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 11 gennaio 2018 - 20:46

NON SI POTREBBE SEMPLIFICARE per un novizio (è evidente nel titolo del topic l'intento di restare in superficie) la visione del mondo dei filosfi contemporanei?

 
No. Non si può semplificare (tutto).
 
Se vuoi semplificare, se vuoi restare in superficie ci sono già i giornalisti e i sociologi per quello.

No ravel, qua ha ragione succo, almeno nelle intenzioni, poi si è espresso male.
Ha chiesto di nominare e possibilmente riassumere l'ambito in cui sono rivolte le attenzioni di filosofi moderni che parlino dell'uomo moderno; si è finiti a parlare delle solite (e questo è il grave) robe di Severino.
Io pure ho ribadito brevemente un appello un po' focalizzato e Ronald Regaz lo ha ripreso bene.
Poi se dovessi chiedere personalmente a te, ti chiederei di Heidegger e Jaspers, e anche a Reynard saprei un po' che domande fare, ad häxan, ma succo è stato più generale e a parte qualche buon suggerimento (che magari ancora non ha guardato) non è arrivato molto e soprattutto è arrivato "molto" altro.
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
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